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Jules Bianchi


Andrea Gardenal

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sono d'accordo su tutto, ma i piloti non sono martiri occhio...

devono poter fare il loro lavoro in sicurezza ovviamente, ma io mi ricordo un intervista di Senna nel 1991, quando disse : "io sono uno privilegiato".

Modificato da Muresan80
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A me comunque fanno ridere i soloni del giorno dopo che, senza aver la minima idea di quello di cui stanno parlando (e ci mancherebbe), si lanciano in strali contro la pericolosità  e l'inutilità  delle corse. Senza ovviamente considerare come la F1 e le corse in automobile siano uno sport paradossalmente molto più sicuro di tanti altri, al punto che solo una combinazione incredibile di sfighe e gestione approssimativa causa un dramma.

Ma va di moda saltare sul carro del momento, e allora via con gli articoli soliti

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A me comunque fanno ridere i soloni del giorno dopo che, senza aver la minima idea di quello di cui stanno parlando (e ci mancherebbe), si lanciano in strali contro la pericolosità  e l'inutilità  delle corse. Senza ovviamente considerare come la F1 e le corse in automobile siano uno sport paradossalmente molto più sicuro di tanti altri, al punto che solo una combinazione incredibile di sfighe e gestione approssimativa causa un dramma.

Ma va di moda saltare sul carro del momento, e allora via con gli articoli soliti

la F1 è sicura, si rischia di più in altri ambiti della vita.

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la F1 è sicura, si rischia di più in altri ambiti della vita.

La F1 è sicura in condizioni normali. Infatti, fosse finito contro il muro, Bianchi sarebbe quasi sicuramente uscito sulle proprie gambe pochi secondi dopo l'impatto.

Ma quelle di domenica non erano condizioni normali e ci hanno ricordato che, vent'anni dopo l'ultima tragedia che ha vissuto questo sport, non possiamo ancora essere tranquilli.

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Tralaltro ,riguardando il video ho individuato il vero "miracolato" della situazione.

Ad un certo punto,dietro la ruspa si vede un commissario vestito in rosso,quando la Marussia arriva,spostando violentemente  la ruspa,la stessa rischia di schiacciare letteralmente il commissario che ha alle spalle le barriere....

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La F1 è sicura in condizioni normali. Infatti, fosse finito contro il muro, Bianchi sarebbe quasi sicuramente uscito sulle proprie gambe pochi secondi dopo l'impatto.

Ma quelle di domenica non erano condizioni normali e ci hanno ricordato che, vent'anni dopo l'ultima tragedia che ha vissuto questo sport, non possiamo ancora essere tranquilli.

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La situazione di gara ,per quel che ho visto io in passato riguardo le gare sulla pioggia,non mi sembrava particolarmente insidiosa,a me risulta effettivamente vero che i piloti e gli stessi team non siano più preparati ad affrontare  le gare sul bagnato soprattutto in circuiti di  "vecchia" generazione come Suzuka,dove l'errore lo paghi ,in questo caso purtroppo a carissimo prezzo.

 PS : non diamo la colpa a Suzuka ...per carità ...

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La F1 è sicura in condizioni normali. Infatti, fosse finito contro il muro, Bianchi sarebbe quasi sicuramente uscito sulle proprie gambe pochi secondi dopo l'impatto.

Ma quelle di domenica non erano condizioni normali e ci hanno ricordato che, vent'anni dopo l'ultima tragedia che ha vissuto questo sport, non possiamo ancora essere tranquilli.

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si, infatti avevo specificato che bisogna garantire, la "normalità " ovvio che quella situazione creatasi era omicida sia per il pilota che per gli addetti al circuito.

