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Gian Luca 60

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messaggi inviate da Gian Luca 60

  1. Pure la storia di Harada con Rainey è grottesca... L'unico che riusciva a far marciare quel trattore della TZ venne scaricato...

    Rainey è stato senza dubbio un grandissimo pilota ma purtroppo come team manager non ci sapeva fare, vuoi per il fatto che la sua carriera è stata stroncata da un incidente nella fase più bella della sua carriera (senza quell'incidente probabilmente non avremmo visto i 5 titoli consecutivi di Doohan ma qualcosina di meno) e inoltre il suo era un carattere di per se molto particolare e infatti l'unica persona che realmente gli teneva testa era uno che era meglio tenersi buono ossia King Kenny che se gli giravano un poco le scatole ti lanciava una chive senza tanti complimenti

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  2. C'è anche da dire che Rainey ragionava molto da pilota e purtroppo il fatto di non poter salire più su una moto lo frustrava (ovviamente) tantissimo e sfogava tutta la sua frustrazione su Capirossi facendogli usare una moto con settaggi adatti più a un pilota con caratteristiche "alla Rainey" (cioè nessuno) che dando una relativa libertà di setup al pilota stesso. Inoltre Capirossi pagò il suo carattere mai troppo determinato e questo portò a degli scontri interni con Rainey, radicalmente cambiato dall'incidente di Misano, e tutto questo comportò una reazione a catena che portò Capirossi al ritorno in 250cc in Aprilia in sostituzione di Biaggi, appiedato da Pernat (altro figlio di buona donna) e Ivano Beggio, andando a formare il team ufficiale Aprilia 1997 con Harada, anch'egli appiedato dalla Yamaha team Rainey 250. Capirossi inoltre veniva da una stagione 1995 del tutto storta con il team Pileri con una NSR privata e pensava di aver fatto il salto di qualità ma altro non fu che la sua condanna visto che in quegli anni o avevi sotto il sedere una Honda oppure potevi stare a raccogliere le briciole. E ricordo inoltre che per lui nell'estate 1995 si parlava di una Honda ufficiale per il 96 ma sempre affidata al team Pileri ma alla fine scelse la Yamaha del team ufficiale, con i risultati che tutti hanno visto (e in questa scelta influì notevolmente la Marlboro).

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  3. Ah beh, effettivamente a 35 anni di distanza non mi sembrano granché migliorati anzi :asd: 

    1uxQqbu.jpg

    I meno giovani ricorderanno certamente la Coppa AGV delle Nazioni, una delle manifestazioni più belle che si tenevano a Imola a inizio ottobre, a campionati finiti e a cui ho avuto la fortuna di assistere nel 1978.

    Era una gara a inviti con tutti i migliori piloti del mondiale che potevano correre con la moto che volevano con cilindrata tra 350 e 1000.

    Vi partecipavano 5 squadre, formate da 7 piloti (più una eventuale riserva), cosi rappresentate:

    Italia: Walter Villa, Gianfranco Bonera, Virginio Ferrari, Mario Lega, Marco Lucchinelli, Giuseppe Consalvi, Graziano Rossi e Maurizio Massimiani.

    USA: Kenny Roberts, Randy Mamola, Dale Singleton (con annesso maialino), Wes Cooley (in sostituzione dell'infortunato Steve Baker), Skip Aksland, Richard Schlachter e Mike Baldwin.

    Francia: Michel Rougerie, Bernard Fau, Patrick Pons, Christian Estrosi (attuale sindaco di Nizza), Jean-Paul Boinet, Jean-François Baldé, Christian Sarron, Hervé Moineau e Philippe Coulon (che però è svizzero).

    Gran Bretagna: Barry Sheene, Steve Manship, Dave Potter, Steve Parrish, Roger Marshall, Ron Haslam e Barry Ditchburn.

    Resto del Mondo: Johnny Cecotto (VEN), Gregg Hansford (AUS), Franco Uncini (ITA ma con licenza RSM), Hubert Rigal (FRA), Wil Hartog (OLA), Tepi Lansivuori (FIN), Sadao Asami (GIA) e Jeff Sayle (AUS).

    Il giovedì e venerdì si svolgevano le prove, poi il sabato c'erano le sfide a scontri diretti (girone all'italiana). Erano gare supersprint di 6 giri tra 2 squadre (14 piloti). Si assegnavano i punti a scalare in base all'ordine d'arrivo (120, 90, 70, 50, 30, 25, 20, 18, 15, 12, 10, 9, 8 e 7) e ogni sfida veniva vinta dalla squadra che totalizzava più punti. Per ogni punto conquistato i piloti guadagnavano 5000 lire che si sommavano all'ingaggio pattuito con Checco Costa.

    Il sabato si correvano quindi 10 gare sprint e si stilava la classifica che avrebbe determinato il calendario delle finali del giorno dopo, da disputarsi sulla distanza di 10 giri. La prima gara era la finale per il 4° e 5° posto vinta dall'Italia sulla Francia. Poi c'erano le tre sfide tra le prime tre classificate del sabato. Alla fine vinsero gli USA (nonostante il ritiro di Roberts dopo il giro di ricognizione di gara 1 per rottura della frizione) davanti al Resto del Mondo e alla Gran Bretagna.

