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  1. leopnd

    WRC - Australia

    until
    Kennards Hire Rally Australia Mercoledi', 14.11.2018. 22:00h https://rallyaustralia.com.au
  2. leopnd

    Rally - Catalunya

    until
    RallyRACC Catalunya-Costa Daurada / Rally De España Giovedi', 25.10.2018. 08:00h http://www.rallyracc.com
  3. leopnd

    WRC - Finlandia

    until
    Neste Rally Finland Giovedi', 26.07.2018. 18:00h http://www.nesterallyfinland.fi
  4. leopnd

    Rally - Italia

    until
    Rally Italia Sardegna Giovedi', 07.06.2018. 19:00h http://rallyitaliasardegna.com
  5. leopnd

    WRC - Portogallo

    until
    Vodafone Rally De Portugal Giovedi', 17.05.2018. 07:30h http://www.rallydeportugal.pt
  6. leopnd

    Rally - Argentina

    until
    Rally Argentina Giovedi', 26.04.2018. 13:00h http://www.rallyargentina.com
  7. giovanesaggio

    CIR 2018

    Oltre alla F1, questo weekend è cominciato anche il Campionato Italiano Rally. La prima gara dell'anno, il Rally del Ciocco e della Valle del Serchio (valida sia per il CIR che per il CIRA - il campionato riservato ai rally su asfalto), ha visto l'affermazione dell'highlander Andreucci, 52enne campione in carica, sulla sua Peugeot 208 T16. Dominio assoluto il suo, con una sola piccola sbavatura nella ps d'apertura a Forte dei Marmi, quando ha toccato un Jersey perdendo circa 3'' dai migliori. Secondo classificato un consistente Andrea Crugnola, che ha avuto la meglio su Simone Campedelli. Quest'ultimo è stato afflitto da un paio di forature, che per fortuna sua non gli hanno negato il podio. Quarta posizione per il giapponese Takamoto, quest'anno già vincitore al Rally di Svezia tra le R5, presente in questo appuntamento ma non iscritto al CIR. Male Umberto Scandola, già sfortunato in Svezia, che si è ritirato nel corso della PS7 per incidente. Al Ciocco era presente anche Andrea Nucita, su Hyundai i20, ritirato nella PS11 dopo aver fatto segnare il miglior tempo nella prova spettacolo d'apertura. Per lui non sono (al momento) previste altre gare nel CIR in quanto impegnato con il trofeo RGT, che partirà dopo Pasqua con il Tour de Corse. CLASSIFICA GENERALE AL TERMINE DELLA GARA: CALENDARIO CIR 2018: (le gare in grigio sono valide anche per il CIRA, mentre quelle in giallo sono valide anche per il Campionato Italiano Rally su terra) P.S.: non mi picchiate se ho scritto vaccate, è il primo anno che mi interesso di rally non mondiali
  8. sundance76

    Timo Makinen

    E' morto a 79 anni Timo Makinen, uno dei veri "finlandesi volanti" dei rally (nessuna parentela con Tommi). 4 vittorie al Mille Laghi ('65, '66', '67, '73), 3 vittorie al Rac ('73,'74,'75), il Montecarlo '65 (e quello '66 dove una cervellotica squalifica gli tolse il bis), nel suo palmares, oltre a gare oggi dimenticate ma che erano grandi classiche, come il Tulip, la Monaco-Vienna-Budapest e il Bandama in Costa d'Avorio.
  9. sundance76