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A proposito di sicurezza, dato che ne stiamo parlando , ho trovato un articolo interessante :

 

 

Lauda e Villeneuve : due pareri diversi sulla sicurezza

 

 

Niki Lauda e Jacques Villeneuve sono entrambi famosi per non avere peli sulla lingua e verrebbe da dire “dio li benedicaâ€, visto il mal costume dell’epoca moderna in cui ogni pensiero sembra doversi conformare ad un modello prestabilito, a questo “politically correct†che annienta ogni sfumatura, rendendo tutto freddo e impersonale.
L’ex pilota Ferrari, intervistato dai giornalisti sul drammatico finale del Gran Premio del Giappone, ha espresso la sua opinione in merito alla pericolosità  dell’automobilismo, compiendo un’analisi condivisibile: “L’automobilismo è pericoloso. Quando non succede niente tutti si abituano a questo concetto, poi improvvisamente siamo tutti sorpresi quando succede qualcosa di drammatico. Ma dobbiamo essere sempre consapevoli che l’automobilismo è molto pericoloso e l’incidente di oggi è l’unione di varie cose difficiliâ€. Niki Lauda, un uomo ed un pilota che ha vissuto sulla propria pelle il concetto “Motorsport is dangerousâ€, ha sicuramente voce in capitolo su un tema come la pericolosità  dell’automobilismo, essendo sopravvissuto al terribile incidente del Nurburgring nel 1976 ed avendo rinunciato a correre nello storico Gran Premio del Fuji di quell’anno, quando le condizioni climatiche avverse impedivano qualsivoglia visibilità , rinunciando così, molto probabilmente, alla conquista del titolo iridato.
Riguardo all’incidente occorso a Jules Bianchi, Lauda ha sottolineato la fatalità  dell’accaduto: “Una macchina è andata fuori pista, il camion è uscito per rimuoverla e poi è uscita fuori un’altra vettura, finendo con il colpire il mezzo. Jules è stato molto sfortunatoâ€. Secondo l’austriaco le difficili condizioni meteo non erano tali da causare la sospensione della gara, come invece sostenuto da Felipe Massa. Il brasiliano ha infatti dichiarato che, da cinque giri prima del drammatico incidente, chiamava via radio il team per chiedere l’interruzione della corsa a causa della scarsa visibilità . “Alla fine la pioggia non è stato il vero problema della corsa - ha proseguito Lauda-  Le Safety Car erano presenti e sono state mandate in pista e la gara poteva essere corsa  in condizioni di sicurezza più o meno sino alla fine, senza l’incidente la gara sarebbe terminata regolarmente. Il GP è iniziato in regime di Safety Car e non c’è stato nulla di sbagliato in questo, non sono stati fatti errori, il via è stato dato nel modo più sensatoâ€.

 

Il presidente non esecutivo della Mercedes ha recriminato solamente sull’ora di inizio della gara, considerando l’allerta per il tifone Phanfone e la velocità  con cui avrebbe fatto buio verso sera: “La gara sarebbe potuta iniziare prima, non c’è dubbio su questo. Sarebbe stato possibile iniziare la gara all’una. Penso che sarebbe stato meglioâ€.
Di diverso avviso rispetto a Lauda il Campione del Mondo 1997, Jacques Villeneuve, convinto che le regole inerenti la Safety Car vadano cambiate al più presto: “Le regole devono essere cambiate per quanto riguarda la Safety Car. L’ho sempre sostenuto, anche quando correvo: ogni volta che si verifica un incidente, la vettura di sicurezza dovrebbe uscire in pista. Non dovrebbe essere una questione opinabile. Se qualcuno deve andare a prendere una macchina arenata sulla pista, è semplice il concetto: incidente – safety car e il gioco è fattoâ€, ha dichiarato Jacques parlando ad Autosport.
L’ex pilota Champ Car ha fatto un paragone con la serie americana, dove vigono regole diverse rispetto alla Formula 1 per quanto concerne l’impiego della Safety Car durante la corsa: “Sarebbe già  dovuto essere così da diversi anni. In America è sempre stato così ed è la soluzione più giustaâ€. Villeneuve è in disaccordo con quanti sostengono che, le numerose entrate in pista della Safety Car, finiscano per neutralizzare la corsa: “Chi critica la Safety quando entra troppe volte in pista nell’arco di una gara dicendo che così essa viene neutralizzata, sbaglia. Queste persone non capiscono il rischio che possa avvenire un’altra collisione tra il veicolo fermo e una macchina che sopraggiunge. Sono situazioni di pericolo troppo alto perchè si possano gestire con le bandiere gialle. Il problema è che ogni volta che la FIA manda la vettura di sicurezza in pista, tutti i media e tutti i tifosi si lamentano, dicendo che hanno distrutto la gara. E’ vero, a volte la Safety Car finisce per smorzare l’intensità  della corsa, ma almeno si evitano casi come oggi, evitando oltretutto il fattore umano di dover prendere una decisioneâ€.
Villeneuve, in chiusura, ha rimembrato le sue esperienze da pilota nella massima serie in casi di pericolo in pista: “Ogni volta che gareggiavo, se avevo un incidente ero sempre preoccupato che un’altra auto si potesse schiantare contro di me. Non ho mai ritenuto sufficiente la sola presenza delle bandiere gialle. Quanto rallentano i piloti effettivamente? Senza contare che potrebbero avere una foratura o un guasto alla sospensione. Sono stupito che qualcosa di simile non sia mai accaduto prima, evidentemente siamo stati molto fortunati. Quante volte è successo che un concorrente fermo in pista fosse sfiorato a pochi centimetri dalle vetture che sono sopraggiunte dopo…â€.

