Vai al contenuto
  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.

World Endurance Championship 2014


alessandrosecchi

Recommended Posts

Shanghai, gara: doppietta della Toyota

 

Per nulla appagati della bella vittoria conquistata nella recente tappa del Fuji, Anthony Davidson e Sebastien Buemi hanno messo le mani sul trofeo dei vincitori anche in occasione della 6 ore di Shanghai. Questa volta con un dominio ancora più netto, a tratti inavvicinabile. Rimasti orfani di Nicolas Lapierre, il quale ha definitivamente alzato bandiera bianca, la coppia della Toyota ha mostrato ancora una volta la loro superiorità  conquistando il quarto successo stagionale. E pensare che, dopo la pole sfiorata nelle qualifiche del sabato, la loro gara non era iniziata nel migliore dei modi.

 

In occasione di un prematuro ingresso della safety-car al primo giro (la Oreca-Nissan KCMG di Alexandre Imperatori per un problema alla pompa benzina verificatosi dopo poche curve dal via ha rallentato vistosamente venendo centrata dalla Ferrari di Bruni), le due Toyota hanno imboccato immediatamente la corsia box con l'obiettivo di imbarcare il carburante necessario per effettuare successivamente una sosta in meno. Durante il rifornimento di Buemi, il quale ha preso il via sulla Toyota n.8, qualcosa è andato storto e l'elvetico è stato costretto a rifornire nuovamente il giro successivo. Ritrovatosi a fondo gruppo, ha iniziato una portentosa rimonta che nell'arco di un ora lo ha proiettato in terza posizione. Il tutto mentre le due Porsche di Dumas e Hartley conducevano le danze.

 

In seguito alle soste delle due 919 Hybrid, Buemi si è ritrovato in testa e nell'arco dei quattro giri che hanno preceduto la sua seconda sosta è riuscito a creare il gap necessario per mantenere la leadership. Da li in poi, ceduto il volante a Davidson, nessuno è riuscito ad avvicinarli. Nemmeno la vettura gemella di Wurz, Nakajima e Sarrazzin, bravi a recuperare terreno e sopravanzare le due Porsche ma mai in grado di avvicinare i compagni di box. Il distacco di oltre un minuto accusato nei confronti dei vincitori la dice lunga sulla differenza di passo tra i due equipaggi della casa nipponica. Oltre alla fortunosa pole conquistata ieri in qualifica, Shanghai ha regalato il primo podio assoluto alla Porsche di Dumas, Jani e Lieb.

 

Non è andata meglio all'altro equipaggio della Casa tedesca formato da Bernhard, Webber e Hartley, sesti sul traguardo dopo che il neozelandese ha accusato una foratura nel corso della quinta ora. Tra di loro si sono inserite le due Audi, ancora una volta apparse decisamente lontane dalla contesa per la vittoria, con Fassler, Lotterer e Treluyer che hanno preceduto Di Grassi, Duval e Kristensen.

 

Nuovo successo, ancora una volta indiscusso, di Rusinov, Pla e Canal in LMP2. L'equipaggio del G-Drive, divenuto ancora più solido da quando son passati al telaio Ligier, ha corso praticamente senza avversari dopo che la Oreca del KCMG ha abbandonato le danze per il problema in partenza sopra citato. Adesso il loro distacco nei confronti del leader della classifica piloti Zlobin, terzo insieme a Mediani e Minassian, si è ridotto ad otto lunghezze. Il trio di casa SMP Racing è stato preceduto sul traguardo dalla HPD-Honda di Brown, Van Overbeek e Brabham, trasparenti ai fini del punteggio in quanto non prendono parte all'intero campionato. Secondi invece, Sharp/Dalziel/Gonzales con la HPD ARX 03b-Honda Extreme Speed.

 

Più movimentata la competizione nella classe GTE Pro. Il primo colpo di scena è avvenuto al giro iniziale, quando il leader del campionato Gianmaria Bruni ha dovuto abbandonare per l'incidente al via sopra descritt. Per Bruni si è trattato del primo ritiro dopo ventuno risultati utili consecutivi nel WEC. La corsa sembrava volgere a favore dell'Aston Martin dei poleman Turner e Mucke, dominatori per gran parte della gara fino a quando, durante la quinta ora, una noia al propulsore li ha messi fuorigioco. A beneficiarne Mackowiecki e Pilet, i quali hanno ereditato la prima piazza dopo aver esercitato a lungo una certa pressione nei confronti dell'Aston Martin di testa.

