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The F1 countdown


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GP Italia 1990 - Derek Warwick - Lotus 102 Lamborghini. 12° in qualifica a 3.144" da Senna, in gara si schianta al primo giro alla Parabolica producendosi in uno spettacolare incidente che fortunatamente non gli porta danni fisici. La gara viene sospesa e lui può ripartire col muletto, ma anche alla ripartenza non sarà  fortunato: si ritira dopo 15 giri per problemi di frizione.

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GP San Marino 1994 - Pedro Lamy - Lotus 107C Mugen Honda. 22° in qualifica a 3.747" da Senna, in gara sbatte al via contro la vettura di Lehto, rimasta ferma, riducendo la sua vettura in queste condizioni

E pensare che quando ho visto Pedro uscire dalla Lotus ho tirato un grosso sospiro di sollievo...

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GP Stati Uniti Ovest 1981 - Elio De Angelis - Lotus 88 Ford Cosworth. La Lotus si iscrive a Long Beach con la '88, che però viene bloccata dai commissari perchè non conforme al regolamento. De Angelis disputerà  il resto del weekend con la vecchia 81B chiudendo 13° in qualifica a 1.529" da Patrese e ritirandosi in gara dopo 13 giri per una collisione. Il 1981 sarà  un ottimo anno per De Angelis, che pur non effettuando particolari exploit riesce a chiudere a punti ben 8 gare su 15, finendo il campionato 8° con 14 punti

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Chi l'ha detto che bisogna limitarsi al campionato del mondo?

 

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Tasman Series 1968 - Surfers Paradise 100 - Pedro Rodriguez - 11 Febbraio 1968 - BRM P126. Non si sa bene in che posizione si sia qualificato, ma di sicuro non è andato oltre il 7° posto; in gara parte bene, ma a poco meno di metà  gara, attorno al 22° giro, deve rientrare ai box a spinta per un problema alla pompa della benzina, perdendo parecchi giri nelle riparazioni: chiuderà  10° e ultimo, a 12 giri (su 50) di ritardo da Clark

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Gran Premio di Spagna 1933 a Lasarte-San Sebastian (17,315 km) sulla distanza di 30 giri per un totale di 519,5 km.

 

Luigi Fagioli, che due settimane prima si è laureato Campione d'Italia allo sprint battendo Nuvolari al GP d'Italia, è qui ritratto ai boxes della Scuderia Ferrari accanto alla sua Alfa Romeo P3, con la quale arriverà  2° in gara alle spalle del suo compagno Louis Chiron.

 

E' l'ultima gara di Fagioli con Enzo Ferrari. Dal 1934 sarà  ingaggiato da Alfred Neubauer e correrà  per la rientrante Mercedes.

 

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Gran Premio di Monaco 1937, insolitamente disputato ad agosto. E' l'ultima edizione del GP monegasco prima della tragedia della Seconda Guerra Mondiale.

 

Manfred von Brauchitsch, nipote del feldmaresciallo che su ordine di Hitler invase la Polonia nel '39 dando inizio al conflitto mondiale, e Rudolf Caracciola, entrambi su Mercedes W 125, danno vita a una insolita quanto eccezionale lotta a coltello per tutta la durata della gara.

 

Spettatori e giornalisti in delirio d'entusiasmo. Un pò meno contenti sono quelli del box Mercedes, col d.s. Alfred Neubauer che si agita con bandiere di ogni colore per segnalare ai due di smetterla, specialmente invitando von Brauchitsch a desistere dalla lotta col caposquadra Caracciola.

 

Ma per l'intera gara, il nobile pilota tedesco ad ogni passaggio davanti ai boxes tirerà  fuori la lingua all'indirizzo di Neubauer come risposta... :asd:

 

Una volta tanto, Brauchitsch vincerà  davanti a Caracciola.

 

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Due particolarissime avventure vissute da Bernd Rosemeyer nel weekend della Coppa Acerbo, ferragosto 1937, sul circuito di Pescara, 25 km da ripetere per 16 giri (412,8 km totali).

 

La prima in prova: il caldo quasi africano induce Bernd a girare a torso nudo, una "tenuta" con la quale sigla la pole position in 10'32" staccando nettamente il secondo, che è Caracciola su Mercedes (10'56"....).

 

 

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La seconda in gara: mentre è al comando, urta con una ruota posteriore una pietra miliare. La gomma poco dopo si stacca e rotola giù per una discesa sui terrapieni ai lati del circuito. Alcune curve più in basso, l'Auto Union aveva dislocato alcuni meccanici in un punto di assistenza d'emergenza (oltre ai normali box sul rettilineo di partenza).

 

I meccanici, stupefatti, vedono arrivare sulle loro teste dapprima una ruota solitaria, e dopo qualche decina di secondi ecco Rosemeyer su tre ruote. Superato lo stupore, meccanici e pilota si danno da fare per cambiare le gomme, e in quel momento passa Caracciola che va in testa.

Rosemeyer torna in pista ( "dopo quei chilometri su tre ruote, la sensazione di avere di nuovo quattro gomme fu bellissima..." dirà  poi), rimonta, riprende Caracciola, lo sorpassa e va a cogliere la sua seconda vittoria consecutiva sul circuito di Pescara.

 

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