Vai al contenuto
  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.

Emanuela ci racconta Nelson Piquet!


AleImpe

Recommended Posts

Certamante ne parlavamo, non  l'ha mai criticato come pilota, i suoi commenti erano sempre rivolti al suo modo di essere, alla visione completamente differente che avevano della vita, comunque niente di diverso dalle critiche fatte pubblicamente. Il sentimento era ricambiato, senza troppi misteri. Forse si pensa che due bravi piloti entrambi brasiliani, abbiano per forza qualche cosa in comune ma non è così. Tutto diametralmente opposto.Oserei dire anche , che la dose  fosse rincarata dai media....i giornalisti adoravano tirare fuori da tutti e due quante più frecciatine possibili pur di scriverne.

Riguardo all'ansia, ti posso dire che non ne ho mai letta nei suoi comportamenti. Se un pò ce ne fosse stata era ben celata ed esorcizzata da quante più burle possibili.

Ema puoi essere più precisa su ciò che pensavano l'un l'altro?

Non ho visto quegli anni e leggere in giro per internet mi sembra un omicidio quando posso chiedere a te e essere sicuro che mi racconterai le cose come stavano senza le esagerazioni tipiche dei giornali;)

Grazie

Link al commento
Condividi su altri siti

Ti ringrazio per il complimento.....se è così, usa pure tutte le m che vuoi!

Per le foto mi dispiace ma non ho lo scanner.

è giusto che voi appassionati vogliate vivere nel mondo che amate, ma è anche giusto che ne conosciate i risvolti più difficili. Quando penso a chi segue il circus da decine di anni, non posso fare a meno di avere un moto di ammirazione.

Anche se si cerca di fare tutto nel modo più comodo possibile, immaginate una vita di fai e disfa valige, sali e scendi dagli aerei, lunghe attese in aereoporto, cibi sempre diversi, climi sempre diversi, talmente frequentemente da svegliarti al mattino senza ricordare bene dove sei. Non so esattamente come sia oggi, ma all'ora oltre ai  GP si facevano altrettanti test e le presenze agli eventi degli sponsor, con il risultato di  stare al massimo 3-4 giorni nello stesso posto per i GP e 1-2 per le altre occasioni. Io l'ho fatto per solo 2 anni e vi assicuro che non è facile. Il paradosso è che fai tutto questo per poi incontrare sempre le stesse persone.

, Che mi sia divertita molto in quel periodo è innegabile ma un'altra volta cercherò di spiegarvi le difficoltà di essere la compagna di un pilota.

Se metti sulla bilancia la vita nomade di un pilota di F1, l'ago cade sicuramente sul lato positivo. È vero che alla lunga diventa noioso, ma la popolarità, l'essere protagonista, dove sai che il,pubblico si prepara per venirti a vedere, ti lascia soddisfatto e con ricordi e esperienze uniche. È così anche se sei un pilota della domenica, dove per una decina di volte l'anno ti sposti per andare a correre in Go-kart o per fare un rally.  Senza parlare dell'aspetto economico e del fatto che se tutti i giorni vai in ufficio, anche li incontri sempre le stesse persone.

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Non capisco perchè quotando si trascina anche quello che non c'entra ma pazienza.......

