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  1. sundance76

    Nino Vaccarella

    Oggi è scomparso il grandissimo Nino Vaccarella, il "Preside volante", fuoriclasse delle competizioni di durata tra gli anni '60 e '70. Cerco di onorarlo postando una sua bella intervista realizzata da Danilo Castellarin su "Auto d'Epoca" nel 2002.
  2. Elio11

    Gran premio di Svizzera 1947

    Resoconto della rivista "The Motor" datato 11 giugno 1947. Fu la prima edizione del "Gran premio di Svizzera" a essere disputata a quasi un decennio di distanza dall'ultima. I piloti furono di scena nella sede storica di Bremgarten. L'evento si articolò in due batterie e una finale. La gara venne funestata dalla morte di tre indisciplinati spettatori: gli incidenti che le cagionarono furono fra loro slegati, in quanto avvenuti nelle due 'batterie' precedenti la gara conclusiva. Del primo tragico evento è protagonista, suo malgrado, Varzi, il quale proprio qui troverà la morte l'anno seguente. In generale, l'articolo sottolinea questo aspetto della sregolatezza del pubblico, un particolare che riesce a far calare il lettore nell'atmosfera di quel giorno. È interessante anche l'ultima colonna della terza pagina: vi troverete alcune notizie circostanziate e di carattere tecnico sulle vetture in gara.
  3. v6dino

    Alfa Romeo C41 '21

    L'immagine in alta definizione è disponibile su https://gum.co/P300Monoposto2021 DATI GENERALI Scuderia: Alfa Romeo Racing ORLEN Anno di produzione: 2021 Motore: Ferrari 065/6 V6 1600cc turbo, ibrido con MGU-H e MGU-K Telaio: Monoscocca composita in fibra di carbonio, con struttura a nido d'ape, con Halo Carburante e lubrificanti: Shell, Orlen Pneumatici: Pirelli Luogo di Produzione: Hinwil (SVI) Progettista: Jan Monchaux, Luca Furbatto, Alessandro Cinelli, Ian Wright, Nicolas Hennel Impiegata nel: 2021 Piloti: 7 Kimi Raikkonen, 99 Antonio Giovinazzi STATISTICHE GP Disputati: 0 Vittorie: 0 Podi: 0 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato:
  4. v6dino

    Alfa Romeo C39 '20

    DATI GENERALI Scuderia: Alfa Romeo Racing ORLEN Anno di produzione: 2020 Motore: Ferrari 065 Evo V6 1600cc turbo, ibrido Telaio: Monoscocca composita in fibra di carbonio, con struttura a nido d'ape Carburante e lubrificanti: Shell, Orlen Pneumatici: Pirelli Luogo di Produzione: Hinwil (SVI) Progettista: Jan Monchaux, Luca Furbatto, Alessandro Cinelli Impiegata nel: 2020 Piloti: 7 Kimi Raikkonen, 99 Antonio Giovinazzi, 9 Markus Ericsson, 88 Robert Kubica, Tatiana Calderon STATISTICHE GP Disputati: 17 Vittorie: 0 Podi: 0 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: 9° posto nei GP, Austria, Emilia Romagna e Toscana 2020 https://www.p300.it/f1-anteprima-mondiale-2020-alfa-romeo-racing/
  5. Un servizio sul telaio 50007 dell'Alfa Romeo P3 che, ormai pensionata nei GP europei, gareggiò per vari anni a Indianapolis:
  6. sundance76

    Stagione 1935

    In questo servizio del settimanale Rombo di inizio '86 vengono rievocati un paio di capitoli della preziosa autobiografia del grande giornalista Giovanni Canestrini, "Una vita con le corse". Pagine riferite proprio alla stagione '35 di cui si occupa questa nostra sezione:
  7. v6dino

    Alfa Romeo C38 '19

    DATI GENERALI Scuderia: Alfa Romeo Racing Anno di produzione: 2019 Motore: Ferrari 064 V6 1600cc turbo, ibrido Telaio: Monoscocca composita in fibra di carbonio e kevlar, con struttura a nido d'ape Carburante e lubrificanti: Shell Pneumatici: Pirelli Luogo di Produzione: Hinwil (SVI) Progettista: Simone Resta Impiegata nel: 2019 Piloti: 7 Kimi Raikkonen, 99 Antonio Giovinazzi, Markus Ericsson, Tatiana Calderon STATISTICHE GP Disputati: 21 Vittorie: 0 Podi: 0 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: Raikkonen 4° GP. Brasile. Team: 8° Campionato Costruttori
  8. v6dino

