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Da quando si è conclusa lo scorso novembre la stagione 2016 della Monster Energy NASCAR Cup Series, molte cose sono cambiate e hanno fatto diventare la offseason, ovvero il momento più tranquillo dell’anno per una serie automobilistica, in quello forse più movimentato e concitato con notizie che hanno sconvolto e non poco gli appassionati della serie motoristica più popolare d’America.

Al termine del weekend di Homestead, sapevamo già che Tony Stewart non sarebbe più tornato a correre in una stock car e che la serie maggiore non si sarebbe più chiamata Sprint Cup Series ma bensì con un altro nome che ora conosciamo già molto bene.

Andiamo con ordine: prima del periodo natalizio è stato annunciato che sarebbe stato Monster Energy lo sponsor primario della serie regina dell’associazione di Daytona Beach, una scelta questa che ha fatto molto discutere molto sui social, e che ha spaccato la fan base tra chi sosteneva che Monster Energy avrebbe portato un po’ d’aria fresca nel mondo delle stock car americane e tra chi al contrario pensa che avrebbe reso la NASCAR tutta un’altra cosa rispetto a quella delle origini.

In questo momento la NASCAR sta veramente attraversando un terremoto che la sta trasformando in qualcosa con cui dovremo farci l’abitudine negli anni a venire. Il “nostro sport” ha bisogno davvero in maniera disperata di una ventata fresca che porti la generazione dei “millenials” ad aver più interesse dato che, fatto ormai più che accertato, la fan base della NASCAR è invecchiata drammaticamente nel corso dell’ultimo decennio.

Il secondo terremoto, forse di una magnitudo ancora più grande, è arrivato pochi giorni fa quando FOX Sports ha divulgato in esclusiva che Carl Edwards avrebbe appeso il casco al chiodo e che non sarebbe tornato a correre per la stagione 2017 ormai incombente. Una notizia, quella del ritiro di Edwards, che ha gettato un po’ di sconforto tra i fan che hanno interpretato questo ripensamento come un disinteresse da parte di Edwards nel mondo delle stock car, poi però prontamente smentita dallo stesso ex-pilota del JGR che ha dato fra le principali ragioni del suo ritiro la famiglia.

La notizia del ritiro di Edwards è stata e rimarrà indubbiamente la “BREAKING NEWS” più importante di questa offseason piuttosto “movimentata”, ma altri due fatti molto importanti sono stati annunciati nel corso di queste settimane: sto parlando del repave di Atlanta e della riconfigurazione di Texas, due tracciati che, secondo me, avevano disperatamente bisogno di un rinnovo sia per quanto riguarda l’asfalto, che era diventato un problema in caso di pioggia, che nel caso di Texas, una riconfigurazione che lo rendesse diverso da Charlotte, il suo gemello.

Ultima considerazione, ma non per importanza, sul nuovo pacchetto aerodinamico che la NASCAR introdurrà a partire dalla prossima stagione. Dai primi test di Las Vegas, Jamie McMurray ha affermato che le velocità in curva si sono ridotte e non di poco, e questo dovrebbe far si che i sorpassi siano agevolati sopratutto negli ovali da 1,5 miglia rendendo le gare ancora più eccitanti e con l’intenzione di tornare agli splendori delle mitiche Gen-4.

Insomma la NASCAR sta andando in una direzione che molti fan auspicavano alla fine dello scorso decennio e che ora sta cominciando ad avere un senso: il nuovo sponsor che dovrebbe attrarre più giovani, il nuovo pacchetto low downforce, le vetture che assomigliano sempre di più a quelle stradali, biglietti gratis per le gare della Xfinity  e della Truck Series per i bambini sotto i 12 anni. Tutti segnali che fanno capire che ai piani alti qualcosa sta cambiando dopo anni di stagnazione.

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Joey Logano vince una pazza Clash a Daytona...

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Joey Logano ha vinto a Daytona la Advance Auto Parts Clash, primo round non di campionato della NASCAR Monster Cup 2017. Il pilota di casa Ford e di Roger Penske ha vinto anche grazie ad un contatto che ha coinvolto il suo compagno di squadra Brad Keselowski e Denny Hamlin all’ultimo giro. Alle sue spalle si sono sfidati in un duello a sportellate Alex Bowman, eccezionalmente al volante della Chevy 88 in virtù della pole ottenuta mentre sostituiva Dale Earnhardt Jr nel 2016. Alla fine a prevalere è stato il pilota di Las Vegas, mentre un attacco aggressivo sul traguardo ha portato al quarto posto Danica Patrick.