    Sandro Munari

    "Volete sapere quale è stata la gara più faticosa che abbia mai corso? Il Tour de France Automobile. Era il 1973, e Fiorio decise che la Lancia avrebbe partecipato con due Stratos, una per me e Mario Mannucci, e una per Jean Claude Andruet e «Biche», una brava navigatrice francese di cui non ho mai conosciuto il vero nome. La gara durava nove giorni e nove notti, e a malapena si riusciva a dormire due o tre ore al giorno. Si gareggiava in tutti i circuiti francesi e in tutte le prove speciali e gare in salita che abitualmente si correvano durante il Montecarlo o la Coupe des Alpes. Insomma si percorreva tutta la Francia da nord a sud e da est a ovest arrivando a sconfinare in Spagna per correre in notturna anche nel circuito usato per parecchi anni nel Gp di Formula 1 in Spagna. Inoltre gli organizzatori avevano avuto la grande idea di farci percorrere tutte le stradine secondarie per non intasare le grandi arterie, visto che le vetture che partecipavano alla gara erano state allestite per i circuiti. Rumore e curiosità avrebbero insomma indotto la polizia francese ad intervenire in maniera drastica. Risultato: quando andava bene si riusciva a dormire due o tre ore per notte, e il resto ovviamente lo trascorrevi in macchina. Non si poteva riposare nemmeno nei lunghissimi trasferimenti, perché le strade erano difficili anche sotto il profilo della navigazione, e quindi se avesse preso il volante il navigatore per farmi riposare, ci saremmo sicuramente persi. Così cercammo uno stratagemma che sulla carta doveva funzionare. Dal momento che Andruet si era ritirato e Biche era salita sulla vettura del miglior meccanico che la Lancia Corse avesse mai avuto (si chiamava Gino Gotta e poco tempo dopo, con tutti i rischi e le peripezie che aveva trascorso per essere sempre presente ai punti fissati per le assistenze, Gino morì in uno stupido incidente stradale nei pressi di Torino per colpa di un pirata della strada che non aveva rispettato uno stop, “Ciao Gino”!), pensammo che lei potesse farci strada. Mannucci si mise quindi al volante e io mi sedetti sul seggiolino accanto per riposare un po’. Purtroppo la brillante idea si esaurì nel giro di una mezz’ora, con il buon Mario che a un certo punto mi sveglia dicendomi: “Guida tu altrimenti arriviamo in ritardo al controllo orario”. Così mi rimisi alla guida, e per fortuna arrivammo con pochi minuti d’anticipo. Per fortuna dopo il controllo c’era un riordino, perché la prova che ci aspettava era il circuito di Le Mans. In questo frangente si può usufruire di un po’ di tempo e quindi ci si può rilassare, mentre i meccanici provvedono a controllare la vettura ed a prepararla per la prova su pista: scelta dei rapporti del cambio, pneumatici, slick ecc.…ecc. A questo punto eravamo più o meno a metà gara e la stanchezza cominciava ad accumularsi. Tuttavia bisognava andare avanti. Così tra una prova speciale e l’altra e i trasferimenti sempre molto snervanti, arriviamo alle 22 sul circuito di Montjuich, il circuito catalano ricavato nel parco di Barcellona; quell’anno, infatti, il Tour prevedeva anche uno sconfinamento in Spagna. Visto l’orario sembrò subito chiaro che la gara si sarebbe svolta in notturna: proprio una vera chicca in particolare per me che non avevo mai visto il percorso prima. Inoltre non avevamo avuto nessuna informazione utile per poter scegliere il rapporto più giusto. Così nella riunione tecnica ci avvalemmo di una piantina del tracciato, con il triste risultato di sbagliare in pieno la scelta per difetto. Infatti, all’inizio del rettilineo ero già fuori limite, ma nonostante ciò riuscii a finire la prova in seconda posizione grazie ad una staccata mozzafiato, al primo tornante dopo la partenza. Il tutto nasce dal fatto che feci il solo giro di formazione per cercare di memorizzare il tracciato. Così al pronti via, pur essendo in Pole in quanto leader della classifica generale, diverse vetture che erano molto più prestazionali della Stratos, mi superarono. Nel momento di affrontare il dosso ero convinto che ci fossero ancora 200 metri circa per imboccare il tornante a sinistra, e quindi non accenno a staccare. E non faccio una piega anche quando vedo le macchine davanti a me che cominciano a frenare: ormai in testa avevo voluto che il tornante fosse ancora molto più avanti. Mi ricredo subito quando vedo la Ligier, in posizione davanti a tutti, che stava già entrando nel tornante. A quel punto pianto una gran frenata e la macchina s’intraversa, le altre vetture che mi circondavano di colpo si allargano per evitare una collisione, mentre nel frattempo riesco a recuperare la macchina e a girarla dal lato giusto. Così, tutto di traverso, entro nel tornante subito dietro la Ligier. Dopo aver tirato un sospiro di sollievo, mi accodo alla vettura che mi precedeva e termino anche la prova in questa posizione mantenendo sempre il primato in classifica. Era andata molto bene, e oltretutto i commenti dei piloti che erano in bagarre con me, erano del tipo: “Quello sì che è un duro! Avessi visto che staccata ha fatto al tornante dopo il via!”. Se avessero saputo com’erano andate veramente le cose… Per concludere vi racconto cosa ci riservò l’ultima tappa. Dopo sette giorni di gara, affrontiamo l’ultima frazione che aveva inizio alle 5 del mattino dopo avere dormito solo tre ore. In quest’ultima tappa erano previste 5 prove speciali e 4 circuiti. Ebbene abbiamo corso senza soste per 41 ore, (quarantuno, avete letto bene), visto che l’arrivo a Nizza era previsto per le 22 del giorno dopo. In questa gara persi 7 chili, e meno male che ad attenuare un po’ l’immensa fatica ci ha pensato la vittoria. Se disgraziatamente fossi arrivato secondo, mi sentirei stanco ancora oggi". - Sandro Munari -
  10. Drizzt

