Vai al contenuto

Leaderboard

Popular Content

Showing content with the highest reputation on 05/08/21 in all areas

  1. Max deve ancora imparare ad imparare da Tongo... a livello di gestione mentale, della freddezza è ancora dietro. Tira fuori un super super tempo inutile in Q2 e poi perde la trebisonda dietro alle Ferrari nel giro di lancio decisivo per stare attuti i costi dietro alle Merc. Ora, io non so se con quella manovra abbia maltrattato eccessivamente le gomme come proposto da Mr Uahww ma sicuramente ha palesato un certo qual nervosismo. Se continua a fallire questi appuntamenti con un'auto simile e con uno stato di forma smagliante nel proseguo può solo che peggiorare per lui... a livello mentale intendo.
    3 points
  2. 2 points
  3. se dicono ancora "kuesta e la f1 ke ci pccc" lancio il monitor dalla finestra.
    2 points
  4. Per fortuna questa era l'unica gara in notturna... Domani almeno potremmo guardare la gara... Vittoria super meritata per l'Audi #32, grande Rafa, peccato per Maro...
    1 point
  5. Weerts e Vanthoor conquistano la vittoria in gara 1 sull’Audi #32 davanti alle Lamborghini #163 di Feller e Costa e #14 di Rougier e Fontana, vincitori in Silver Cup. Quarta chiude la Mercedes #90 del Madpanda di Perez Companc e Breukers, secondi in Silver Cup. Quinta la Mercedes #88 di Boguslavskiy e Marciello con quest’ultimo che rimonta dalla nona posizione.
    1 point
  6. È entrato dopo che alla radio hanno datto la pitlane aperta.
    1 point
  7. Froggatt si è fatto il curvone Estoril tutto di traverso
    1 point
  8. Se si legge il libro si capisce abbastanza della sua personalità. Lo stessa struttura del libro, sebbene gli eventi siano presentati secondo un ordine cronologico, è impostato, e me ne sono reso conto leggendo la seconda parte, per dare al lettore l'idea che esista un Marco pre-1996 e uno post-1996, con la costante di un carattere, di fondo, debole ed è lui a riconoscerlo apertamente con una fine capacità di autoanalisi, parlando continuamente di un ego "forte e sviluppato, annidato nel cervello", "vuoi capire tutto perché hai paura che le cose ti sfuggano. Non capire vuol dire non avere il controllo. E questo, a sua volta, è paura dell'ignoto, paura delle delusioni". È una debolezza abilmente nascosta dalla spavalderia da giovane, arma per emergere professionalmente, strumento di compensazione dei vuoti e degli eventi luttuosi che ha dovuto elaborare fin da bambino, compresi l'annegamento di un amichetto e la progressiva disgregazione della famiglia di cui si sente responsabile "Ho pensato di aver fatto tutto questo da solo, di non dovere ringraziare niente e nessuno per tutto ciò che ho conquistato. La conseguenza è la superbia, e si finisce per precipitare dall'alto". Lo stesso stile linguistico si fa meno impetuoso e più riflessivo, più maturo. È una persona continuamente attanagliata da paure e da ripensamenti, da un continuo senso di impotenza, ansia e depressione che riemergono nelle occasioni professionali avute dopo il recupero della "serenità", riacquisita con l'intervento risolutivo alla gamba. Sicuramente è un libro che consiglio, perché di Van Basten è stato sempre difficile farsi un'idea compiuta. A guardarlo dall'esterno io l'ho sempre visto come una persona schiva, dotato di una sicurezza incrollabile, ("come un panzer abbattevo tutto al mio passaggio" dice di sé e non parla di campi di calcio). Quanto all'argomento calcio, lui chiude con questo ragionamento (è di più ampio respiro, però riporto alcuni concetti fondamentali): "La domanda che in questi giorni, mentre sono alle prese con questo libro, si affaccia costantemente nella mia mente è se alla fine ho raggiunto un equilibrio. Se il prezzo che ho pagato compensa ciò che ho ricevuto. Se ne è valsa la pena. La posta in gioco era alta. Il sacrificio, la mia caviglia, è stato grande. Alla fine tutto si è compensato? La domanda è interessante. E allo stesso tempo non lo è, perché ho forse avuto scelta? È andata com'è andata, e se