Vai al contenuto

Cerca nella Comunità

Showing results for tags 'museo'.

  • Search By Tags

    Tipi di tag separati da virgole.
  • Search By Author

Tipo di contenuto


Forum

  • P300.it FORUM
  • Motorsport
    • Formula 1
    • Formula 2
    • Formula 3
    • Indycar Series
    • Formula E
    • WEC
    • WRC | Altri Rally
    • NASCAR
    • Endurance | GT
    • MotoGP, Moto2, Moto3
    • Superbike
    • Altro Motorsport
  • Passione Motorsport
    • Discussioni generali
    • Piloti
    • Circuiti
    • Altre Discussioni

Calendari

  • P300

Find results in...

Find results that contain...


Data creata

  • Inizio

    End


Ultimo aggiornamento

  • Inizio

    End


Filter by number of...

Registrato

  • Inizio

    End


Gruppo


Luogo


Segue la F1 dal


Pilota


Pilota passato


Team


Circuito


Best Race

Trovato 3 risultati

  1. Avevo da tempo deciso di visitare il museo Ferrari di Maranello. Pur partendo da non molto lontano (Milano), decido comunque di passare una notte fuori: prendo mio figlio, passiamo il sabato sera in un buon agriturismo nelle campagne modenesi, dormita e sveglia alla buon ora per arrivare al museo per l'orario di apertura. Entriamo emozionati: ho visto delle foto, la Ck turbo, la C2, la T4, la Ferrari 500.... racconto aneddoti storici a mio figlio. C'è anche la mostra "50 anni di Schumacher". Entriamo, visita al primo piano: come pezzo raro c'è la Ferrari 750 sport. Qualche motore, dei pezzi di carrozzeria, addirittura un modello in legno che serviva per ordinare la carrozzeria ai carrozzieri di fama. Si scende, qualche auto più moderna, spicca la F40. Si sale ad un piano intermedio e c'è la mostra su Schumacher: tutte le auto che ha pilotato. Guardiamo velocemente, belle, ma siamo qui per ben altro. Ci sono i caschi di tutti i piloti campioni del mondo con la Ferrari. Vabbè. Si scende, le macchine guidate da Enzo Ferrari e poi... l'uscita! Mi blocco, non può essere finita qui: e le macchine storiche? Un addetto, un po' imbarazzato, mi dice che le hanno tolte, per ospitare la mostra su Schumacher. "Ma adesso dove sono?" chiedo. "A Londra per una mostra" è la risposta. Ecco, capito tutto: mandate a suon di sterline a Londra, le hanno sostituite con le macchine di Schumacher, altrimenti lasciavano gli spazi vuoti. I magazzini ne sono piene, sono in giro dappertutto a Maranello: all'ingresso, nei negozi. Pezzi non pregiati, come voi ben sapete. E hanno avuto anche la faccia tosta di dire che fanno una mostra in onore di Schumacher. Pure le sagome in legno hanno usato, per riempire gli spazi vuoti. I soliti furbi italioti. Nauseato, me ne vado. Di certo non ci torno più. Dovevo andare a chiedere la restituzione del prezzo dei biglietti. Anzi, della refurtiva. Mi spiace non averlo fatto. Una cosa vergognosa. Confesso, il giorno dopo, di aver goduto per i guai in corsa della Ferrari. Se ne andassero affà....
  2. Pubblico la lettera inviata al Dott.Costa quale idea progettuale per il museo dedicato a Senna: Museo CHECCO COSTA Spazio Ayrton Senna Ho completato attentamente la lettura dei tuoi “pensieri†per cercare di comprendere a fondo lo spirito di ciò che vuoi creare. Gioia, stupore, ricordo indelebile, voglia di ritornare. Quindi il pensiero si è rivolto ad immaginare cosa “ vorrei vivere†nella Sezione Ayrton. Volontariamente non ho voluto prendere in mano la matita in quanto penso che in questa fase sia da condividere una filosofia in cui le linee si rivelano riduttive del pensiero. Più è forte l'emozione dell'idea progettuale, più è puro il concetto e più difficile sarà il lasciarsi