Popular Post sundance76 Posted March 22, 2013 at 09:02 AM Popular Post Share Posted March 22, 2013 at 09:02 AM Il "V8 engined blog" dell'internauta milotemesvar regala perle documentali eccezionali. Alla fine del 1972 AS demandò a un computer il compito di stilare una classifica dei migliori piloti di tutti i tempi. La prima graduatoria provvisoria che ne scaturì diede adito ad alcune polemiche, che diedero vita a loro volta ad alcune rievocazioni delle carriere di vari assi nei successivi numeri della rivista. Una di queste polemiche fu provocata dal 12° posto provvisorio di Caracciola, il grande fuoriclasse tedesco tre volte Campione d'Europa GP (titolo del tutto equivalente all'attuale Mondiale F1). Ecco il servizio di Cesare De Agostini dopo un incontro con la vedova, Alice. (Nel '73 esisteva ancora un pubblico a cui indirizzare un dossier così lungo e dettagliato su un pilota di quarant'anni prima): 5 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted March 22, 2013 at 09:39 AM Author Share Posted March 22, 2013 at 09:39 AM Invece questo è un altro ottimo articolo, che qualcuno di voi magari già conosce, scritto dall'esperto Aldo Zana su Auto d'Epoca nel 2001 (centenario della nascita di Caracciola): 4 Link to comment Share on other sites More sharing options...
The Magic Posted March 23, 2013 at 11:43 AM Share Posted March 23, 2013 at 11:43 AM Grazie Franci mi hanno sempre affascinato i Grandi dell'era pre-F1! 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
AmanteMercedes Posted April 19, 2013 at 07:48 PM Share Posted April 19, 2013 at 07:48 PM Le mie traversie personali (ma niente di irreparabile), mi hanno reso un po' distratto e mi era sfuggita l'esistenza di questo thread che è due volte storico: perché parla di Caracciola e perché a sua volta lo fa attraverso un documento di per sé storico .. ringrazio l'amico Sun che l'ha aperto e per la segnalazione 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Popular Post sundance76 Posted May 2, 2013 at 07:50 PM Author Popular Post Share Posted May 2, 2013 at 07:50 PM Bellissimo questo trailer, a chi ama tanto i filmati di montaggio di Antti Kalhola dovrebbe piacere, perchè ha uno stile leggermente simile. Sono solo tre minuti, vi consiglio di guardarlo tutto: 4 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ayrton4ever Posted May 2, 2013 at 08:13 PM Share Posted May 2, 2013 at 08:13 PM Francesco, scusa non ricordo una cosa: chi era quel pilota dalla vista fenomenale che vedeva anche di notte nel bosco, tanto da sorprendere anche la moglie? era lui o Rosemeyer? Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted May 2, 2013 at 08:21 PM Author Share Posted May 2, 2013 at 08:21 PM Francesco, scusa non ricordo una cosa: chi era quel pilota dalla vista fenomenale che vedeva anche di notte nel bosco, tanto da sorprendere anche la moglie? era lui o Rosemeyer? Era Rosemeyer, che anche sulle strade di tutti i giorni, attraverso la nebbia, riusciva a vedere molto più lontano rispetto agli altri, pur dotati di vista normale e senza problemi. 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Nameless Hero Posted August 1, 2013 at 02:28 PM Share Posted August 1, 2013 at 02:28 PM Solitamente che gomme utilizzavano le Mercedes ai suoi tempi? Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted August 1, 2013 at 02:38 PM Author Share Posted August 1, 2013 at 02:38 PM Solitamente che gomme utilizzavano le Mercedes ai suoi tempi? Gomme Continental. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Nameless Hero Posted August 1, 2013 at 02:39 PM Share Posted August 1, 2013 at 02:39 PM Grazie. Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted August 1, 2013 at 02:41 PM Author Share Posted August 1, 2013 at 02:41 PM Grazie. Per così poco, figurati. Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted August 14, 2013 at 11:48 AM Author Share Posted August 14, 2013 at 11:48 AM Due foto toghissime. Nelle prove del GP d'Italia '34 a Monza, Caracciola scende dalla sua Mercedes e si mette a provare al volante della rivale Auto Union, come se oggi Hamilton provasse al venerdì una Ferrari: Link to comment Share on other sites More sharing options...