avessi lasciato perdere tutto, se non fossi diventato calciatore, senza alti e bassi, come sarebbe stata la mia vita? Ma se ci rifletto, in tutte le professioni che riesco a immaginare non avrei mai conosciuto la gioia che ho provato nella mia vita di calciatore. Forse sembrerà strano con tutti i guai che ho passato con la mia caviglia, ma sono certo che in fin dei conti ho preso una buona decisione. Ne è valsa la pena. Ho alternato tanti anni belli e intensi con brevi periodi neri. Lo trovo accettabile, col senno di poi. Un buon equilibrio." Poi si chiede ancora se abbia fatto bene a giocare senza fermarsi e dice: "Ho sperimentato a mie spese che il bisturi e pericolosissimo e, col senno di poi, avrei dovuto limitare gli interventi al minimo. [...] Avrei dovuto fare diversamente. Sembrerà presuntuoso, ma avrei dovuto essere ancora più testardo. Pur essendolo già parecchio. È un peccato che non lo sia stato. Tuttavia non me ne pento, perché ho agito con piena consapevolezza. Ma, a posteriori, posso affermare che è un peccato che dal primo giorno non abbia detto: «Finché ho male, non gioco» [...] Ma so che rifarei tutto allo stesso modo. Con il mio carattere, per la persona che sono, ci sono buone possibilità che commetterei di nuovo gli stessi errori." Quando dice 'ho preso una buona decisione' molto probabilmente si riferisce alla sua ferra volontà di continuare a giocare nella seconda metà della stagione 1986/1987 anche se con un impiego ridotto, per via di un patto, un compromesso fatto con Cruijff, allora allenatore, sulla graticola, dell'Ajax. Dopo l'operazione del novembre 1987, il luminare a cui si era rivolto all'epoca (uno dei due che hanno "giocato a fare Dio") gli dice chiaramente che sarebbe potuto tornare ad alti livelli, ma "per quanto (tempo) non è dato sapere". Quanto ai ripensamenti che continuamente ha, è abbastanza indicativo questo passaggio. La premessa è che fin da bambino ha avuto la naturale inclinazione e anche l'accortezza di mettere per iscritto annotazioni inerenti al suo percorso, alla sua carriera. Scrive questo in data 8 aprile 1995: "Oggi, mentre ero steso sul lettino, il fisioterapista mi ha domandato: «Se adesso, qualcuno ti prendesse la caviglia e con una magia te la guarisse, pensi che questa situazione ti abbia insegnato qualcosa?» «Sì» risposi senza esitare. Ma mentre lo dicevo, qualcosa dentro di me mi ha suggerito di scriverlo ... Ovviamente si riferisce alla potenza che il trascorrere del tempo ha di farci dimenticare il senso del vivido dolore fisico e nel suo caso, anche psicologico. Ieri ho scritto dell'episodio del prologo. Negli anni in cui era 'scomparso' dalla scene, agonistiche e non, un po' tutti ci chiedevamo cosa stesse facendo. E lui ce lo descrive, rivivendo la notte in cui prese la decisione di ritirarsi dal calcio giocato (credo che sia la rielaborazione di appunti presi a loro tempo, vista la dovizia di particolari). Il libro inizia così: "È buio, Cammino carponi sulle mattonelle. Sulle mani e sulle ginocchia. Devo pisciare. Sto per scoppiare. Ma se cerco di fare troppo in fretta la mia vescica piena mi preme sulla coscia, e la trattengo a malapena. Riempire di piscia il corridoio è l'ultima cosa che voglio. Devo mantenere la calma, perché ci vogliono almeno due minuti per arrivare in bagno. Ormai lo so. Per distogliere la mia attenzione dal dolore conto sempre i secondi durante l'intero tragitto. Tra me e me. Non arrivo mai in bagno prima dei centoventi. Le soglie delle stanze sono le più faticose, perché la mia caviglia deve passarci sopra senza sbatterci contro. Al minimo contatto devo mordermi le labbra per impedirmi di gridare. In piena notte gli antidolorifici praticamente hanno finito di fare effetto, ma non intendo svegliare nessuno. Non devono sentirmi, non voglio che qualcuno mi veda così. Nemmeno i miei cari. Anzi, loro per primi. Negli ultimi due mesi, per fortuna, è andata sempre bene, anche se penso che Liesbeth (la moglie ndr) qualche volta faccia finta di dormire per