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Emanuela ci racconta Nelson Piquet!


AleImpe

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  • 1 month later...

Innanzitutto piacere di fare la tua conoscenza, sono nuovo del forum. Una sera ho letto tutta quanta questa particolare discussione, fa impressione poter avere contatti virtuali con una persona molto vicina a Piquet.

Muoio dalla curiosità di sapere la risposta ad una domanda, un pò sciocca ma che da un pò mi stuzzica il pensiero, quindi approfitto per fartela presente. A quanto ho capito - scusami la confidenza che sto usando dandoti del 'tu' ma purtroppo le consuetudini vigenti in materia di contatti sociali forumistici quasi sembrano imporre un tal modo di approcciarsi - hai conosciuto Nelson a fine 1983, quando presumo fosse al culmine della sua notorietà. Non fatico a pensare che in quel periodo potesse essere una controparte contrattuale molto ambita e che in molti volessero assicurarsi le sue prestazioni a livello extra-agonistico. Intendo, ovviamente, a titolo esemplificativo, sponsorizzazioni in primis ma anche eventuali partecipazioni ad eventi di risonanza mediatica ed altro. Si dia il caso che in quel periodo, a metà degli anni Ottanta, fosse in onda una serie televisiva 'di tendenza' negli Stati Uniti che stava guadagnando gradualmente molti consensi ed apprezzamenti, 'Miami Vice'. Vero è che ho letto dai tuoi scritti che Piquet non fosse molto propenso a lasciarsi trasportare dalla vita mondana, caratteristica quasi lo status symbol di quel telefilm ( tale particolare, se solo si dia un' occhiata alla sigla iniziale, non potrebbe sfuggire neanche ad un telespettatore non particolarmente appassionato alle peripezie affrontate da Don Johnson di volta in volta). Tuttavia vi sono alcuni dati di fatto: la serie mostra una certa simpatia ed aperture verso il mondo automobilistico ed una riprova ne sono sia l'utilizzo di macchine da corsa da parte della produzione che l'inserimento proprio nella sigla di uno spezzone di una gara disputatasi sotto l'egida dell'IMSA, corsasi sulle strade cittadine di Miami (forse nel 1985). In più, un pilota dell'epoca, al tempo molto famoso per via delle sue gesta al volante di una Penske nella 500 Miglia di Indianapolis, Danny Sullivan, si prestò a recitare un ruolo in una puntata che andò in onda nei primi mesi del 1986. Piquet è mai stato contattato per girare un episodio di 'Miami Vice'? In alternativa, gli è mai stato proposto di prendere parte ad un qualche sceneggiato televisivo o lungometraggio?

Grazie per l'attenzione.

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  • 2 weeks later...
Il 15/4/2016 at 18:56 , ema 66 ha scritto:

ciao Elio 11

ti do il mio più caloroso benvenuto.

Allora non era stato sicuramente contattato da " Miami Vice" anche perchè i piloti di F1 negli Stati Uniti , non erano poi famosissimi. Sullivan almeno è americano.

Infatti gli Stati Uniti era uno dei pochi paesi nel mondo, dove potevamo tranquillamente passeggiare per le strade senza essere assediati dai fan. Non credo che gli sia mai stato proposto nulla di cinematografico. La sua immagine però era ovviamente richiesta per pubblicità su carta stampata e ricordo che è stato ospite in tantissime trasmissioni televisive in Italia e Germania ( per BMW ) . Non erano cose che amava molto quindi venivano limitate allo stretto necessario. 

Ti ringrazio molto per la risposta. Pubblico un articolo interessante sul passaggio di Nelson alla Williams, trattasi di alcune confidenze fatte nel week-end di Austria 1985 a Nigel Roebuck. In esso, tra l'altro, vengono confermate - non ce ne sarebbe stato comunque bisogno - alcune curiosità già raccontateci da 'ema66' in queste pagine di confidenze. Come avete vissuto quel periodo in cui Nelson stava prendendo quella decisione? Mi pare, comunque, tu avessi accennato alla vicenda. Dall'articolo si evince che Nelson fosse abbastanza tormentato interiormente.

Poi ti volevo domandare che tipo di ricordi ti legano a 'Zeltweg', dal momento che lo reputi il tuo personale 'preferito'. Grazie ancora.

