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IndyCar 2013 - 10° Gara: Pocono [Ovale - Triple Crown]


Peraltada

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Come previsto non ho potuto vedere la gara. Posso solo dire che per Ganassi è stata una giornata perfetta, che pone fine a un digiuno di vittorie che durava da 11 mesi, da Mid-Ohio 2012, quando era stato proprio Dixon ad imporsi.

 

Spero che, vista la durata della gara di quest'anno, le televisioni americane acconsentano a riportare l'anno prossimo la durata della gara alla distanza originale delle 500 miglia.

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Davvero un errore stupido quello di Kanaan ieri, anche perchè tornando su stradali e cittadini ora, un po' come l'anno scorso temo che gli arrivi in top5 diventeranno più rari. Il team KV tende sempre a perdersi un po' nella seconda parte di stagione, speriamo non sia così anche quest'anno. E poi peccato perchè non potrà  più puntare al milione di dollari per la Triple Crown. Se vince a Fontana ora ne prende "solo" 250000... A proposito di Dixon e consorte, non so se seguite sul canale YT della serie ma danno IndyCar36, un programma di NBC che segue ogni week end un pilota diverso, nell'ultimo c'era lui.

http://www.youtube.com/watch?v=wq_7j7CXy4I

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corsa che è filata via liscia, appena due caution con altrettante ore di corsa. Effettivamente non sarebbe male ritornare alle canoniche 500 miglia invece che le 400 attuali.

Alla fine è arrivata un'inaspettata tripletta da parte del team Ganassi, con Dixon davanti a Kimball e Franchitti. Decisiva la parte centrale di corsa, quando sono riusciti a recuperare diverse posizioni allungando i loro pit, per poi dare la zampata finale per il podio proprio all'ultima tornata di soste, seminando gli avversari.

Dixon, ha fatto una grandissima corsa. Partenza e primi giri a fionda, recupera subito 6 posizioni portandosi a margine della top10. A questo punto si mantiene fuori dai guai e scala la classifica sia grazie ai guai altrui (Vautier, Sato, Hunter-Reay) sia grazie alla strategia. Ma la chiave di svolta della sua corsa arriva poco prima dell'ultima tornata di pit: ormai in crisi di gomme, viene passato facilmente da Power e Andretti, tuttavia riesce a mantenere il contatto con loro ed a ripassare il pilota dell'omonimo team, riuscendo a ritardare la sosta e rientrare secondo, alle spalle di Kimball. Passato dopo poche curve il compagno di squadra, nessuno ha più potuto insidiarlo.

Kimball e Franchitti lavorano in maniera similare al compagno di squadra: partenza velocissima, con il primo a passare ottavo (+4) ed il secondo a stazionare in 13° posizione circa (+7). La differenza tra i due arriva nella parte centrale di corsa: Kimball sgomita nella top10, rimanendo costantemente tra la 7° e la 10° piazza, risalendo proprio al momento dell'ultimo pit in 4° posizione, dopo essersi sbarazzato di Pagenaud e Castroneves. Dario ha perso un po' di tempo e posizioni, ma con la SC causata da Sato è riuscito, come solito, a risalire fino in 7° posizione. Entrambi scalano la classifica con l'ultima sosta: Kimball prende addirittura il comando, salvo vedersi scavalcare da Dixon nell'arco di pochi metri. Franchitti passa Power e si difende egregiamente da un arrembante Pagenaud, per poi concludere terzo senza particolari patemi.

Per Power gara d'attacco, che non serve per la classifica ma aiuta il morale. Rimane costantemente nella top5, sgomitando con Andretti, HUnter-Reay, Kanaan e Sato prima, poi con i rimontanti Pagenaud, Castroneves e Dixon (risaliti con la safety car causata da Sato in quanto la sosta di Power è stata lenta, così come la prima). Non demorde e dopo aver risalito la classifica con le soste ed altri sorpassi, inizia una sfida personale con Andretti per la prima posizione, date le difficoltà  di Dixon con le gomme e il suicidio sportivo di Kanaan. Dopo l'ultima sosta viene passato subito da Franchitti e Pagenaud, ma nel finale si riprende la posizione dal francese, chiudendo quarto.

Corsa sorprendente per Newgarden, dopo che per 2/3 di corsa aveva stazionato tra la decima e la dodicesima posizione, dopo aver recuperato qualcosa nei primi giri. Già  poco prima dell'ultima sosta riesce a recuperare un paio di posizioni su Carpenter e Wilson, ma la sterzata decisiva alla sua gara arriva dopo il pit finale, quando riesce a trovare la velocità  (credo in virtù di un set di gomme più morbide) per passare Andretti, Castroneves e Pagenaud, proprio all'ultimo giro, chiudendo quinto.

