Comunque riflettendoci, ce la meniamo quanto vogliamo sulle regole, le piste, le macchine e bla bla bla, ma quello che mancava davvero era un po' di sanissima rivalità umana. Il duello di ieri mi ha tenuto incollato allo schermo con stupore e emozione che non provavo da tempo vedendo un GP non solo per le manovre sopraffine, ma perché si stavano scontrando quei due lì, con i loro bei caratterini, 15 giorni dopo i fatti dell'Austria. Mi ha inchiodato l'aspetto psicologico della faccenda, che si percepiva, o almeno credevo di percepire, dietro l'intensità della lotta, in ogni staccata. La caparbietà, l'ostinazione, l'orgoglio... E niente, a parità di manovre, fosse stato Magnussen contro Sainz o lo stesso Leclerc con Gasly, non sarebbe stato lo stesso. Un'emozione così si costruisce col tempo e il susseguirsi delle vicende: la sfontatezza pluriennale di Max, lo scippo della fortuna ai danni di Charles in Bahrain, la ruotata di Spielberg... Hai voglia a discutere di regolamenti (per carità, hanno il loro peso), ma alla fine l'emozione vera viene da storie umane e quelle non si fabbricano a tavolino, semplicemente, ogni tanto, capitano come capitano