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Showing content with the highest reputation on 12/23/20 in all areas

  1. Magari e aggiungo con commentatori decenti se proprio.
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  2. Ciao a tutti, sono di Borsano, frazione di Busto Arsizio, provincia di Varese. Quando riapriranno le università in presenza starò a Como per buona parte della settimana. Sto all'incirca ad un'oretta dalla Porta Vedano dell'Autodromo di Monza. Se volete, a 5 minuti dall'autodromo c'è una pista di modellismo. Se non trovate "Rc Vedano", cercate "Sportpark Vedano al Lambro".
    3 points
  3. A Barcellona, sulla collina del Montjuich, il 7 giugno 1936 si corre il Gran Premio, organizzato dal Penya Rhin, un club di facoltosi cittadini del posto. E’ la quarta gara dell’anno: a Monaco aveva vinto Caracciola su Mercedes con la pioggia battente, a Tripoli doppietta Auto Union Varzi-Stuck con le polemiche per il presunto ordine d’arrivo pilotato (ne parleremo un’altra volta), a Tunisi nuova vittoria della Mercedes di Caracciola. E d’altronde sin dalla seconda metà del ’34 il dominio, anzi il duopolio tedesco non lasciava molto spazio agli altri. L’ultima vittoria sfuggita a Mercedes e Auto Union era il famoso GP di Germania ’35, a luglio, cioè quasi un anno prima, fra l’altro unica gara della stagione dove entrambi i team tedeschi erano stati battuti dal fantastico Nuvolari. A Barcellona la Scuderia Ferrari confida nel nuovo motore a 12 cilindri, che aveva debuttato a Tripoli, ma l’incidente di Nuvolari in prova (ne abbiamo già parlato) aveva compromesso la gara. Ora, la squadra spera che il sinuoso circuito catalano possa dare una possibilità in più all’Alfa 12C del recuperato Nuvolari. In prova, un colpo di scena: Varzi ha chiesto di scambiare l’Auto Union a passo corto (da lui suggerita) con quella a passo usuale di Rosemeyer, ma a Rosemeyer serve spazio per stendere la gamba infortunata in prova (era finito contro un lampione). Al no del d.s. Feuereissen, Varzi ha risposto marcando visita. Il Dr. Gläser l’ha trovato sano e Delius lo sostituisce. Alle 17.00 (l’ora della corrida) dalla terza linea si catapultano in avanti Caracciola e Brivio, parte bene Farina, che supera Wimille, stentano le Auto Union dell’esordiente Delius (preannunciato dall’altoparlante come sostituto dell’indisposto Varzi) e Rosemeyer. Aggirando Nuvolari Caracciola s’accoda all’amico Chiron. Sulla velocissima piega detta “recta” dello Stadio, Rosemeyer sorpassa Brivio, da cui è stato uccellato al via. Alla fine del primo giro Chiron precede Caracciola, Nuvolari, Rosemeyer, Brivio, Farina, Wimille, Delius, etc. L’amicizia è una bella cosa, ma essere caricati alle terga da un toro non è bello per niente, perciò Caracciola non può tergiversare, supera Chiron tirandosi dietro Nuvolari, mentre più indietro Delius sorpassa Wimille. Al terzo giro Caracciola e Nuvolari iniziano ad allontanarsi. In prova sono stati i più veloci in 2’ 1” 6 e 2’ 2”. La W25 Kurz con il Motor E raggiunge ora HP 473/5800 giri, contro HP 370/5800 giri dell’Alfa 12C-36. Wimille al quarto passaggio va ai box, dopo due minuti riparte dall’ultima posizione, proprio mentre sopraggiungono i leader Caracciola e Nuvolari. Nel quinto giro Sommer sorpassa Etancelin. Rosemeyer al sesto passaggio si ferma per fissare il serbatoio del carburante e riparte in decima posizione. Nel settimo giro Nuvolari supera Caracciola e stabilisce in 2’ 01” il nuovo record assoluto del circuito. Nel settimo giro Brivio si ritira lungo il circuito essendosi rotta una tubazione dell’olio dell’Alfa 8C-35 n° 14. Etancelin alla fine del settimo giro accosta i box con la Maserati V8RI