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messaggi inviate da sundance76
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5 minuti fa, djbill ha scritto:
Naturalmente la colpa è di quello davanti...
Puoi anche pretendere la ragione, e magari ce l'hai, ma hai contribuito all'uscita di strada, e nella sabbia la ragione vale zero punti.
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5 minuti fa, djbill ha scritto:
Talmente esagerata che è stata ammortizzata tranquillamente durante la gara.
Ok, ma sterzare come se non ci fosse nessuno è sempre una genialata che si ritorce (giustamente) contro l'autore.
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4 minuti fa, djbill ha scritto:
Riassunto breve: puoi mandare il tuo diretto avversario all'ospedale, prendere 10s di penalità e vincere cmq...
In effetti la penalizzazione è stata esagerata.
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Chi è nato dopo il '94 avrà compreso ciò che provai il primo ottobre '95.
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Ho perso lo stream...liner, sto seguendo per radio
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4 minuti fa, KingOfSpa ha scritto:
preistoria
oggi no
Ti sembra, ma non lo era.
Lo fecero ripartire perché il pubblico stava gettando bottiglie in pista, ma dopo la gara gli tolsero la vittoria.
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13 minuti fa, djbill ha scritto:
Non ti preoccupare. Hamilton penalizzato in Gran Bretagna è una cosa da libro fantasy...
Beh, a James Hunt gli hanno cancellato la vittoria a Brands Hatch.
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Rispetto tutte le opinioni, ma secondo me non va cercato un colpevole.
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A me non pare chiara la colpa di Hamilton, boh...
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Ua... bandiera rossa addirittura!!!
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Persecuzione contro Hamilton!!!!!!!!!!
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26 minuti fa, Paolo93 ha scritto:
Punti per la classifica come lo è stato anche ieri.
Quindi due gare. Chi ha vinto in Gran Bretagna? Il vincitore del sabato o quello della domenica?
Mi dici che il vincitore del GP è uno solo ed è quello della domenica. Ma allora chi vince al sabato cosa ha vinto? Una qualifica? No. Un GP? No. Un mini-GP: "in carriera Tizio ha vinto 22 GP e 14 mini-GP".
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1 ora fa, Paolo93 ha scritto:
Per favore non mettetemi in bocca cose che non ho detto. Il GP è uno solo e il vincitore è chi vince la gara principale. Quello che dico è che se proprio si vuole fare una seconda gara nel weekend si deve evitare di farle valere come qualifica.
E quale è la conclusione del tuo ragionamento?
"se proprio si vuole fare una seconda gara nel weekend si deve evitare di farle valere come qualifica".
E come deve valere?
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1 ora fa, Paolo93 ha scritto:
Per me il concetto della Sprint e di una seconda gara nel weekend ci sta.
Quindi ogni weekend ci saranno i Due Grandi Premi di Gran Bretagna 2021?
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Cosa succede se oggi in (mini)gara qualcuno sfascia un telaio?
Lo può riparare? O siamo in regime di parco chiuso?
E se non lo può riparare non corre domenica?
Non è che oggi molti decidono di ritirarsi per evitare rischi?
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2 ore fa, Nameless Hero ha scritto:
Ricciardo è stato beccato a dire cose negative fuori camera e se lo stanno incaprettando.
Cosa ha detto fuori microfono?
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1 ora fa, Nemo981 ha scritto:
A silverstone presentata un modello in scala reale di monoposto secondo le regole 2022... Detto che lo spirito delle nuove regole mi piace pure, la macchina però pare una indycar...
Di sicuro, col progetto delle vetture (o meglio, della vettura), fornito dalla FIA, le squadre potranno ridurre di molto i costi.
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"I regolamenti attuali sono ridicoli, soprattutto per uno come me che gareggia per andare forte e non per fare il ragioniere. Prima si è inventata la farsa della limitazione di carburante a 195 litri per gara, poi si è tirata fuori la nuova idea per la quale dall'87 avremo una "mini-gara" per decidere lo schieramento di partenza. Così anche la giornata di sabato diventerà insopportabile: almeno, adesso la domenica è orribile, ma il sabato ci si può divertire".
(Keke Rosberg, luglio 1986)
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1 ora fa, Nameless Hero ha scritto:
Vorrei un pacato parere di Sundance sulla Ferrari che festeggia l'anniversario della sua prima vittoria nei GP.
Perdonami, non ho visto notizie relative a tali festeggiamenti.
