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leopnd

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Tappa Rosario-San Luis

 

Al PRIMO INTERMEDIO

 

AUTO:

1 POULTER/HOWIE - TOYOTA 00:19.38

2 VILLAGRA/PEREZ COMPANC - MINI + 0.06

3 ROMA/PERIN - MINI + 0.21

4 PETERHANSEL/COTTRET - MINI + 0.30

 

MOTO:

1 BARREDA - HONDA 00:20.58

2 COMA - KTM + 0.05

3 DESPRES - YAMAHA + 0.14

4 GONCALVES - HONDA + 0.20

5 BOTTURI - SPEEDBRAIN + 0.24

 

QUAD:

1 CASALE - YAMAHA 00:22.27

2 PATRONELLI - YAMAHA + 0.15

3 BONETTO - HONDA + 0.20

 

CAMION partiti alle 15:45 ora locale

 

http://www.francetvsport.fr/dakar/etape-en-direct

 

http://www.dakar.com/index_DAKus.html

Modificato da Giuseppe92
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Prima tappa che ha portato i piloti impegnati in questa 35esima edizione a San Luà­s, con appena 180 chilometri cronometrati.

 

Tra le moto, la Honda si felicita per la scelta dello spagnolo Joan Barreda. L'ex crossista ha concluso la prima tappa con 37" di vantaggio sulla KTM di Marc Coma e 1'40" sulla Yamaha del campione in carica, Cyril Despres. Frazione senza particolari difficoltà , che ha visto al quarto posto il francese di origine maliana Alain Duclos, sulla Sherco, davanti alla seconda Honda ufficiale di Paulo Gonà§alves. Buon decimo Alessandro Botturi, su una Husqvarna privata (rimarchiata Speedbrain dal nome del vecchio team che la gestiva), a 4'48" dal leader.

 

Nei quad vittoria per il cileno Ignà¡cio Casale, che ha staccato di 21" il grande favorito e vincitore uscente, l'argentino Marcos Patronelli. Terzo Lucas Bonetto, a 1'17", quarto il polacco RafaÅ‚ Sonik a 1'40". Solo ventitreesima l'azzurra Camélia Liparoti, staccata di 21'11".

 

La sorpresa più grande è giunta dalle auto: ad imporsi è stato il portoghese Carlos Sousa su un Haval H8, che ha preceduto una flotta di quattro Mini, guidata (e qui un'altra sorpresa) dall'argentino Orlando Terranova, distaccato di appena 11". Terzo è Nasser Al-Attiyah, a 47", che ha preceduto Nani Roma, a 1'15". Più in difficoltà  i due favoriti di questa Dakar: Carlos Sainz è quinto a 4'03", Stéphane Peterhansel lo segue a 4'21". I guai grossi, tuttavia, li hanno altri piloti: in testa, Giniel de Villiers, che ha perso già  un quarto d'ora, ma soprattutto Robby Gordon, che ha iniziato in ritardo la tappa ed è giunto al traguardo con oltre due ore e mezza di ritardo (con altri 26'30" di penalità ). Categoria che si preannuncia avara di soddisfazioni per l'Italia: il migliore è stato Giulio Verzeletti, solo 99° sulla Fiat Panda, con un'ora di ritardo.

 

Nei truck sono ancora i russi a dettare legge: si è imposto infatti il Kamaz di Ayrat Mardeev, che per 10" ha preceduto il Tatra del ceco AleÅ¡ Loprais e per 21" il Man dell'olandese Marcel van Vliet. Quarto il favorito d'obbligo, Gérard de Rooy, che ha preceduto il vincitore (un po' fortunoso) dell'edizione 2013, Eduard Nikolaev: i due sono attardati, rispettivamente, di 1'33" e 4'00". Anche qui, l'Italia non occuperà  un ruolo di rilievo, data l'assenza di Miki Biasion, segnaliamo dunque il 47° posto di Loris Calubini alla guida di un Mercedes.

 

 

La seconda tappa, oggi, si svilupperà  tra San Luà­s e San Rafael: 359 chilometri per moto e quad, 433 per le auto e 400 per i truck.