Popular Post sundance76 Posted January 5, 2014 at 11:59 AM Author Popular Post Share Posted January 5, 2014 at 11:59 AM Gran Premio di Tripoli 1935 RELOADED (riposto qui, a beneficio dei nuovi utenti, una mia "antica" traduzione dall'autobiografia di Caracciola). Negli anni ’30, il Gran Premio di Tripoli in Libia (all’epoca territorio italiano) si correva sul nuovissimo, ultra-veloce e super-moderno (per l'epoca) circuito della Mellaha. Tale competizione era legata a una ricchissima lotteria che metteva in palio enormi somme di denaro. Nel 1935 il già affermato campione della Mercedes, Rudolf Caracciola, era reduce da due anni d’inferno: nel ’33 aveva riportato un terribile incidente a Montecarlo che gli polverizzò il femore e l’anca destra. Un anno e mezzo tra ospedali, operazioni e stampelle, con la quasi certezza di non poter più pilotare una monoposto. In più, all’inizio del ’34 la sua amata moglie Charlotte morì colpita da una valanga in montagna. Caracciola ebbe comunque un posto nella squadra Mercedes che tornava alle corse proprio nel ’34, e doveva dimostrare, soprattutto a sé stesso, se poteva ancora essere considerato un pilota vero, vincente, come lo era stato dal ’26 fino all’incidente di Monaco ’33, pur con una gamba martoriata, rimasta 5 centimetri più corta e quasi sempre dolorante. Gareggiò in Francia (guasto meccanico), a Pescara (uscita di strada mentre era in testa, poche escoriazioni) e Italia (era in lotta per la vittoria ma la gamba gli faceva male e dovette cedere l’auto al compagno Luigi Fagioli, che vinse). Il 1935 sarebbe stato decisivo. Caracciola fremeva, l’attesa della prima gara era snervante. Sapeva che se avesse fallito ancora, avrebbe dovuto lasciare le piste. Il primo GP del 1935 a cui la Mercedes (e Caracciola) partecipò era proprio il Gran Premio di Tripoli, la cosiddetta Corsa dei Milioni. E qui lascio la parola allo stesso Rudi che racconta “in diretta†quella incredibile corsa (ho tradotto il capitolo corrispondente dalla sua autobiografia): "[…] La Corsa dei Milioni era programmata per il giorno seguente, 12 maggio. Il Ghibli, il tremendo vento del deserto, soffiava ancora. Quando ci posizionammo per la partenza, il cielo era diventato di un giallo sulfureo. Eravamo a fianco alle nostre vetture e attendevamo. Dalle tribune giungevano intermittenti brani di musica, interrotti dall’improvviso boato di un motore, e sulla terrazza nella cabina dei cronometristi venivano estratti gli abbinamenti della Lotteria. Per un momento tentai di ascoltare – mi sarebbe piaciuto conoscere chi sarebbe stato abbinato a me. Ma dalla pista non riuscii a distinguere nemmeno una parola. La voce del cronista usciva dall’altoparlante come l’abbaiare di un cane. Eravamo in attesa del Maresciallo Italo Balbo, Governatore della Libia (possedimento coloniale dell’Italia). Io attendevo in terza fila, accanto a Varzi. Alla fine arrivò; una scorta di dodici motociclisti lo precedeva, e subito dopo ecco Balbo nella sua grande macchina scoperta. L’inno reale italiano era cominciato. La gente sulle tribune si alzò e i militari sul prato ai piedi delle tribune scattarono sull’attenti. Balbo si fermò proprio vicino ai piloti e scese dall’auto. Camminava tra le file della griglia di partenza, fermandosi con ogni pilota e scambiando qualche parola. Si rivolse a me in tedesco: “Vi sentite in forma?†“Sì, Vostra Eccellenzaâ€. “Molto beneâ€, disse, “in bocca al lupo!