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MISSION IMPOSSIBLE ALLA TARGALa nave ci aspettava col portellone aperto, pronta ad inghiottirci e a portarci lontano, mi veniva sempre un senso d’angoscia nel salirci dentro ed annusare quell’odore di nafta e di mare che ristagna nel garage dei traghetti. Era un prezzo questo che bisognava pagare tre volte all’anno.Sardegna Elba e Sicilia in quell’anno 1986.La Sardegna prima gara della stagione era andata malissimo, dopo una decina di km. nella prima speciale raggiunsi Paola De Martini forse in difficoltà e appena la superai persi la ruota davanti.Era cambiata la squadra, il navigatore ma la terrificante Escort Turbo era intenzionata a rendermi martire ancora per un po’.Avevamo perso il bullone che tiene il puntone di reazione della sospensione anteriore, semplicemente perso per strada, stretto male, cose che capitano solo a me, pensai amaramente mentre rientravo in hotel. Ormai era diventata una barzelletta.All’Elba le cose non andarono molto meglio, riuscimmo a fare una decina di prove vincendole tutte prima che un semiasse si torcesse come un bigolo all’anitra.“Lo cambiamo” dissi con tranquillità a Repetto che guardava mestamente la scena.“Non ne abbiamo perché non ce li hanno ancora mandati” e così incassai l’ennesimo ritiro, senza nemmeno arrabbiarmi più.Ora ci stavamo imbarcando per la Sicilia, sperando che Qualcuno finalmente guardasse giù e ci facesse portare al traguardo qull’arnese maledetto.La traversata durava 26 ore, Genova-Palermo, mi tornava in mente mia nonna e mio nonno emigrati negli Stati uniti nel 1902 e ritornati verso il ‘20 con una cassa di dollari d’oro sotto il sedere sulla quale restarono seduti a turno per tre settimane in modo da custodire il frutto del loro lavoro di 20 anni.Il primo colpo di scena avvenne dopo sei ore dalla partenza della nave.Me ne stavo seduto sul ponte al sole a leggere un noiosissimo libro sullo sfondamento del fronte Isontino nel 1917 quando il traghetto fece marcia indietro. Si girò di 180 gradi e tornò indietro.L’agitazione a bordo aumentò, tutti si chiedevano cosa succedesse, per molto tempo ci rendemmo conto che la nave tornava indietro ma nessuno ne conosceva il motivo.“Avvisiamo i signori viaggiatori che per motivi tecnici stiamo tornando al porto di Genova”“Toh che ci ritiriamo anche qui”Adocchiai immediatamente le scialuppe e i salvagente, pur sapendo che non correvamo rischi di affondare visto che la nave pareva in ottima salute, ma ad analizzare le ultime gare era meglio pensarci.Finalmente entrammo nel porto scortati da due motovedette della polizia, quando attraccammo fecero mettere tutti vicino alla propria macchina mentre un nugolo di poliziotti salirono a bordo chiedendo i documenti a tutti, come nei film americani.Sotto la nave una squadra di sommozzatori perlustrava la chiglia, un’agitazione tremenda.“C’è stato un allarme bomba” disse un poliziotto armato mentre chiedevo gentilmente il motivo di tutto quel casino.La bomba non fu mai trovata e nemmeno ci fu, visto che 36 ore dopo attraccavamo a Palermo, nella meravigliosa Conca degli Aranci.Quello che succedeva in albergo era sempre un cinema, non so come non ci avessero buttato fuori l’anno prima quando buttammo in piscina due camerieri con tutta la scorta di biancheria, oppure quando entrammo con la lancia antincendio nel ristorante facendo volare i piatti come fossero di cartone, gli agguati erano all’ordine del giorno, gavettoni di tutti i generi anche con sacchi della spazzatura, addirittura buttammo un materasso in piscina sopra il quale (finchè rimase a galla) ci si sdraiava a turno fingendo di prendere il sole, i poveri gestori dell’hotel ci guardavano sgomenti e ogni tanto pensavamo che perdessero la pazienza chiamando i Carabinieri o qualche cosca locale disposta a fare del cemento coi nostri resti.Provando la macchina Folco e Sghedoni persero una ruota posteriore finendo miracolosamente illesi dentro un frutteto, demolirono una ventina di metri di recinzione e passarono illesi in mezzo agli alberi senza danni.Non riuscimmo a fare in tempo a rallegrarci dell’accaduto che arrivò il proprietario del frutteto con la doppietta. Micci ci mise tutta la diplomazia e un bell’assegno per calmare il picciotto incazzato “Siete nel mio territorio” diceva