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Prime sorprese giungono dalla seconda tappa della Dakar, che ha portato (con tre percorsi differenti) la carovana a San Rafael.

 

Continua a fare sul serio la Honda tra le moto: dopo il successo di Barreda nella prima tappa, è toccato a Sam Sunderland conquistare una vittoria parziale in sella alla CRF 450 ufficiale. Il britannico ha staccato di 39" il cileno Là³pez e di due minuti proprio Barreda, che ha conservato la leadership della classifica generale. Indietro sia Marc Coma che Cyril Despres: per lo spagnolo della KTM si è piazzato nono a 8'23", il francese della Yamaha subito alle sue spalle, staccato di altri 20". Bene anche il portoghese Faria, giunto quarto davanti alla Sherco di Alain Duclos, che si conferma molto veloce nonostante gli avversi pronostici. L'assoluta vede Barreda guidare con 2'03" su Là³pez e 2'33" su Sunderland, Coma è quinto a 7'00", Despres ottavo con 8'23" di ritardo. Fuori gioco invece Alessandro Botturi, vittima di un errore di navigazione che gli è costato poi il ritiro (o almeno il sito ufficiale non lo accredita di un tempo).

 

Tra i quad, Marcos Patronelli riprende a dettare la sua legge: l'argentino ha staccato di 2'56" Lucas Bonetto e di 4'57" il polacco RafaÅ‚ Sonik. Ignà¡cio Casale ha perso 8'47" e con questi anche la testa della classifica guadagnata con la vittoria nella prima tappa. Generale che vede ora Patronelli comandare con 3'50" su Bonetto e 6'06" su Sonik, poi Casale a 8'26", 17^ Camélia Liparoti a 1.45'20".

 

Dopo una tappa in cui le sorprese l'hanno fatta da padrone, la situazione è tornata "alla normalità " nella seconda frazione: a San Rafael il miglior crono infatti è di Stéphane Peterhansel, che per 46" ha preceduto Carlos Sainz sul Buggy SMG. Terza piazza per il sudafricano Giniel de Villiers a 5'34", seguito da Roma e Al-Attiyah, con quest'ultimo vittima di ben due forature. Sesto Orlando Terranova, secondo nella prima tappa, mentre molto peggio è andata al mattatore della precedente frazione, Carlos Sousa, vittima della rottura del turbo dopo appena 33 chilometri e non ancora accreditato di un tempo. Molto interessante la nuova situazione di classifica, con Peterhansel che precede Sainz di appena 28", con Al-Attiyah terzo a 4'10" e Roma quarto a 4'19". Più staccati tutti gli altri, con Terranova quinto a 8'31" e de Villiers sesto ad oltre 17 minuti a causa dei problemi patiti nella giornata inaugurale della corsa.

 

Curiosa situazione nei truck: avviato alla vittoria della tappa, Gérard de Rooy si è imbattuto nel Kamaz di Mardeev che si era ribaltato, prestando soccorso. L'olandese ha perso 23 minuti e la vittoria della tappa, ma i giudici hanno applicato il regolamento "scontandogli" il tempo impiegato per soccorrere l'equipaggio russo. Ciò fatto, de Rooy si è visto restituire la vittoria della seconda frazione, con 13'20" sul Kamaz di Shibalov e 15'09" sul Man di van Vliet. Il tempo di Mardeev ancora non è pervenuto. L'olandese dell'Iveco è anche nuovo leader della classifica, con 13'57" di vantaggio su van Vliet e 18'52" su Shibalov, solo quinto è il vincitore dell'ultima edizione, Nikolaev, con 31'27" di ritardo dei quali 5'00" sono di penalità .

 

 

La terza tappa porterà , oggi, la corsa a San Juan: speciale decurtata di 100 chilometri a causa delle piogge abbattutesi sulla zona negli ultimi giorni. Si tratterà  di una tappa marathon, per le moto e i quad, ossia senza assistenza al termine della stessa: i piloti, giunti al traguardo, si fermeranno a dormire e da lì ripartiranno per la quarta frazione di gara, mentre così non sarà  per auto e truck. 373 chilometri di speciale per moto e quad, 301 per auto e truck.

