sundance76

Mi sembra assurdo un campionato dalla periodicità calcistica...

Purtroppo negli ultimi otto Gran Premi la Ferrari ha raccolto una sola vittoria. Al di là degli episodi giustificanti, è un trend sottotono.

Diciamo che c'è una prevalenza tecnica a favore delle Mercedes, ma che probabilmente essa è meno ampia rispetto a quanto indicano le statistiche stagionali.

Fino alla fine degli anni '80 praticamente nessuno tagliava in diagonale quando sbagliava la partenza. La paura di innescare un incidente era enorme, con lo spauracchio del fuoco e della minore sicurezza. Negli ultimi trent'anni quest'attitudine è invece progressivamente aumentata, e purtroppo è stata sempre ammessa. Il guaio è che tagliare in diagonale stringendo l'avversario, anche se non ci si fa più male, è comunque un modo per aumentare esponenzialmente le probabilità di finire subito la gara.

La colpa venne data ad Andretti che tampona Lauda, ma Regazzoni nel suo libro si chiedeva perché Niki avesse frenato così presto...

Zero..

Un po' di amarcord sulle zuccate in partenza. GP Brasile 1989

Parlare di "colpe" è eccessivo per tutti i tre piloti. Io parlerei di mancanza di senso dell'opportunità. Vettel avrebbe potuto evitare quella manovra, legale, ma appunto probabilmente inopportuna.

Un po' diverso dallo start di Brasile '89 al Jacarepagua.

Bastano quattro vittorie consecutive di Vettel per far tornare il tedesco in testa al Mondiale, indipendentemente da ciò che fa Hamilton...

Kimi e Vettel mi hanno ricordato Jennifer Connelly e Aliya Campbell in una famosa scena spinta di "Requiem for a dream".

Da un paio d'anni la partenza delle Ferrari genera la stessa ansia che prova il titolare di un negozio di cristalli preziosi nel vedere un bulldozer fare manovra presso la vetrina.

Mi brucia il sedere....

Ieri sera in macchina mi domandavo se durante il GP avesse mai piovuto a Singapore...

Barry Seal l'ho visto venerdì, non male.

Sì, è quel che intendevo io. Capisco cosa intenda dire Alex, perché in senso relativo ci sono delle differenze, ma in valore assoluto le vetture attuali sono quasi identiche, se paragonate alle stagioni pre-2000.

Del tipo una che punta tutto sulla potenza e l'altra invece sul telaio? Sto scherzando E' solo per dire che "molto diverse" è un concetto davvero relativo con questo regolamento ingabbia-tutto.

Quattro pole (dimenticavo quella di Kimi) in un anno, da quanto non succedeva alle macchine di Maranello? Nove anni?

Nella prima metà degli anni '70 arrivò Phil Hill ai cancelli di Maranello. L'addetto non voleva farlo entrare.

Le vicissitudini dell'ingegner Mauro Forghieri alla recente celebrazione del 70° anniversario della Ferrari, dove nemmeno Montezemolo è stato invitato, mi hanno riportato alla mente un interrogativo, che AS trasformò in un servizio all'inizio del 1989. Che cosa rimane veramente di un'azienda quando scompare l'ideatore? E' sempre la stessa azienda, o è una cosa necessariamente diversa?

Sarà, ma la notizia della morte di Ferrer in una vera gara (non una sfilata) sarebbe passata inosservata anche qui dentro se io non avessi piantato la grana, il cui contenuto peraltro è ben poco contestabile, visto che siccome non è un Gran Premio del Mondiale il casino non soltanto è stato minore (come nei casi che hai citato), ma addirittura nullo. Cosa che avete confermato tutti nei post successivi, pur tirando fuori alcuni distinguo non per smentire, ma per motivare il fatto stesso (cioè la diversità del clamore mediatico, che non è in discussione).

Io avevo scritto il post qui sopra. Ayrton4ever ha scritto di "non essere d'accordo". Poi sono intervenuti gli altri. Eppure nessuno, compreso Ayrton4ever, ha scritto cose realmente differenti da quello che avevo scritto io. Quindi non capisco il "non essere d'accordo", e l'essere d'accordo con le successive analisi sociologiche, pur giustissime, le quali più che altro motivano e spiegano ciò che avevo scritto io.

Io sono convinto che se c'era copertura televisiva, seppure su un canale poco seguito, oggi avrebbe avuto comunque maggiore eco rispetto allo zero attuale. Ratzenberger non era conosciuto al grande pubblico, ma quando morì in diretta tv, provocò indubbio sgomento. Ma fino al sabato mattina non c'era alcuna apprezzabile empatia.

Fateci caso: un pilota muore in una gara di auto storiche, senza diretta TV, e nessuno ne parla. Eppure è una vita che si è spezzata gareggiando in automobile. Si fa male qualcun altro davanti alle telecamere della F1 in diretta-tv, e partono pianti, commozioni, processi, recriminazioni, commemorazioni, editoriali, paternali, dibattiti..