    Alfa Romeo 8C-Monza '31-34

    Alfa Romeo 8C Monza La famiglia delle "8C" Competizione – dove 8C stava per "otto cilindri" – lanciò la scuderia Alfa Romeo nella storia dell'automobilismo sportivo con una lunga serie di vittorie in ogni tipo di gara, sia sportcar che Gran Prix, colte con le varie versioni che si succedettero dal 1931 al 1939. La "8C-2300", nata nel 1931 dal progetto di Vittorio Jano, fu la capostipite e nacque come sportcar biposto, sebbene ne siano state prodotte altri 188 esemplari per uso stradale. La vettura ebbe grandissimo successo e fu in seguito denominata "Le Mans" per celebrare il dominio incontrastato nella celebre competizione della Sarthe che la vide quattro volte vincitrice: nel 1931 con il leggendario Henry "Tim" Birkin in coppia con Howe, nel 1932 con Luigi Chinetti e Raymond Sommer, nel 1933 con Sommer e Tazio Nuvolari e nel 1934 ancora con Chinetti e Philippe Etancelin. Tre esemplari della "8C-2300" furono approntati per i Grand Prix e furono iscritti al GP d'Italia, dove Giuseppe Campari vinse la corsa; questa versione fu così soprannominata "Monza" per celebrare quella inattesa vittoria. Il dominio di quell'anno fu confermato da Nando Minoia che divenne il primo Campione Europeo di Automobilismo, competizione a più Gran Premi istituita quell'anno dalla AIACR, l'odierna FIA. Nel 1932 le "Monza" furono sostituite dalla "P3" in seno all'Alfa Corse e furono cedute alla Scuderia Ferrari che iniziò quell'anno con esse la propria attività ancora parallela a quella del team ufficiale. Successivamente molti piloti privati modificarono le originarie "8C-2300" sport per partecipare ai Gran Premi, anche adattandole a monoposto. Massimo Piciotti
  9. Un bellissimo servizio di MotorSport sulle due regine Alfa Romeo. Belle anche le statistiche finali.
  10. Tazio Nuvolari e Rudolf Caracciola sono due tra i migliori piloti di sempre. Difficile riassumere in poche parole i loro rispettivi palmares, scaturiti da carriere trentennali: 1920-1950 per Tazio, 1922-1952 per Rudolf. Andavano fortissimo non soltanto in pista, ma anche su strada: entrambi vittoriosi alla Mille Miglia, Tazio vinse anche la 24 ore di Le Mans e Caracciola ci andò vicino. I loro nomi sono legati a due grandi Case automobilistiche: Alfa Romeo per Nuvolari, e Mercedes per Caracciola. Tuttavia l’italiano “litigò” spesso con la marca del Portello, e nella sua carriera guidò anche varie altre auto: Bugatti, Maserati, Auto Union, Cisitalia e sul finire della carriera anche le prime Ferrari. Invece Caracciola ha praticamente guidato sempre per la Mercedes, tranne che per una stagione, il 1932. La grande crisi economica del 1929 mise in difficoltà la Mercedes, che ridusse progressivamente il suo impegno sportivo nei due anni successivi, fino a decidere un momentaneo stop alle corse per il biennio 1932-33 in vista del rientro previsto per il ’34 con il varo della nuova Formula regolamentare per i Gran Premi. Quindi Caracciola per il 1932 si trovò momentaneamente “disoccupato” e accettò l’ingaggio da parte dell’Alfa Romeo, dove il tedesco trovò Nuvolari, Campari e Borzacchini. Al di là delle varie vicende “personali” (all’inizio Caracciola venne