 

I due francesi di casa Porsche hanno preceduto sotto la bandiera a scacchi la 991 RSR gemella di Bergmeister-Lietz e la Ferrari 458 dell'AF Corse condotta da Rigon e Calado. L'Aston Martin può consolarsi con la doppietta messa a segno nella classe GTE Am dove, ancora una volta, Lamy, Dalla Lana e Nygaard si sono imposti davanti all'altra Vantage V8 di Poulsen, Hansson, Stanaway.

 

Domenica 2 novembre, gara

1 - Davidson/Buemi (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 188 giri 6.01'15''319

2 - Wurz/Sarrazin/Nakajima (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 1'12''564

3 - Dumas/Jani/Lieb (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 1 giro

4 - Fassler/Lotterer/Treluyer (Audi R18 e-tron quattro) - Audi - 1 giro

5 - Di Grassi/Duval/Kristensen (Audi R18 e-tron quattro) - Audi - 1 giro

6 - Bernhard/Webber/Hartley (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 2 giri

7 - Prost/Heidfeld/Beche (Rebellion R One-Toyota) - Rebellion - 8 giri

8 - Kraihamer/Belicchi/Leimer (Rebellion R One-Toyota) - Rebellion - 8 giri

9 - Rusinov/Pla/Canal (Ligier JS P2-Nissan) - G Drive - 11 giri

10 - Sharp/Dalziel/Gonzales (HPD ARX 03b-Honda) - Extreme Speed - 14 giri

11 - Zlobin/Minassian/Mediani (Oreca 03-Nissan) - SMP - 14 giri

12 - Ladygin/Shaitar/Ladygin (Oreca 03-Nissan) - 14 giri

13 - Brown/Van Overbeek/Brabham (HPD ARX 03b-Honda) - Extreme Speed - 15 giri

14 - Auer/Kaffer (Lotus CLM P1/01) - Lotus - 17 giri

15 - Cheng/Tung/Patterson (Morgan-Judd) - OAK - 21 giri

16 - Pilet/Makowiecki (Porsche 991 RSR) - Manthey - 21 giri

17 - Bergmeister/Lietz (Porsche 991 RSR) - Manthey - 21 giri

18 - Rigon/Calado (Ferrari 458) - AF Corse - 22 giri

19 - MacDowall/O'Young/Rees (Aston Martin Vantage) - AMR - 22 giri

20 - Dalla Lana/Lamy/Nygaard (Aston Martin Vantage) - AMR - 23 giri

21 - Poulsen/H.Hansson/Stanaway (Aston Martin Vantage) - AMR - 23 giri

22 - Roda/Ruberti/Cressoni (Ferrari 458) - 8 Star - 24 giri

23 - Perrodo/Collard/Vaxiviere (Porsche 911 GT3 RSR) - Prospeed - 25 giri

24 - Ried/Henzler/Al Qubaisi (Porsche 911 RSR) - Proton - 27 giri

 

Giro più veloce: Sebastien Buemi 1'48''694

 

Ritirati

133° giro - Turner/Mucke

1° giro - Howson/Bradley/Imperatori

1° giro - Bruni/Vilander

 

Il campionato

LMP1

1. Davidson e Buemi 147; 2. Lotterer, Treluyer e Fassler 105; 3. Lapierre 96; 4. Di Grassi e Kristensen 92; 5. Wurz e Sarrazzin 79; 6. Lieb, Jani e Dumas 73; 7. Nakajima 71; 8. Duval 56.

 

LMP2

1. Zlobin 128; 2. Canal, Pla e Rusinov 120; 3. A. Ladygin 92; 4. Howson e Bradley 80; 5. Mediani e Minassian 78; 6. Salo 50; 7. Matsuda 43; 8. K. Ladygin e Shaitar 42; 8. Imperatori 37.

