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Showing content with the highest reputation on 03/22/20 in messaggi

  1. In isolazione, ma tutto ok... La prima scossa si è sentita benissimo da noi, ma senza danni... Tutti gli amici a Zagabria stanno bene per fortuna... Ma la situazione è di merda alla grande. Tutti dovrebbero stare a casa e invece adesso sono tutti in strada per forza di cose... Una roba incredibile... Fortuna nella sfortuna che era mattina presto, con tanto di isolazione, se no si stava a contare le vittime con più zeri...
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  3. Carina. Interessante anche l'idea di usare Libero quotidiano per fare le gomme.
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  4. Dal prossimo week end potrebbe entrare anche la Motogp (spoiler di Rossi alla gazzetta)
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  5. Modello 'This Way Up' #TWU 048 della RJ02
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  6. DATI GENERALI Scuderia: DHL Jordan Honda Anno di produzione: 2002 Motore: Honda RA002E V10 3000cc Telaio: Monoscocca composita in fibra di carbonio e kevlar con struttura a nido d'ape Carburante e lubrificanti: Liqui Moly Pneumatici: Bridgestone Luogo di Produzione: Silverstone (GBR) Progettista: Eghbal Hamidy, Gary Anderson Impiegata nel: 2002 Piloti: 9 Giancarlo Fisichella, 10 Takuma Sato STATISTICHE GP Disputati: 17 Vittorie: 0 Podi: 0 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: Jordan, 6° posto nel Campionato Costruttori 2002 EJ12 Nonostante un budget ancora di tutto rispetto ed il rinnovo nella fornitura dei motori Honda ufficiali in concorrenza con la BAR, la "EJ12" segnò ancora una volta il passo rispetto alle migliori vetture del lotto, relegando la scuderia di Eddie Jordan ad un ruolo di comprimaria. Nonostante gli interventi importanti sull'avantreno della vettura, sulla distribuzione dei pesi e sulla leggerezza complessiva del telaio, i risultati in pista restarono deludenti e, se possibile, ancora inferiori rispetto alla già travagliata stagione 2001. Tallone d'Achille della vettura era senza dubbio l'affidabilità: numerosi cedimenti meccanici di varia natura costrinsero diverse volte Giancarlo Fisichella alla resa ed il suo compagno di squadra, il giapponese Sato voluto da Honda, finì per raccogliere in tutta la stagione due soli miseri punti. Al termine della stagione la Honda annuncia ufficialmente il suo ingresso nella compagine azionaria della BAR, che avrà dal 2003 l'esclusiva nella fornitura dei motori. Il ridimensionamento economico e tecnico della Jordan imbocca così un cammino non più reversibile. ( Massimo Piciotti )
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  7. Presentazione Jordan EJ12 all'Aeroporto di Brussels:
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  8. DATI GENERALI Scuderia: Jordan Grand Prix Anno di produzione: 2005 Motore: Toyota RVX-05 V10 2998cc Telaio: Monoscocca composita in fibra di carbonio e kevlar con struttura a nido d'ape Carburante e lubrificanti: Esso, Liqui Moly Pneumatici: Bridgestone Luogo di Produzione: Silverstone (GBR) Progettista: John McQuillam, Simon Phillips, Nicolò Petrucci Impiegata nel: 2005 Piloti: 18 Tiago Monteiro, 19 Narain Karthikeyan, 39 Robert Doornbos, 39 Franck Montagny, 39 Nicolas Kiesa STATISTICHE GP Disputati: 15 Vittorie: 0 Podi: 1 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: Jordan, 9° posto nel Campionato Costruttori 2005 EJ15 Al termine della stagione 2004 la Ford annunciò il ritiro dalle competizioni con la cessione del reparto corse e della Cosworth alla Jaguar: la Jordan si trovò così senza fornitura di motori. Alle prese con l'ennesima crisi e alle strette anche in tema di sponsor, Eddie dopo quattordici stagioni in F.1 decise di arrendersi e prima dell'inizio del nuovo campionato cedette la scuderia al miliardario russo Alex Shnaider, plenipotenziario del colosso dell'acciaio Midland, per sessanta milioni di dollari. La scuderia si sarebbe chiamata ancora per un anno Jordan per diventare, dal 2006, Midland F1. Shnaider riuscì a siglare un accordo con la Toyota ed ingaggiò due piloti emergenti come il portoghese Tiago Monteiro e l'indiano Narain Karthikeyan. La "EJ15" era sostanzialmente una versione evoluta della EJ14 adatta ad ospitare il nuovo propulsore Toyota e si confermò come una vettura da fondo classifica, sebbene piuttosto affidabile. Il Gran Premio "dimezzato" di Indianapolis, con sole sei macchine al via, consegnò alla Jordan il suo ultimo podio della storia. Una versione "B" della EJ15 fu utilizzato nelle ultime cinque gare della stagione. ( Massimo Piciotti )
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  9. Come me li immagino quelli che si sentono in guerra per stare su un divano:
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  10. Brutta bestia la nostalgia per le corse...