n° 18; si ritira essendosi incrinato per la quarta volta consecutiva il serbatoio del carburante. Wimille alla fine dell’ottavo giro accosta i box con la Bugatti 59 n° 10 e si ritira per avaria del cambio. Frattanto Nuvolari e Caracciola si sono staccati in avanti. Dopo 10 giri e 37,9065 km sono 1° Nuvolari in 20’ 28” 7 (tempo medio sul giro: 2’ 02” 87) a 111,063 kmh di media, 2° a 1” 8 Caracciola, 3° a 44” 6 Chiron, 4° a 1’ 6” 9 Farina, 5° a 1’ 25” Delius, 6° a 1’ 46” 3 Sommer, 7° a 1’ 56” 5 Rosemeyer e 8° a 1’ 58” 4 Villapadierna. Il pubblico locale stravede per Nuvolari, che nella gara di Formula Libera del 1933 finì quinto a causa d’una foratura, nel 1934 si ritirò per il dolore alla gamba sinistra e nel 1935 è giunto terzo con l’inadeguata Alfa P3 di 3167 cc dietro a due W25 B di 3992 cc. Nel tentativo di scrollarsi di dosso Caracciola al quindicesimo giro Nuvolari segna il nuovo record in 2’ netti. L’accoppiata Rosemeyer/Auto Union desta interesse per il motore posteriore, mai visto qui, e per il carisma del pilota, sempre fresco, sorridente, oltre che formidabile. Anche il Conde José de Villapadierna y Avecilla è popolare. È un rubacuori andaluso di Malaga. Ha venduto i gioielli di famiglia per poter correre. Essendo la Catalogna all’avanguardia della Spagna, la sua Alfa P3 è amarilla (gialla) anziché amarilla y roja (rossa). Rosemeyer ha sorpassato Sommer e Delius, ma i due leader scatenati doppiano anche le Auto Union. Dopo 20 giri e 75,813 km. sono 1° Nuvolari in 40’ 40” 6 (tempo medio sul giro: 2’ 02” 30) a 111,827 kmh di media, 2° a 2” Caracciola, 3° a 1’ 40” 3 Chiron, 4° a 1’ 53” 6 Farina, a 1 giro 5° Rosemeyer, 6° Delius e 7° Sommer, e a 2 giri 8° Villapadierna. Nel ventitreesimo giro Nuvolari abbassa il primato del circuito a 1’ 59”. Farina con l’Alfa 8C-35 (in sostanza una P3 di 3822 cc aerodinamica, con sospensioni indipendenti) supera al ventiquattresimo giro Chiron, il quale deve avere qualche difficoltà con l’ultrapotente W25 E. I due leader bulldozer doppiano anche Chiron e Farina. Esulta per l’ennesima volta la folla udendo dall’altoparlante che Nuvolari ha fatto del 28° il giro più veloce in 1’ 58” a 115,646 kmh di media; e finalmente Nuvolari riesce a distanziare Caracciola. Dopo 30 giri e 113,7195 km sono 1° Nuvolari in 1 h 0’ 32” 9 (tempo medio sul giro: 2’ 01” 10) a 112,689 kmh di media, 2° a 15” 6 Caracciola, a 1 giro 3° Farina, 4° Chiron, 5° Rosemeyer e 6° Delius, a 2 giri 7° Sommer e a 3 giri 8° Villapadierna. Di Caracciola, all’Alfa Corse, Nuvolari nel 1932 disse: “Non puoi mollare un attimo, che è subito lì”. Nuvolari non molla e Caracciola è lì dietro a bissare i record sul giro dell’italiano, di cui controlla le traiettorie e le gomme; occorre la sensibilità di Caracciola per tenerne il passo sui saliscendi curvilinei del Montjuïc. La W25 a passo corto ha sospensioni relativamente morbide, perciò ingannevoli; al sottosterzo in entrata di curva alterna il sovra sterzo all’uscita in fase d’accelerazione. Rosemeyer va ai box per la seconda volta. Nuvolari alla fine del trentanovesimo giro si rifornisce, cambia le gomme posteriori e dopo 40” riparte in un uragano d’applausi dietro a Caracciola, che ha gomme ancora efficienti e meno carburante a bordo. Dopo 40 giri e 151,626 km. sono 1° Caracciola in 1 h 20’ 59” 7 (tempo medio sul giro: 2’ 01” 50) a 112,322 kmh di media, 2° a 28” Nuvolari, a 1 giro 3° Farina e 4° Chiron, a 2 giri 5° Delius, a 3 giri 6° Sommer e 7° Villapadierna, e a 4 giri 8° Rosemeyer (ai box). Dopo oltre sei minuti riparte Rosemeyer, mentre il duello tra i leader, seguitando a distanza, attraversa una fase interlocutoria ed enigmatica. Dando per scontato il minimo di venti