 

GTE Pro

1. Bruni e Vilander 131; 2. Makowiecki 106,5; 3. Lietz 91; 4. Pilet 80,5; 4. Bergmeister 79; 5. Hansson e Poulse 66; 6. Rigon e Calado 64; 7. Holzer 63; 8. Turner e Mucke 57.

 

GTE Am

1. Hansson e Poulsen 154; 2. Nygaard, Dalla Lana e Lamy 123; 3. Thiim 100; 4. Ried e Al Qubaisi 97; 5. Bachler 87; Perez Companc, Cioci e Venturi 76.

 

http://italiaracing.net/notizia.asp?id=48868&cat=69

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 weeks later...

Bahrain, qualifica

Jani-Dumas più forti del degrado gomme

 

Dopo che aveva fatto registrare il miglior tempo assoluto in due sessioni di Prove Libere su tre (la seconda e la terza) Porsche ha rispettato i pronostici conquistando la pole per la 6 Ore del Bahrain. Una partenza al palo meritata quella ottenuta dalla vettura numero 14 di Neel Jani, Romain Dumas e Mark Webber, arrivata in particolare grazie a una prestazione "monstre" dello svizzero. Nella media dei quattro giri più veloci realizzati in Qualifica, infatti, ha avuto un peso enorme l'1'41"897 staccato da Jani con il suo primo crono, tempo che è stato ben sei decimi più veloce rispetto al rivale più vicino e 1"1 più rapido rispetto al migliore dei compagni di marca. Un vero e proprio tempone, che ha permesso poi a Romain Dumas di completare l'opera nonostante la 919 Hybrid soffra in questo momento un consumo degli pneumatici nettamente superiore rispetto alla concorrenza.

 

Il secondo posto è andato alla Toyota condivisa da Anthony Davidson e Sebastien Buemi: decisamente più rispettosa delle gomme rispetto alla Porsche, la TS040 numero 8 ha mostrato nel corso della sessione un decadimento della performance molto più contenuto, di poco superiore al mezzo secondo al giro. Questo non è stato comunque sufficiente per stare davanti ai tedeschi: la rincorsa di Buemi si è infatti fermata a due decimi di distacco sulla media dei quattro giri, e pur avendo il tempo per un ultimo tentativo il muretto ha preferito soprassedere pensando a risparmiare gli pneumatici in vista della gara di domani.

 

Terza piazza per l'altra Porsche 919, guidata in questa sessione da Timo Bernhard e Brendon Hartley: anche la numero 20 di Stoccarda è stata afflitta dagli stessi problemi di degrado delle gomme patiti dalla coupé gemella, e senza un Neel Jani a fare la differenza la seconda fila è stata il miglior risultato possibile, davanti di un soffio alla Toyota di Mike Conway, Stephane Sarrazin e Alex Wurz.

 

Disastro, invece, in casa Audi dove la numero 1 di Lucas Di Grassi, Loic Duval e Tom Kristensen si è vista costretta a saltare la Qualifica per l'ennesimo cambio di telaio. Sono stati tre in totale in questo weekend per la casa di Ingolstad, uno per vettura prima delle prove libere a seguito di danni al sottoscocca rimediati a Shanghai, più quest'ultimo prima della qualifica per ulteriori crepe rilevate dopo l'ultima sessione di prove libere. All'interno del team tedesco ritengono che il problema derivi dall'impatto con i cordoli più alti, e stanno lavorando per riuscire quantomeno a mitigarlo. Nel frattempo, anche dal punto di vista delle performance non va molto meglio perché la vettura superstite, la R18 di Fassler-Lotterer-Treluyer, ha chiuso le prove al quinto posto staccata di più di un secondo dalla quarta piazza.

 

Tra le LMP2 miglior crono cumulato per la Ligier-Nissan della G-Drive guidata da Roman Rusinov e da un ottimo Olivier Pla, che ha avuto la meglio sul duo delle Oreca-Nissan del team SMP, guidato dalla numero 27 di Nicolas Minassian e Maurizio Mediani.