†(lo pronunciò in italiano). E poi continuò con gli altri piloti. Era magro, di altezza media, capelli e barba color rame, e camminava dritto, con brevi e veloci passi. Intanto noi salimmo sulle vetture. Il grande orologio sopra ai box indicava tre minuti alle tre. Un minuto alle tre. Voltando le spalle il Maresciallo Balbo diede un ordine a un militare dietro di lui che sostava su un parapetto. Il soldato saltò giù e corse via. I motori furono accesi e i meccanici saltarono a lato della pista, che ora era libera. Balbo sollevò la bandiera. Io guardavo lontano da lui e fissai la mia attenzione sul semaforo della cabina dei cronometristi. Forse questo espediente è più veloce, pensai. E quando la luce verde si accende, io scatto. Non pensavo a nient’altro. Quattro-tre-due . . . Il verde si accende! Scattai, la macchina salta alcuni avversari. Ero in testa, davanti a tutti appena dopo la partenza. A tutta velocità sfrecciai sul rettilineo. Ogni cosa, ogni gesto mi veniva automaticamente. Conoscevo il percorso così bene che avrei potuto farlo a occhi chiusi. Ecco la grande torre bianca, le tribune, i box, sono già scomparsi in un lampo ai miei lati. E nessun segnale dai box. Primo giro, secondo giro, ecco di nuovo la zona del traguardo, e qui, per la prima volta, ecco un cartello con un segnale: CAR (acciola) NUV (olari) VAR (zi) Così, i due Italiani erano proprio dietro di me. Sarebbe una dura battaglia se essi accelerano il ritmo. Devo andare più veloce, ancor più veloce . . . Quarto giro: CAR (aracciola) VAR (zi) NUV (olari) Così, l’uomo di Milano (Varzi) ha sorpassato il Mantovano. Adesso era proprio attaccato a me: un avversario pericoloso. E per giunta Varzi guida una Auto Union! Sesto giro: ecco la Torre Bianca, poi l’enorme struttura delle Tribune. Poi all’improvviso, la gomma anteriore sinistra si usura, qualche pezzo di battistrada mi sfiora: la carcassa si sta stracciando. Levo il pedale dal gas, freno, sono ai box. Una macchina bianco-argento mi sorpassa, è Varzi. Buttai giù un sorso d’acqua, e cercai sollievo con un asciugamano bagnato sulla faccia . . . . Due macchine passarono rombando: Stuck (Auto Union) e Fagioli (Mercedes). Un altro colpo di martello al gallettone della ruota anteriore e scattai fuori dai box. Venti secondi persi sui primi, grazie a Dio, solo venti secondi! Stuck e Fagioli non erano molto lontani. Acceleravo sul rettilineo ed entravo nella polvere sollevata dai quei due, pochi secondi prima in prossimità della curva. Ottavo giro: VAR (zi) CAR 13 Così, voleva dire che avevo già recuperato 7 secondi sui 20 che avevo perso. E Varzi doveva ancora fermarsi per il rifornimento. Ancora l’ottavo giro; il lungo rettilineo lungo la costa (opposto ai box). Un forte colpo attraversa la vettura. Non potevo vedere ma lo sentivo. Il battistrada di una ruota posteriore era andato. Riuscivo a controllare ancora la vettura. Piano, vai piano! Una macchina bianco-argento mi sorpassò. Stuck o Fagioli: non avrei potuto dire chi fosse. Soltanto adesso cominciavo ad avvertire quanto caldo facesse. La tuta era attaccata alla mia pelle e le mie labbra erano screpolate e secche. Ero tutto percorso da brividi. Uno dei meccanici mi urlò nell’orecchio: “Le gomme cederanno anche agli altri! Devi solo attendere!†Neubauer (il direttore sportivo Mercedes, n.d.s.), con lo sguardo torvo, guardava sul cronometro il tempo del pit-stop. Un minuto e dieci secondi. Proprio mentre ripartivo, una macchina bianco-argento mi sfreccia accanto e scompare verso la curva: Varzi sulla sua Auto Union. Egli mi aveva già doppiato di un intero giro e guidava il Gran Premio. Ora non mi era proprio possibile lottare con lui. Ero ormai senza speranza, e se rimanevo in gara era solo per l’onore di firma. Mi avvicinai lentamente a Varzi, mi sdoppiai, ma a che serviva tutto ciò? Il calore era insostenibile. La testa mi scoppiava e avevo la lingua e la gola secca. Ero infuriato e assetato, e non avevo quasi nulla da sperare. Non mi aspettavo tutto questo. Avevo