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  11. Tutto giusto e sinceramente non capisco questa gente che approfitta di una libertà, per altro vincolata a determinate condizioni. Avere la libertà di fare una cosa (come fare attività fisica) è ancora - in attesa di ormai certe variazioni del decreto - consentito, ma non significa che puoi abusarne come molti fanno. Come per i cani... Io il mio lo porto fuori e lo tengo a tiro di portone, non me ne vado in giro per tutta la città... Al tempo stesso, tuttavia, non posso non far notare il paradosso tra il far rimanere (giustamente) la gente dentro casa e mandare a lavorare un considerevole numero di persone che svolgono attività non essenziali. Ce ne sono 300 mila nella sola area di Milano, che ogni mattina escono di casa per andare a svolgere attività lavorative non indispensabili, tra l'altro molto spesso senza che le aziende provvedano alle minime precauzioni. Uno dice <non puoi fermare tutto>... Chiaro che no, perché qui l'anima patisce e, come detto, quando scoppierà la bolla economica farà decisamente più danni del virus stesso... Però magari "selezionare" maggiormente le attività sarebbe opportuno, almeno in questo periodo... L'impressione è che la logica capitalistica abbia vinto anche in un contesto simile. <Ci sono le penali da pagare, se le commesse non vengono consegnate>, è una delle tante "scuse" che ho sentito quando ho esposto il problema. Perfetto, mi sta benissimo... Però quantomeno smettiamola di prenderci per il culo con la favoletta dell'andrà tutto bene o altre menate simili. Perché è abbastanza chiaro che uno dei viatici maggiori - probabilmente il maggiore, per quanto mi riguarda - per la diffusione del virus sia proprio questo esercito di lavoratori che sono obbligati ad andare a lavorare, che si ammassano sui mezzi pubblici, che lavorano a stretto contatto con decine (a volte centinaia) di altre persone, troppo spesso senza le dovute protezioni. E mi pare che si voglia a tutti i costi nascondere il problema....
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  12. DATI GENERALI Scuderia: Jordan Ford Anno di produzione: 2004 Motore: Ford Cosworth RS2 V10 2998cc Telaio: Monoscocca composita in fibra di carbonio e kevlar con struttura a nido d'ape Carburante e lubrificanti: Liqui Moly Pneumatici: Bridgestone Luogo di Produzione: Silverstone (GBR) Progettista: John McQuillam, Gary Anderson, Nicolò Petrucci Impiegata nel: 2004 Piloti: 18 Nick Heidfeld, 19 Giorgio Pantano, 19-39 Timo Glock, 39 Robert Doornbos STATISTICHE GP Disputati: 18 Vittorie: 0 Podi: 0 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: Jordan, 9° posto nel Campionato Costruttori 2004 EJ14 Dopo che nel corso dell'inverno 2003 sembrava ormai inevitabilmente costretto alla chiusura del suo team alle prese con una ormai irreversibile crisi economica, Eddie Jordan riuscì abilmente ad uscire dalle secche e ad iscriversi al campionato 2004, confermando anche la collaborazione con la Ford come motorista. L'ingaggio di Giorgio Pantano che portò con sé una sponsorizzazione importante, fece il resto. E così dopo essere stata sull'orlo del fallimento la Jordan tornò in pista nel pre-season a Silverstone sfoggiando sulle fiancate la scritta "Lazarus" a simboleggiare la sua resurrezione. Tuttavia la EJ14 non era altro che una evoluzione della precedente EJ13, modificata soprattutto per ospitare la versione "RS2" del Cosworth più potente e leggera. La mancanza di fondi che limitarono le possibilità di test e l'indisponibilità della galleria del vento non permisero però di sviluppare adeguatamente la vettura che andò solo raramente a punti nonostante la modifica del sistema di punteggio che premiava adesso i primi otto al traguardo. Una curiosità: nella stagione 2004 la Jordan si presentò con livree diverse – e spesso sponsor diversi – in ogni gran premio. Fra le scelte "stilistiche" più particolari – oltre alla sopra ricordata citazione biblica di Silverstone – spiccano la colomba della pace in Australia, il marziano di Indianapolis e l'immagine di Ayrton Senna ad Imola, a dieci anni dalla sua morte. ( Massimo Piciotti )