 

In Classe GTE Pro, la pole position è andata all'Aston Martin di Stefan Mucke e Darren Turner. Nel particolare format di qualifica del WEC la capacità  dei piloti dell'equipaggio di staccare tempi simili è fondamentale, ed è proprio su questo presupposto che il duo alla guida della numero 97 ha beffato la Ferrari AF Corse di Gimmi Bruni e Toni Vilander. Pur avendo a che fare come tutti con il degrado delle gomme, dimostratosi particolarmente severo sul circuito di Sakhir, Turner è stato infatti in grado di girare piuttosto vicino ai tempi del compagno di vettura, sceso in pista per primo. Non ha saputo invece fare lo stesso Vilander, che con i suoi crono è rimasto più di 1"5 lontano da Bruni. Il pilota romano dal canto suo non ha nulla da rimproverarsi perché tanto per cambiare, grazie a un 1'58"122, ha fatto registrare il miglior tempo della sessione. Bene anche Davide Rigon e James Calado, terzi, mentre in grande crisi sono apparse le Porsche 991, afflitte da un consumo degli pneumatici davvero drammatico dopo appena due giri.

 

In GTE Am davanti a tutti ha chiuso l'Aston di Poulsen e Thiim, seguita da vicino dalla vettura gemella di Nygaard-Dalla Lana. La prima Ferrari è quella AF Corse di Pierguidi Segal, terza davanti a quella 8Star su cui Paolo Ruberti e Matteo Cressoni hanno fatto ancora una volta un ottimo lavoro.

 

 

Lo schieramento di partenza

1.fila

Dumas/Jani/Lieb (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 1'43"145

Davidson/Buemi (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 1'43"410

2.fila

Bernhard/Webber/Hartley (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 1'44"191

Wurz/Sarrazin/Conway (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 1'44"260

3.fila

Fassler/Lotterer/Treluyer (Audi R18 e-tron quattro) - Audi - 1'45"599

Prost/Heidfeld/Beche (Rebellion R One-Toyota) - Rebellion - 1'47"047

4.fila

Kraihamer/Belicchi/Leimer (Rebellion R One-Toyota) - Rebellion - 1'47"705

Rusinov/Pla/Canal (Ligier JS P2-Nissan) - G Drive - 1'50"236

5.fila

Zlobin/Minassian/Mediani (Oreca 03-Nissan) - SMP - 1'50"939

K.Ladygin/Shaitar/A.Ladygin (Oreca 03-Nissan) SMP - 1'51"019

6.fila

Howson/Bradley/Imperatori (Oreca 03-Nissan) - KCMG - 1'51"375

Kaffer/Trummer/Berthon (CLM P1/01) - Lotus - 1'51"412

7.fila

Cheng/Ihara/Patterson (Morgan-Judd) - OAK - 1'54"304

Turner/Mucke (Aston Martin Vantage) - AMR - 1'58"805

8.fila

Bruni/Vilander (Ferrari 458) - AF Corse - 1'59"075

Rigon/Calado (Ferrari 458) - AF Corse - 1'59"226

9.fila

MacDowall/Al Faisal/Rees (Aston Martin Vantage) - AMR - 1'59"377

Bergmeister/Lietz (Porsche 991 RSR) - Manthey - 1'59"541

10.fila

Poulsen/H-Hansson/Stanaway (Aston Martin Vantage) - AMR - 1'59"589

Dalla Lana/Lamy/Nygaard (Aston Martin Vantage) - AMR - 1'59"721

11.fila

Pilet/Makowiecki (Porsche 991 RSR) - Manthey - 1'59"772

Talkanitsa/Pierguidi/Segal (Ferrari 458) - AF Corse - 2'00"068

12.fila

Roda/Ruberti/Cressoni (Ferrari 458) - 8 Star - 2'00"218

Perrodo/Collard/Vaxiviere (Porsche 911 GT3 RSR) - Prospeed - 2'00"713

13.fila

Wyatt/Rugolo/Bertolini (Ferrari 458) - AF Corse - s.t.

Di Grassi/Duval/Kristensen (Audi R18 e-tron quattro) - Audi - s.t.