 

 

 

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I piloti, come brillantemente ricordato da gio, sono animali da giungla selvaggia… primi a cercare di fregarti, ma un tempo primi anche a rischiare la pelle per tirar fuori un compagno dai guai, vedi Hunt-Peterson nel '78 o Merzario e altri con Niki. Ma, come ben scritto da molti con pioggia battente deve essere la direzione di gara ad applicare un semplice protocollo standard che neutralizzi immediatamente  la gara prima di far entrare soccorsi o mezzi di rimozione in pista… Non si può chiedere ai piloti di mollare spontaneamente, in casi come quello di Suzuka li si deve obbligare, semplice. 

Bisogna anche affrontare il discorso che queste vetture non riescono proprio a stare in strada con l'acqua… con vetture più alte, meno sbilanciate sul versante aerodinamico sarebbe più facile  evitare il famigerato effetto pendolo.

 

Vero...e le soluzioni sarebbero anche semplici. Dichiarare "gara bagnata" e permettere di intervenire sull'auto la domenica, per esempio. Facile, semplice, e non si capisce come potrebbe diminuire lo "speTtaKolO".

 

Non so se sarebbe possibile stabilire un vero protocollo per l'intervento della SC, perchè le situazioni posson essere tantissime. Quest'anno, come minimo, doveva uscire ad Hockenheim ma, chissà  perchè, non è uscita. E doveve uscire anche qui, chiarissimo. Almeno in certi casi la gara dovrebbe essere resettata.

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Bisogna anche affrontare il discorso che queste vetture non riescono proprio a stare in strada con l'acqua… con vetture più alte, meno sbilanciate sul versante aerodinamico sarebbe più facile  evitare il famigerato effetto pendolo.

 

"Passatista", "Eh, ma vuoi bloccare il progresso", "Se uno stratagemma ispirato dall'aeronautica può farmi andare più veloce, allora è giusto adottarlo, questa è la categoria regina (sic), il massimo della tecnologia, non me ne frega nulla che siano aerei rovesciati", "Se vuoi vedere delle auto, vatti a vedere le gare Turismo"

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Parole giuste e condivisibili, ma se si riconosce il male forse si dovrebbe fare uno sforzo per individuare la soluzione, che è molto più semplice e alla portata di quanto si pensi. Visto che tutto è un business e che tutto è incentrato sui soldi, basterebbe toglierglieli, ciòè basterebbe spegnere il televisore, boicottare uno spettacolo divenuto penoso da almeno una decina d'anni. E' l'unica soluzione, l'unica arma a disposizione di chi si professa appassionato e ha a cuore il destino dello sport. Preferisco che la F1 sparisca, piuttosto che andare avanti con questo scempio immeritevole del nome che porta. E' anche l'arma più efficace e lo dimostra il fatto che per reagire al calo di spettatori, dopo anni di soluzioni assurde pro spettacolo, stanno facendo marcia indietro su comunicazioni radio e telemetria, minchiate anche quelle secondo me ma almeno qualcosa si muove. Invece dopo una settimana, anni di polemiche e "proteste", domenica tutti saranno lì, davanti alla tv, magari col broncio ma gabbati ancora una volta dalla solita banda...e tutti i discorsi lasceranno come sempre il tempo trovato.