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Dopo una seconda tappa costata cara a molti protagonisti, anche la terza non si è astenuta dal riservare cattive sorprese ad alcuni dei piloti più blasonati in corsa.

 

Nelle moto, prosegue il dominio della squadra Honda ufficiale. Secondo successo parziale per il leader Joan Barreda, che ha preceduto entrambi i favoriti della vigilia: Cyril Despres è secondo a 4'41", Marc Coma è terzo a 6'56". Si confermano ottime anche le performance di Alain Duclos, giunto a San Juan con il quarto tempo assoluto, a quasi 11 minuti dal vincitore, davanti a David Casteu, non molto in luce al momento. Ancora sfortuna per gli italiani, che dopo l'incidente di Alessandro Botturi vedono la perdita anche di Alessandro Zanotti, presentatosi fuori tempo massimo al via della tappa dopo la sostituzione del pneumatico posteriore, andato in frantumi nella tappa precedente. Barreda comanda ora con ben 13'04" su Despres e 13'56" su Coma, i quali dovranno davvero darsi da fare per riprendere il velocissimo spagnolo in testa alla corsa. Si segnalano inoltre anche i ritiri di Ullevà¥lseter, che aveva rotto il motore nella seconda tappa, Rubén Faria (problema analogo) e Frans Verhoeven, che si è fratturato un braccio.

 

Il colpo di scena più grosso giunge dai quad: Marcos Patronelli ha rischiato di finire in un dirupo profondo 600 metri, gettandosi dal suo Yamaha Raptor appena in tempo per evitare il tragico finale. L'argentino, visibilmente shockato e disidratato, ha dovuto abbandonare la corsa. Il comando delle operazioni lo ha preso quindi il polacco Sonik, che ha vinto la tappa con 3'50" su Casale e 4'02" sull'uruguaiano Lafuente. Sonik comanda anche la generale con 6'10" sul cileno e 7'19" su Husseini.

 

Autentica "caduta degli dei" tra le auto, con Stéphane Peterhansel che ha patito un'incredibile serie di forature perdendo quasi mezz'ora e Carlos Sainz che per lo stesso motivo (o comunque per un problema meccanico al suo Buggy) non è riuscito a perdere meno di quindici minuti. A gioire è Nani Roma, che ha preceduto sul traguardo, di 1'07", il polacco Krzystof HoÅ‚owczyc, e di 3'19" quella che al momento è la sorpresa della corsa, il sudafricano della Toyota Leeroy Poulter. Bene anche l'Hummer di Robby Gordon, che ha chiuso sesto davanti a Nasser Al-Attiyah, che non approfitta dei problemi dei due favoriti per il successo finale. Roma balza anche al comando della classifica, con 9'06" sul regolare argentino Orlando Terranova e 10'00" proprio su Al-Attiyah. Seguono Sainz a 12'02" e Peterhansel a 24'08".

 

Rivincita russa nei truck, con il primo successo di Andrey Karginov che sul traguardo ha staccato di 2'42" il leader Gérard de Rooy e di 4'54" l'esperto ceco AleÅ¡ Loprais. Lo squadrone Kamaz, dopo il ritiro di Ayrat Mardeev, ha subito anche le difficoltà  di Eduard Nikolaev, che ha perso 19'14" per un problema ad una ruota. De Rooy conserva la leadership della graduatoria con 18'49" sul connazionale de Vliet, oggi non particolarmente competitivo, e 39'10" proprio su Karginov, con Nikolaev scivolato settimo a 47'59".

 

 

Anche la quarta tappa prevederà  percorsi differenti per le varie categorie: moto e quad affronteranno 352 chilometri di speciale, mentre auto e truck ne percorreranno 501. Tutti si ritroveranno, al termine della giornata, al bivacco di Chilecito.

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"Il colpo di scena più grosso giunge dai quad: Marcos Patronelli ha rischiato di finire in un dirupo profondo 600 metri, gettandosi dal suo Yamaha Raptor appena in tempo per evitare il tragico finale. L'argentino, visibilmente shockato e disidratato, ha dovuto abbandonare la corsa. "

 

:zrzr: andata di lusso, ( il quad è andato distrutto ?)