accolto freddamente dagli altri componenti della squadra), si può quindi tentare un confronto (non si sa di quale valore) tra Nuvolari e Caracciola a macchine pari, o quasi. Le statistiche le conosciamo: Nuvolari nel ’32 vinse il Campionato Europeo GP e il Campionato Italiano, una doppietta resa possibile dalle vittorie nel GP di Monaco, Italia, Francia, poi la Targa Florio, la Coppa Ciano, la Coppa Acerbo e il Circuito di Avellino. Vittorie che hanno fatto passare alla storia il 1932 come l’anno di Nuvolari. Da parte sua Caracciola in quell’anno da “alfista” vinse il Campionato Europeo delle cronoscalate, e il Campionato internazionale delle Alpi, con le affermazioni all’Eifelrennen, al GP di Germania (entrambi al Nürburgring) al GP di Monza (gara diversa dal GP d’Italia) e al GP di Lwow (gara minore in Polonia), più le vittorie nelle cronoscalate del Kesselberg, Gaisberg, Klausen, Friburgo, Mont Ventoux (dove Nuvolari spesso non partecipava). Tuttavia analizzando il confronto diretto tra i due il responso non è affatto scontato. Analizziamo quindi soltanto le gare dove entrambi erano presenti. Al GP di Monaco Nuvolari vince, ma ci riesce anche grazie al fatto che Caracciola accetta di non attaccarlo quando l’italiano è in difficoltà coi comandi del serbatoio di riserva (l’episodio però è controverso e andrà approfondito). Al GP d’Italia a Monza vince ancora Nuvolari, ma Caracciola è 2° con la vecchia Alfa modello “Monza”. Al GP di Francia a Reims, vince Nuvolari disobbedendo agli ordini di scuderia che volevano una vittoria di Caracciola, che da parte sua arrivò 3° anche dietro a Borzacchini. Al GP di Germania Caracciola vince, mentre Nuvolari viene penalizzato da una prolungata sosta ai box voluta dai vertici Alfa per evitare che disobbedisse agli ordini come in Francia (per la rabbia, Tazio arrivò a gettare addosso ai meccanici una scatola di candele). Al Klausen Pass (corsa in salita), Caracciola vince, mentre Nuvolari è sesto, ma con la vecchia 8C 2300. Allo Stelvio (corsa in salita), Caracciola è 3° e Nuvolari 4°. Alla Coppa Acerbo a Pescara grande lotta tra i due, vince Nuvolari e Caracciola è 2° (ma anche qui ci sarebbe una questione da dirimere, stavolta circa presunti favoritismi vista la diversa gommatura delle due auto). Al GP di Monza (diverso dal GP d’Italia, disputato mesi prima) vince Caracciola, mentre Nuvolari è 3° ma attardato da guai all’alimentazione mentre era in testa. Fin qui i risultati. Darne una valutazione concludente, è tutt’altro discorso. Nel suo libro del 2015, il primo in italiano dedicato al pilota tedesco (dal titolo “Rudolf Caracciola, una vita per le corse”), l’autore Rino Rao prova a fare un bilancio: “Non considerando i risultati del GP di Monaco, GP d’Italia, GP di Francia, GP di Germania, possiamo dare lo stesso valore ai rispettivi successi del GP di Monza e della Coppa Acerbo, ma rimane un merito maggiore per Caracciola nelle vittoriose cronoscalate del Klausen e dello Stelvio (ma nella seconda non vinse, n.d.F.) alle quali, però, non si può attribuire lo stesso peso delle corse in circuito”. Nella foto sotto, Nuvolari e Caracciola al traguardo del G.P. di Monaco)
  11. Robert Gatewood