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Sun, Lotus non è una questione di altezza da terra, non fossilizzatevi, una volta le vetture erano alte da terra 10mm avanti e 16mm dietro parlo del 1993...adesso sono 55-60mm il punto sono le sospensioni che non esistono più e il fatto di non poter modificare le vetture in caso di pioggia.

Fino al 2002 oltre al warm-up potev modificare pure l'assetto sulla griglia...

Ripeto le condizioni di Suzuka 1994 erano 5 volte peggiori di questa.

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A proposito di sicurezza, dato che ne stiamo parlando , ho trovato un articolo interessante :

 

 

Lauda e Villeneuve : due pareri diversi sulla sicurezza

 

 

Niki Lauda e Jacques Villeneuve sono entrambi famosi per non avere peli sulla lingua e verrebbe da dire “dio li benedicaâ€, visto il mal costume dell’epoca moderna in cui ogni pensiero sembra doversi conformare ad un modello prestabilito, a questo “politically correct†che annienta ogni sfumatura, rendendo tutto freddo e impersonale.

L’ex pilota Ferrari, intervistato dai giornalisti sul drammatico finale del Gran Premio del Giappone, ha espresso la sua opinione in merito alla pericolosità  dell’automobilismo, compiendo un’analisi condivisibile: “L’automobilismo è pericoloso. Quando non succede niente tutti si abituano a questo concetto, poi improvvisamente siamo tutti sorpresi quando succede qualcosa di drammatico. Ma dobbiamo essere sempre consapevoli che l’automobilismo è molto pericoloso e l’incidente di oggi è l’unione di varie cose difficiliâ€. Niki Lauda, un uomo ed un pilota che ha vissuto sulla propria pelle il concetto “Motorsport is dangerousâ€, ha sicuramente voce in capitolo su un tema come la pericolosità  dell’automobilismo, essendo sopravvissuto al terribile incidente del Nurburgring nel 1976 ed avendo rinunciato a correre nello storico Gran Premio del Fuji di quell’anno, quando le condizioni climatiche avverse impedivano qualsivoglia visibilità , rinunciando così, molto probabilmente, alla conquista del titolo iridato.

Riguardo all’incidente occorso a Jules Bianchi, Lauda ha sottolineato la fatalità  dell’accaduto: “Una macchina è andata fuori pista, il camion è uscito per rimuoverla e poi è uscita fuori un’altra vettura, finendo con il colpire il mezzo. Jules è stato molto sfortunatoâ€. Secondo l’austriaco le difficili condizioni meteo non erano tali da causare la sospensione della gara, come invece sostenuto da Felipe Massa. Il brasiliano ha infatti dichiarato che, da cinque giri prima del drammatico incidente, chiamava via radio il team per chiedere l’interruzione della corsa a causa della scarsa visibilità . “Alla fine la pioggia non è stato il vero problema della corsa - ha proseguito Lauda-  Le Safety Car erano presenti e sono state mandate in pista e la gara poteva essere corsa  in condizioni di sicurezza più o meno sino alla fine, senza l’incidente la gara sarebbe terminata regolarmente. Il GP è iniziato in regime di Safety Car e non c’è stato nulla di sbagliato in questo, non sono stati fatti errori, il via è stato dato nel modo più sensatoâ€.

 

Il presidente non esecutivo della Mercedes ha recriminato solamente sull’ora di inizio della gara, considerando l’allerta per il tifone Phanfone e la velocità  con cui avrebbe fatto buio verso sera: “La gara sarebbe potuta iniziare prima, non c’è dubbio su questo. Sarebbe stato possibile iniziare la gara all’una. Penso che sarebbe stato meglioâ€.

Di diverso avviso rispetto a Lauda il Campione del Mondo 1997, Jacques Villeneuve, convinto che le regole inerenti la Safety Car vadano cambiate al più presto: “Le regole devono essere cambiate per quanto riguarda la Safety Car. L’ho sempre sostenuto, anche quando correvo: ogni volta che si verifica un incidente, la vettura di sicurezza dovrebbe uscire in pista. Non dovrebbe essere una questione opinabile. Se qualcuno deve andare a prendere una macchina arenata sulla pista, è semplice il concetto: incidente – safety car e il gioco è fattoâ€, ha dichiarato Jacques parlando ad Autosport.