evitarmi l'imbarazzo. Non si può spiegare. Persino con gli antidolorifici le fitte di dolore mi squassano. Non riesco a pensare ad altro. Da due settimane mi dà anche fastidio lo stomaco, a causa di tutte le pillole che ho preso. A ogni passo ho un male tremendo, sin da quando quello stupido apparecchio (parla del tremendo e raccapricciante apparecchio Ilizarov, portato dal giugno 1994 e di cui inserisce anche una fotografia alla fine: gli ha causò infezioni, continua febbre a 40° e dolori atroci, una ventina di aghi, attraversanti ossa e carne, retti da montanti ai lati del polpaccio ndr) mi è stato tolto dalla caviglia, otto mesi fa. In ogni caso non sarebbe peggiorato, aveva promesso il medico. Ero un calciatore professionista che non poteva più giocare a calcio, e adesso sono un uomo comune che non può più camminare. Zoppico. Sono uno storpio, ecco cosa sono. Somigliano alle rocce appuntite nelle grotte. Stalattiti e stalagmiti. Ossa appuntite che mi trafiggono la gamba da sotto e da sopra, senza protezione, senza cartilagine. Non appena mi appoggio sul piede, quelle punte mi si conficcano nella carne. Starci sopra è un vero inferno. Persino con gli antidolorifici. Camminare carponi fino al bagno di notte è quindi l'unica opzione. Quando arrivo sulla soglia di una stanza faccio entare prima il ginocchio sinistro, e giro sul mio asse con tutto il corpo. Solo allora sollevo con cautela la mia gamba destra al di là della soglia. Così di solito funziona, ma adesso scivolo su un asciugamo lasciato lì e tocco col piede destro il montante. Il dolore mi penetra fin nel midollo. Dato che non voglio gridare, gemo. Comincio immediatamente a sudare. Mi lascio cadere sul fianco, per potermi distendere un po'. Per aspettare che il peggio passi. Inspiro profondamente e cerco di espirare molto lentamente. Una volta. E un'altra volta ancora. Cerco di distogliare i miei pensieri dalle fitte alla caviglia. Qualche volta ci riesco pensando a Dio. Sono anche arrabbiato con lui. Furioso. Che senso ha tutto questo? Perché mi tocca questa merda? È una lezione di umiltà? Ero diventato troppo arrogante? Il dolore mi ha fatto dimenticare che ho la vescica piena. Devo essere veloce, adesso, altrimenti sarà stato tutto inutile. Penso ai bambini che la mattina si vengono a lavare i denti. Già fanno una vitaccia con quel padre scontroso che passa tutto il giorno buttato sul divano. Mi alzo a forza di spinte, percorro l'ultimo metro e mezzo su mani e piedi e riesco a issarmi sulla tazza. Svuotare la vescica è un sollievo. Non tiro lo sciacquone, non voglio svegliare nessuno, e comincio il viaggio di ritorno in direzione del mio letto. Sono arrabbiato anche con me stesso. Ho creduto alla parola di un medico che mi ha detto che in ogni caso non potevo peggiorare. Se anche non dovesse funzionare, non può fare male. Be', altroché se fa male. Fa un male cane già da otto mesi. E la domanda è: per quanto tempo ancora? Il Milan continua a invitarmi ad assistere alle partite, ma non ci penso proprio a presentarmi con le stampelle. Una punta zoppa. Preferisco rintanarmi a casa mia. Come un animale ferito. Lasciatemi qui, al buio. Sono stato dappertutto: medici, fisioterapisti, agopuntori e pranoterapeuti, chi più ne ha più ne metta. Ma nessuno ha saputo alleviare il dolore. Tutti volevano aiutarmi, con tanta buona volontà. Tranne due chirurghi, che si ritenevano un po' troppo importanti. Volevano giocare a fare Dio. Ma non me ne frega più un cazzo. Non è servito a niente. È molto peggio di prima. Due anni fa ero un calciatore professionista. Anzi, di più, il migliore del mondo. E adesso cammino carponi sulle mattonelle con un male tremendo e il fegato a pezzi a causa delle medicine. Ci sono quasi. Di ritorno al mio letto. Una volta che mi ci sono issato, spero di dormire un po'. Se tutto va bene. Qualche volta, infatti, rimango sveglio per un bel pezzo. E comunque, che cambia? Tanto domani non devo fare niente se non starmene tutto il giorno sul divano. Con una caviglia malconcia."