 

http://italiaracing.net/notizia.asp?id=49003&cat=69

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

La Toyota #7 vince la sua prima corsa stagionale, ma è l'equipaggio #8, nonostante una gara sfortunata (problemi all'alternatore) a laurearsi campione Endurance. Complimenti a Davidson e Buemi (e anche a Lapierre a dirla tutta), campioni con merito dopo aver dominato l'intero campionato (eccezion fatta per Le Mans). Completano il podio le due Porsche; solo 4ª e 5ª le due Audi, ormai relegate al ruolo di terza forza del campionato.

  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Bahrain, gara: Buemi-Davidson mondiali

Iride e vittoria per Bruni-Vilander in GTE Pro

 

Era un trionfo annunciato e, nonostante qualche brivido di troppo, il pronostico non è stato smentito: la 6 Ore del Bahrain è stata una vera e propria passerella per la Toyota, con l'agognato titolo conquistato da Sebastien Buemi e Anthony Davidson e il successo di tappa andato per la prima volta in stagione alla numero 7 guidata da Alexander Wurz, Stéphane Sarrazin e Mike Conway. Un successo tutto sommato meritato per i tre, ma che non sarebbe mai maturato se la vettura gemella non avesse patito un problema dopo un'ora e quarantacinque minuti di gara, quando era già  abbondantemente al comando grazie a un ottimo stint iniziale di Buemi: si è trattato di un guaio all'alternatore, emerso quando Davidson era alla guida da appena quindici minuti e che ha costretto la TS040 numero 8 a una sosta ai box di ben 31 minuti. Troppi per pensare di rientrare in gara con speranze di podio, ma non sufficienti a rischiare di non essere classificati: così, una volta riparato il danno, Buemi e Davidson sono rientrati in pista badando solo a finire la gara per prendere il punto che avrebbe garantito loro l'iride, obiettivo che hanno centrato senza difficoltà .

 

Buone notizie anche per la Porsche: le due 919 Hybrid, che nelle libere e in qualifica erano sembrate sì veloci ma anche avide di gomme, si sono dimostrate più gestibili in gara grazie al calo delle temperature registrato dopo il tramonto. Sono così riuscite a chiudere nello stesso giro della Toyota vincitrice, con la numero 14 seconda trascinata da uno strepitoso Neel Jani, mostratosi decisamente superiore ai compagni Romain Dumas e Marc Lieb. Proprio nella parte finale dell'ultimo stint il pilota svizzero ha passato Mark Webber per il secondo posto, appena pochi attimi prima che il muretto Porsche invitasse l'australiano a non fare ostruzionismo sul compagno, decisamente più rapido di lui. Webber, insieme a Brendon Hartley e Timo Bernhard, si è così dovuto accontentare del terzo posto, una pillola amara da ingoiare dopo che la numero 20 aveva mantenuto la piazza d'onore per circa due terzi di gara.

 

Debacle invece per l'Audi. Di solito migliori in gara rispetto alla qualifica, le R18 sul circuito di Sakhir hanno sofferto dal primo all'ultimo giro. In debito di cavalleria rispetto alla concorrenza, i piloti degli anelli si sono trovati a perdere tempo nei doppiaggi, eventualità  che purtroppo per loro è piuttosto frequente nel WEC. Va sottolineato che alla coupé tedesca non è mancata la performance pura, tanto che le due R18 hanno fatto registrare rispettivamente il primo e il secondo miglior tempo di gara. Quello che è mancato è stata la capacità  di ripetersi a quei livelli con costanza, caratteristiche che Toyota e Porsche hanno invece dimostrato di avere.

 

In LMP2 giochi per il titolo ancora apertissimi e colpi di scena a non finire: la gara, e con essa la corsa all'iride, rischiava di essere pesantemente influenzata da un contatto causato da Kirill Ladygin, che con la sua Oreca SMP aveva colpito sul posteriore la Ligier-Nissan di Olivier Pla nel corso del primo giro. Una manovra discutibilissima, perché costringendo la coupé avversaria a uno stop di 4 giri per riparare il danno alla sospensione posteriore destra, il russo aveva avvantaggiato in modo determinante il compagno di team Sergey Zlobin, a quel punto avviato alla conquista del titolo con l'aiuto di Nicolas Minassian e Maurizio Mediani. Il destino, però, agisce per vie imprevedibili e misteriose e così nell'ultima fase di gara sulla vettura numero 27 ne sono successe di tutti i colori: prima Minassian è stato giudicato responsabile di un contatto con l'Audi di Tom Kristensen in fase di doppiaggio (contatto in cui era stato comunque lui ad avere la peggio) e si è visto comminare uno stop and go. Dopo averlo effettuato il pilota transalpino era ancora secondo con margine, ma a quel punto il cambio della sua vettura ha iniziato a perdere olio costringendolo al ritiro. Risultato, zero punti per Zlobin e terzo posto per Pla/Canal/Rusinov, che lo scavalcano in classifica. La gara, per la cronaca, l'ha vinta dopo una bella rimonta nelle ore centrali la Oreca del team KCMG guidata da Howson-Imperatori-Bradley.