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  13. DATI GENERALI Scuderia: Benson & Hedges Jordan Anno di produzione: 2000 Motore: Mugen Honda MF-301HE V10 3000cc Telaio: Monoscocca composita in fibra di carbonio e kevlar con struttura a nido d'ape Carburante e lubrificanti: Elf Pneumatici: Bridgestone Luogo di Produzione: Silverstone (GBR) Progettista: Mike Gascoyne, Tim Holloway, John Iley Impiegata nel: 2000 Piloti: 5 Heinz-Harald Frentzen, 6 Jarno Trulli STATISTICHE GP Disputati: 10 Vittorie: 0 Podi: 1 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: Jordan, 6° posto nel Campionato Costruttori 2000 EJ10 Dopo la stagione "di grazia" 1999, la Jordan sembrava destinata ad entrare stabilmente nei top team. Eddie Jordan aveva affrontato il nuovo millennio con rinnovata fiducia e con l'intenzione di dare l'assalto al Titolo Mondiale. La "EJ10" – così battezzata per celebrare il decimo anno della scuderia irlandese in F.1, un marchio che divenne anche una bevanda lanciata sul mercato con il marchio del team – non stravolgeva ma affinava il progetto precedente mirando a superarne i problemi di affidabilità e affidandosi ad una ulteriore evoluzione del motore Mugen Honda, ormai curato direttamente dalla casa-madre giapponese. Purtroppo i risultati furono molto al di sotto delle aspettative con un prestazioni incostanti da circuito a circuito ed una vettura difficile da mettere a punto, dalle reazioni imprevedibili ai cambi di condizione. Nemmeno una versione "B" deliberata a metà stagione riesce ad invertire la tendenza. E così la stagione 2000 che doveva essere quella della consacrazione, fu per la Jordan la prima di un rapido e per certi versi imprevedibile declino. ( Massimo Piciotti )
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  14. DATI GENERALI Scuderia: Token Racing Anno di produzione: 1974 Motore: Ford Cosworth DFV V8 2993cc. Telaio: Monoscocca in alluminio Carburante e lubrificanti: Shell Pneumatici: Firestone Luogo di Produzione: (GBR) Progettista: Ray Jessop Impiegata nel: 1974 Piloti: Tom Pryce STATISTICHE GP Disputati: 1 (+1 extra campionato) Miglior risultato: Token RJ02 Nei primi anni ’70 costruire una “kit-car” a partire dal blocco motore-cambio Cosworth-Hewland era cosa relativamente facile e l’accesso alle liste di partenza dei GP non certo complicata come accade oggi. Era probabilmente proprio questo ciò che pensava al tempo un giovane manager di belle speranze che stava approcciando il mondo delle corse. Si chiamava Ron Dennis. Nel 1971 Ron aveva fondato insieme Neil Trundle la Rondel, scuderia sportiva che aveva iniziato una intensa e fortunata attività in F.2 prima con le Brabham e poi con una autocostruita vettura nominata col nome dello sponsor Motul. Il buon successo dell’avventura portò Dennis a tentare il “grande salto”: cercò finanziatori con un insperato colpo di fortuna conobbe Tony Vlassopulos, avvocato figlio di un armatore greco, che divenne il suo principale sponsor e che coinvolse nel progetto anche il suo amico Ken Grob, chairman di un importante gruppo assicurativo londinese. Vlassopulos era un cliente abituale di un grande negozio di antiquariato di Twickenham gestito dal padre della ragazza di Dennis. Forte del loro sostegno economico, Ron commissionò a Ray Jessop – ingegnere aeronautico della British Aircraft Corporation – la costruzione di una vettura in vista della stagione 1974. Purtroppo il budget risicato e la crisi petrolifera che mise in crisi l’economia del tempo inducendo la Motul a ritirare il suo appoggio, costrinsero Dennis ad abbandonare il progetto: il futuro boss della McLaren uscì quindi di scena. Trundle convinse Vlassopulos e Grob a continuare acquistando in proprio il team e così la RJ02 – “RJ” come le iniziali di Jessop e 02 perché era la seconda vettura costruita da Ron Dennis dopo la Motul M1 di F.2 del ’73 – che doveva chiamarsi Rondel, fu iscritta al Mondiale come Token. “To” e “Ken” erano naturalmente Tony Vlassopulos e Ken Grob. Dopo l’esordio all’International Trophy fuori campionato e una discreta partecipazione al Gran Premio del Belgio con Tom Pryce, i due soci “estemporanei” capirono che la gestione in proprio del team comportava costi proibitivi ed il