    1 point
  9. Che dire @leopnd ti faccio eco ribadendo che.... se questa non è stata una GARA, vorrei capire cosa lo è! Veramente gara da paura con 4 protagonisti assoluti, quando si dice: i reali equilibri in campo! Mancate AUDI, DAMS e Mercedes, là davanti i Campioni del Mondo con Frijns ed Evans hanno dato un grandioso spettacolo! Chapeau!
    1 point
  10. 1 point
  11. Non penso sia così tragica la situazione
    1 point
  12. Appena terminata la qualifica per gara 1. Si conferma al top l’Audi #32 di Weerts in 1:36,133. Secondo tempo per Feller sulla Lamborghini #163. Seconda fila per la Lamborghini #14 di Rougier e la Ferrari #33 di Kujala. Seguono 4 Mercedes: #90 di Perez Companc, la #6 di Stolz, la #7 di Tunjo e la #88 dell’amico di @leopnd Boguslavskiy.
    1 point
  13. Grande Lewis ma a livello di pole vedere la distanza di Michael da Senna ed il numero in doppia cifra da parte di Lewis - tranne l'annus horribilis di Rosberg - dal 2012 in poi fa pienamente capire che con questo mezzo molti altri compagni si sarebbero perlomeno avvicinati alla tripla cifra.
    1 point
  14. Perché ti sei perso "up and down, side by side like a rolercoaster" ripetuto continuamente fino alla nausea per tutto il weekend di Portimao. Qualcuno dovrebbe informare l'esaltato sciatore facente funzioni di telecronista che non è che ripetere continuamente frasetete fatte così lo fa sembrare più "CioFane" e "cool"... ma solo più ridicolo di quanto gia non sia.
    1 point
  15. UNA GARA PAZZESCA!!!!! Antonio Felix Da Costa vince a Monaco! Eroe! Ma giù il cappello a tutti! Spettacolo!
    1 point
  16. Era dietro da ieri, poi arriva il momento che conta sul serio e si mette davanti. Verstappen c'aveva una faccia da funerale, secondo me ci credeva sul serio, specie dopo quel Q2. Ma domani sarà tostissima, Hamilton stesso ha detto che la vettura non è esattamente come la voleva e che ha dovuto sudare parecchio per fare sto giro.