veramente pensato che il destino stavolta mi avrebbe dato una risposta positiva. E ora dovevo essere ricacciato indietro per un assurda foratura. La gamba sembrava a posto, sì, era ok. Qualche volta urtava sulla scocca, ma non abbastanza da darmi noie. La sete era molto peggiore. Continuavo a guidare. Non sapevo più che posizione occupavo in gara; ero da qualche parte nelle retrovie. I box erano silenziosi: ancora nessun segnale. Si erano arresi con me. Dodicesimo giro . . . . . Varzi piombò nei box e si fermò. Probabile guaio di gomme, forse. Beh, lascia che provino anche i piloti dell’Auto Union cosa significhi essere scaraventati lontano dalla testa della gara! Passando, colsi un nostro segnale dei box: Fagioli guidava la gara con un vantaggio di 36 secondi . . . Bene, almeno uno del nostro team era in testa. Dietro una curva, vicino a un cespuglio, c’era una macchina rovesciata, con le ruote all’aria. Cento metri più in là due uomini dell’ambulanza stavano portando una barella. Stavano correndo. Di chi si trattava? Morto o ferito? Erano ormai fuori dalla mia visuale. Sedicesimo giro . . . . Ancora un forte colpo. Sapevo cos’ era senza bisogno di vedere. Una gomma posteriore era scoppiata. Ero sul lungo rettilineo della costa, lontano dai box. Ma lì avevamo organizzato un punto di emergenza con meccanici attrezzati al cambio-gomme, mi fermai. Mi avevano visto da lontano e saltarono letteralmente addosso alla vettura. Finalmente potevo bere acqua, tanta acqua, avidamente. “Chi era dietro al cespuglio?†“Brivio†“Morto?†“No . . .†“Gravemente ferito?†Il meccanico si strinse nelle spalle: non lo sapeva. Giusto dietro me le macchine passarono rombando ancora una volta. Una bianco-argento, una rossa, molto vicine, in lotta per la posizione. Al punto di emergenza lavorarono rapidamente e in meno di un minuto ero di nuovo in pista. Un minuto, ciò significava che ero almeno a 4 minuti di distacco dalla macchina in testa. Non serviva, ma continuai. Era come se non avessi bevuto tutta quell’acqua. Era tutta come evaporata dal mio corpo e la mia bocca era già di nuovo secca. Diciottesimo giro . . . . C’era un certo affollamento ai box. Apparentemente molte macchine erano state costrette a fermarsi ai box. Lungo la pista, al chilometro n. 8 (la pista di Tripoli era lunga più di 13 km, n.d.s) una macchina bruciava tra le fiamme. Una macchina bianco-argento, ciò significava che era tedesca, Mercedes o Auto Union. Ventesimo giro. Un cartello dai box, il primo da molto tempo. Grazie a Dio! VAR (zi) FAG (ioli) DREY (fus) CAR (acciola) 2.36 Così, adesso ero in quarta posizione. Avevo riguadagnato un minuto e ventiquattro secondi in meno di cinque giri. Molto bene! Così c’era ancora qualche speranza, poteva esserci una possibilità . Ma ora questo significava tirare fuori tutto ciò che la macchina poteva dare. Stavo andando a una tale velocità che quando superai una piccola Alfa essa sembrava quasi ferma, dovevo andare almeno a 270 all’ora in quel punto. Durante il venticinquesimo giro un altro segnale dai box: ero in seconda posizione, un minuto e trentadue secondi dietro a Varzi. Così avevo guadagnato un altro minuto e quattro secondi negli ultimi cinque giri. Dovevo aumentare ancor più la velocità ? No. “Stai calmo, sii lucido, pensa correttamenteâ€, dicevo a me stesso. Devo essere gentile con le gomme, non devo forzarle come ho fatto all’inizio. Se le rovino, poi non avrò tempo di recuperare perché la corsa è su quaranta giri. Dopo il ventisettesimo giro rientrai ai box per l’ultima fermata: rifornimento e quattro gomme nuove. Con questo set intendevo arrivare fino alla fine del GP. Neubauer mi lanciò un asciugamano bagnato in testa. “Stai andando bene, Rudi â€, disse, “Continua così†. “Di chi è la macchina che brucia?