Altra corsa consistente per Pagenaud su un ovale. Inizio in sordina, tanto da perdere qualche posizione rispetto l'ottava del via. Pian piano recupera, soprattutto grazie alla sosta successiva alla pace car di Sato che lo porta in top5. Rimane competitivo per lottare con i grandi nomi dell'Indycar durante il resto della corsa. Dopo l'ultimo pit sente odore di podio, ma non riesce a passare Franchitti e nel finale è costretto a cedere a Power e Newgarden, concludendo sesto.

Solita gara indecifrabile da parte di Wilson. Prima parte di corsa tra la 15° e la 17° posizione, salvo catapultarsi nella top10 con la pace car di Sato. A quel punto mantiene quella posizione fino agli ultimi giri, quando riesce a guadagnarne altre 3 con i sorpassi ai danni di Andretti, Carpenter e Castroneves.

Corsa sofferta per Castroneves, chiusa in ottava posizione. Nella prima parte di corsa ingaggia un bel duello con Sato, un corpo a corpo prolungato vinto poi dal giapponese, alla distanza. IN ogni caso segue i battistrada, Andretti, Kanaan, Hunter-Reay, Power e Sato stesso. Non riesce ad emergere alla distanza e con un'ultima sosta anticipata di un giro perde altre posizioni, chiudendo ottavo dopo una lotta con Andretti ed i sorpassi subiti da Newgarden e Wilson.

Corsa difficile per Carpenter, condizionata dalle soste. Recupera qualcosa nella prima parte di corsa, tanto da ritrovarsi 12°. Una sosta molto lunga lo riporta indietro. Parte centrale di corsa positiva, anche grazie a qualche ritiro tra i colleghi più avanti. In ogni caso, riesce a scalare la classifica fino a raggiungere la settima posizione, per poi precipitare nuovamente in decima con l'ultima sosta. Nel finale recupera il nono posto, sfruttando i guai di Andretti. Per la De Silvestro corsa lineare a cavallo della decima posizione. Non ho visto il contatto iniziale con Saavedra.

Kanaan spreca la possibilità  di lottare per la vittoria fino all'ultimo giro andando a rovinare l'ala anteriore uscendo troppo tardi dalla scia di Dixon, mentre stava provando a prendere la prima posizione (eravamo nel momento in cui Dixon stava manifestando problemi di gomme, con Kanaan, Power e Andretti a giocarsi con lui il podio provvisorio). L'ala continua a ballare pericolosamente ed è costretto ad una sosta supplementare che lo porta a finire doppiato. Recupera un paio di posizioni nel finale, con gomme nuove, di rabbia.

Sfortunato Vautier, costretto al ritiro dopo un testacoda in pitlane causato dall'assenza di carburante, in quanto la radio aveva smesso di funzionare e non poteva sentire il box che lo stava chiamando per la sosta. Fino a quel momento si stava comportando bene, era in settima posizione, ottava dopo il sorpasso di Kimball appena prima della sosta.

Giornata disastrosa per il team Andretti. Hinchcliffe sbaglia alla prima curva, andando a sbattere ed a ritirarsi. HUnter-Reay, dopo una prima parte di corsa condotta in terza posizione, dietro il compagno di squadra Andretti e Kanaan (che lo ha passato alla ripartenza della prima pace car, causata da James) riguadagna il piazzamento sul brasiliano, sfruttando una sosta lunga di quest'ultimo, per poi venire tamponato incredibilmente da Sato (il quale, a sua volta, stava conducendo una corsa promettente, dato che si trovava in piena top5, in lotta per il podio virtuale per Kanaan, dopo un bel duello iniziale con Castroneves) che sbaglia la misura della frenata per andare nella sua piazzola, centrando il campione del mondo in carica. L?americano poi ripartirà  nel tentativo di guadagnare più punti possibili. Andretti aveva iniziato bene dalla pole, mantenendo la prima posizione per metà  corsa, salvo perdere qualche piazzamento alla distanza, in virtù di una somma di pit tutt'altro che perfetti. In lotta con Power (soprattutto) Dixon e Kanaan, anticipa di troppo l'ultima sosta (un paio di giri) precipitanto sesto. Come se non bastasse, dei problemi di pescaggio della benzina lo portano a dover cedere altre quattro posizioni nel finale, a vantaggio di Castroneves, Newgarden, Carpenter e Wilson, chiudendo decimo. Infine Viso stava conducendo la solita brutta gara prima di doversi ritirare a causa di un problema meccanico.

Per quanto riguarda gli altri, non si sono mai visti nella top10, hanno corso costantemente nelle retrovie. Giusto una comparsata per Bourdais e Jakes in momenti particolari della corsa.

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