minaccioso.Finalmente alle 22 la Delta S4 di Cerrato Cerri lasciava rombando le tribune di Cerda gremitissime di folla per iniziare la prima prova speciale, la Targa lunga quasi trenta km.La macchina non andava poi male sicuramente meglio dell’anno prima, stava in strada come il gruppo N visto che l’assetto era identico, frenava meglio e più a lungo. Repetto aveva eliminato qualunque cosa fosse inglese come il complicato ponte posteriore e i braccetti allungati che facevano andare la macchina dappertutto. L’unica cosa rimasta era il cambio e il suo malefico leveraggio.Purtroppo ogni tanto la marcia scappava fuori e per rimetterla ero costretto a fermarmi e a ripartire, cosa incredibile che mi capitava almeno una volta a prova speciale.Il fondo viscido della Targa è una caratteristica che solo chi la conosce può capire, si scivola dappertutto soprattutto quando si pensa che la macchina ci stia.“Mio padre ha detto di stare attenta alle cacche dei somari” Mi disse Prisca Taruffi e suo padre di Targa Florio (quella vera) se ne intendeva.Vinsi le prime 6 prove con davanti le 2 Delta S4 di Cerrato e Tabaton la Peugeot T16 di Zanussi e 5 Lancia Rally 037 e pur fermandomi ogni tanto in prova riuscivo a difendermi bene dagli attacchi delle Opel che erano le più titolate del gruppo A.Dalla prova sette alla undici ebbi dei problemi con il leveraggio che mi fece perdere qualcosa ma terminai la tappa in testa al gruppo A con un minuto e sette secondi su Fabrizio Fabbri che con l’Opel di Conrero andava come un treno.Al primo controllo della seconda tappa le due Opel arrivarono al limite del loro orario.“Che succede alle Opel Carlo” Chiesi per radio a Micci mentre avevo già il casco in testa ed ero pronto a partire per la prima speciale della seconda tappa.“Stanno a lavorà, non fidarte che stanno a cambià qualcosa” Accidenti me lo immaginavo.Io sono qui per miracolo divino e ogni chilometro è regalato e loro cambiano l’iniezione ora mi bastonano.“Stai calmo e vediamo qui come va” Mi disse Enrico Riccardi che mi sedeva a fianco mentre la mano del cronometrista si apriva per darmi il meno cinque.Ero inquieto e guidavo un po’ strappato sempre con l’occhio dietro a scrutare la notte.A metà prova vidi piombare i fari di Fabbri dietro a me improvvisamente come una furia scatenata.“Porca puttana ci ha preso!!”“Ci ha mangiato almeno quaranta secondi” Urlai mentre lottavo più contro me stesso che contro la macchina.“Stai calmo e guida”Fu uno shock mi misi a picchiare il cambio per evitare che le marce uscissero e iniziai a fare l’impossibile.Al controllo stop ero affannato con il cuore a 200 e avevo guardato di più lo specchietto che la strada davanti a me, perdevamo 28 secondi ce ne restavano ancora 39 ma di quel passo e da come avevo dovuto fare la discesa di Caltavuturo se non durava la macchina non duravo di sicuro io.Una rabbia enorme dentro me e la gara che stava volgendo in una brutta direzione.“Ora qui a Polizzi o sistemiamo lui o sistemiamo noi” dissi al mio preoccupato passeggero.Mentre salivo dalla larga strada pensavo solo a non far uscire le marce, a volte la tenevo con la mano, soprattutto nelle curve a destra dove erano più soggette ad uscire. Mi sparai giù dalla discesa con decisione sfruttando tutto quello che potevo della povera Escort mai portata a quei limiti prima di quel momento, con una rabbia enorme.Recuperammo 15 preziosi secondi e poi nella prova dopo, quella di Lascari altri 12 a Castelbuono ne perdemmo solo uno e a Polizzi ancora ne guadagnammo altri 10. Il ritmo era infernale anche per la rapida successione delle speciali che non lasciavano respiro. A fine ps 19 il vantaggio era tornato a un minuto e quindici e la macchina stranamente teneva ancora.La lotta continuava spietata e nella 21 perdevo 15” più per un cosciente rallentamento in cerca di tirare il fiato e la paura che cedesse qualcosa, l’alba iniziava a rischiarare le colline sicule era l’ora più critica che già mi aveva creato problemi una volta all’Elba, ero stanchissimo la macchina impegnativa mi toglieva le forze e Fabrizio era un martello pronto a picchiarmi nel casco ogni volta che alzavo il piede, spietato, in forma più che mai.Mi fermai in un bar a bere un caffè e poi una lattina di Coca Cola rimedio incredibile contro il sonno e via di nuovo per le ultime quattro prove, sperando che la ormai stanca Escort ce la facesse a portarmi in fondo. Guidai molto bene nella 22 e nella 23 sentendo ormai la vittoria avvicinarsi.Alla fine della 23 aspettavo come sempre che arrivasse Fabbri allo stop per vedere che tempo aveva fatto.