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La quarta tappa rischia di essere quella decisiva per la Dakar di Cyril Despres, mentre è sicuramente stata quella del rilancio di Carlos Sainz tra le auto.

 

 

Come detto, la frazione che ha portato la carovana a Chilecito è costata cara a Cyril Despres, tra le moto, il quale ha impiegato circa quaranta minuti in più dei migliori a percorrere gli ultimi 12 chilometri della speciale, a causa di un problema elettrico. La stessa sorte è toccata ad Alain Duclos, che ha perso tempo per un errore di navigazione. La tappa è andata alla seconda Sherco in corsa, quella dello spagnolo Juan Pedrero, che ha staccato di 29" Francisco Là³pez, mattatore della tappa fino all'ultimo controllo cronometrico. Sul podio di tappa anche Marc Coma, ancora in attesa dell'acuto in questa edizione 2014 del raid sudamericano, 3'10" il suo ritardo. Quarto, a sorpresa, il cileno Vicente Israel sulla Husqvarna Speedbrain, davanti ad Olivier Pain. Duclos ha perso 23'13", chiudendo nono, mentre Despres è stato 16° a 42'09". Nonostante il sesto posto di tappa è sempre Joan Barreda il leader: lo spagnolo ha conservato 3'10" su Coma e 5'12" su Là³pez, mentre Despres è ora sesto a 41'17".

 

Nei quad, categoria orfana del suo padrone Marcos Patronelli, è Sebastian Husseini a dominare la quarta frazione. L'olandese (di origini emire) ha staccato di 5'52" RafaÅ‚ Sonik e di 17'28" Sergio Lafuente, ancora protagonista del podio di tappa. Solo quarto il cileno Ignà¡cio Casale, che ha perso ben 34'15". Sonik ha mantenuto la testa della generale con appena 1'27" su Husseini, 19'02" su Lafuente e 34'33" su Casale.

 

Autentico spettacolo è stato quello offerto da Carlos Sainz e dal suo Buggy SMG tra le quattro ruote: il "Matador" ha rifilato ben 6'04" a Stéphane Peterhansel conquistando la prima posizione anche nella classifica assoluta. 14'08" è stato infatti il distacco inflitto a Nani Roma e alla sua Mini, non a suo agio nel corso di questa tappa. Terzo posto per Nasser Al-Attiyah, a poco più di otto minuti, quarto è l'ex-WRC Federico Villagra, che ha preceduto proprio Roma per poco meno di un minuto. Seguono la Mini di Terranova e la Toyota di Giniel de Villiers, afflitta da problemi tecnici durante la corsa. Dakar finita per Guerlain Chicherit, il cui Buggy è andato a fuoco, mentre altri inconvenienti hanno colpito Leeroy Poulter e, ancora una volta, Robby Gordon. 2'06" separano Sainz e Roma in classifica, con Al-Attiyah terzo a 6'56" davanti a Terranova (13'08") e Peterhansel (18'10").

 

Consolida saldamente la sua leadership tra i truck Gérard de Rooy, che si è imposto anche ieri sul suo Iveco davanti al Kamaz di Andrey Karginov con 2'01" di vantaggio. Il russo ha pure subito una foratura negli ultimi chilometri ed è stato ulteriormente penalizzato di 30". Finalmente in evidenza anche Eduard Nikolaev, che ha chiuso al terzo posto, seppur staccato di 9'04", solo sesto invece Marcel van Vliet a 17'23" dal connazionale vincitore. Ora de Rooy vanta ben 36'12" su van Vliet, che deve guardarsi dall'assalto di Karginov che si trova a 41'11" dal leader, segue Nikolaev a 57'03".

 

 

La quinta tappa è la più lunga della Dakar 2014, e porterà  i piloti sulle temibili dune di Fiambalà  per arrivare poi a San Miguel de Tucumà¡n. In totale i chilometri cronometrati saranno 359, ma comprendendo i trasferimenti diventano ben 912.

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Non smette di riservare sorprese la Dakar 2014: anche la quinta frazione, che si preannunciava una delle più dure, ha praticamente messo fine alle speranze di alcuni protagonisti.