passaggio di Pryce alla Shadow li convinse a cambiare strategia e a mettere a disposizione di team privati la vettura, lasciando a loro la direzione in pista. La RJ02 fu così affittata dal team Ron Harper per David Purley a Brands Hatch e poi dalla Chequered Flag per Ian Ashley al Nürburgring ed in Austria. Furono le ultime apparizioni della vettura nel Campionato del Mondo. Al termine della stagione la vettura fu acquistata dall’inglese Peter Thorp, patron della Safir Engineering, a sua volta intenzionato a mettere in piedi una scuderia di F.1. Ribattezzò la vettura Safir FR02 e la iscrisse ad alcuni eventi fuori campionato nel 1975. Area degli allegati
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  15. @leopnd so benissimo che cosa state provando, io dopo la scosse di qualche giorno fa sono in preallerta e non riesco a cancellare dalla memoria il 4.4 di un mese fa.
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  16. 1000km di Monza del 1970... Mike Parkes sulla Ferrari 512S precede l'Alfa Romeo T33/3 di Nanni Galli...
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  17. Questo però mi pare che sia il Glen.
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  18. Doornbos (terzo pilota) durante le prove del Gp di Malesia
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  19. Guida per chi ha tempo da spendere
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  20. Chiuse tutte le attività essenziali.
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  22. Partita l'IMSA a Sebring... Spettacolo!
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  23. Il palinsesto che un mese fa nessuno immaginava...
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  24. ah, e un'altra cosa, gia che ci sono mi levo st'altro peso (cit.) Mi sono rotto I COGLIONI di sentire tv e giornali, nelle persone di over 70, ripetere sta panzana dei giovani incivili che non vogliono stare a casa, vogliono fare la movida, che si credono invincibili, e che stanno facendo fallire il decreto, il tutto basandosi su 4 dementi che circolano. La verità, sotto gli occhi di tutti quelli che, purtroppo o per fortuna (lascio a voi decidere in base ai vostri casi) devono ancora uscire, è che il rapporto di chi sta fuori per futili motivi è di 80:20 per gli anziani. Li vedi in giro a farsi le passeggiate fregandosene, entrano nei negozi nonostante i limiti di 1 alla volta, dicono "tanto io son vecchio", litigano con figli e nipoti che cercano di convincerli a stare a casa. Sono loro che non hanno preso consapevolezza del pericolo. E sono stufo che qualsiasi cosa sia colpa dei giovani (non so manco se mi ci debba mettere ancora dentro, tra un mese sono 30.. sigh). La crisi economica è colpa dei giovani. L'inquinamento è colpa dei giovani (certo, sono i giovani che hanno inquinato come maiali nei favolosi anni 80, sono i 80enni che stanno prendendo coscienza ecologica). Il degrado della società è colpa dei giovani (ma quale degrado? questi vengono da una società in cui per strada accadeva la qualunque e non solo nelle peggio periferie, una società dove le donne erano troie da montare e basta, quale degrado? sta andando tutto meglio, forse lentamente, ma è in costante miglioramento). Ora sono riusciti a far passare che pure la diffusione del virus è colpa dei giovani, è assurdo. Oggi su la7 il direttore della carta da culo ha avuto il coraggio di dire che dopo il primo paio di giorni di smarrimento gli anziani hanno recepito il messaggio e stanno a casa, mentre sono i giovani, in quanto scarsamente civili e consapevoli, che continuano a girare per fatti loro. Il ribaltamento della situazione. E in studio tutti a dire di sì. E per quanto esistano a bizzeffe casi di giovani incivili come quello del video o delle settimane scorse, lorsignori ricordino che il gene della cafonaggine e il gene della civiltà non esistono, i bambini nascono neutri. È l'educazione che forma l'uomo. L'ennesimo loro fallimento che scaricano "sui ciofani". Scusate ma mi hanno davvero stufato.
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  25. Ronnie Peterson esce dalla pitlane con la March 721... Finirà la gara in quinta posizione...