secondi per il cambio delle gomme, diventa difficile mettersi nei panni di Neubauer e di Ugolini. Quanto più si riesce a procrastinarlo, tanto più sarà veloce il rifornimento di carburante di Caracciola. Essendosi fermato con un giro d’anticipo sulla metà della distanza, Nuvolari terrà conto del fatto che se attacca a testa bassa può distruggere le gomme posteriori? A favore di Neubauer gioca l’intesa, tramite i segnali, con Caracciola, mentre Nuvolari di solito fa di testa sua. I due leader sembrano rispondere alle attese plausibili dei loro manager. Dopo 50 giri e 189,5325 km. sono 1° Caracciola in 1 h 41’ 4” 6 (tempo medio sul giro: 2’ 1” 30) a 112,508 kmh di media, 2° a 28” 2 Nuvolari, a 2 giri 3° Farina, a 3 giri 4° Chiron e 5° Delius, a 4 giri 6° Villapadierna e 7° Sommer, a 5 giri 8° Rosemeyer. Al cinquantaduesimo passaggio Farina va al pit stop. Nel cinquantatreesimo giro lungo la velocissima recta del Estadi salta per aria il battistrada posteriore destro di Caracciola; anche i tedeschi calcolatori sbagliano di grosso. Caracciola rallenta nella seconda metà del giro, va ai box e riparte con 40” di ritardo da Nuvolari. Adesso deve attaccare per forza, mentre Nivola può limitarsi a controllarlo a distanza, finché non si fa sotto. Chiron al cinquantasettesimo passaggio va al pit stop e Delius gli subentra in quarta posizione. Dopo avere superato Villapadierna e Sommer, Rosemeyer si sdoppia di 1 giro da Nuvolari, il quale al cinquantottesimo passaggio è fermo per cambiare una gomma anteriore, ma riparte in testa. Dopo 60 giri e 227,439 km. sono 1° Nuvolari in 2 h 2’ 12” (tempo medio sul giro: 2’ 02” 20) a 111,672 kmh di media, 2° a 26”2 Caracciola, a 2 giri 3° Farina, a 3 giri 4° Delius, a 4 giri 5° Chiron e 6° Rosemeyer, a 5 giri 7° Sommer e 8° Villapadierna. Neubauer tramite i segnali cerca d’ottenere da Caracciola il recupero di 1” al giro, non di più, per non rovinare le gomme e perché le gomme di Nuvolari non sono più fresche. Dai box della Scuderia Ferrari ci si sbraccia per indurre Nuvolari a cambiarle subito, avendo ancora a disposizione molti giri per lottare. Nuvolari però tira dritto (si fa per dire, viste le derapate, in parte esagerate dai battistrada assottigliati). Dopo 70 giri e 265,3455 km. sono 1° Nivola in 2 h 22’ 37” 5 (tempo medio sul giro: 2’ 02” 25) a 111,626 kmh di media, 2° a 18” 8 Caracciola, a 3 giri 3° Farina e 4° Delius, a 4 giri 5° Chiron e 6° Rosemeyer, a 5 giri 7° Sommer e 8° Villapadierna. Dato che l’italiano tiene duro, non è più il caso d’indugiare. Neubauer ordina l’attacco a tutto gas. Caracciola ricupera come prima 1” al giro, non di più. All’inizio dell’ultimo giro è a 9”. L’Alfa slitta da tutte le parti, la W25 è sempre più vicina. Nuvolari domina una sbandata spaventosa nell’ultima curva a sinistra dalla Carrera de la Guardia Urbana all’Avinguda de Rius i Taulet e taglia il traguardo 3”4 prima di Caracciola. Durante il giro d’onore il pubblico impazzisce per El Diablo, che ha soddisfatto ogni aspettativa. C’è chi pensa che sia stata proprio questa affermazione a convincere definitivamente il futuro Drake di Maranello. Al mattino dell’8 giugno 1936 Enzo Ferrari si alzò e decise: le Ferrari sarebbero state a dodici cilindri “per definizione”. Fonti: (C. De Agostini, "Quando nacque l'amore di Ferrari per il "12", Autosprint 22-1976; F. Manzoni, "1934/36 La Formula del Peso massimo")
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  4. Bene Vinatzer (ma un po' si rode per quel centesimo da Solevaag) ma vogliamo parlare di Jean Baptiste Grange che rimonta dal 25° al 6° posto (con il secondo tempo della seconda manche, +0.01 dal miglior tempo di Jakobsen) alla bellezza di 36 anni ?
