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Showing content with the highest reputation on 03/03/21 in all areas

  1. "Rudi, ma tu guarda che fine hanno fatto le nostre Mercedes: nere-carro funebre, o addirittura verdi-Inghilterra. Praticamente 'na bestemmia".
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  2. Questo weekend c'è il primo round del GTWC America a Sonoma. Peccato per la entry list scarna. Anche quest'anno il Madpanda Motorsport sarà presente con la sua Mercedes #90 in Silver Cup del GTWC Europe, sia Sprint che Endurance. La livrea la trovo stupenda.
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  3. L'intero servizio di Rallysprint n.7 del dicembre 1994 nella rubrica "Grandi Piloti" Cliccate e ingrandite, si legge bene.
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  5. che bella la livrea dell'Alpine-Renault A521 con il "Rosso" Ferrari, il "British Green Racing" dell'Aston Martin e questo "Bleu de France" Alpine, speriamo che la Mercedes ne veda di tutti i colori nel 2021
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  6. Tre Ferrari sul podio ci saranno di sicuro ad ogni gara quest'anno. https://www.corriere.it/sport/formula-1/notizie/f1-ferrari-spumante-italiano-sostituisce-champagne-podio-8b80358e-7b27-11eb-a9cc-1eebe11a6a7c.shtml
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  7. Nonostante fosse benestante, la famiglia Mikkola non aveva i mezzi per appoggiare efficacemente Hannu nel suo ingresso nel mondo dei rally. Lui comunque riuscì ad avere l'aiuto di qualche sponsor per gareggiare in cinque rally nel 1963. Ma nel '64 le gare furono solo quattro, e nel '65 soltanto tre: "Il colpo di fortuna arrivò negli ultimi mesi del 1965. In gara non andavo male, ma avevo sempre minori possibilità di mettermi in luce. Un giorno mi presentarono all'uomo del destino: Leo Yoki, un uomo d'affari locale, poco desideroso di comparire ma grande appassionato di rally. Suo figlio Timo ne ha continuato la carriera, aiutando anni dopo gente come Salonen e Kankkunen. Bene: Leo mise insieme qualche sponsor e combinò con la Volvo Finland, che mi affidò un programma completo di campionato nazionale per il '66. Anno fantastico. Due vittorie: la prima, nel Nord a inizio campionato, battendo Timo Makinen; la seconda verso fine stagione, davanti a Rauno Aaltonen. Era la svolta professionale. Da quel punto in poi, i confini finlandesi iniziarono a farsi stretti. Si parlava ogni giorno di Montecarlo e di Safari, di Fulvia Hf e di campioni italiani e francesi: avevano lo stesso fascino dei sogni irrealizzabili, ma ci pensavamo continuamente. Eravamo finlandesi: ci sentivamo in grado di correre contro chiunque".
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  8. DATI GENERALI Scuderia: Honda R&D Company Anno di produzione: 1963 Motore: Honda RA270E V12 1495cc.. (con 12 tubi di scarico distinti) Telaio: Monoscocca in alluminio + traliccio tubolare Carburante e lubrificanti: Pneumatici: Dunlop Luogo di Produzione: Yaesu (JPN) Progettista: Yoshio Nakamura Impiegata nel: 1964 solo test Piloti: Alcuni sconosciuti piloti giapponesi (e Jack Brabham nel 1965 in occasione di un accordo per la fornitura di motori Honda F2 alla Brabham per il 1966) STATISTICHE GP Disputati: 0 (solo test) Quando nel 1963 Soichiro Honda decise di intraprendere l'avventura della Formula Uno, dopo aver abbandonato il progetto abortito "Lotus-Honda", fece costruire sotto la direzione tecnica di Yoshio Nakamura un primo prototipo che, per volontà di Honda in persona, fu denominato "270" per fissare l'obiettivo dei 270 HP di potenza che si intendeva raggiungere con il motore. Questa vettura non fu mai utilizzata in gara, ma ebbe una notevole importanza nello sviluppo delle successive Honda da Gran Premio. Aveva una tanto curiosa quanto evidente singolarità costruttiva: il 12 cilindri che la equipaggiava era montato trasversalmente rispetto al corpo vettura, una originale soluzione che fu ripresa dal progetto S360 sportcar varato nel 1960. Non solo: ogni cilindro del propulsore era dotato di uno scarico indipendente, l'insieme dei quali formava uno dei più strani retrotreni che la Formula Uno abbia mai visto su una pista. La vettura, dotata di una curiosa livrea dorata, fu testata per la prima volta ad Arawaka nel febbraio del 1964 e successivamente provata anche da Jack Brabham a Suzuka: secondo i piani avrebbe dovuto esordire a Monaco, ma Honda decise poi di attendere il GP di Germania e di utilizzare in pista la "diretta discendente" 271. Per capire quanto innovativa fosse la figura di Honda nel tradizionalmente chiuso panorama nipponico, ecco un piccolo aneddoto: quando il capo della struttura di ricerca di Saitama, Hideo Sugiura, nel maggio del 1962 si ritrovò sulla scrivania un messaggio da Yoshito Kudo, capo della R&D, che recitava: "Abbiamo pianificato di entrare in F.1, tu sei stato nominato a capo del progetto", la originale risposta fu: "Che cos'è la F.1? Ho visto qualche foto ma ignoro di che cosa si tratti. Potete darmi qualche informazione in più?". La risposta fu di Sochiro Honda in persona: "Non ne so molto nemmeno io, ma non è un problema. Tutti, all'inizio, sono dei principianti".
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