    Miki Biasion

    Rally Montecarlo 1985 Miki Biasion - Tiziano Siviero (Lancia 037 “Jolly Club”) seguono Henri Toivonen - Juha Piironen (Lancia 037 “Lancia Martini”)
  11. Pep92

    Dakar 2016 Argentina/Bolivia

    until
    Dakar 2016 Argentina/Bolivia
  12. Per chi la storia la vuol conoscere, propongo la piacevolissima lettura dell'incredibile e avvincente cronaca di corsa del rally della Costa d'Avorio 1982 (quasi cinquemila km di corsa), gara decisiva per l'assegnazione del titolo mondiale tra Walter Rohrl (Opel Ascona, 2 ruote motrici) e Michéle Mouton (la prima donna a vincere gare del mondiale rally, su Audi Quattro a trazione integrale). Poi si confronti il tutto con le recenti lamentele dei piloti per il rally di Sardegna di un mese fa, che criticavano una tappa di 200 (dico duecento) km, che, si badi bene, era il totale tra trasferimenti e delle prove speciali. A tali lamentele, la stessa Mouton (quella che nell'82 lottava per il Mondiale e che oggi fa parte della FIA nella commissione rally) ha risposto che ci sono anche altri mestieri e che nessuno gli ha ordinato di fare i piloti da rally...
  13. R18

    Red Bull nel motorsport

    Il topic fotografico sulla Marlboro mi ha ispirato quello sulla Red Bull. Marchio fondato nel 1987 che è entrato nel motorsport nei primi anni '90, a memoria sponsorizzando la Sauber di Formula 1, sodalizio che sarebbe durato fino al 2004 (ma già dal 1996 come secondo sponsor per l'avvento della Petronas). Tra le due ruote, il debutto del bibitaro austriaco avvenne nel 1997 quando insieme a Peter Clifford rilevò la Promotor, fallita dopo appena tre gare. I piloti sono Cadalora e Corser, quest'ultimo scaricato dopo Assen per i risultati deludenti e sostituito da McCarthy. Red Bull sponsorizzerà il team WCM fino al 2002. Dall'anno successivo, Clifford si mette in proprio con la fallimentare moto omonima. Attualmente, Red Bull è impegnata un po' in tutto il motorsport, dal top (Red Bull e Toro Rosso in Formula 1, sponsorizzazione delle Honda ufficiali in MotoGP) alle fondamenta (junior programme tra le monoposto, Rookies Cup tra le due ruote). Qui metteremo foto da ogni categoria dove Red Bull si è impegnata. Appena una ventina d'anni è passata dagli esordi, quindi non è da considerarsi uno sponsor storico come i vecchi tabaccai, ma lo diventerà sicuramente.
  14. sundance76