 

Chiudiamo con la GTE, che ha visto un nuovo trionfo Ferrari con Gimmi Bruni e Toni Vilander. Un successo tutt'altro che facile, quello del duo italo-finnico, che però ha regalato il titolo mondiale piloti a una delle coppie più veloci ed affiatate del motorsport. A fare la differenza a favore della Rossa questa volta è stato il consumo, che ha visto l'Aston Martin più assetata della 458. Piuttosto che fare un rapido splash finale per il carburante, lo staff Prodrive ha preferito accorciare gli ultimi turni di guida per finire la gara con tre stint più corti ma identici fra loro, che avrebbero permesso alla Vantage di girare con meno benzina a bordo e stressare meno gli pneumatici. Non è bastato nemmeno questo perché Turner, uscito dall'ultima sosta con venti secondi di distacco da Vilander, non è riuscito a intaccare la leadership della Ferrari numero 51 fino all'ultima mezz'ora di gara, quando il finlandese ha iniziato a rallentare per gestire il vantaggio. Una strategia perfetta quella pensata dal muretto AF Corse guidato da Battistino Pregliasco, che ha visto Toni tagliare il traguardo con appena 1"8 sull'Aston.

 

Merito particolare va però reso a Gimmi Bruni: sempre il più veloce in pista nei propri turni di guida, il pilota romano ha saputo resistere senza sbavature alla pressione pazzesca di Turner e alla seconda ora ha addirittura dato spettacolo con un sorpasso simultaneo proprio a Turner e Makowiecki: una manovra spettacolare alla staccata della prima curva, che lo ha catapultato dalla terza alla prima posizione.

 

Bellissima la prova di Davide Rigon e James Calado, terzi al traguardo e sempre più vicini alle prestazioni della vettura di punta di AF Corse, mentre male è andata alle Porsche 991 ufficiali, per cui non ha funzionato la tattica di fermarsi in occasione della prima "Full Course Yellow" per spaiare la propria strategia dal resto del gruppo.

 

In GTE AM successo per L'Aston Martin di Poulsen, Heinemeier Hansson e Nicki Thiim, trascinata proprio da una bellissima prestazione di quest'ultimo. Seconda piazza per Wyatt, Rugolo e Bertolini, grazie a un sorpasso perentorio che Andrea ha messo a segno nelle ultime battute sulla Vantage di Pedro Lamy.

 

Sabato 15 novembre, gara

1 - Wurz/Sarrazin/Conway (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 195 giri

2 - Dumas/Jani/Lieb (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 50"460

3 - Bernhard/Webber/Hartley (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 57"268

4 - Fassler/Lotterer/Treluyer (Audi R18 e-tron quattro) - Audi - 1 giro

5 - Di Grassi/Duval/Kristensen (Audi R18 e-tron quattro) - Audi - 2 giri

6 - Kraihamer/Belicchi/Leimer (Rebellion R One-Toyota) - Rebellion - 7 giri

7 - Prost/Heidfeld/Beche (Rebellion R One-Toyota) - Rebellion - 13 giri

8 - Howson/Bradley/Imperatori (Oreca 03-Nissan) - KCMG - 14 giri

9 - K.Ladygin/Shaitar/A.Ladygin (Oreca 03-Nissan) SMP - 17 giri

10 - Cheng/Ihara/Patterson (Morgan-Judd) - OAK - 17 giri

11 - Davidson/Buemi (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 18 giri