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  5. Finalmente Henrik, vediamo se da ora in poi ritroverà la bussola... Grande anche Vinatzer, ormai uno dei punti di riferimento dello Slalom.
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  6. certamente l'innovazione proposta non ebbe un gran seguito... ma ha successo nelle mostre : Sotto è la P16 dopo l'incidente di Pergusa, pista dove non si andava piano... non è massa bene ma ci dicono che Rodriguez se la cavò con un tallone fratturato.
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  7. DATI GENERALI Scuderia: Ray's Engineering Anno di produzione: 1965 Motore: Alfa Romeo Giulietta L4 1500cc. Telaio: Traliccio tubolare in acciaio (su base LDS-Cooper) Carburante e lubrificanti: Pneumatici: Dunlop Luogo di Produzione: Gwelo (Rhodesia, oggi Zimbabwe) Progettista: Ray Reed Impiegata nel: 1964 e 1965 Piloti: Ray Reed STATISTICHE GP Disputati: 0 (+ 1 nel Campionato Sudafricano di F1) Note : Iscritto, ma non prese parte al GP del Sudafrica 1965 Realpha RE1 Fra tutte le vetture "dimenticate" che hanno almeno lambito la storia della F.1, la Realpha – o "R.E. Alfa" come talvolta è individuata – è probabilmente la più "dimenticata" in assoluto. Eppure fu uno dei più interessanti prodotti del brulicante universo sudafricano delle corse automobilistiche che visse negli anni '60 un periodo di incredibile fulgore e creatività. Ray Reed era un ingegnere appassionato di corse della Rhodesia del Sud, oggi Zimbabwe, e costruì, con lo scopo di partecipare alle "Springbok Series" sudafricane, una vettura derivata da una Cooper "500" che chiamò RE-Cooper, da "Ray's Engineering", il nome del suo atelier di Gwelo, sua città natale. Nel '64 decise di costruire una seconda vettura sulla base di una LDS Cooper ma sostanzialmente originale e dotata del classico motore Alfa Romeo derivato dal 1.5 Giulietta che era di gran lunga il più comune fra i piloti-costruttori sudafricani del tempo. Reed presentò la vettura al Rand GP nel febbraio del 1964 finendo ottavo e partecipò in seguito a diverse competizioni in Rhodesia e Sudafrica nel corso della stagione. Si iscrisse poi al Gran Premio del Sudafrica, prima prova del Campionato del Mondo 1965, in programma ad East London il 1° gennaio, ma l'iscrizione non ebbe seguito alcuno. La "RE1" fu allora acquistata dal pilota Peter Huson e impiegata al GP di Rhodesia '66. Quella corsa, che si concluse con un ritiro, fu l'ultima apparizione in assoluto della Realpha su una pista. Il destino di Reed fu tragico: perse infatti la vita insieme ai suoi tre figli l'8 maggio del 1970 in seguito ad un incidente aereo. Stava pilotando il suo Cessna personale da Gwelo verso un luogo di villeggiatura, ma aveva iniziato il volo nonostante non avesse avuto l'autorizzazione a decollare a causa delle avverse condizioni metereologiche. Finì per schiantarsi contro il monte Kamberg. Massimo Piciotti
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  8. DATI GENERALI Scuderie: Ron Harris Racing Team Anno di produzione: 1967 Motore: Ford Cosworth FVA L4 1600cc. (Formula 2) Telaio: Monoscocca in legno compensato, paratie metalliche e controtelaio in tubi Carburante e lubrificanti: Pneumatici: Firestone Luogo di Produzione: (GBR) Progettista: Frank Costin Impiegata nel: 1967 Piloti: Kurt Ahrens, Brian Hart STATISTICHE GP Disputati: 1 Miglior risultato: vetture ritirate in gara per guasti tecnici. Note Negli anni 1966-1969 