L’ex pilota Champ Car ha fatto un paragone con la serie americana, dove vigono regole diverse rispetto alla Formula 1 per quanto concerne l’impiego della Safety Car durante la corsa: “Sarebbe già  dovuto essere così da diversi anni. In America è sempre stato così ed è la soluzione più giustaâ€. Villeneuve è in disaccordo con quanti sostengono che, le numerose entrate in pista della Safety Car, finiscano per neutralizzare la corsa: “Chi critica la Safety quando entra troppe volte in pista nell’arco di una gara dicendo che così essa viene neutralizzata, sbaglia. Queste persone non capiscono il rischio che possa avvenire un’altra collisione tra il veicolo fermo e una macchina che sopraggiunge. Sono situazioni di pericolo troppo alto perchè si possano gestire con le bandiere gialle. Il problema è che ogni volta che la FIA manda la vettura di sicurezza in pista, tutti i media e tutti i tifosi si lamentano, dicendo che hanno distrutto la gara. E’ vero, a volte la Safety Car finisce per smorzare l’intensità  della corsa, ma almeno si evitano casi come oggi, evitando oltretutto il fattore umano di dover prendere una decisioneâ€.

Villeneuve, in chiusura, ha rimembrato le sue esperienze da pilota nella massima serie in casi di pericolo in pista: “Ogni volta che gareggiavo, se avevo un incidente ero sempre preoccupato che un’altra auto si potesse schiantare contro di me. Non ho mai ritenuto sufficiente la sola presenza delle bandiere gialle. Quanto rallentano i piloti effettivamente? Senza contare che potrebbero avere una foratura o un guasto alla sospensione. Sono stupito che qualcosa di simile non sia mai accaduto prima, evidentemente siamo stati molto fortunati. Quante volte è successo che un concorrente fermo in pista fosse sfiorato a pochi centimetri dalle vetture che sono sopraggiunte dopo…â€.

 

 

 

 

La differenza principale è che Lauda non si pronuncia affatto sull'episodio chiave. Da abile diplomatico (e faccia di bronzo) lo evita accuratamente. "Sfortuna" my ass, herr Niki.

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La situazione di gara ,per quel che ho visto io in passato riguardo le gare sulla pioggia,non mi sembrava particolarmente insidiosa,a me risulta effettivamente vero che i piloti e gli stessi team non siano più preparati ad affrontare le gare sul bagnato soprattutto in circuiti di "vecchia" generazione come Suzuka,dove l'errore lo paghi ,in questo caso purtroppo a carissimo prezzo.

PS : non diamo la colpa a Suzuka ...per carità ...

Non mi riferivo a quello, quello è un altro discorso. Mi riferivo al fatto che non è una condizione normale quella di non chiamare la SC in pista con una ruspa in azione.

Delle macchine abbiamo già  parlato. Noi ci lamentiamo del fatto che il parco chiuso sia una porcheria e questi lo estendono al venerdà­. E non torneranno sui loro passi, sicuro al 90%.

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Ma anzichè tirare fuori la show car per ogni minima cazzata non sarebbe più logico impiegare le slow zone? àˆ più immediato, perchè non si devono aspettare 2/3 giri perchè tutto il gruppo si accodi alla show car, più sicuro, perchè i piloti passano nella zona pericolosa a 80 km/h anzichè a 160, e più giusto perchè non rompe i coglioni a chi, nel frattempo, si è fatto il culo per costruirsi 20/30 secondi di vantaggio sugli inseguitori.

Tra l'altro non sono così sicuro che con la SC non ci sarebbe stato alcun incidente: la vettura-spetakolo procede comunque a velocità  abbastanza sostenuta, non credo che sarebbe stato impossibile scongiurare del tutto un incidente come quello di Bianchi

Andre, la penso come te, la slow zone è la cosa migliore e piຠsensata in assoluto ma, visto che al momento non c'è (e non penso ci sarà  nemmeno in un futuro prossimo, nella migliore delle ipotesi), facciamo almeno uscire la SC. Diamine, non andrà  a 50 Km/h ma di certo è, se non proprio impossibile, improbabile che un pilota esca di pista a quella velocità  sotto SC. In testacoda puoi andarci, puoi avere una normale uscita di pista, ma non vai a schiantarti con quella violenza. Io, che mi ricordi, da quando seguo la F1 non ho mai visto nulla del genere.