†“Di Stuck†. Le gomme furono cambiate velocemente: in meno di un minuto ero di nuovo in pista. Nessuno mi aveva sorpassato nel frattempo e il mio distacco da Varzi era di un minuto e quarantacinque secondi. Con le gomme nuove aumentai la mia velocità , tanto che vidi Neubauer dai box farmi cenno di andarci piano. Intorno al trentesimo giro il mio svantaggio da Varzi era ridotto a quarantadue secondi. Vacci piano, mi dicevo, rallenta. Stavolta le gomme dovevano resistere fino alla fine! Nello specchietto vidi una macchina rossa piombarmi addosso, guadagnando terreno. E’ Nuvolari! Pensai rapidamente: se lo lasciavo passare, con la sua Alfa non era una vera minaccia ma arrivando alle spalle di Varzi, forse l’antica rivalità che corre tra i due potrebbe avvantaggiarmi, magari Varzi esaurirà le sue ultime riserve in un duello con Nuvolari. In curva lascio passare Nuvolari, ora ecco che scatta la lotta selvaggia tra i due. Per due giri essi corrono fianco a fianco. Attimo dopo attimo il piccolo mantovano tentava di sorpassare Varzi e alla fine ce la fa. Poi Nuvolari dovette fermarsi: guai alle gomme. Scomparve risucchiato nelle retrovie. Il box espone un segnale: VAR (zi) CAR (aracciola) Ma la distanza tra noi si era allargata a un minuto. Trentacinquesimo giro. Ho forse sbagliato i calcoli? L’uomo davanti a me ha gomme d’acciaio? Ah, ecco, si sta fermando a un punto di emergenza di cambio-gomme. Ma è già ritornato in pista prima che io possa raggiungerlo. Comunque, la distanza tra noi era diminuita di quaranta secondi. Mancano cinque giri. Potevo vedere la macchina di Varzi chiaramente davanti a me e sapevo che dovevo prenderlo, che volevo prenderlo. Aumentai la velocità , non curandomi delle conseguenze. L’argentea Auto Union era a meno di cento metri davanti a me. Trentottesimo giro . . . . L’ho preso! In curva lo sorpassai. Ma la corsa non era ancora finita perché egli continuava a starmi attaccato, così vicino che io potevo vederlo nello specchietto in ogni attimo. Non riuscivo a staccarlo. Mi alitava proprio sul collo. Quando passammo davanti ai box di nuovo, un segnale diceva: CAR (acciola) VAR (zi) Ma io sapevo che mi stava attaccato; la sua argentea vettura resisteva tenacemente. Trentanovesimo (e penultimo) giro: CAR (acciola) VAR (zi) E ancora non veniva indicato il distacco: eravamo troppo vicini. Eccoci al quarantesimo giro: l’ultimo. Mentre sfrecciavamo davanti alle tribune vidi la gente saltare in piedi e gesticolare. Ecco la grande curva dietro le tribune, l’interminabile rettifilo lungo la costa . . . . Ed ecco, finalmente, l’uomo dietro di me rallentare e rimanere indietro. La macchina argentea scomparve dai miei specchietti. Ecco la torre bianca, le tribune, la linea del traguardo. . . l’ho passata! Ma la velocità mi impedisce di fermarmi immediatamente ai box, devo fare un altro giro per rientrare ai box. Per un attimo mi sentii totalmente intorpidito. Il motore era silenzioso. Era tutto stranamente quieto attorno a me. Mi levai gli occhiali e guardai le tribune. La gente era seduta senza muoversi, guardavano lontano sulla pista. Solo in pochi saltavano e mi festeggiavano. Tutti gli altri aspettavano Varzi. E poi tutti mi vennero incontro circondandomi: Neubauer e i meccanici, tra cui il mio fedele Walz. Il grosso ragazzone mi tirò letteralmente fuori dall’auto, mi abbracciò baciandomi sulle guance. Due meccanici mi sollevarono sulle loro spalle e mi portarono ai box. Cercavo di salutare alzando le braccia, ma ero ancora intontito. Poi improvvisamente mi fu tutto chiaro: vittoria! Grazie a Dio, vittoria! Era una sensazione difficile da descrivere, impossibile da paragonare