12 - Rusinov/Pla/Canal (Ligier JS P2-Nissan) - G Drive - 18 giri

13 - Bruni/Vilander (Ferrari 458) - AF Corse - 22 giri

14 - Turner/Mucke (AM Vantage) - AMR - 22 giri

15 - Rigon/Calado (Ferrari 458) - AF Corse - 22 giri

16 - Bergmeister/Lietz (Porsche 991 RSR) - Manthey - 22 giri

17 - Pilet/Makowiecki (Porsche 991 RSR) - Manthey - 23 giri

18 - Poulsen/H-Hansson/Stanaway (AM Vantage) - AMR - 23 giri

19 - Wyatt/Rugolo/Bertolini (Ferrari 458) - AF Corse - 24 giri

20 - Dalla Lana/Lamy/Nygaard (AM Vantage) - AMR - 24 giri

21 - Ried/Bachler/Al Qubaisi (Porsche 991 RSR) - Proton - 25 giri

22 - Roda/Ruberti/Cressoni (Ferrari 458) - 8 Star - 25 giri

23 - Talkanitsa/Pierguidi/Segal (Ferrari 458) - AF Corse - 25 giri

24 - MacDowall/Al Faisal/Rees (AM Vantage) - AMR - 25 giri

25 - Perrodo/Collard/Vaxiviere (Porsche 911 GT3 RSR) - Prospeed - 25 giri

 

Non classificati

Zlobin/Minassian/Mediani (Oreca 03-Nissan) - SMP

Kaffer/Trummer/Berthon (CLM P1/01) - Lotus

 

Il campionato

LMP1

1. Davidson e Buemi 148; 2. Lotterer, Treluyer e Fassler 117; 3. Wurz e Sarrazzin 104; 4. Di Grassi e Kristensen 102; 5. Lapierre 96; 6. Lieb, Jani e Dumas 92; 7. Nakajima 71; 8. Duval 66.

 

LMP2

1. Canal, Pla e Rusinov 136; 2. Zlobin 128; 3. A. Ladygin 110; 4. Howson e Bradley 105; 5. Mediani e Minassian 78; 6. Imperatori 62; 7. K. Ladygin e Shaitar 60; 8. Salo 50.

 

GTE Pro

1. Bruni e Vilander 156; 2. Makowiecki 116,5; 3. Lietz 103; 4. Bergmeister 91; 5. Pilet 90,5; 6. Rigon e Calado 79; 7. Turner e Mucke 76; 8. H.Hansson e Poulsen 74.

 

http://italiaracing.net/notizia.asp?id=49015&cat=69

 

 

 

Pazzesco calo dell'Audi. Le Mans a parte, stagione disastrosa, bisogna correre ai ripari.

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Nuove regole per le qualifiche del WEC

 

Nuovo sistema di qualifica per il Mondiale Endurance. L'attuale metodo, che premia la miglior coppia di piloti tramite un aggregato dei due migliori giri di ciascuno, verrà  semplificato. Saranno sempre due piloti a giocarsi la pole, ma sarà  utilizzato solo il rispettivo miglior giro, e la sessione sarà  accorciata da 25 a 20 minuti. Un'altra novità  riguarda l'utilizzo delle gomme nuove: in qualifica sarà  possibile montarne più di un treno.

 

http://italiaracing.net/notizia.asp?id=49032&cat=69

 

 

Quest'anno ho seguito poco e niente il WEC, ma davvero qui le qualifiche durano 25 minuti? Per una gara di sei ore?

  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

E per un Fittipaldi che torna...

 

Tom Kristensen annuncia il ritiro dalle corse

Quella di Interlagos sarà  l'ultima gara del recorman della 24 Ore di Le Mans, che quindi si ferma a 9 successi

 

E' la leggenda vivente della 24 Ore di Le Mans, ma non riuscirà  ad arrivare in doppia cifra alla grande classica francese: Tom Kristensen ha annunciato il ritiro dalle competizioni alla fine di questa stagione e questo significa che il suo record di successi sul Circuito de la Sarthe si fermerà  a 9.