Condivido al 100% ciò che hai scritto, io ho passato 6/7 anni nelle corse e non come pilota, sinceramente non saprei neanche dire con che mansione, ma sono stati anni intensissimi perchè mi ero sposato da poco, avevo un lavoro che mi faceva percorrere circa 100.000Km anno con tante beghe e complicazioni ma che amavo a dismisura, inoltre quando iniziavano le corse, e in Italia normalmente era a Pasqua con la Pasqua del Pilota, quando c'erano le gare il giovedì notte si partiva destinazione >>>>PARADISO<<<< Nell'ambiente logicamente c'era chi lo faceva per scelta di mestiere, chi perchè era un lavoro come un altro e chi come me e tanti altri per passione senza retribuzione e sicuramente eravamo i più affidabili, almeno per i piloti, in quanto in quello che fai per passione ci impegni tutte le tue capacità, se qualcosa non sai...chiedi e non lasci al caso come facevano i....meccanici. (logicamente ho generalizzato quando ho scritto meccanici, anche li ci sono i bravi, i meno bravi e i più bravi a vendere quello che non sono). In un team normalmente un pilota si affida a uno di fiducia che diventa le sue orecchie e i suoi occhi per vedere se le cose vengono svolte nella maniera giusta. Il pilota, logicamente nella maggioranza dei casi quando cioè ha scelto lui di correre, è felicissimo quando lo può fare, pensare a un pilota di gare minori , che sò... di Palermo che parte con un carrello, prende il traghetto per andare a Monza a fare una gara di Renault R5 dove se si qualifica lo rende estremamente felice ed è già un successo, da un lato è pura follia ma dall'altra è una pagina da libro "cuore" anche perchè c'è un accumulo di emozioni, di avventure  tragicomiche che quando le racconti ti danno del pazzo. Ma questo era 40 anni fa ora un pilota arriva in pista dove l'officina è arrivata completa di cucina, cuochi, massaggiatore, suite per il riposo fra una prova e l'altra, 3 o 4 tute perchè devono essere sempre immacolate, guai se si fa una macchia su uno sponsor, se si presenta una gnocca con microfono in mano e la telecamera dietro non guarda la gnocca ma la telecamera.....le frasi sono sempre 3 cioè < è stata una bella gara ringrazio tutta la squadra e gli sponsor  e vedremo la prossima> opp  < è stata una gara dura sono partito male ma poi ho recuperato ma i primi erano già andati via, ringrazio tutta la squadra e gli sponsor>opp < è stata una gara sfortunata "forse mi sono toccato con qualcuno" e di li sono iniziati i problemi " > magari era partito in decima fila e l'intervista c'è stata perchè uno degli sponsor  è della zona. Sorrisi o scherzi....neanche uno. Si saranno divertiti??????

  • Like 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Particolare questa foto, dove l'hai trovata ? non riconosco il luogo e nemmeno i pantaloni !

Non credo fosse della mia epoca.

È nel blog di Peter Windsor. Non ho letto, ho solo preso qualche foto.

Come mai questa attenzione per i pantaloni? Ne aveva solo un paio? :asd:

Inviato dal mio LT25i utilizzando Tapatalk

Link al commento
Condividi su altri siti

 Giò e Ema, ho fatto due conti. Ho investito più di una dozzina di milioni di Lire, per comperare circa 2.200 Autosprint. Oltre a tutti i Gran Premi visti, anzi vissuti, e l'aver corso dal 1974 ad oggi quasi ininterrottamente. Tante cose me le ricordo, per l'impressione, dovuta alla passione, che mi suscitavano. Sono stato bravo?

Grandissimo!

Ma dove li hai trovati?

Link al commento
Condividi su altri siti

Vedi Isomax89....rischio di essere un po' ripetitva....non si sono criticati molto come piloti, si erano molto antipatici a livello  personale. Ayrton non capiva come Nelson potesse essere così poco nazionalista e trattare male i giornalisti brasiliani, credo che a parte Reginaldo Leme, li giudicasse degli incompetenti, me ne accorgevo perchè quando veniva avvicinato da uno di loro, lui cambiava faccia prima ancora che aprissero bocca. Ayrton era orgoglioso del suo paese e ci viveva, Nelson amava l'Italia, è qui che passavamo il tempo libero. A lui non importava di tornare in Brasile, andavamo solo a fine campionato per stare con la sua famiglia e qualche amico.

Nelson faceva illazioni sulla vita privata di Ayrton che non ho mai condiviso e preferirei non ripeterle adesso.

La loro antipatia reciproca veniva sicuramente acuita dai media. Ti faccio un esempio:

Ayrton andava mediamente meglio di Nelson sul bagnato, probabilmente essendo più giovane,si sentiva di rischiare di più. Una volta un giornalista brasiliano, lo ha fatto notare a Nelson, che subito ha risposto acidamente " Nao so pato" che vuol dire "non sono un'oca". Una risposta del genere da adito a molte interpretazioni, potrebbero aver scritto che Nelson dava dell'oca ad Ayrton oppure potreste sbizzarrirvi .....cosa voleva dire? Io non lo so!

A quei tempi mi sono fatta una personalissima idea del vero perchè di tutto questo. Sono convinta che Nelson pensava di essere il miglior pilota del momento, almeno il più completo, e Ayrton stava dimostrando di essere alla sua altezza e questo probabilmente gli dava molto fastidio!

Grazie Ema!

Mi sembra di capire che avevano semplicemente personalità diverse e modi diversi di affrontare e prendere la vita.

Come dici, aggiungiamo che Senna era potenzialmente molto pericoloso, ciò non ha aiutato ad avvicinarli.