    1994 DTM

    Hello Here is a picture of Alessandro Nannini's Alfa Romeo
  12. This photo have a "hidden" meaning ... How many "F" do you recognize in this image? In 1951 Alfa Romeo was "The Dream Team" Drivers names?
  13. sundance76

    Alfa Romeo P2

    La prima macchina da Gran Premio a potersi fregiare del titolo di Campione del Mondo, nel 1925. Design: Vittorio Jano Motore Anteriore longitudinale 8 cilindri in linea (4 blocchi in acciaio) Alesaggio 61 mm Corsa 85 mm Cilindrata 1987 cm3 Potenza 155 CV 5500 giri/min di compressione 6:1 Due carburatori Memini Super Compressore a due lobi. Trasmissione Trazione posteriore Cambio a 4 marce Leva di comando centrale Frizione a dischi multipli a secco Pneumatici ant.. 19×5.25; post. 19×6.00. Corpo vettura Vettura da Gran Premio Telaio a longheroni Sospensione ant. ad assale rigido, balestre semiellittiche longitudinali Sospensione post. a ponte rigido, balestre semiellittiche oblique Ammortizzatori a frizione Freni meccanici a tamburo. Dimensioni e peso Passo 2630 mm Carreggiata ant.1300 mm, post. 1200mm Lunghezza 4150 mm Peso a vuoto 750 kg. Prestazioni Velocità 225 km/h.
  14. Lotus

    Alfa Romeo "torna" in F1

    Giornata infausta, almeno per il sottoscritto: il gran Capo di tutti i Capi annuncia il ritorno del nome Alfa in F1 in abbinata a Sauber come... main sponsor, a puro titolo onorifico, cioè. Una delle cose più brutte che si potevano fare, sfruttare a solo scopo commerciale un nome ed una tradizione gloriosa, è stata fatta. Ecce homo, l'ho sempre pensato e scritto da queste pagine, varie volte. Adesso, cosa ci tratterrà un domani - si spera il più tardi possibile - dall'assistere alla nascita, in Indy ad esempio, di un team (Chrysler-Dallara) Ferrari o in FE all'avvento futuro di una Ferrari (Tesla)? Quel che Montezemolo fece con Maserati - uno scempio, dal punto di vista tecnico-motoristico, s'intende...un' intera tradizione buttata nello sciacquone, conoscenze e competenze regalate alla concorrenza ( Sant' Agata=Audi ) - Marchionne lo sublima con questa spudoratissima operazione commerciale... per due franchi, svizzeri (off course!) in più...
  15. sundance76

    Alfa Romeo Tipo B - P3

    La prima Monoposto della storia dei Gran Premi europei, progettata espressamente per ospitare un solo conduttore, posto al centro della vettura. Sigla di progetto, "Tipo B", ma ben presto soprannominata P3 per ideale continuità con la P2 dominatrice a metà degli anni '20 (vinse il Campionato Mondiale '25, il primo della storia). Debuttò vincendo al G.P. d'Italia 1932 con un motore 8 cilindri in linea di 2654 cmc con compressore, in grado di erogare 215 CV a 5600 giri. Ma fu continuamente sviluppata, e dal 1934 fu adattata alla nuova Formula internazionale del peso: i motori salirono progressivamente di cilindrata, prima col 2900 poi col 3200, fino a un tentativo col motore 3800 (GP Francia '35, ma il cambio non "sopportava" la potenza). Nella sua ultima evoluzione del '35, col motore 3200, la vettura sviluppava 265 CV e raggiungeva i 270 km/h. Fu l'auto della famosa "vittoria impossibile" di Nuvolari al GP Germania 1935 quando, ormai obsoleta e giunta a fine sviluppo, riuscì a battere le squadre tedesche che già dominavano le gare da un anno. Poche altre monoposto hanno la singolare caratteristica di essere state guidate da così tanti campioni: la P3 fu infatti condotta in gara da Nuvolari, Campari, Caracciola, Varzi, Fagioli, Moll, Chiron, Dreyfus, Trossi, Borzacchini.... Con la P3, Nuvolari ci vinse il Campionato Internazionale nel 1932, oltre ai titoli italiani 1932 e 1935. Caracciola ottenne il Titolo Europeo delle salite nel 1932. Fagioli divenne Campione d'Italia nel 1933. Anche Varzi ci vinse il Campionato Italiano, nel 1934. In tutto, tra il 1932 e il 1935, la P3 vinse ben 46 gare ufficiali, fra Gran Premi internazionali e locali.
  16. Yoong

    March 711 Alfa Romeo

    DATI GENERALI Scuderia: STP March Racing Team Anno di produzione: 1971 Motore: Alfa Romeo T33 V8 2998 cc Elettronica: Telaio: Monoscocca in alluminio Carburante e lubrificanti: STP Pneumatici: Firestone Luogo di produzione: Bicester (GBR) Google Maps Progettista: Robin Herd, Geoff Ferris e Frank Costin Impiegata nel: 1971 Piloti: Andrea De Adamich, Nanni Galli, e Ronnie Peterson STATISTICHE GP Disputati: 10 (+1 fuori campionato) Miglior risultato: Vittorie: 0 Podi: 0 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0
  17. alessandrosecchi