Poca fortuna per il campione in carica Jimmie Johnson che, dopo aver perso il controllo della sua Chevy, ha colpito spedendolo nelle barriere Kurt Busch. KO anche Martin Truex, finito fuori gioco dopo aver tagliato la traiettoria a Kyle Larson. Top-5 per Kevin Harvick, come la Patrick e tutto il team Stewart-Haas alla prima gara sotto le insegne Ford, davanti a Keselowski, Chase Elliott, Daniel Suarez e Chris Buescher.

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Michael Waltrip ha annunciato che dopo Daytona si ritira definitivamente. Sara' la sua 30. Daytona e ha detto che e' il posto piu' giusto per finire la carriera...

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So this is your last Daytona 500?

"Yes, it's my 30th and final one and I just thought it was a cool place to run my last race. I've been thinking about calling it a day over the last couple years, and this just seemed like the perfect time to do it, so I'm looking forward to my opportunity to go out there and compete one last time and then sort of slow down I guess."

Do you still get calls from teams inquiring?

"Yeah, anybody that has experience here and has sponsors is going to get a call I would think to run again, but this was a deal that we put together internally - Ty (Norris) and I did - with Toyota and Aaron's to run my last race. So we picked Premium Motorsports with Jay (Robinson, co-owner) to put our sponsor on and he's got some good folks over there and we're looking forward to racing with him."

Why not just leave open the possibility to race again?

"Well, when we ran last year's Daytona 500, it didn't go well. We didn't run good and I guess we got into a little bit of a fender bender and messed up the car and I finished 30th I think and I just didn't want to quit like that. I went to Talladega and we got a 12th place finish and I ran up front a little bit and then I decided we would just try to have one more competitive run down here this year. You've got to quit sometime and the partnership with Aaron's has been important to me. They could wrap their arms around us doing a final race together. They made a commercial that aired on FS1, so I'm thankful for that and a bunch of the folks that have been with me - they've been my sponsor for I think 18 years, so a bunch of the folks that work there are going to come down and celebrate our last race together, so that was kind of important to me to share it with them."

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Chase Elliott si è imposto nella prima gara riuscendo ad avere la meglio su un Brad Keselevoski in splendida forma, mentre Danny Hamlin ha colto il successo nel secondo appuntamento nonostante una penalità rimediata dopo il pit.

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Chase Elliott ha vinto la prima Daytona Duel Race in un finale incredibile. Elliott, dopo aver conquistato la pole per la Daytona 500 di domenica, è riuscito ad imporsi nella prima qualifying race del giovedì precedendo Jamie McMurray e Kevin Harvick.

Brad Keselowski ha dominato la gara prima di lasciare il comando a Kyle Busch in occasione della prima caution al giro 26. Nel corso dei pit stop Busch è stato il pilota più rapido a tornare in pista ed ha così mantenuto la prima posizione seguito da Keselowski, McMurray, Elliott e Kenseth.

Keselowski è stato abile al restart, avvenuto al giro 30, a riprendere subito il comando della gara mentre alle sue spalle, quando mancavano 20 giri al termine, Elliott ha inziato un pressing intenso per portarsi poi in prima posizione e centrare la vittoria. 

"Sapevamo che Elliott era in gran forma - ha dichiarato Keselowski  al termine - mentre noi non siamo stati in grado di approfittare dei momenti clou della gara. Purtroppo oggi non potevo prendere ulteriori rischi".

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La seconda Daytona Duel Race è stata invece conquistata da Danny Hamlin, bravo a cogliere il successo nonostante una penalità e ad avere la meglio a due giri dal termine su Dale Earnhardt Jr. 

Earnhardt ha preso il comando ad inzio gara mentre alle sue spalle Hamlin e Bowyer entravano in contatto tra di loro e costringevano Earnhardt a cedere la prima posizione, ma lo stesso, dopo appena due giri, tornava al comando.

Hamlin si è poi reso protagonista qualche giro più tardi in un duello con Austin Dillon per la decima posizione. Dillon ha dovuto tuttavia rinunciare alla lotta per problemi di temperature alla sua vettura che lo hanno presto azzoppato.