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@andre: ancora più semplice, bandiere gialle con obbligo di girare tre secondi a settore più lento in caso di problema "lieve", bandiera rossa e somma di tempi se il problema è maggiore entità  o richiede più tempo.

 

Se il tifoso medio non capisce o non si diverte, che si ammazzi o cambi canale

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Sun, Lotus non è una questione di altezza da terra, non fossilizzatevi, una volta le vetture erano alte da terra 10mm avanti e 16mm dietro parlo del 1993...adesso sono 55-60mm il punto sono le sospensioni che non esistono più e il fatto di non poter modificare le vetture in caso di pioggia.

Fino al 2002 oltre al warm-up potev modificare pure l'assetto sulla griglia...

Ripeto le condizioni di Suzuka 1994 erano 5 volte peggiori di questa.

 

Infatti,non scherziamo proprio,Suzuka 1994 (vinta da Damon Hill su Williams) è imparagonabile,così come molte altre gare tipo SPA 1998 (un altro diluvio),Malesia 2001 dove si abbattè un monsone tropicale  e così via....ieri la pioggia non è stata battente ho visto tanti Gp molto più bagnati che alla fine ho anche dimenticato...

Sia nel caso del semplice spettatore ,sia  per i piloti ed i team ,si è perso "l'occhio" e l'abitudine ad affrontare le mutevoli condizioni di una pista bagnata ,specie in ciruiti più "pericolosi",dove quando vai fuori,vai fuori e basta senza l'appello delle vie di fuga aereoportuali.

Maure ha fatto bene a scrivere del 2002,infatti a mio avviso la F1 comincia ad agonizzare ,a livello regolamentare dal 2003 in poi,con tutti quegli stratagemmi del cavolo,dalle vetture ormai totalmente imbottite di elettronica ,al cambiamento di qualifiche e sistemi di punteggio,allo stravolgimento dei circuiti  e la soppressione dell'utilissimo Warm-Up ,etc....ma questo resta il mio parere.

Tornando alla gara di ieri, non l'ho vista assolutamente proibitiva ,l'asfalto era bagnato ma la pioggia non era tanta ed insisto che i piloti stavano girando con le intermedie,semplicemente si è verificata l'unica fatalità  che oggi giorno a mio avviso può uccidere un pilota di F1 ovvero l'impatto con un mezzo di soccorso pesante (o nel caso della De Villota un camion) ; purtroppo però i piloti di oggi, per via dei regolamenti ed anche degli stessi circuiti (dove grazie a quelle vie di fuga si è perso il senso del limite) sono comunque abituati a vetture fin troppo facili da guidare ,rabbrividisco al pensiero che Max Verstappen debutti il prossimo anno , tutti questi fattori hanno abbassato molto la soglia del limite ed anche la sua percezione.

Forse è troppo presto per dirlo,ma guardando quel video mi sembra chiaro che Bianchi esca ad una velocità  davvero troppo elevata per quella curva,affrontata su un asfalto bagnato con pneumatici intermedi...

La F1 ha deciso di rimostrare il suo vero ed antico volto,questo sport è uno sport in cui ,nonostante la sicurezza attuale sia impressionante, resta fondamentale saper sfidare il limite senza mai superarlo,ed è  rischioso e sbagliato che su queste monoposto un pilota come ad esempio Vettel di anni 27/28,cominci ad essere considerato vecchio,in virtù della presenza di adolescenti al volante...credo che ieri ci si sia purtroppo svegliati dalla sensazione che la F1 sia simile ai vecchi giochi della Play Station....

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Per chi si chiedeva cosa stesse pensando Jean Todt:

 

Whiting, the race director of nearly 20 years, travelled to Sochi yesterday to prepare for the new event, and was telephoned by Todt to set up the critical inquiry. He will study the telemetry from the crash, speak to stewards as well as marshals, it is understood.

 

http://www.telegraph.co.uk/sport/motorsport/formulaone/11144741/Jules-Bianchi-crash-FIA-launch-urgent-investigation-into-horrific-accident-at-Japanese-Grand-Prix.html

 

Investigherà  su tutto... tranne che su se stesso. Brillante.

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