    Alfa Special '65

    DATI GENERALI Scuderia: Otelle NucciAnno di produzione: 1964Motore: Alfa Romeo Giulietta L4 1500cc. Telaio: Traliccio tubolare in acciaio Pneumatici: DunlopLuogo di Produzione: Johannesburgh (SAF)Progettista: Peter DeKlerk (su base Cooper)Impiegata nel: 1965Piloti: Peter DeKlerk STATISTICHE GP Disputati: 1 (+ Campionato Sudafricano)Miglior risultato: 10° posto GP Sudafrica 1965
  18. alessandrosecchi

    Alfa Special '63

    DATI GENERALI Scuderia: Otelle NucciAnno di produzione: 1962Motore: Alfa Romeo Giulietta L4 1500cc. Telaio: Traliccio tubolare in acciaio Pneumatici: DunlopLuogo di Produzione: Johannesburgh (SAF)Progettista: Peter DeKlerk (su base Cooper)Impiegata nel: 1963Piloti: Peter DeKlerk STATISTICHE GP Disputati: 1 (+ Campionato Sudafricano)Miglior risultato: Piet De Klerk faceva il meccanico e aveva maturato una buona esperienza in fatto di corse automobilistiche alle dipendenze di Colin Chapman in Lotus. Tornato in patria, lavorò per tutti i maggiori piloti locali del tempo, da Sid Van Der Vyver a John Love e collaborò con Doug Serrurier nella costruzione delle LDS. Piet aveva anche cominciato occasionalmente a correre, inizialmente con una vettura presa a prestito dall'amico Pat Philips. Fu proprio quest'ultimo a spingerlo ad assemblare una Formula Uno in proprio, fortemente ispirata alla Lotus 21 e sviluppata a partire dal motore Alfa Romeo Giulietta 1.5 assai utilizzato nelle competizioni sudafricane in quel periodo. La nuova "Alfa Special" esordì nel Rand Autum Trophy a Kyalami nel marzo del 1962 con un ottimo quarto posto e questo buon risultato convinse il manager Otello "Jack" Nucci a finanziare il progetto di De Klerk entrando in società con lui. Fu un connubio di successo che vide la Alfa Special in pista fino al 1966 nel Campionato di Formula Uno sudafricano, con complessive otto vittorie ottenute ed il secondo posto nel Campionato 1964 dietro a John Love. Nel 1963 e 1965 partecipò anche al Gran Premio del Sudafrica valido per il Campionato Mondiale. Piet De Klerk corse a vario titolo fino al 1983 in diverse categorie anche in Europa. ( Massimo Piciotti )
  19. DATI GENERALI Scuderia Euroracing Anno di produzione 1986 Motore Alfa Romeo 415/85T L4 1500 cc turbo Telaio Monoscocca in fibra di carbonio Carburante e lubrificanti Pneumatici Goodyear Luogo di produzione Senago (ITA) Google Maps Progettista Mario Tolentino, John Gentry Impiegata nel 1986 (solo test) Piloti Giorgio Francia, René Arnoux 185TB Dopo il definitivo ritiro in veste di costruttore, la Alfa Romeo continuò il suo impegno in F.1 come motorista fino alla fine dell’era turbo, anche se in realtà di un coinvolgimento di basso profilo con la piccola Osella che utilizzò fino al 1988 materiale Alfa datato e con pochissimi aggiornamenti. In realtà ci fu un altro tentativo naufragato presto: nel 1986 Giampaolo Pavanello fece costruire una vettura sperimentale modificando una 185T per provare un nuovo motore turbo da quattro cilindri in linea che avrebbe dovuto equipaggiare la Ligier JS29 per la stagione 1987. La vettura fu provata in diverse sessioni private da Giorgio Francia e René Arnoux fra il luglio ed il novembre del 1986. Il motore fu poi montato sulla Ligier e provato dallo stesso Arnoux e da Piercarlo Ghinzani, ma proprio in quel periodo l’Alfa Romeo fu acquistata dal gruppo Fiat, intorno al quale già gravitava la Ferrari. Le critiche pubbliche di Arnoux al motore e le decisioni della nuova proprietà in Alfa portarono all’abbandono del progetto prima ancora che la stagione iniziasse. La Ligier utilizzò il Megatron e l’Alfa, fatta salva la sua partnership “di basso profilo” con l’Osella, sparì definitivamente dalla F.1 ( Massimo Piciotti )
  20. alessandrosecchi