con qualunque altra cosa. C’era il sole, la folla. . . . Ogni cosa sembrava bella, luminosa, e io “ero tornato†, sì, questa era la cosa più meravigliosa, io ero tornato e potevo lottare di nuovo alla pari con tutti gli altri. Ci sarebbero stati giorni felici e altri meno, vittorie e sconfitte, ma rimaneva la cosa più bella: le ombre erano spazzate via, ero tornato tra i contendenti." (Dal libro di Rudolf Caracciola "A Racing Car Driver's World", edizione americana 1961-62): Tripoli, circuito della Mellaha. Rudi in azione tra le palme dell'oasi di Tagiura con la Mercedes W 25 B (4 litri, 430 CV) : oltre alla vittoria, segnerà anche il giro più veloce in gara, ad oltre 220 km di media oraria: 7 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wexx Posted January 5, 2014 at 04:45 PM Share Posted January 5, 2014 at 04:45 PM Che meraviglia.Molto bello rileggerlo, grazie Sun! 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
leopnd Posted January 5, 2014 at 07:14 PM Share Posted January 5, 2014 at 07:14 PM Rudolf e Charly Caracciola: 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted March 13, 2014 at 11:24 AM Author Share Posted March 13, 2014 at 11:24 AM La copertina della rivista francese "Match" dopo il GP di Francia 1935: 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Popular Post sundance76 Posted April 8, 2014 at 07:59 AM Author Popular Post Share Posted April 8, 2014 at 07:59 AM Nella sua pluridecennale carriera, spesa quasi interamente alla Mercedes, Caracciola ebbe come tutti sappiamo una importante parentesi in Alfa, nella stagione 1932 (vinse il GP di Germania, di Monza e l'Eifel, inoltre ottenne il titolo europeo delle cronoscalate). Un meccanico dell'Alfa, Pietro Bonini, nel 1932 fu mandato ad organizzare la Filiale di Berlino. L’ingaggio di Rudolf Caracciola in Alfa Romeo fu in buona parte opera sua. Tra il pilota ed il meccanico dell’Alfa che parlava molto bene il tedesco essendo nato in Svizzera era nata una solida amicizia al punto che, mentre era in trattative per ritornare alla Mercedes, Caracciola con una lettera datata 3 dicembre 1933, lo voleva con sé. Ecco il testo italiano di quella lettera e, più in basso, la foto dell'originale in tedesco: "Caro Bonini! Come vede non sono più a Bologna e sono dalla Mercedes per trattare per l’anno prossimo. La mia gamba va molto bene e io credo che in due mesi tutto sarà come prima. Le scrivo per sapere che cosa ha in programma lei per l’anno prossimo e che cosa vuole fare. Io posso offrirle la seguente possibilità per l’anno prossimo. Un contratto per due anni come “meccanico da corsaâ€. Per ogni mese di assenza da Milano una somma mensile di 3800 lire. In questa somma sono compresi la paga, le spese di viaggio, così come vitto e alloggio. I viaggi in treno saranno pagati extra. Inoltre lei riceve di ogni premio da me vinto, il 3 ½%. Per i mesi invernali nei quali lei non è attivo e si trova a casa a Milano, lei riceve 1900 lire. Inoltre una assicurazione infortuni. Può provare a pensarci su e se possibile, informarmi la settimana prossima. Io sarei felicissimo se lei accettasse la mia proposta. Nel caso lei avesse un’altra proposta, o se non fosse d’accordo con uno dei punti sopra menzionati, la prego di farmelo sapere onestamente e apertamente. Nella speranza di ricevere presto sue notizie in senso positivo, le porgo per oggi i miei migliori saluti. Rudolf Caracciola." 5 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted May 28, 2014 at 11:50 AM Author Share Posted May 28, 2014 at 11:50 AM Due foto toghissime. Nelle prove del GP d'Italia '34 a Monza, Caracciola scende dalla sua Mercedes e si mette a provare al volante della rivale Auto Union, come se oggi Hamilton provasse al venerdì una Ferrari: E c'è anche questa, sempre durante le prove a Monza '34: 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