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Vedi Isomax89....rischio di essere un po' ripetitva....non si sono criticati molto come piloti, si erano molto antipatici a livello  personale. Ayrton non capiva come Nelson potesse essere così poco nazionalista e trattare male i giornalisti brasiliani, credo che a parte Reginaldo Leme, li giudicasse degli incompetenti, me ne accorgevo perchè quando veniva avvicinato da uno di loro, lui cambiava faccia prima ancora che aprissero bocca. Ayrton era orgoglioso del suo paese e ci viveva, Nelson amava l'Italia, è qui che passavamo il tempo libero. A lui non importava di tornare in Brasile, andavamo solo a fine campionato per stare con la sua famiglia e qualche amico.

Nelson faceva illazioni sulla vita privata di Ayrton che non ho mai condiviso e preferirei non ripeterle adesso.

La loro antipatia reciproca veniva sicuramente acuita dai media. Ti faccio un esempio:

Ayrton andava mediamente meglio di Nelson sul bagnato, probabilmente essendo più giovane,si sentiva di rischiare di più. Una volta un giornalista brasiliano, lo ha fatto notare a Nelson, che subito ha risposto acidamente " Nao so pato" che vuol dire "non sono un'oca". Una risposta del genere da adito a molte interpretazioni, potrebbero aver scritto che Nelson dava dell'oca ad Ayrton oppure potreste sbizzarrirvi .....cosa voleva dire? Io non lo so!

A quei tempi mi sono fatta una personalissima idea del vero perchè di tutto questo. Sono convinta che Nelson pensava di essere il miglior pilota del momento, almeno il più completo, e Ayrton stava dimostrando di essere alla sua altezza e questo probabilmente gli dava molto fastidio!

Una risposta del genere da adito a molte interpretazioni, potrebbero aver scritto che Nelson dava dell'oca ad Ayrton oppure potreste sbizzarrirvi .....cosa voleva dire? Io non lo so!

Per me molto semplicemente voleva significare che se fosse stato lui un'oca sarebbe andato meglio anche sul bagnato e non che Senna era un'oca. Purtroppo l'uomo ha una caratteristica unica nel mondo animale....la parola!!! ma nella maggioranza dei casi non la usiamo, preferiamo farci un'idea, il più delle volte sbagliata, su ciò che è il nostro prossimo per poi cambiare opinione se si riesce a intavolare un discorso serio o convergente...purtroppo partiamo sempre prevenuti per una miriade di sensazioni che ci siamo creati o perchè riportate da qualcuno in cui abbiamo stima ma che potrebbero non essere supportate se solo parlassimo con l'interessato.

Elogiare un tuo avversario perchè ti ha battuto ma poi riuscire a batterlo ti rende più forte agli occhi della gente.

  • Like 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Grandissimo!

Ma dove li hai trovati?

Semplice. Dal maggio 1972, in occasione della morte di "Riccardone" alla salita Castione-Neviano in provincia di Parma, 3km da casa mia, a oggi. 2015-1972= 43 anni. Per 51 settimane di stampa, circa 2200 numeri, anche Autosprint Mese e Autosprint Anno. Costo medio Lire 5.500, fanno un'investimento in cultura dell'automobilismo da corsa in una dozzina di milioni di lire. 

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Se metti sulla bilancia la vita nomade di un pilota di F1, l'ago cade sicuramente sul lato positivo. È vero che alla lunga diventa noioso, ma la popolarità, l'essere protagonista, dove sai che il,pubblico si prepara per venirti a vedere, ti lascia soddisfatto e con ricordi e esperienze uniche. È così anche se sei un pilota della domenica, dove per una decina di volte l'anno ti sposti per andare a correre in Go-kart o per fare un rally.  Senza parlare dell'aspetto economico e del fatto che se tutti i giorni vai in ufficio, anche li incontri sempre le stesse persone.

Rispondo a te Ragastas, ma vale anche per quanto scritto da Fedele Da Mò poco dopo.

C'è stato un piccolo malinteso...non mi riferivo certo alla vita dei piloti. Ovvio che per loro sia il massimo e la passione per ciò che fanno ripaga di ogni sacrificio, ci mancherebbe ! Io parlavo di tutti gli altri che gravitano intorno al circus.

La mia era una considerazione fatta in seguito alla frase "il mondo dove tutti vorremmo essere"

Non sono un pilota ma in quel mondo c'ero e non tutto era rose e fiori.

  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...