    Alfa Romeo 185T

    DATI GENERALI Scuderia Benetton Team Alfa Romeo Anno di produzione 1984 Motore Alfa Romeo 890T V8 1496 cc turbo Elettronica Telaio Monoscocca in fibra di carbonio Carburante e lubrificanti Agip Pneumatici Goodyear Luogo di produzione Settimo Milanese (ITA) Google Maps Progettista Mario Tolentino, John Gentry Impiegata nel 1985 Piloti 22 Riccardo Patrese 23 Eddie Cheever STATISTICHE GP Disputati 8 185T Forse non meritava di finire così. Ma è questo il destino delle grande scuderie una volta imboccata la irreversibile rotta del viale del tramonto. Brabham, BRM, Lotus hanno vissuto questa parabola, e così anche la Alfa Romeo. Il canto del cigno fu la disastrosa 185T, per la cui realizzazione fu chiamato John Gentry, già progettista con Shadow ed ATS e proveniente dalla Toleman. Non fu una scelta di successo. La vettura si rivelò pessima, tanto da portare la scuderia alla decisione di tornare, a partire dal Gran Premio di Germania, ad utilizzare la vettura dell’anno precedente, benché aggiornata in versione “B”. Zero punti a fine stagione sancirono la fine della gloriosa avventura Alfa Romeo in F.1. Il progetto della 185TB in vista del campionato 1986 fu definitivamente abbandonato. ( Massimo Piciotti )
  21. alessandrosecchi

    Alfa Romeo 184T

    DATI GENERALI Scuderia Benetton Team Alfa Romeo Anno di produzione 1983 Motore Alfa Romeo 890T V8 1496 cc turbo Telaio Monoscocca in fibra di carbonio Carburante e lubrificanti Agip Pneumatici Goodyear Luogo di produzione Settimo Milanese (ITA) Google Maps Progettista Luigi Marmiroli, Mario Tolentino Impiegata nel 1984 e 1985 Piloti 22 Riccardo Patrese 23 Eddie Cheever STATISTICHE GP Disputati 25 Podi 1 184T Il suicidio sportivo della Alfa Romeo si compie nell’inverno fra il 1983 ed il 1984. Ettore Massacesi, il presidente dell’Alfa che la “traghettò” verso l’ingresso nel gruppo Fiat, decise forse mal consigliato di esautorare l’Autodelta, licenziando Carlo Chiti, e di mettere in mano le sorti del reparto corse a Giampaolo Pavanello e alla sua Euroracing. Per capirci, Pavanello è stato un manager di grande spessore, capace di vincere in F.3 con piloti del calibro di Piercarlo Ghinzani, Mauro Baldi e Michele Alboreto, anche se in F,1 fu pure protagonista del progetto-fiasco Eurobrun. Ma la lotta intestina che aveva minato la scuderia Alfa nei mesi precedenti non fu certo risanata dalla sua “salita al potere” così cruenta. La stagione 1984, dunque, nata sotto i peggiori auspici, nonostante l’ingaggio di due piloti di notevole talento come Riccardo Patrese ed Eddie Cheever fu decisamente deludente, con l’unico risultato di rilievo il terzo posto di Patrese a Monza. Se la 184T fu vettura di medio cabotaggio, la successiva 185T si rivelò disastrosa, tanto che a metà stagione 1985, la vettura dell’anno precedente fu precipitosamente riportata in servizio, senza però giovamento nei risultati. ( Massimo Piciotti )
  22. alessandrosecchi