    Gran finale con un ultima gara con tutti i piloti in pista, vinta da Baldwin, Ferrari e Pons.

    In totale vidi 15 gare in due giorni.

    9oEddEf.jpg

    BU84Q9h.jpg

    9yf38RM.jpg

    00m2kw9.jpg

    La squadra vincitrice: in piedi da sx Mamola, Baldwin, Cooley e Singleton. Accosciati Aksland, Roberts e Schlachter.

    Sotto l'Italia con Lucchinelli, Massimiani (seminascosto dalla bandiera) e Ferrari. Poi Villa, Rossi, Consalvi e Lega.

    In basso il Resto del Mondo: Hansford, Uncini, Rigal e Hartog. Poi Sayle, Cecotto, Lansivuori e Asami.

    vItWjOe.jpg

     

    Questa invece è l'Italia 1979: Lucky, Gianni Pelletier, Leandro Becheroni, la soubrette TV Paola Tedesco, Gianni "figa mai" Rolando (che chiamavamo simpaticamente Rotolando) e Graziano Rossi. Mancano Ferrari e Bonera infortunati.

    qfsh88a.jpg

     

    Spettacolare!! La ricordo perfettamente questa manifestazione..certo che i grandi manici non mancavano di certo eh :D

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    I meno giovani ricorderanno certamente la Coppa AGV delle Nazioni, una delle manifestazioni più belle che si tenevano a Imola a inizio ottobre, a campionati finiti e a cui ho avuto la fortuna di assistere nel 1978.

    Era una gara a inviti con tutti i migliori piloti del mondiale che potevano correre con la moto che volevano con cilindrata tra 350 e 1000.

    Vi partecipavano 5 squadre, formate da 7 piloti (più una eventuale riserva), cosi rappresentate:

    Italia: Walter Villa, Gianfranco Bonera, Virginio Ferrari, Mario Lega, Marco Lucchinelli, Giuseppe Consalvi, Graziano Rossi e Maurizio Massimiani.

    USA: Kenny Roberts, Randy Mamola, Dale Singleton (con annesso maialino), Wes Cooley (in sostituzione dell'infortunato Steve Baker), Skip Aksland, Richard Schlachter e Mike Baldwin.

    Francia: Michel Rougerie, Bernard Fau, Patrick Pons, Christian Estrosi (attuale sindaco di Nizza), Jean-Paul Boinet, Jean-François Baldé, Christian Sarron, Hervé Moineau e Philippe Coulon (che però è svizzero).

    Gran Bretagna: Barry Sheene, Steve Manship, Dave Potter, Steve Parrish, Roger Marshall, Ron Haslam e Barry Ditchburn.

    Resto del Mondo: Johnny Cecotto (VEN), Gregg Hansford (AUS), Franco Uncini (ITA ma con licenza RSM), Hubert Rigal (FRA), Wil Hartog (OLA), Tepi Lansivuori (FIN), Sadao Asami (GIA) e Jeff Sayle (AUS).

    Il giovedì e venerdì si svolgevano le prove, poi il sabato c'erano le sfide a scontri diretti (girone all'italiana). Erano gare supersprint di 6 giri tra 2 squadre (14 piloti). Si assegnavano i punti a scalare in base all'ordine d'arrivo (120, 90, 70, 50, 30, 25, 20, 18, 15, 12, 10, 9, 8 e 7) e ogni sfida veniva vinta dalla squadra che totalizzava più punti. Per ogni punto conquistato i piloti guadagnavano 5000 lire che si sommavano all'ingaggio pattuito con Checco Costa.

    Il sabato si correvano quindi 10 gare sprint e si stilava la classifica che avrebbe determinato il calendario delle finali del giorno dopo, da disputarsi sulla distanza di 10 giri. La prima gara era la finale per il 4° e 5° posto vinta dall'Italia sulla Francia. Poi c'erano le tre sfide tra le prime tre classificate del sabato. Alla fine vinsero gli USA (nonostante il ritiro di Roberts dopo il giro di ricognizione di gara 1 per rottura della frizione) davanti al Resto del Mondo e alla Gran Bretagna.

    Gran finale con un ultima gara con tutti i piloti in pista, vinta da Baldwin, Ferrari e Pons.

    In totale vidi 15 gare in due giorni.

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    La squadra vincitrice: in piedi da sx Mamola, Baldwin, Cooley e Singleton. Accosciati Aksland, Roberts e Schlachter.

    Sotto l'Italia con Lucchinelli, Massimiani (seminascosto dalla bandiera) e Ferrari. Poi Villa, Rossi, Consalvi e Lega.

    In basso il Resto del Mondo: Hansford, Uncini, Rigal e Hartog. Poi Sayle, Cecotto, Lansivuori e Asami.

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    Questa invece è l'Italia 1979: Lucky, Gianni Pelletier, Leandro Becheroni, la soubrette TV Paola Tedesco, Gianni "figa mai" Rolando (che chiamavamo simpaticamente Rotolando) e Graziano Rossi. Mancano Ferrari e Bonera infortunati.

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    Spettacolare!! La ricordo perfettamente questa manifestazione..certo che i grandi manici non mancavano di certo eh :D

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