Reputo più congruo inserire l'articolo di cui ho scritto poco sopra, nella discussione relativa a Piquet ('Sezione Piloti del Passato'), quindi qui immetto un semplice rimando: Articolo: colloquio Piquet-Roebuck

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Alla luce di quanto ha scritto Ema66 sulla "tircheria" di Ecclesone, sono rimasto incuriosito nel rileggere alcune righe del libro di Lauda (La mia storia).

Dopo essersi ritirato nel 1985 scrive di aver ricevuto una offerta stratosferica da Ecclestone per l'abitacolo della Brabham '86. Addirittura gli avrebbe offerto 6 milioni di dollari, una cifra stimata da Lauda stesso più del doppio del proprio valore, mentre Piquet se ne andò alla Williams per 3 milioni. Addirittura la decisione di ritirarsi vacillò.

Per Lauda questa offerta sarebbe stata generata dall'idea di Eclestone di aggiudicarsi l'unica superstar disponibile sul mercato (ragioni di sponsor) e dall'aver forse sottovalutato Nelson.

Forse Ecclestone avrebbe anche sottovalutato la volontà di Piquet di volersene veramente andare? Come sarebbe andata se fosse rimasto Piquet o se fantascientificamente sarebbe subentrato Lauda? La strada sulla via del declino del team avrebbe cambiato rotta? Certo che coi "se"... :)

 

 

 

 

 

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La Brabham del 1986 era praticamente penosa, inferiore a Williams, Mclaren, Benetton (che aveva il suo stesso motore, BMW), Ligier e Ferrari. Poteva salirci chiunque su quella macchina ma il progetto era sbagliato fin dall'inizio. E De Angelis ci ha rimesso anche le penne.

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On 11/5/2016 at 5:06 PM, Brabham BT52 said:

Alla luce di quanto ha scritto Ema66 sulla "tircheria" di Ecclesone, sono rimasto incuriosito nel rileggere alcune righe del libro di Lauda (La mia storia).

Dopo essersi ritirato nel 1985 scrive di aver ricevuto una offerta stratosferica da Ecclestone per l'abitacolo della Brabham '86. Addirittura gli avrebbe offerto 6 milioni di dollari, una cifra stimata da Lauda stesso più del doppio del proprio valore, mentre Piquet se ne andò alla Williams per 3 milioni. Addirittura la decisione di ritirarsi vacillò.

Per Lauda questa offerta sarebbe stata generata dall'idea di Eclestone di aggiudicarsi l'unica superstar disponibile sul mercato (ragioni di sponsor) e dall'aver forse sottovalutato Nelson.

Forse Ecclestone avrebbe anche sottovalutato la volontà di Piquet di volersene veramente andare? Come sarebbe andata se fosse rimasto Piquet o se fantascientificamente sarebbe subentrato Lauda? La strada sulla via del declino del team avrebbe cambiato rotta? Certo che coi "se"... :)

 

 

 

 

 

Se tu non avessi scritto di averlo letto sul libro scritto da Lauda stesso, ti direi che  la cosa potrebbe non essere vera. Non ne avevo mai sentito parlare, mai un commento da parte di Nelson, eppure lui e Niky sono amici. Anche che Bernie volesse pagare tutti quei soldi....molto strano....però se la ha scritto!!!!

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On 15/5/2016 at 7:34 PM, Brabham BT52 said:

 

Si è un libro che ha scritto proprio a fine carriera nell'85, si intitola La mia vita. Libro diventato "famoso" per quel capitolo in cui narra di aver rivissuto le sensazioni del rogo del Nurburgring sotto effetto di uno spinello in casa con Marlene. Mi ricordo le vignette di Rombo che lo disegnava con un cannone in bocca e la faccia da perso.

 

Esatto!!!!

Non è un caso che Marlene abbia scelto di vivere a Ibiza........forse ha scritto anche il libro sotto l'effetto di qualche cosa !!!!  Scherzo naturalmente........

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19 ore fa, ema 66 ha scritto:

Esatto!!!!

Non è un caso che Marlene abbia scelto di vivere a Ibiza........forse ha scritto anche il libro sotto l'effetto di qualche cosa !!!!  Scherzo naturalmente........

 

Ahahah!!! Di sicuro dopo l'ultimo GP la tentazione di farsi uno spino gli è tornata. Povero Niki :)

 

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