    Bjorn Waldegard

    Ho appena appreso la bruttissima notizia della morte di questo fuoriclasse, tra i miei preferiti nell'intera storia delle corse automobilistiche http://www.omnicorse.it/magazine/41134/morto-bjorn-waldegaard-primo-iridato-nei-rally#
  15. 61066

    Jean Todt

    Intervista del 1981
  16. leopnd

    Dakar

    Ancora qualche giorno al inizio della 36. edizione del Rally Dakar (dal 5. al 18. gennaio)... Sara' il piu' lungo della storia: piu' di 9000km... A Rosario e' quasi tutto pronto:
  17. La stagione 2014 del WRC vedrà il rientro in veste ufficiale della Hyundai: dopo l'infelice parentesi del 2000-2003 (con miglior piazzamento due quarti posti: Kenneth Eriksson ad Australia 2000 e Alister McRae al RAC 2001) la Casa coreana porterà in gara tre i20, affidate a Thierry Neuville, Juho Hà¤nninen e probabilmente a Bryan Bouffier (vincitore al Monte nel 2011). La squadra da battere sarà ovviamente quella campione in carica, quella Volkswagen che vedrà ancora, sulle due Polo, Sébastien Ogier e Jari-Matti Latvala. Dal canto suo, la Citroà«n dopo il definitivo abbandono di Sébastien Loeb sembrava avere chiuso l'accordo con Robert Kubica, neo-campione della classe WRC-2, ma proprio oggi è arrivata l'ufficialità dell'arrivo di Mads à˜stberg, che affiancherà quindi Kris Meeke e Khalid Al Qassimi. Kubica sembra dunque indirizzato, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni di Malcolm Wilson, verso la Ford: con il polacco dovrebbe tornare tra le fila del team inglese anche Mikko Hirvonen, che con la Fiesta vinse al Monte nel 2010. La Casa americana, inoltre, vedrà in gara anche Martin Prokop, confermato dal team ceco Jipocar. Una sola variazione per quanto riguarda il calendario: esce di scena l'Acropoli, per fare spazio al ritorno della Polonia. Confermato anche il Rally d'Italia in Sardegna, che rappresenterà la sesta prova in calendario. 16-18 gennaio Montecarlo 5-8 febbraio Svezia 6-9 marzo Messico 3-6 aprile Portogallo 8-11 maggio Argentina 6-8 giugno Italia 27-29 giugno Polonia 1-3 agosto Finlandia 22-24 agosto Germania 12-14 settembre Australia 3-5 ottobre Francia 24-26 ottobre Spagna 14-16 novembre Gran Bretagna Volkswagen Motorsport, Volkswagen Polo R: Sébastien Ogier, Jari-Matti Latvala Citroà«n World Rally Team, Citroà«n DS3: Kris Meeke, Mads à˜stberg, Khalid Al Qassimi M-Sport World Rally Team, Ford Fiesta: Robert Kubica? Mikko Hirvonen? Jipocar Czech National Team, Ford Fiesta: Martin Prokop Hyundai Motorsport, Hyundai i20: Thierry Neuville, Juho Hà¤nninen, Bryan Bouffier?
  18. Clarissa