Dopo i pit, Blaney, grazie anche ad una sosta effettuata solo per rifornire, ha preso la prima posizione seguito da Earnhardt followed, Kahne, Ragan ed Hamlin, ma quest'ultimo, entrato al pit in undicesima posizione ed uscito in quinta, è stato penalizzato per una infrazione commessa nel corso della sosta ed è stato così costretto a tornare in fondo al gruppo.

Finito il periodo di caution, Earnhardt è tornato in testa mentre Blaney, al giro 33, ha perso la seconda posizione a vantaggio di Larson.

La rimonta di Hamlin è iniziata al giro 36, quando lo stesso pilota è riuscito a portarsi in settima posizione mentre Earnhardt manteneva il comando della gara. 

La seconda caution della gara, avvenuta al giro 46, ha rimescolato le carte. Earnhardt, infatti, ha mantenuto la prima posizione seguito da Kahne, Larson, Hamlin e Ryan Newman. 

Quando al termine della gara mancavano solo otto giri, Hamlin è riuscito immediatamente a portarsi in seconda posizione. Larson, tuttavia, non ha perso le speranze e, quando al termine mancavano cinque giri, ha cercato di non perdere terreno da Hamlin.

In questa lotta il pilota maggiormente penalizzato è stato proprio Earnhardt, costretto ad una difesa che l'ha fatto precipitare dalla prima alla sesta posizione dopo aver dominato la seconda gara, mentre Hamlin, nonostante la penalità, è riuscito a centrare il successo con Bowyer e Kurh Busch in seconda e terza posizione. 

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Che gara! Kurt Busch vince la Daytona 500 all'ultimo giro, ma nel complesso, tanto spettacolo... Peccato per Danica, autrice di una gran gara e buttata fuori durante un incidente davanti a lei... Il grande Michael Waltrip si ritira dalle corse con un fantastico 8. posto...

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Per una volta Kurt Busch non è stato solo comparsa alla Daytona 500. Domenica, infatti, lo statunitense ha centrato il successo regalando anche a Ford Performance il 15° trionfo in quella che viene definita "La Grande Corsa Americana".

Il pilota della Ford #41 preparata dalla Stewart-Haas Racing ha quindi festeggiato la sua 29a vittoria in carriera superando Kyle Larson proprio nel finale, approfittando del fatto che l'avversario è incappato in mancanza di benzina.

La vittoria è anche la prima per la Stewart-Haas Racing dopo essere passata a Ford Performance come Costruttore.

"Vedere Gene Haas così felice ci ripaga di tutti gli sforzi - ha commentato Tony Stewart - E' stata una gara incredibile e ai box eravamo tutti elettrizzati. Se avessi saputo di dover vivere così la mia prima vittoria alla Daytona 500, probabilmente mi sarei già ritirato da tempo!"

"Questa è una gara imprevedibile - ha aggiunto Busch - Non ho vinto per tanti anni, ma in ogni occasione ho cercato di ispirarmi a quanto avevo visto nelle precedenti edizioni".

"A 30 giri dalla fine ho perso lo specchietto retrovisore, dunque non sapevo cosa stava accadendo dietro di me. Ho pensato fosse un segnale, dovevo fregarmene della prudenza. Diciamo che quello che sarebbe stato imprevedibile per questa Daytona 500, lo è diventato con questo episodio. Ho dato tutto, ho iniziato a prendere rischi in ogni situazione, penso di essere il più orgoglioso fra tutti i piloti in questo momento. Abbiamo caricato più benzina a bordo continuando a dare spettacolo, nessun altro ha adottato questa strategia e ora siamo qui a festeggiare. Questa vittoria è frutto del durissimo lavoro compiuto da Ford e SHR".

In Top5 si sono piazzati anche Ryan Blaney, AJ Allmendinger, Aric Almirola e Paul Menard.

Per otto volte la gara è stata rallentata, con 15 vetture a giocarsi il successo. Busch scala così la classifica superando Blaney per 12 lunghezze.

Finiscono fuori gioco anche nomi noti, come i vari Jimmie Johnson, Brad Keselowski e Jamie McMurray, usciti di scena all'inizio della terza fase incominciata al giro 125.

Nella parte finale, una collisione multipla ha visto coinvolti McMurray, Johnson e Trevor Bayne con il primo che ha toccato il secondo, mentre il terzo non ha potuto evitare la Chevrolet #48.

Anche a centro gruppo si registra una carambola: Kevin Harvick (che era stato al comando per 50 dei primi 128 giri), Danica Patrick, Clint Bowyer, Joey Logano, Keselowski, Denny Hamlin e Kurt Busch si sono toccati a vicenda. Harvick, Hamlin e Busch sono poi riusciti a proseguire non appena è stata data bandiera verde al giro 133.

