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12 - Gran Premio d'Austria 1975


Andrea Gardenal

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Ronnie Peterson, Lotus 72E - Ford

Il super svedese si esalta nelle sue condizioni di pista predilette. Risale dal tredicesimo posto alla zona punti in sei giri, avendo poi ragione anche di Depailler e Stuck. Al termine del 22esimo giro è però costretto ad una sosta per un problema alla visiera del casco, perde tre posizioni ma riesce almeno a risuperare le due Ferrari. Col senno di poi, sfuma una grossa occasione per riportare la Lotus sul podio.

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Carlos Pace, Brabham BT44B - Ford

La gara del brasiliano procede anche peggio rispetto a quella del compagno di squadra. Al sesto giro è quindicesimo ma si ferma ai box con una gomma dechappata, riparte a fondo classifica e ci rimane finché il motore non lo abbandona durante il diciottesimo passaggio.

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Vittorio Brambilla, March 751 - Ford

Il Capolavoro. Dalla bandiera verde a quella a scacchi domina incontrastato, rifilando secondi su secondi a tutti. Dopo il traguardo sbatte contro il guardrail mentre festeggia la vittoria, ma riporta solo qualche lieve danno alla vettura. Prima vittoria italiana nel mondiale dopo nove anni e prima assoluta del team March dopo sei secondi posti dal 1970.

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Hans-Joachim Stuck, March 751 - Ford

Si qualifica ottimamente al quarto posto e occupa la quinta posizione quando, all'undicesimo giro, esce di pista alla curva Bosch. Un brutto botto che lo lascia in evidente stato di shock, ma nulla di grave dal punto di vista fisico.

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Clay Regazzoni, Ferrari 312T

Anche Rega opta per una gara prudente in condizioni difficili. Parte piano, poi approfitta di qualche ritiro per risalire fino al sesto posto con la sosta di Peterson, che però riesce a risuperarlo. Termina settimo, riuscendo a non farsi doppiare dall'inarrestabile Brambilla.

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Niki Lauda, Ferrari 312T

Come detto, il primo match ball sfugge per il dimezzamento dei punti assegnati da questa gara. Comanda la gara per i primi quattordici giri dopo l'ennesimo record in qualifica, poi cede a Hunt e Brambilla. In seguito accusa qualche problema al motore, retrocedendo in sesta posizione. L'unica consolazione è che, con la cancellazione del Gran Premio del Canada, il primo iride per l'austriaco potrebbe arrivare proprio a Monza.

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Jean-Pierre Jarier, Shadow DN7 - Matra

Decisamente più sfortunato il secondo pilota del team di Don Nichols. Parte male e dopo un giro è ventesimo, si ritira al termine del decimo passaggio per un problema di iniezione. Il debutto del V12 Matra non ha avuto un gran successo.

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Brett Lunger, Hesketh 308 - Ford

Direttamente dalle formule americane, con qualche puntata nella Formula 2 europea, arriva questo 29enne del Delaware che parte 17esimo e termina 13esimo dopo avere ostacolato per ben due giri il compagno di squadra in fase di doppiaggio.

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Mark Donohue, March 751 - Ford

Sbatte alla Hella Licht alla fine del warm-up domenicale ad una velocità stimata sui 260 km/h, precipitando in una scarpata. Le condizioni non sembrano inizialmente gravissime, ma il giorno dopo finisce in coma a causa di un'emorragia cerebrale, perdendo la vita. Lascia la moglie e due figli. Il successo più importante della sua carriera è senz'altro la 500 Miglia di Indianapolis del 1972 vinta con il team Penske, lo stesso che lo ha accompagnato per la maggior parte dei suoi anni da pilota. 14 partenze nel mondiale, con un podio al debutto in Canada nel 1971.

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