    Michele Mouton

    Michèle Mouton (Grasse, 23 giugno 1951) è una ex pilota di rally francese, considerata la più grande pilota donna di rally della storia, assieme ad Jutta Kleinschmidt (vincitrice del Rally Dakar 2001) e Danica Patrick (vincitrice della Indy Japan 300 2008 in Indy Racing League) è tra le sole tre donne che siano state capaci di aggiudicarsi gare automobilistiche in competizioni di serie mondiali. Dal 2010 è presidente della Commissione Women & Motor Sport della Federazione Internazionale dell'Automobile. Nel 1981, al Rally di Sanremo, stabilì un record diventando la prima donna ad aggiudicarsi una tappa del Campionato Mondiale Rally Nel 1982 vinse tre gare (Rally del Portogallo, Rally del Brasile ed Rally dell'Acropoli) alla guida di un'Audi quattro ed arrivò vicina al titolo, battuta da Walter Rà¶hrl a causa della rottura della trasmissione della sua vettura e la preoccupazione per suo padre malato non le permisero di vincere il Rally della Costa d'Avorio. La sua navigatrice era l'italiana Fabrizia Pons, ex pilota di motocross. Nel 1984 e 1985 vinse con l'Audi Sport quattro la Pikes Peak International Hill Climb negli USA, prima donna a riuscirvi stabilendo anche il record della pista. Nel 1986 passò con la squadra Peugeot Talbot Sport Deutschland, vincendo il campionato tedesco rally con la Peugeot 205 Turbo 16, corse alcune prove mondiali di cui l'ultima fu il Tour de Corse 1986 nel quale si ritirò per problemi al cambio, in seguito all'abolizione delle vetture di Gruppo B decise di ritirarsi dalle corse. Nel 1988 promosse, insieme a Fredrik Johnson, la Corsa dei Campioni in onore di Henri Toivonen. Nel 1975 aveva preso parte alla 24 Ore di Le Mans in un team tutto femminile; si classificò in 21ª posizione, a 67 giri di distacco dai vincitori, Jacky Ickx e Derek Bell. Il ritorno a 57 anni Nel 2008, all'età di 57 anni e 22 anni dopo quel triste Tour de Corse 1986 in cui perse la vita Henri Toivonen, e che costitui anche l'ultima gara disputata dalla Mouton nel campionato del mondo rally, la pilota francese torna al volante in un rally internazionale, precisamente all'International Rally of Otago (prova del campionato montagna), ancora una volta con al fianco la storica navigatrice Fabrizia Pons, rally concluso ad un onorevole 34º posto Sono in totale nove i podi conquistati dalla Mouton in gare del mondiale WRC
  19. Le sfide più memorabili delle ultime stagioni, i momenti più spettacolari, le emozioni mozzafiato. Rivivi la storia attraverso Passione Rally, una collezione unica di straordinari modellini in metallo in scala 1:43. Passione Rally raccoglie tutte le auto più recenti e le mitiche vetture storiche, realizzate con qualità assoluta e fedeltà straordinaria. Dal 7 febbraio in edicola con La Gazzetta dello Sport.ù Che ne pensate?
  20. sundance76

    Bo Ljungfeldt

    Le incredibili (dis)avventure di Bo Ljungfeldt con la Ford Falcon ai due rally di Montecarlo 1963 e 1964:
  21. sundance76

    Walter Rohrl

    Che spettacolo questo trailer!!!!!!!!! Guardatelo tutto!!!
  22. sundance76

    Markku Alen

    Markku Alen, leggenda dei rally oltre che vera bandiera del Gruppo Fiat-Lancia in cui militò per ben 16 stagioni consecutive (dal 1974 al 1989 compreso). Il più latino dei finlandesi, con un carattere molto emotivo fuori dall'auto, mentre in gara sapeva tirar fuori risorse estreme. 20 vittorie (8 con Fiat e 12 con Lancia), la prima in Portogallo '75 con lo Spider Fiat 124 e l'ultima al RAC '88 con la Delta, in un'epoca in cui l'affidabilità delle macchine era ridicola in confronto ad oggi e con gare che duravano anche tre-quattro volte in più rispetto ad oggi. Re senza corona, vinse la Coppa Internazionale Piloti nel 1978, un anno prima dell'istituzione del vero e proprio titolo mondiale piloti. Ma ha sfiorato il titolo almeno altre due volte: nel 1986 e nel 1987.
  23. sundance76

    Arnaldo Cavallari

    Omaggio al primo vero rallysta italiano, 4 titoli italiani assoluti (1962, 1963, 1964, 1968) e 1 di gruppo (1971), 2 titoli internazionali (Mitropa Cup e Trofeo Csai Internazionale rally entrambi nel 1966), 6 mogli, 9 figli, innumerevoli aziende in giro per il mondo che producono e diffondono il pane italiano.
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