 

Il 47enne ha ufficializzato la cosa oggi nella sua Copenhagen, alla presenza del grande boss di Audi Sport, Wolfgang Ullrich. "Mi è sempre stato detto che un pilota capisce sempre quando è il momento di smettere, ma non ho mai avuto quella sensazione, almeno fino ad ora" ha esordito Tom.

 

"Negli ultimi due mesi i miei pensieri riguardo alla possibilità  di andare in pensione però si sono fatti sempre più intensi e quindi ritengo giusto informarmi che mi sto ritirando. Mi sento ancora in forma dal punto di vista fisico e ritengo di avere la giusta forza mentale sia dentro che fuori dalla pista. Per me però è importante lasciare ora che mi sento ancora in grado di fare qualcosa di importante per l'Audi" ha proseguito.

 

La prossima settimana, dunque, disputerà  la sua ultima gara da professionista ad Interlagos, dove dividerà  l'abitacolo di una R18 e-tron quattro con Lucas di Grassi e Loic Duval. E il motivo per cui ha deciso di anticipare di pochi giorni il suo annuncio è semplice: "L'ho fatto per poter dire addio in maniera adeguata allo sport che amo così tanto nella mia ultima gara in Brasile".

 

Non poteva mancare poi un ringraziamento all'Audi per i tanti anni di successi ottenuti insieme (ben sette delle sue vittorie a Le Mans sono arrivate con la Casa di Ingolstadt, più una con la Bentley): "E' stato un privilegio guidare per 15 anni per la miglior costruttore del mondo" ha concluso il danese, che comunque continuerà  a svolgere un ruolo di consulenza per la Casa degli Anelli.

 

http://www.omnicorse.it/magazine/43985/fia-wec-tom-kristensen-annuncia-il-ritiro-dalle-corse-a-fine-stagione

Link al commento
Condividi su altri siti

E per un Fittipaldi che torna...

 

Tom Kristensen annuncia il ritiro dalle corse

Quella di Interlagos sarà  l'ultima gara del recorman della 24 Ore di Le Mans, che quindi si ferma a 9 successi

 

E' la leggenda vivente della 24 Ore di Le Mans, ma non riuscirà  ad arrivare in doppia cifra alla grande classica francese: Tom Kristensen ha annunciato il ritiro dalle competizioni alla fine di questa stagione e questo significa che il suo record di successi sul Circuito de la Sarthe si fermerà  a 9.

 

Il 47enne ha ufficializzato la cosa oggi nella sua Copenhagen, alla presenza del grande boss di Audi Sport, Wolfgang Ullrich. "Mi è sempre stato detto che un pilota capisce sempre quando è il momento di smettere, ma non ho mai avuto quella sensazione, almeno fino ad ora" ha esordito Tom.

 

"Negli ultimi due mesi i miei pensieri riguardo alla possibilità  di andare in pensione però si sono fatti sempre più intensi e quindi ritengo giusto informarmi che mi sto ritirando. Mi sento ancora in forma dal punto di vista fisico e ritengo di avere la giusta forza mentale sia dentro che fuori dalla pista. Per me però è importante lasciare ora che mi sento ancora in grado di fare qualcosa di importante per l'Audi" ha proseguito.

 

La prossima settimana, dunque, disputerà  la sua ultima gara da professionista ad Interlagos, dove dividerà  l'abitacolo di una R18 e-tron quattro con Lucas di Grassi e Loic Duval. E il motivo per cui ha deciso di anticipare di pochi giorni il suo annuncio è semplice: "L'ho fatto per poter dire addio in maniera adeguata allo sport che amo così tanto nella mia ultima gara in Brasile".

 

Non poteva mancare poi un ringraziamento all'Audi per i tanti anni di successi ottenuti insieme (ben sette delle sue vittorie a Le Mans sono arrivate con la Casa di Ingolstadt, più una con la Bentley): "E' stato un privilegio guidare per 15 anni per la miglior costruttore del mondo" ha concluso il danese, che comunque continuerà  a svolgere un ruolo di consulenza per la Casa degli Anelli.

 

http://www.omnicorse.it/magazine/43985/fia-wec-tom-kristensen-annuncia-il-ritiro-dalle-corse-a-fine-stagione

 

Azz, è ancora giovane.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 weeks later...

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...