 

 

Le moto hanno visto la tappa accorciata a soli 211, ma nonostante ciò Marc Coma, che nelle quattro precedenti giornate si era nascosto, ha dato spettacolo massacrando letteralmente la concorrenza. Lo spagnolo della KTM ha rifilato 12'54" al compagno di squadra Jordi Viladoms, ma soprattutto ben 44'20" a Joan Barreda, strappandogli il comando della classifica generale. Giornata nera per il pilota Honda, che non si è orientato bene tra le dune di Fiambalà  ed ora deve recuperare ben 41'10" al connazionale. Peggio però è andata a Cyril Despres, che per un problema tecnico ha perso quasi 45 minuti: il francese è stato poi penalizzato di un'ulteriore ora per avere mancato un controllo cronometrico, a causa di problemi di consumo del carburante. Terzo di tappa il portoghese Hélder Rodrigues, davanti al sudafricano van Niekerk, mentre Paulo Gonà§alves si è dovuto ritirare per un incendio alla sua Honda mentre comandava la tappa. Come detto, ampio è il vantaggio di Coma su Barreda in classifica, al terzo posto c'è ancora Francisco Là³pez, staccato di 53'41", con Despres precipitato al dodicesimo posto a 2.23'01".

 

Tra i quad vittoria per Sergio Lafuente, che ha preceduto di 1'21" Ignà¡cio Casale. Più staccato Pablo Copetti, terzo a 11 minuti, mentre RafaÅ‚ Sonik è giunto solo sesto a 42'14", perdendo il comando della corsa. Proprio Lafuente, difatti, ha guadagnato la prima posizione con 16'52" su Casale e 23'12" su Sonik.

 

Dopo il dominio della quarta tappa, anche Carlos Sainz è naufragato tra le dune della quinta, perdendo un'ora e subendo un'ulteriore penalità  identica a quella di Despres per avere mancato un controllo. Stessa sorte per il principe qatariota Al-Attiyah, il quale aveva però maggiormente limitato il gap alla fine della tappa, e soprattutto per Robby Gordon, che si era piazzato addirittura terzo. Centro invece per Nani Roma, che si riprende prepotentemente il comando della generale dopo avere staccato di 4'20" Giniel de Villiers e di 20'44" Orlando Terranova. Solo quarto Stéphane Peterhansel, mentre quinto è l'ex campione di salto con gli sci Adam MaÅ‚ysz, incredibilmente a suo agio anche tra le sabbie bianche dell'Argentina. Tre Mini comandano ora la classifica, con Roma in vantaggio di 31'46" su Terranova e di 39'59" su Peterhansel, seguono de Villiers e la quarta Mini di Al-Attiyah, con Sainz precipitato all'ottavo posto a due ore dal connazionale.

 

Primo successo assoluto, nei truck, per il russo Dmitry Sotnikov, che ha portato al traguardo per primo il suo Kamaz a San Miguel de Tucumà¡n, precedendo il compagno di squadra Andrey Karginov di 2'56" ed il leader Gérard de Rooy di 12'07". Ancora difficoltà  per Eduard Nikolaev, quinto e preceduto anche dal kazako Ardavichus. Crollo verticale per Marcel van Vliet, attardato di 1.36'23" e solo 24° di tappa. L'olandese alla guida del Man è scivolato addirittura al nono posto della generale, che vede ora de Rooy precedere Karginov, Nikolaev e Sotnikov: il più pericoloso pare il primo, attardato di 32 minuti netti, anche perché gli altri due sono oltre l'ora di distacco.

 

La nota più brutta, purtroppo, è arrivata in mattinata: due giornalisti argentini, Agustà­n Mina e Daniele d'Ambrosio sono morti in seguito ad un incidente stradale nel quale il camion su cui viaggiavano è caduto in un burrone mentre seguivano la carovana in trasferimento.

 

 

Oggi, la sesta tappa collegherà  San Miguel de Tucumà¡n a Salta, con percorsi differenziati tra le varie categorie: 338 chilometri cronometrati per moto e quad, 260 per le auto, appena 156 per i truck.

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  • leopnd changed the title to Dakar

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