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  26. iRacing ha bisogno di essere supportato da tanta tecnologia attorno: volante, pc recente, monitor con refresh elevato (e magari più di uno), abbonamento alle feature e aggiunte di iracing... Non è solo un simulatore, ma un lavoro starci dietro
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  27. DATI GENERALI Scuderia: Benson & Hedges Jordan Anno di produzione: 1999 Motore: Mugen Honda MF-301HD V10 2999cc Telaio: Monoscocca composita in fibra di carbonio e kevlar con struttura a nido d'ape Carburante e lubrificanti: Elf Pneumatici: Bridgestone Luogo di Produzione: Silverstone (GBR) Progettista: Mike Gascoyne, Tim Holloway, John Iley Impiegata nel: 1999 Piloti: 7 Damon Hill, 8 Heinz-Harald Frentzen STATISTICHE GP Disputati :16 Vittorie: 2 Podi: 4 Pole Position: 1 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: Jordan, 3° posto nel Campionato Costruttori 1999 199 La "199" è stata senza dubbio la migliore Jordan di sempre che ha consentito al team irlandese di vivere la sua più competitiva stagione in F.1. Heinz-Harald Frentzen, arrivato dalla Williams dopo uno scambio con Ralf Schumacher, coglie due successi in stagione e chiude al terzo posto del Campionato Mondiale, dando addirittura la sensazione per qualche tempo di poter essere il terzo incomodo nella lotta per il Titolo fra la McLaren di Mika Hakkinen e la Ferrari di Eddie Irvine. La vettura era "figlia" di quella dell'anno precedente, sviluppata dal nuovo capo-tecnico Mike Gascoyne che aveva preso il posto di Anderson passato alla Stewart. Rispetto alla "198" aveva un baricentro più basso reso possibile da una nuova disposizione dei serbatoi, delle nuove sospensioni ed un motore Mugen Honda potenziato. Il difetto principale era quello della affidabilità che, specie nella prima parte di stagione, ha portato a diversi ritiri, il più doloroso dei quali fu certamente quello del Nurburgring: Frentzen fu fermato da un banale problema elettrico quando era saldamente in testa dopo aver segnato la pole position. ( Massimo Piciotti )
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  28. lo avrà gufato il buon Mazzoni ad ogni modo… peccato ho sempre amato la Jordan anche se sono nato quando alonso vinceva il secondo mondiale e non l'ho mai vista correre
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  29. Ronnie Peterson con la March precede Jacky Ickx su Ferrari...
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  30. Emerson Fittipaldi con la Lotus... Mud tyres?
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  31. DATI GENERALI Scuderia: Sasol Jordan Yamaha Anno di produzione: 1992 Motore: Yamaha OX99 V12 3498cc Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio e kevlar a nido d'ape Carburante e lubrificanti: Sasol Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Silverstone (GBR) Progettista: Gary Anderson, Andrew Green Impiegata nel: 1992 Piloti: 32 Stefano Modena, 33 Mauricio Gugelmin STATISTICHE GP Disputati: 16 Vittorie: 0 Podi: 0 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: S.Modena, 6° posto nel GP Australia 1992 192 Se da un punto di vista del telaio la nuova Jordan 192 ricordava molto da vicino l'ottima 191, si differenziava da questa per un particolare purtroppo tutt'altro che secondario: il motore. Eddie Jordan, infatti, era rimasto poco soddisfatto dal fatto che, nonostante il costoso contratto con Ford, alla sua scuderia non fossero stati messi a disposizione nel corso della stagione 1991 gli stessi elementi evolutivi che erano forniti alla Benetton. Ragion per cui decise di interrompere il rapporto con lo storico motorista e di adottare il molto meno costoso propulsore Yamaha. Fu una scelta sbagliata. Mal concepito, non molto potente e molto fragile, il motore giapponese si rivelò il vero tallone d'Achille della Jordan 192. Un solo punto raccolto nell'ultima gara in Australia da Stefano Modena ed una collezione di guasti e ritiri furono il deludente refrain che ha accompagnato tutta la stagione. ( Massimo Piciotti )