Kasey Kahne è balzato al comando al giro 136, ma una tornata più tardi le vetture sono state nuovamente costrette a rallentare per l'incidente che ha visto protagonisti Trevor Bayne, Elliott Sadler, Jeffrey Earnhardt e Ricky Stenhouse Jr., finiti fuori alla curva 4 mentre Ryan Blaney rallentava. Successivamente anche Jamie McMurray ha rallentato, mentre Elliott ha cambiato traiettoria venendo centrato da Brendan Gaughan. Al giro 149 Joey Gase è invece stato colpito da Elliott, finendo con il coinvolgere anche l'incolpevole Gaughan.

Cole Whitt è tornato davanti al giro 153 dopo le collisioni, ma la Ford #72 di Aric Almirola lo ha passato. Successivamente Kyle Larson ha preso il comando delle operazioni per 6 tornate, cedendo poi il passo a Joey Logano al 162° giro. Elliott lo ha continuato a tallonare e al 175° passaggio si è messo alle spalle la Ford #22.

Al 197° passaggio la vetta è stata conquistata da Martin Truex Jr. Logano è invece incappato in mancanza di benzina, mentre Kyle Larson si è avvicinato alla testa della classifica senza però raggiungerla per cali di potenza in accelerazione, e Busch si è preso il primo posto.

Elliott, chiaramente deluso, ha tagliato il traguardo 14° e non ha voluto rilasciare commenti.

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Bella gara ad Atlanta... Brad Keselowski è stato bravo a sfruttare la penalità inflitta a Kevin Harvick nel finale e all'ultima ripartenza ha avuto la meglio su Kyle Larson. Nelle prime posizioni anche Matt Kenseth, giornata no per Jimmie Johnson, Danica Patrick conclude in 17. posizione...

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Brad Keselowski si è messo alle spalle una Daytona 500 decisamente poco brillante, regalando alla Penske la prima vittoria stagionale nella Monster Energy Cup Series, che è anche la sua 22esima affermazione in carriera nella top class, nella gara di Atlanta.

L'ex campione è stato bravo ad approfittare delle disavventure di Kevin Harvick, che ha pagato a caro prezzo una penalità per aver superato il limite di velocità in corsia box dopo essere stato il dominatore della corsa, chiudendo solo in nona posizione.

Keselowski così si è ritrovato in seconda posizione in occasione dell'ultimo restart ed è stato bravo a beffare la Chevrolet con i colori della Ganassi Racing affidata a Kyle Larson, che quindi si è fatto sfuggire una grande occasione.

Alle spalle dei primi due si è piazzato Matt Kenseth, primo tra i piloti Toyota, che anche lui forse avrebbe potuto fare di più senza una penalità. Stesso discorso che si può fare anche per Chase Elliott e Martin Truex Jr, che hanno chiuso rispettivamente quinto ed ottavo.

E' andata anche peggio al campione in carica Jimmie Johnson, che si è fatto beccare in errore per ben due volte e quindi ha chiuso la gara addirittura in 19esima posizione, alle spalle anche di Danica Patrick, 17esima. Male anche Dale Earnhardt Jr, 30esimo a causa di problemi di forature.

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Far west a Las Vegas! Bella gara con tanto di cazzotti a fine gara...

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Martin Truex Jr ha vinto la gara di Las Vegas della NASCAR Cup, approfittando dei problemi di motore che hanno rallentato il poleman Brad Keselowski a soli due giri dal termine.

Truex ha dominato gran parte dei 267 giri, vincendo le prime due fasi della corsa, ma ha dovuto fare affidamento sui problemi di Keselowski per assicurarsi il successo.

Il pilota della Furniture Row si era costruito un buon vantaggio nel secondo stage della corsa e sembrava poter mantenerlo fino alla bandiera a scacchi.

Poco a poco però Keselowski si è rifatto sotto nella fase conclusiva ed ha preso il comando delle operazioni a 24 giri dal termine, con Truex che ha lamentanto una carenza di grip sul lato sinistro.

Il portacolori della Penske ha preso il largo nell'ultima decina di giri, dopo un restart, ma al penultimo giro ha improvvisamente rallentato, consentendo a Truex di andare a regalare la prima vittoria del 2017 alla Toyota.

