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Emanuela ci racconta Nelson Piquet!


AleImpe

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Semplice. Dal maggio 1972, in occasione della morte di "Riccardone" alla salita Castione-Neviano in provincia di Parma, 3km da casa mia, a oggi. 2015-1972= 43 anni. Per 51 settimane di stampa, circa 2200 numeri, anche Autosprint Mese e Autosprint Anno. Costo medio Lire 5.500, fanno un'investimento in cultura dell'automobilismo da corsa in una dozzina di milioni di lire. 

Non ho capito, li hai comprati a mano a mano che uscivano o hai trovato un collezionista?

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Non ho capito, li hai comprati a mano a mano che uscivano o hai trovato un collezionista?

Ma noooo, li ho comperati uno ad uno sbavando davanti all'edicola, prima di mercoledì e poi di martedì.

Chiedere 250 Lire ai miei, a dodici anni era ben difficile, ma stracciando sempre i marroni ci son riuscito.  

Autosprint è la mia Bibbia, tanti di voi ne parlan male, ma io credo solo in un unico e solo Autosprint.

Poi ho fatto tanti traslochi, ho cambiato casa, auto, donne, moto e sono andati buttati tutti.

 

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La vita della compagna di un pilota è fatta anche di lunghe attese.

I giorni del GP erano comunque piacevoli (ansia a parte), facevamo gruppo fra noi e si sa, alle donne non manca la chiacchera. Una volta ci dissero : "Siete in cinque, parlate tuttte cinque, ma chi ascolta?":huh::D

Anche fra noi, come spesso accade nei gruppi di donne, serpeggiavano invidie e gelosie. Nelson mi disse che una fra loro gli fece non poche avances. Non chiedetemi la moglie di chi, perchè non lo dirò mai ! Era giusto per farvi capire l'andazzo.

Avevo 18 anni e presto ho dovuto imparare a non abbassare la guardia. Per me non è stato facilissimo destreggiarmi sempre con gente più grande di me. Nelson mi confortava dicendomi che avevo 18 anni solo sulla carta d'identità ma  che la testa ne dimostrava di più. Sarà anche stato in parte vero, ma tutti sappiamo quanto conti l'esperienza !

Le ore che non passavano veramente mai, erano quelle  trascorse in autodromo per i test, quasi sempre in Inghilterra ,in circuiti deserti e il primo paesino a chilometri di distanza. Almeno Donington ha un museo, conoscevo ogni pezzo a memoria da quante volte l'ho visitato ! Con quel rumore era difficile anche concentrarsi sulla lettura di un buon libro, quindi lavoravo all'uncinetto....pazzesco...ho fatto immense tovaglie che ancora oggi uso a Natale !:rolleyes:

Voi non avreste di certo questi problemi, lo so!

A lungo andare questa vita nomade,mi ha portato ad una certa spersonalizzazione. Non c'era spazio per niente di mio, tutto era già fatto,organizzato,non decidevo mai niente, semplicemente andavo dove dovevo andare, stavo con la gente con cui dovevo stare, è un po' una vita da bella statuina con il senno di poi.

Nel bilancio totale però è stata un'esperienza bella che mi ha insegnato molto e che mi ha reso un po' cittadina del mondo

 Mi sono divertita, penso  si capisca dai miei racconti, ho solo voluto rendervi partecipi di qualche aspetto meno invidiabile.

 

Anche perchè poi i test in quel periodo duravano giorni e giorni da mattina a sera. :)

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Ma non c'è mica solo il fango. Spesso ci sono polvere e ghiaione :asd:

Battute a parte, Ragastàs si riferiva ai pericoli delle corse su strada che sono esponenzialmente maggiori.

In pista hai tutte le protezioni passive possibili, oltre alle vie di fuga (che comunque all'epoca di Nelson erano molto minori rispetto a oggi).

Nei rally ci sono i burroni, gli alberi, la roccia, i paracarri, le teste di cazzo che ti buttano l'olio o dei sassi davanti alla macchina per vedere di nascosto l'effetto che fa. Tutta un'altra cosa.

eeeeh???? :wall:

 

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Beh allora non c'è storia !

Anche se un amico di mia figlia che segue ogni tipo di gara, mi ha detto che in quel campionato non c'è nessuno!?!?

Vero?

Essendo una Formula 3 nazionale (una delle pochissime rimaste, peraltro) dovrebbero essere tutti dei giovinetti alle prime armi, sinceramente non li conosco.

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