    Alfa Romeo 183T

    Scuderia Marlboro Team Alfa Romeo Anno di produzione 1982 Motore Alfa Romeo 890T V8 1496 cc turbo Telaio Monoscocca in fibra di carbonio Carburante e lubrificanti Agip Pneumatici Michelin Luogo di produzione Settimo Milanese (ITA) Google Maps Progettista Gerard Ducarouge, Mario Tolentino Impiegata nel 1983 Piloti 22 Andrea De Cesaris 23 Mauro Baldi STATISTICHE GP Disputati 15 Podi 2 Giri Più Veloci 1 183T Dopo la sperimentazione portata avanti con la 182T, Gerard Ducarouge varò la prima Alfa Romeo Turbo a scendere in pista con la 183T, spinta dal nuovo motore Tipo 890 da 630 cavalli progettato dall’ingegner Chiti. Le aspettative erano notevoli, ma la stagione si rivelò per colpa di molti fattori un complessivo insuccesso, nonostante alcune grandi prestazioni di De Cesaris. Contribuì a ciò soprattutto il caos “societario” in seno al reparto corse che vedeva l’Autodelta – che si era occupata specialmente del motore – sempre più contrapposta alla Euroracing di Giampaolo Pavanello, coinvolta per volere del presidente Alfa Massacesi. Pietra dello scandalo erano soprattutto le turbine Alfa Avio costruite in casa che equipaggiavano inizialmente il propulsore e che si rivelarono pesanti e fragili, tanto che furono poi sostituite con quelle tedesche ed americane disponibili sul mercato con un deciso miglioramento delle prestazioni della vettura. Il dissidio raggiunse il suo culmine quando dopo le prime prove del Gran Premio di Francia, i tempi di Andrea De Cesaris furono cancellati perché l’estintore obbligatorio sulla sua vettura era vuoto. Ducarouge, capro espiatorio, fu licenziato in tronco ed il potere della Euroracing – sotto cui paradossalmente il francese era assunto – cominciò ad aumentare. Nonostante un podio a Kyalami, a fine stagione l’intero progetto F.1 fu passato sotto la direzione di Pavanello. Carlo Chiti lasciò l’Alfa per fondare la Motori Moderni, mentre diversi chassis della 183T furono venduti alla Osella che li utilizzò per sviluppare le proprie vetture fra il 1984 ed il 1988. ( Massimo Paciotti )
  23. alessandrosecchi

    Alfa Romeo 182

    Scuderia Marlboro Team Alfa Romeo Anno di produzione 1981 Motore Alfa Romeo 1260 V12 2995 cc Telaio Monoscocca in fibra di carbonio Carburante e lubrificanti Agip Pneumatici Michelin Luogo di produzione Settimo Milanese (ITA) Google Maps Progettista Gerard Ducarouge, Mario Tolentino Impiegata nel 1982 Piloti 22 Andrea De Cesaris 23 Bruno Giacomelli STATISTICHE GP Disputati 15 Podi 1 Pole Position 1 Alfa Romeo 182 La "182" è il primo frutto della collaborazione con Autodelta di Gerard Ducarouge che si esaurì purtroppo nel corso di un paio di stagioni in cui l'ingegnere francese ex-Matra e Ligier fu portato all’Alfa da Carlo Chiti: Ducarouge approntò la prima Alfa F1 in fibra di carbonio e l'ultima progettata per essere spinta dal motore aspirato V12. Nel Reparto Corse, Chiti aveva conservato il ruolo di direttore e di progettista dei motori, ma aveva lasciato al nuovo collega lo sviluppo della vettura che si rivelò velocissima – tanto da strappare sempre notevoli risultati in prova compresa la prima pole position "dell'era moderna" con De Cesaris a Long Beach – ma anche estremamente fragile e poco affidabile, come testimoniato dalla lunghissima sequenza di ritiri per guasti meccanici che segnarono negativamente la stagione. La preminenza che la Scuderia diede alla ricerca sul motore turbo in vista della stagione 1983 fece il resto completando il quadro di un anno deludente. 182T La sperimentazione Autodelta sul motore turbo passò anche da uno chassis 182 modificato ed adattato per ospitare il nuovo motore 890T pronto per il 1982. La vettura fu utilizzata in diversi test privati e nelle prove libere del Gran Premio d'Italia 1982 a Monza da Andrea De Cesaris. ( Massimo Piciotti )
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