potevano schierarsi al via di alcuni GP di F1 anche vetture di Formula2 ma trasparenti ai fini della classifica. Protos P16 “Forse non tutti sanno che” – titolo di una fortunata rubrica della Settimana Enigmistica quanto mai azzeccato - in F.2, e di conseguenza anche in F.1, è apparsa persino una vettura la cui anima era di legno. Avete letto bene. Era la originalissima Protos P16 disegnata da Franck Costin e fu tutt'altro che un progetto fallito. In vista della nuova formula 1,6 litri della F.2 indetta dalla Federazione per la stagione '67, il noto team manager Ron Harris commissionò a Costin la costruzione di una vettura per quel Campionato. Nacque così la Protos, un progetto rivoluzionario: aveva una monoscocca in compensato incollato con paratie di metallo e un controtelaio in tubolare per reggere il motore. Nervature di legno sui fianchi reggevano i serbatoi di carburante e sostenevano la scocca esterna. La ricerca aerodinamica era raffinata e la P16 era caratterizzata da uno "schermo" in plexiglas che proteggeva l'abitacolo. Harris mise sotto contratto il giovane tedesco Eric Offenstadt e l'inglese Brian Hart. La vettura si rivelò subito velocissima anche se un po' fragile ma Offenstadt ebbe un grave incidente a Reims che chiuse la sua stagione e fu successivamente sostituito da Pedro Rodriguez, Rob Slotemaker e Kurt Ahrens. Il miglior risultato della P16 fu il secondo posto di Hart ad Hockenheim. La Protos fu iscritta da Ron Harris anche nel corso della stagione di F.2 1968 per Pedro Rodriguez e Vic Elford. Massimo Piciotti
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  9. DATI GENERALI Scuderia: Scribante Lucky Strike Racing Anno di produzione: 1974 Motore: Ford Cosworth DFV V8 2993cc. Telaio: Monoscocca in alluminio Carburante e lubrificanti: SAsol, Valvoline Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Woking (GBR) Progettista: Gordon Coppuck Impiegata nel: 1974-1975 Piloti: Dave Charlton STATISTICHE GP Disputati: 2 (+ altre del Campionato Sudafricano) Vittorie: 0 Podi: 0 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: D.Charlton, 14° posto nel GP del Sudafrica 1975
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  10. No, in questo caso non sono d'accordo. Il gol, così come il sorpasso in F1, è condizione sufficiente ma non necessaria ad avere una bella partita. Ci sono state partite meravigliose che sono finite 0 a 0, e partite oscene con caterve di gol, così come ci sono stati Gran Premi belli ma senza sorpassi, e Gran Premi di merda con sorpassi... E' chiaro che il gol è la sublimazione massima del momento emozionale legato al calcio, così come il sorpasso (ma in forma minore) lo è per il motorsport. Ma è proprio per il fatto che di gol in una partita possono essercene pochi (o non essercene affatto) a rendere "magica" una segnatura. Ma la bellezza del gioco, come detto, può verificarsi anche in partite a reti inviolate. Certo, se il 0 a 0 arriva dopo una partita orripilante, allora manco li cani proprio. Il problema non è il numero di gol, o l'eliminazione del fuorigioco (snaturerebbe il calcio, non è attuabile e non è detto che migliori le cose, anzi...), quanto un numero eccessivo di partite. Giocano praticamente tutti ogni 3 giorni e, di conseguenza, i giocatori devono dosare le forze. E questo, per me, va a discapito della prestazione complessiva durante una partita. E poi troppi schemi e tatticismi, ma questo è un altro discorso...