fuorviare dai limiti/difficoltà del costruire. àˆ come avere in mano la bussola. Se so dove voglio andare non potrò perdermi… Col disegno si traduce sulla carta un concetto, una emozione, un sentimento. Qui sta il difficile del progettista è vero, ma senza questi, l’opera non acquista un anima. Il progetto è emozione Progettare senza coinvolgimento è un mero esercizio grafico/compositivo: può essere corretto, formalmente ineccepibile ma senza personalità La prima e fondamentale tappa è l’ingresso all’area e soprattutto il significato del gesto di entrare; già perché nulla deve essere banale, casuale. L'idea progettuale parte dall'idea identificata al punto 4 dei tuoi “pensieriâ€: la ricostruzione fedele della curva del tamburello. Bene, nel punto del muretto in cui è avvenuto il drammatico impatto anzi, semplicemente l’impatto (e in seguito capirai perché per me non vi è nulla di drammatico), all’interno della curva apriamo un varco. Curva fedelmente riprodotta attraverso la documentazione fotografica esistente. A terra o sulla porta una scritta : Là dove un grande uomo è diventato mito. Nella curva ciò che tu hai previsto: balla con su scritto Doctor, manichino meccanico segnalatore…ecc.. Aprendo la porta ci troviamo lui che sorride: in un ambiente buio viene proiettata una sua immagine sorridente su uno schermo Fog Screen ( schermo di fumo): Nell'aria un intenso profumo di fiori d'arancio. Già … il fiore di maggio…ma non solo… [ La scenografia olfattiva può conferire un valore che la renderà memorabile, una valenza emozionale che rimarrà impressa per sempre nella memoria di chi vi assiste. In effetti, gli odori restano impressi nel cervello umano molto a lungo, sotto forma di emozioni legate alla situazione in cui sono stati sentiti. Quindi il loro effetto è più forte e incisivo di qualsiasi altro stimolo sensoriale e permette di ritagliarsi uno spazio non effimero nella memoria delle persone. La Profumoterapia: Fiori di arancio: L’aroma di questi fiori di albero è celestiale e infonde un senso di pace e di spazio come un cielo azzurro. Il profumo dei fiori d’arancio simboleggia la purezza della vita spirituale e della pace del cuore. Il suo soave profumo è distensivo e calmante, ci permette di superare le ansie ed il panico. Questa fragranza così perfetta ci aiuta a riprendere contatto con le realtà angeliche e ci fa assaporare la pace interiore. ] …Che facciamo ora ……….? La porta si chiude dietro di noi; davanti la nebbia su cui appare il volto del mito: andare avanti per noi poveri, limitati terrestri, ci pare dover superare uno …stargate Ed allora …Attraversiamo magicamente questa nebbia, senza paura, ma con rispetto " entrando in lui" nel “suo universo†. Di qui incomincia il percorso: Ayrton da bambino su una macchinina a pedali, poi il kart, la varie formule fino alla alla F1 con la macchina che sarà donata da mammamia. Tutto in nicchie , scrigni che contengono istantanee di " periodi di vita e di carriera" che si snocciolano lungo un corridoio. In fondo la sua scultura di Senna, che, come dici, potrai avere. A fine percorso un accesso immette nella saletta da 30/40 posti, dotata di un impianto audio importante e uno schermo, dove la sua voce, calma, calda, ti avvolge, ti penetra il cuore nel volgere dei suoi racconti. Questa saletta presenta un momento di riflessione: seduti in contemplazione, emotivamente coinvolti, percorsi da un intimo pensiero. Sulle pareti frasi importanti che testimonino il “grande uomoâ€, come la scritta all'ingresso ci ricordava. Personalmente mi piacerebbe vi fossero riferimenti alla Sua