In seconda posizione alla fine si è piazzato Kyle Larson, precedendo Chase Elliott, Joey Logano ed un Keselowski decisamente frustrato.

Il vero show però è arrivato dopo la gara, con una rissa che ha coinvolto Kyle Busch e Joey Logano, a causa di un contatto che ha relegato il campione 2015 al 22esimo posto finale.

Giornata storta anche per Kevin Harvick, che si presentava a questo appuntamento da leader della classifica, ma che è finito a muro alla curva 1 dopo 68 giri a causa di una foratura.

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25 minuti fa, leopnd ha scritto:

Ma domani fanno la diretta?

No, la notizia è un po' "farlocca". Nel senso che han comprato i diritti ma fan solo vedere un'ora di highlights il martedì alle 19... Non fa schifo comunque, per seguire il campionato va ugualmente bene:P

Certo è che tu te ne fai poco ecco:asd:

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Il team Richard Childress Racing torna alla vittoria dopo 4 anni grazie a Ryan Newman, che ha battuto Kyle Larson e Kyle Busch. Logano vede sfumare la vittoria a causa di una foratura.

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Ryan Newman ha centrato la vittoria nel quarto appuntamento della NASCAR Cup 2017 sull'ovale di Phoenix, in Arizona. Il pilota del team Richard Childress Racing ha battuto Kyle Larson, primo pilota del team Ganassi Racing, e Kyle Busch, al volante della prima Toyota in classifica gestita dal team Joe Gibbs Racing.

Newman ha sfruttato perfettamente la caution causata dallo scoppio dela gomma sulla vettura del poleman Joey Logano. Il pilota del team Richard Childress ha deciso di rimanere fuori assieme a Ricky Stenhouse e Martin Truex Jr, mentre i leader della corsa Kyle Busch e Kyle Larson sono rientrati in pit lane.

Newman è riuscito a ripartire nel migliore dei modi, superando Stenhouse e portando a casa una vittoria che per il team Richard Childress Racing mancava dal 2013.

Alla fine Stenhouse è stat battuto anche da Larson e Busch, chiudendo ai piedi del podio. Non una grande gara per i piloti del team Penske. Brad Keselowski non è andato oltre al quinto posto assoluto, mentre Logano si è dovuto ritirare a causa di una foratura mentre era in piena lotta per centrare la prima vittoria dell'anno.

Sesto posto per Kevin Harvick (Stewart-Haas Racing), davanti a Daniel Suarez, Erik Jones e Jimmie Johnson. Ha completato la Top 10 Denny Hamlin.

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33 minutes ago, Paolo93 said:

ho appena visto la sintesi su Sport Italia. Cos'è sta storia degli stage?

Grandi novità in termini di formato di gara e di punteggio per la NASCAR. La serie ha infatti annunciato una serie di aggiustamenti decisi insieme al nuovo sponsor Monster, mantenendo la Chase For The Cup ma complicando oltremodo l’assegnazione dei punti. Le gare consisteranno di tre parti (indicativamente i primi due quarti e la seconda metà di corsa) e punti verranno assegnati ai primi dieci di ogni frazione, un po’ come avviene nella 24 Ore di Spa e di Daytona dopo 6 e 8 ore.

Rimaneggiata anche l’assegnazione dei “playoff points” ovvero dei punti bonus che vengono “trasportati” nella chase for the cup, finora limitati ad un premio-vittoria. I piloti si vedranno assegnare questo tipo di punti anche nei vari segmenti, e per il piazzamento al termine della stagione regolare (i primi 10). Inoltre, i punti bonus conteranno nei primi tre round dei playoff, ovvero verranno aggiunti al punteggio nelle tre fasi.

Queste scelte nascono con l’intenzione di favorire i piloti di vetta nelle varie gare anche per l’assegnazione del titolo finale, e tenere aperta ed incerta la lotta fino alla fine. Il risultato, all’apparenza un’accozzaglia cervellotica, staccherà ancora di più gli appassionati dall’ottica del campionato, cercando di ridurre i “se e ma” con una classifica che sarà molto difficile da interpretare.

Altre novità riguarderanno i premi in denaro (che verranno pagati solo all’ultima frazione) e le riparazioni in gara. Le squadre non potranno più sostituire interi pannelli della carrozzeria, e avranno ulteriori limitazioni, di fatto impedendo a piloti protagonisti di incidenti “sostanziosi” di tornare in pista sotto di diversi giri.

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