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  11. Thanks Sauro for this Christmas gift.
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  12. Prossimi appuntamenti: Ragazze - Semmering Lunedì, 28.12. 10:00h (1a manche) / 13:00h (2a manche) SLALOM GIGANTE Martedì, 29.12. 15:15h (1a manche) / 18:30h (2a manche) SLALOM Ragazzi - Bormio Lunedì, 28.12. 11:30h DISCESA LIBERA Martedì, 29.12. 11:30h SUPER G
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  13. Noioso? Era meglio quando a dicembre eravate già avanti di 750 punti? Dai, su... Almeno quest'anno lo scudetto lo vincerete dopo aver fatto una mezza rimontina. Un po' di phatos in più e, quantomeno, la falsa "speranza" che a maggio lo scudetto potrà finire in mani diverse dalle solite durerà qualche altra settimana.
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  14. Sì, ho recuperato le gare migliori degli ultimi anni perchè ne avevo soprattutto del periodo Ayrton e post Ayrton. Poi volevo fare un primo test con questo nuovo fornitore, a questo punto continuerò facendo due conti...
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  15. Gran seconda manche per Henrik Kristoffersen che vince lo slalom notturno di Madonna di Campiglio. Sebastian Foss-Solevaag chiude secondo per la doppietta norvegese...
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  17. Non ho seguito molto. Mi pare di avere capito che questo Mazepin sia stato crocefisso per aver palpato il seno ad una ragazza, a quanto pare consenziente e non esattmente una monaca di clausura?? Quando io avevo 20 anni, avessi fatto una cosa del genere, gli adulti del mio paese mi avrebbero fatto una standing ovation.... evidentemente il popolo dei "social" la pensa diversamente
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  18. Mo' Steiner si trova sotto casa gli agenti del KGB
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  19. Jost Capito di nuovo in mezzo. Dio ci aiuti.
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  20. DATI GENERALI Scuderia: Beta Team Surtees Anno di produzione: 1978 Motore: Ford Cosworth DFV V8 2993cc. Telaio: Monoscocca in alluminio Carburante e lubrificanti: Fina Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Edenbridge (GBR) Progettista: John Surtees, Ken Sears Impiegata nel: 1978 Piloti: Vittorio Brambilla, Beppe Gabbiani STATISTICHE GP Disputati: 12 Miglior risultato: V.Brambilla 6° posto GP Austria 1978 Nel catastrofico incidente alla partenza del GP d'Italia a Monza del 1978, in cui vennero coinvolte 10 vetture, furono gravemente feriti Ronnie Peterson e Vittorio Brambilla. Il bravissimo pilota svedese, alcuni giorni dopo morì in seguito alle complicazioni dovute alle diverse ferite riportate, mentre il monzese, colpito alla testa da una ruota vagante, rimase in coma per alcuni giorni, poi fortunatamente lentamente si riprese, ma per le ultime gare del campionato fu sostituito da Beppe Gabbiani. TS20 L'avventura da costruttore di John Surtees si chiuse con l'ultima sua "creazione", la TS20, scesa in pista nel 1978. La cronica mancanza di fondi e di risultati nonché la cattiva salute di John di quel periodo, spinsero il campione del mondo 1964 a chiudere la sua scuderia a fine stagione, benché in galleria del vento fosse già stato concepito un primo modello della "TS21", wing-car che doveva essere la vettura Surtees per il Campionato 1979. La "TS20" dopo aver salutato i massimi palcoscenici della F.1, chiuse la sua carriera scendendo in pista per scuderie private nelle stagioni '79 e '80 del Campionato inglese di F.1, la cosiddetta serie "Aurora". Al volante anche lo sfortunato pilota americano Gordon Smiley.
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  21. E' morto a 84 anni l'attore francese Claude Brasseur, che in coppia con Jacky Ickx aveva vinto la Parigi-Dakar nel 1983: https://www.autohebdo.fr/autres-courses/autres/rallye-raid/actualites/vainqueur-du-paris-dakar-1983-avec-jacky-ickx-claude-brasseur-est-mort-215043.html
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