Fondazione, proprio a testimonianza della grandezza di ciò che è stato ma questo è un aspetto molto delicato che va condiviso con mammamia/Vivianne. Se tu ritenessi sufficienti i posti, questa saletta con tanto di schermo e sonoro, potrebbe essere usata come saletta conferenze intitolata ad Ayrton Senna. Un modo per avere due ambienti in uno, entrambi con la stessa forte personalità dove la sezione permanente sia già attrezzata per la doppia veste, senza bisogno di modificare il layout. Ovviamente i posti si possono aumentare, ma non vorrei sottrarre troppo spazio al resto del Museo, abusando della Tua disponibilità . Dopo questo “attimo†di raccoglimento, usciamo dalla sala: inebriati da tante emozioni, nelle narici fino al cervello il profumo di fiori d’arancio: come un fazzoletto profumato lasciatoci dal grande amore della nostra vita: …indimenticabile. Questa è il percorso immaginario che questa notte ho vissuto visitando la sezione Ayrton Senna all’interno del Tuo museo e che con Te volevo condividere questa mattina Mi permetto ancora alcune riflessioni ai tuoi “pensieriâ€, solo laddove tu ti sei posto delle domande: un mio personalissimo contributo. “Seconda scalaâ€: il visitatore che sale le scale è accompagnato da: 1silenzio 2 rombo di moto e di auto 3 colonna sonora 4 voci di speaker Personalmente mi piacerebbe essere attratto da una voce che descrive un progetto, rilascia una intervista, racconta un aneddoto: non una voce qualsiasi ma quella di Checco Costa. Questa voce non ci conduce nel salone del Museo, ma nel suo ufficio: una scrivania, con Lui (la sua statua iperrealistica) che ci riceve singolarmente, e ci dà personalmente il benvenuto, stringendoci metaforicamente la mano: alle sue spalle progetti, sulla sua scrivania bozze, oggetti a lui appartenuti. In un lato della stanza una porta che Lui ci invita a superare: ci invita ad entrare nella sua creatura, “Il sogno dell'autodromo di Imola†, con i suoi miti , le sue storie che noi neppure immaginiamo cosa siano!...ma avremo modo di scoprirlo attraverso quella porta che lui ci indica. All’ingresso tra le varie frasi opzionabili, personalmente non farei riferimento a quelle che contengono la parola morte. La morte è legata a qualcosa di terreno. Il distacco da cosa conosciamo. Il certo per l'incerto. Per questi personaggi, abituati a vivere con forte emozioni, sempre in overdose di adrenalina, con il concetto che “è meglio morire che annoiarsi†penso invece che sia un modo di valicare il limite… Loro hanno la fortuna di essere splendide farfalle in volo. Noi siamo crisalidi che non avranno la fortuna o più semplicemente la capacità di trasformarsi. La morte in realtà è la trasformazione, il raggiungimento dello stadio supremo di quella radiosa bellezza dell'essere che tanto stupore genera. Proprio per tale motivo, tra le 2 frasi rimanenti, quella che mi colpisce di più: “Nell’entusiasmo della sfida arde il fuoco sacro dell’esistenza eterna†Da qui si é partiti. E Voi avete ora un'idea di cosa stiamo preparando.
  3. Sévero

    Tazio Nuvolari

    Ebbene si dopo vario tempo riapre il Museo Nuvolari a Mantova. Qui la notizia http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2012/11/16/news/riapre-il-museo-nuvolari-in-mostra-anche-l-alfa-p3-1.6038000 Mentre qui potete visionare un piccolo video http://www.mantova.tv/ Qui invece il sito ufficiale http://www.tazionuvolari.it/sito/index.php/home a dir la verità un po scarno. mentre qui un altro video PS. per lo staf spero che vada bene come sezione, ma se lo ritenete opportuno spostatelo pure.
×
  • Crea nuovo...