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  33. DATI GENERALI Scuderia: B&H Jordan Honda Anno di produzione: 2001 Motore: Honda RA001E V10 3000cc Telaio: Monoscocca composita in fibra di carbonio e kevlar con struttura a nido d'ape Carburante e lubrificanti: Elf Pneumatici: Bridgestone Luogo di Produzione: Silverstone (GBR) Progettista: Tim Holloway, John Iley, Eghbal Hamidy Impiegata nel: 2001 Piloti: 11 Heinz-Harald Frentzen, 12-11 Jarno Trulli, 11 Ricardo Zonta, 12 Jean Alesi STATISTICHE GP Disputati: 17 Vittorie: 0 Podi: 0 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: Jordan, 5° posto nel Campionato Costruttori 2001 EJ11 La nuova EJ11 era una vettura su cui Eddie Jordan riponeva grandi speranze: notevolmente evoluta rispetto alla fallimentare EJ10 e dotata finalmente di un motore Honda ufficiale, la vettura fu portata in pista nelle prove prestagionali dai piloti Frentzen e Trulli con grande entusiasmo. Nonostante i tempi ancora lontani da quelli della Ferrari e della McLaren, Frentzen disse testualmente che quella era "la migliore vettura che avesse mai guidato" e che "avrebbe lottato per i titolo". Inutile dire che quando Eddie Jordan dopo l'ennesima prestazione incolore diede il benservito al tedesco dopo mesi di tensioni e di risultati scadenti doveva essere più o meno all'esasperazione, frustrato da una stagione che si rivelò ancora una volta al di sotto delle aspettative, senza nemmeno un piazzamento sul podio. In questo panorama poco positivo, ci furono comunque almeno due fatti da salvare: il passaggio positivo del veterano Jean Alesi che con la Jordan toccò i suoi duecento Gran Premi in carriera ed il piazzamento finale in campionato costruttori al quinto posto, ovvero davanti alla BAR, rivale motorizzata Honda, cosa che convinse la casa giapponese a rinnovare la fornitura anche per il 2002. ( Massimo Piciotti )
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  34. DATI GENERALI Scuderia: Jordan Grand Prix Anno di produzione: 2005 Motore: Toyota RVX-05 V10 2998cc Telaio: Monoscocca composita in fibra di carbonio e kevlar con struttura a nido d'ape Carburante e lubrificanti: Esso, Liqui Moly Pneumatici: Bridgestone Luogo di Produzione: Silverstone (GBR) Progettista: John McQuillam, Simon Phillips, Nicolò Petrucci Impiegata nel: 2005 Piloti: 18 Tiago Monteiro, 19 Narain Karthikeyan, 39 Sakon Yamamoto STATISTICHE GP Disputati: 5 Vittorie: 0 Podi: 0 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: Monteiro, 8° posto nel GP del Belgio 2005 EJ15B Ultima versione aggiornata della EJ15, la "B" fu portata in pista a Monza da Monteiro ed utilizzata nelle ultime cinque gare della stagione dalla Midland-Jordan. I tre chassis EJ15 modificati furono anche portati in pista per i primi test in vista della nuova stagione tenutisi a Jerez nel dicembre 2005 con i nuovo colori russi della Midland: al volante sia lo stesso Monteiro che Roman Rusinov, cui fu poi però preferito l'olandese Albers. ( Massimo Piciotti )
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  35. DATI GENERALI Scuderia: Benson & Hedges Jordan Anno di produzione: 2000 Motore: Mugen Honda MF-301HE V10 3000cc Telaio: Monoscocca composita in fibra di carbonio e kevlar con struttura a nido d'ape Carburante e lubrificanti: Elf Pneumatici: Bridgestone Luogo di Produzione: Silverstone (GBR) Progettista: Mike Gascoyne, Tim Holloway, John Iley Impiegata nel: 2000 Piloti: 5 Heinz-Harald Frentzen, 6 Jarno Trulli STATISTICHE GP Disputati: 7 Vittorie: 0 Podi: 1 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: Jordan, 6° posto nel Campionato Costruttori 2000 EJ10B A metà stagione Eddie Jordan annunciò per l'anno successivo l'accordo con la Honda per ottenere il motore ufficiale della casa giapponese in coabitazione con la BAR. Questa importante novità ed il pessimo andamento del Campionato in corso, fecero concentrare la scuderia sulla nuova stagione, tanto più che Mike Gascoyne, dopo aver detto a Jordan di aver firmato con la Benetton, venne allontanato durante l'estate. La "EJ10B" era dunque una versione aggiornata della "EJ10" che però non riuscì a superare nessuno dei problemi evidenziati dalla vettura originale. Tre chassis, quelli più recenti, furono upgradati lavorando soprattutto sul fondo piatto e sulla distribuzione dei pesi. ( Massimo Piciotti )
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