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Showing content with the highest reputation on 07/23/21 in all areas

  1. Il "punto di vista" del pittore Michael Turner sulla volata finale fra John Surtees e Jack Brabham.
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  2. Spettacolose immagini del GP, due minuti davvero ben spesi:
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  3. Amon, in convalescenza per un'imprecisata operazione (stava ancora assumendo antibiotici), in gara usò ufficialmente il quarto telaio, però molte parti del sesto, più leggero e raffinato, vi furono trasposte di peso. Entrò ai box una prima volta credendo erroneamente di avere forato, poi fece altre soste, tre, per problemi alla visiera: l'utilizzo di un nuovo sbrinatore non molto efficace gli guastò l'ennesima gara e proprio all'ultimo tentativo, la quarta fermata necessitata, prese a prestito proprio quello di Beltoise e risolse il problema! Tra l'altro, si trovò spesso a battagliare con Hailwood. Sono divertenti due aneddoti legati a Mike, relativi a questa gara. Sulla linea di partenza lui e Jean-Pierre stavano parlottando di motociclette quando a un certo punto, Hailwood fece un'osservazione arguta circa la piazzola del francese: secondo lui trovarsi all'esterno della seconda fila sarebbe potuto risultare molto utile per infilare i contendenti davanti. Il secondo è che al termine delle qualifiche del venerdì rimase "imprigionato" nel garage: aveva consegnato le chiavi della sua macchina a qualcuno ma non riusciva a ricordare chi fosse, mentre Walker, suo caposquadra, aveva un'idea al riguardo ma il tizio non si presentò per rendergliele se non dopo alcune ore.
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  4. Ho letto in giro che nel 2022 Helio Castroneves tornerà a tempo pieno con Meyer Shank al posto di Jack Harvey
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  5. https://blog.quattroruote.it/viamazzocchi/adesso-e-certo-la-lancia-avra-un-futuro-in-stellantis/ Ma allora Tavares ci crede proprio nella Lancia se ha trasferito a Torino con tutta la famiglia nientemeno che il capo del design del Gruppo Stellantis, Jean-Pierre Ploué, per occuparsi direttamente delle nuove vetture del nobile marchio tristemente decaduto nel corso degli anni. Fidatevi, è un segnale straordinario. Si dirà che Ploué non è italiano e mi immagino gli indignati in servizio permanente effettivo partire in quarta. Ma resta un dato di fatto che il numero uno del neonato gigantesco Gruppo franco-italiano-statunitense (l’ordine è alfabetico), quello che sovraintende tutti i lavori di design, quello per intenderci che era De Silva nel Gruppo Volkswagen, dovrà occuparsi direttamente dello stile delle nuove Lancia. Questo a mio avviso è un messaggio fortissimo avvalorato dalle sue parole al quotidiano La Stampa: «Devo garantire al gruppo Stellantis il più alto livello di design, perché vogliamo essere i numeri uno. Poi devo essere il garante della differenziazione dei marchi, ognuno dei quali è affidato a un direttore di stile. E infine ho la gestione diretta di Lancia, in cui metto tutta la mia passione. Espatrio, trasloco a Torino, con tutta la famiglia: è una scelta impegnativa. Resterò alcuni anni per assicurarmi che la rinascita dei marchi italiani sia a un livello di eccellenza. Mi lancio nell’avventura con Fiat, Abarth, Lancia e Alfa Romeo. La ricostruzione di un marchio è un momento favoloso nella carriera del designer. Sarei molto fiero se le Lancia di nuova generazione fossero apprezzate per la loro italianità, perché equilibrate con qualche elemento sorprendente, di una bellezza perfetta e senza stravaganze… Vorrei che le Lancia di domani fossero riconoscibili nel traffico per eleganza e modernità. Manteniamo vivo il sogno.» Ma se, sotto la sua supervisione, a capo di Alfa Romeo è arrivato un cavallo di razza come Alejandro Mesonero-Romanos che per molti designer è indicato come la vera stella del futuro, e se a capo di Fiat è arrivato François Leboine, il fatto che alla Lancia ci pensi direttamente il capo di tutti per me significa tantissimo: in particolare che qualcosa di importante arriverà. E se poi saranno i tre modelli annunciati meglio ancora. Da sempre quando di qualcosa si occupa il numero uno ci sono dei risultati. Saranno davvero auto bellissime? Non è detto, anche se lo spero. Comunque saranno tre auto al posto dell’unica attuale. E per chi come me temeva il peggio è un eccezionale passo avanti.
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  6. Montoya: "Lewis prenderà dei rischi per vincere il titolo" Perfettamente d'accordo con JPM
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  7. Effetti di un mese senza gare ...