“Caspita non arriva più” Diceva Enrico quasi con un senso di preoccupazione.“Eccolo…ma non è lui questo è Milanesi, si è fermato… andiamo dai ora possiamo respirare”Mi sembra che uscì di strada o ruppe qualcosa quando ormai mancavano due prove alla fine.Tuttavia terminò la gara ma attardato di quasi 5 minuti.Ormai la via era spianata e mancavano solo due prove alla vittoria.Le affrontammo con calma senza sforzare la macchina e senza rischiare nulla, quasi all’andatura di trasferimento.Sull’ultima salita dell’ultima speciale improvvisamente la frizione iniziò a slittare, una doccia fredda, la fine che beffardamente si avvicinava a un soffio dal traguardo.“Non riusciamo più a salire, quanto manca”“Meno di cinque chilometri”“No non ci possiamo fermare qui! Questo no no e no….!”Ma la macchina si ferma e non sale più, un fumo azzurro esce dal cofano con un pessimo odore di olio da cambio che invade anche l’abitacolo.Enrico butta le note sul cruscotto e quasi inizia a piangere.“E no questa non me la fai! Enrico allunga la gamba e quando te lo dico schiaccia forte la frizione!”Gli urlo mentre scendendo afferro l’estintore a polvere che c’era sotto i suoi piedi.Apro il cofano e una fumata mi viene addosso quasi a scacciarmi per impedire il mio intervento.“SCHIACCIA” e pum….una nuvola di polvere bianca.Do un colpo di estintore dentro al foro di registro da dove si vede la frizione girare.“SCHIACCIA” e pum ancora.Gli ributto l’estintore “Tienilo in mano” risalgo in macchina e ripartiamo senza nemmeno rilegarmi le cinture dall’eccitazione.La macchina riparte come se la frizione fosse nuova, tiro poco le marce evitando strappi e in pochissimo arriviamo al controllo stop perdendo circa un minuto.La gara era virtualmente conclusa mancava solo l’ultimo trasferimento di una decina di km.“Rifacciamo l’operazione dai”Scendo e do ancora un paio di colpi di estintore…..“Vai adesso e se ti fermi ti carico in braccio e ti porto sulla pedana” Urlavo come un matto.Tagliamo il traguardo e vinciamo la Targa Florio in gruppo A sesti assoluti.Poche volte in vita mia ho provato una gioia tale, portare la recalcitrante Escort Turbo Gruppo A alla vittoria in una gara del Campionato Europeo, dopo una lotta bellissima con un finale da brivido, forse la più bella vittoria della mia carriera, credo sia stata l’unica volta che quel modello ha vinto qualcosa in Gruppo A.Erano due anni che non vincevo una gara, dal Rally di Teramo del 1984 e appena scesi dalla macchina mi misi a saltare come un pazzo dalla gioia, afferrai Repetto e lo sollevai di peso saltai sul cofano a braccia levate.Avevamo vinto, incredibilmente.Il trionfo fu completo perché anche Folco e Sghedoni vinsero il gruppo N.La macchina andò in verifica e mi feci riaccompagnare in hotel dal pulmino dei piloti Audi.“Me lo avevate detto” Disse ad un tratto il loro direttore che era al volante.“Me lo avevate detto ieri sera che oggi andavate a prendere Caneva… ma non mi avevate detto che lo prendevate per portarlo in albergo” Disse ridendo e giocando sul doppio senso della frase.Mi lasciai cadere sul sedile e in un attimo assaporai quel bellissimo momento, sembrava perfino che l’Escort fosse diventata una bella macchina.(Vittorio Caneva, "Rally - Il sapore della passione").- 6
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Un articolo condivisibile, sulla ingiusta marginalità a cui gli scrittori di automobilismo vengono relegati:
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10. Gran Premio di Gran Bretagna 2021 - Silverstone
In F1 2020-2023
Inviata
O magari è un segnale: Lewis è disposto anche al contatto duro pur di passare, e non farà regali.
"Bisogna essere preparati a sparare tutto, bisogna farsi molto aggressivi, intimidire gli avversari, infilare se serve il naso nei loro scarichi o mettere le ruote in mezzo alle loro. Debbono capire che tu sei disposto a tutto pur di aprirti la strada. Se ti temono, se sanno che non lascerai nulla d’intentato, hai già in tasca mezza vittoria" (Rick Mears)