S1lb3rpf31l Posted May 28, 2014 at 02:42 PM Share Posted May 28, 2014 at 02:42 PM Perché mi era sfuggito questo thread? àˆ splendido leggere certi articoli, anche per il modo in cui sono scritti: oggigiorno si è perso il fascino delle corse anche nel modo di raccontarle. àˆ relativamente da poco che m'interesso alle imprese di Rudi, ma sto rapidamente recuperando il tempo perso. Mi farebbe piacere trovare qualche libro su di lui, sono enormemente affascinato dalla sua carriera e dalla sua vita. Non so quanti miei coetanei lo conoscano, io mi ritengo orgoglioso di continuare a tener vivo il suo ricordo. 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted July 3, 2014 at 09:14 PM Author Share Posted July 3, 2014 at 09:14 PM Il G.P. di Spagna a San Sebastian, settembre, è il penultimo appuntamento stagionale del 1934. Caracciola, tornato a correre a luglio dopo oltre un anno di stop per l'incidente di Monaco '33, arriva 2° dietro al compagno Fagioli: è il primo risultato della sua "seconda carriera". Qui Rudolf fa il pelo allo spigolo di una casa, a pochi centimetri dagli spettatori. 4 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted July 4, 2014 at 06:55 AM Author Share Posted July 4, 2014 at 06:55 AM Il G.P. del Belgio è l'ottava gara della stagione 1935, l'annus mirabilis di Caracciola (6 vittorie e il titolo di Campione Europeo). La Mercedes, che ha saltato la gara di Tunisi (esordio vittorioso per Varzi sull'Auto Union), finora ha vinto tutti i sette GP a cui ha partecipato. Rudi trionfa mentre il suo compagno-rivale Fagioli, insofferente agli ordini dei box, abbandona l'auto al pit stop (Neubauer lo sostituisce col già ritirato von Brauchitsch, secondo all'arrivo). Nelle due foto, Caracciola in testa alla partenza verso l'Eau Rouge, e al tornante della Source. 3 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted July 17, 2014 at 09:22 AM Author Share Posted July 17, 2014 at 09:22 AM Grand Prix di Francia 1935 sul circuito di Montlhéry (12,5 km di lunghezza), 40 giri per un totale di 500 km (giusto 4 ore di gara, una bazzecola). Caracciola vince su Mercedes-Benz W25 B, davanti al compagno von Brauchitsch (di cui si intravede all'estrema sinistra nella foto il musetto della vettura), tra l'esultanza del suo team, al cospetto degli "odiati" francesi. 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
RoccoL Posted July 17, 2014 at 11:14 AM Share Posted July 17, 2014 at 11:14 AM Bellissimo questo trailer, a chi ama tanto i filmati di montaggio di Antti Kalhola dovrebbe piacere, perchè ha uno stile leggermente simile. Sono solo tre minuti, vi consiglio di guardarlo tutto: E' lui al minuto 1.01 che s'intraversa all'uscita del tunnel?. Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted July 17, 2014 at 11:34 AM Author Share Posted July 17, 2014 at 11:34 AM E' lui al minuto 1.01 che s'intraversa all'uscita del tunnel?. No, è l'incidente a Monaco '37 dell'Auto Union di Rudolf Hasse, vincitore del Gran Premio del Belgio poche settimane prima. Hasse morì in guerra sul fronte russo nel 1942, a 36 anni di età . 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
RoccoL Posted July 17, 2014 at 03:01 PM Share Posted July 17, 2014 at 03:01 PM No, è l'incidente a Monaco '37 dell'Auto Union di Rudolf Hasse, vincitore del Gran Premio del Belgio poche settimane prima. Hasse morì in guerra sul fronte russo nel 1942, a 36 anni di età . Adesso voglio sapere il nome di chi gli ha sparato... 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
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