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  8. Tutti i revisionismi per me non hanno alcun senso, i piloti hanno una visuale limitata da dentro l'abitacolo e devono intuire cosa farà l'avversario in pochi decimi di secondo. L'intenzionalità del contatto non c'è da entrambe le parti e per me la cosa deve assolutamente finire lì. Il resto serve solo a riempire pagine, cercando di dare la colpa a uno o all'altro in base a simpatie/tifo, tutto per un tipo di contatto che accade spesso più indietro e viene puntualmente ignorato. Poi brutti i festeggiamenti esagerati a fine gara? Probabile. Brutti certi insulti dopo la gara? Sicuramente. Ma è anche ora di accettare che ci può stare, una volta può andare bene e una volta può andare male. Nonostante tifo Max accetto che lui non molli mai, perché lui è così, altrimenti non mi piacerebbe come pilota.
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  9. Nuvolari prima della partenza (foto in bianco e nero originale di Robert Fellowes).
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  10. IL RETROSCENA FERRARISTA Reduci dal GP a Le Castellet che si era disputato solo sette giorni prima, le vetture vennero portate direttamente a Silverstone senza ripassare da casa. In Francia la Ferrari aveva provato in qualifica una nuova specifica di motore che presentava delle modifiche alla forma della testa e all'alzata valvole con conseguente rifacimento della testa dei pistoni. Non era andata male perchè in prova Gerhard, terzo, aveva girato poco sopra il tempo di Senna. Tale motore faceva guadagnare una manciatina di cavalli che permettevano sul Mistral di leggere un paio di centinaia di giri in più. Era stato studiato in funzione di Monza, ma, per un certo motivo, si era deciso di anticiparne il debutto in concomitanza di due GP dove la velocità contava eccome: Silverstone ed Hockenheim. Dopo le qualifiche, il fatto che il GP sarebbe stato bagnato non rese affatto felici i ferraristi (erano certi di aver trovato un bilanciamento migliore delle McLaren) e, in quelle condizioni, sarebbe stato più sicuro montare la vecchia specifica di motore: peccato fossero rimaste tutte a Maranello. Dopo circa un quarto di gara, Michele cominciò ad avere una progressiva perdita di potenza e, a metà gara lo stesso malfunzionamento si presentò anche a Gerhard. Oltre ad aver lasciato un centinaio abbondante di cavalli per la strada, il debimetro segnalava un consumo eccessivo di carburante: cosa impossibile in una gara bagnata. Gerard arrivò in fondo staccato di un giro (e in quel giro perse ben tre posizioni e la zona punti), Michele si fermò a tre giri dal termine, non perchè fosse finito il carburante (come appare in alcune statistiche, forse un po' imbeccate da Maranello) ma perchè ormai il motore "tirava indietro" ed era inutile fare un'insalata di bielle gratuita. Subito nei box i meccanici tirarono giù un paio di candele per macchina per vedere se si capiva qualcosa. Il primo verdetto, su Berger, fu che le candele erano imbrattate. Peccato che quando ripeterono l'operazione su quella di Alboreto, le sue candele erano cotte. Gli ingegneri rimasti a Maranello non sapevano come interpretare quelle notizie che arrivavano per telefono. Ma le sorprese non finirono lì. Quando dopo due giorni le macchine arrivarono a casa, i tecnici si buttarono sui motori col cuore in gola. Esito: le candele delle bancate di destra erano imbrattate, quelle di sinistra erano cotte. Questo su ambedue le vetture. Certo, vista l'esiguità di spazio di lavoro nei box dell'epoca, al termine della gara erano state smontate le candele più facili da raggiungere e siccome le macchine erano affiancate, si erano prese quelle sul lato esterno. La scoperta non aiutò più di tanto, ma perlomeno il sapere che avevano subito lo stesso inconveniente, rendeva (se possibile) più facile l'individuazione del guasto. La rese tanto "facile" che ci misero due mesi per capirlo (o almeno sperarono di averlo capito). Dunque: in quei maledetti 200 giri in più, che a Silverstone si mantenevano per molto tempo, complici anche i rapporti più corti montati per il bagnato, si creavano delle vibrazioni torsionali che mandavano fuori fase la pompa d'iniezione, smagrendo una bancata e ingrassando l'altra. Su quest'ultimo fatto fu difficile ottenere ulteriori spiegazioni. Il mistero rimase tale, anche perchè semplicemente cambiando (dopo altri innumerevoli tentativi) la battuta dello spinotto, allungato di un millimetro per lato, le vibrazioni miracolosamente sparirono. Quella specifica riapparve per il GP di Monza, e lì la Ferrari fu competitiva. Anche se era ormai troppo tardi: quella specifica di motore era stata anticipata di due mesi senza troppi test anche perché si era capito che Enzo Ferrari era al capolinea, e si voleva dare un'ultima soddisfazione al Capo.
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  11. Ed ecco ancora Marcel Lehoux con l'Alfa Romeo Monza #4 mentre passa davanti al familisro di Reims..
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  12. Luis Pérez-Sala non riesce a qualificare la sua Minardi M188... Un discreto +8.411 per lui...
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  13. 1 point
  14. Bella foto quella di Patrese pubblicata da 'irron3'! Da Autosprint n.30/1988 pag. 28: Alcune fotografie aggiuntive, non sono tratte da Autosprint. Mansell: Confronto fra le due versioni:
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  15. Mauricio Gugelmin con la March precede Alessandro Nannini con la Benetton e Nigel Mansell sulla Williams...
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