    1 point
  17. 1 point
  18. Bella griglia Ma sono ignorante di F4, mi limito a leggere qua e la' troppi campionati da seguire, dovrei prendere le ferie
    1 point
  19. "In Italia io e Ruud abbiamo dovuto fare l'abitudine a parecchie cose. Dovunque andassimo con il Milan, c'era sempre una folla di tifosi. Creavano una bella atmosfera con i loro cori e i battimani, ma in particolare c'era una strofa che sentivavamo su tutti i campi, un coro che Ruud e io riconoscevamo all'istante ma non riuscivamo a capire bene. «Ma che cosa cantano questi qui, ogni volta?» «Non ne ho idea, sembra "Hugo Lasagna" o qualcosa del genere.» «Dev'essere proprio uno famoso, lo ripetono a ogni partita.» Chiedendo ad altri giocatori del Milan, abbiamo scoperto che i tifosi di tutta Italia, prima di attaccare con i cori, scandiscono "Tutto lo stadio", che sarebbe una specie di incoraggiamento a cantare tutti insieme. Ah, ecco. Regolarmente si avvicinava qualcuno che voleva un autografo o una foto, anche quando sedevo infortunato in tribuna. Mi suggerivano sempre cosa dovessi scrivere come dedica sotto l'autografo: «Per Claudio, con simpatia». O: «Per Pietro, con affetto». Esistevano un paio di queste varianti. Una volta una sfilza di tifosi era venuta da me con richieste del genere e l'ultimo mi aveva pregato di mettere l'autografo «per esteso». Io credevo che fosse il nome di un suo amico, per cui firmo e sotto scrivo: «Per Esteso, con simpatia». A posto così, no? Ma quelli scoppiano a ridere. Chiedo come mai e scopro che «per esteso» significa nome e cognome. I miei compagni di squadra uan volta mi hanno preso in giro perché pensavo che Emporio Armani fosse un fratello di Giorgio. Ma che ne sapevo io." _________________________ Dall'autobiografia di Marcel 'Marco' van Basten: MARCO VAN BASTEN, EDWIN SCHOON, Fragile. La mia storia, Milano, Mondadori 2019 A parte questi momenti di ilarità, devo ancora finirla, è un'autobiografia molto cruda, in cui Marco adopera senza remore un linguaggio senza censure, facendo emergere un carattere scostante, retaggio dei problemi interni alla famiglia di origine ed esacerbato dal livore postumo all'infortunio chiave del dicembre 1986, già nella prefazione: "Eliminavo con maestria dalla mia strada tutti gli impedimenti. Avversari, arbitri, allenatori, dirigenti, sì, persino i compagni. Di solito rispettando le regole, ma qualche volta arrivando al limite, o oltre il regolamento. Diventavo sempre più bravo in questo, sempre più scaltro. Non renderò il calcio più romantico di quanto in realtà sia. Lo sport, ai massimi livelli, è duro, implacabile. Mangiare o essere mangiati. Al mondo esterno, quindi alle persone che non potevano essermi utili per raggiungere questo sacro scopo, non ho mostrato sempre il mio aspetto più amichevole. Quando c'è un conflitto qualcuno ci rimette." Di certo, il prologo, ambientato nel 1995, descrive una scena abbastanza impressionante. Di toni e contenuti del tutto diversi è quella di Ruud Gullit che sto leggendo in parallelo (Ruud Gullit - "Non guardare la palla. Che cos'è (davvero) il gioco del calcio" dove Ruud, con un linguaggio pacato, concede una brevissima panoramica della sua carriera, preferendo concentrarsi sulla spiegazione di aspetti tattici e nel fare ciò prende a spunto alcuni episodi occorsigli da giocatore, da allenatore, da telecronostica o da semplice spettatore.
    1 point
  20. Non avranno Ferrari, Porsche, Bmw ed altre, ma va detto che le auto tra i 30k ed i 60k gli Americani le sanno fare Senza considerare il mercato dell'usato e di quanto costa poco mantenerle.
    1 point
  21. Segnalo questo stupendo libro pieno zeppo di foto sui piloti da Gran Premio degli anni '60, a cui ho dato un piccolo contributo di ricerca. E' l'ultimo libro dell'autore, il grande Gianni Cancellieri, che ha annunciato il suo "ritiro" dalle scene della letteratura automobilistica, dopo oltre ottanta volumi, scritti o curati.
    1 point
  22. Satoru Nakajima / Nelson Piquet / GP Hungría, Hungaroring 1987
    1 point
  23. La puntata di Blitz del 9 maggio 1982, con Gianni Minà, Enzo Biagi e Stirling Moss che commentano la scomparsa di Gilles: https://www.raiplay.it/video/2018/04/Blitz-Puntata-del-09051982-8b856a05-1c2d-4efd-bdda-f12929bf8c2b.html
    1 point
  24. L'unico non qualificato per la gara e' stato il povero Pascal Fabre con l'AGS JH22...
    1 point
  25. Mnasell, con la vittoria tiene aperta la lotta con Piquet per il titolo
    1 point
  26. Hanno posticipato la pit window
    0 points
This leaderboard is set to Roma/GMT+02:00
×
×
  • Crea nuovo...