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01 - Gran Premio d'Argentina 1975


Andrea Gardenal

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  • 3 years later...

Emerson Fittipaldi, McLaren M23/9 - Ford

Anno nuovo, telaio nuovo, storia vecchia.

Il fresco campione del mondo non si affanna più di tanto in quaifica (quinto tempo) ma in gara sfrutta al massimo le qualità delle M23 e la sua capacità tattiche, ricominciando il mondiale dalla prima posizione in classifica.

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Jody Scheckter, Tyrrell 007/2 - Ford

I test del Paul Ricard hanno convinto Gardner a mantenere l'aerodinamica del 1974 per non compromettere il bilanciamento dell'ottima 007.

Un contatto con Mass costringe Jody a una lunga sosta ai box al primo giro e così il GP d'apertura della stagione si conclude con un nulla di fatto.

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Ronnie Peterson, Lotus 72/R8 - Ford

La crisi petrolifera ha seriamente danneggiato le vendite di auto stradali di Colin Chapman che si vede tagliare il budget anche da parte dello sponsor JPS. Per questi motivi il geniale costruttore si vede costretto a rinunciare a progettare una nuova monoposto (la delusione della 76 èfa ancora male) e rimette in pista la gloriosa 72, ormai alla sua sesta stagione (unica monoposto con i freni entrobordo e quindi con maggiore massa sospesa).

Il telaio affidato a Peterson ha debuttato proprio su questa pista nel Gennaio del 1973.

Lo svedese si qualifica all'11° posto e con una partenza delle sue transita subito sesto ma si deve ritirare ben presto col motore ammutolito. E si guarda intorno...

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Carlos Reutemann, Brabham BT44B/1 - Ford

Considerato il potenziale espresso nel 1974, Gordon Murray si limita ad affinare il progetto BT44 in BT44B, con il notevole vantaggio di avere ora a disposizione uno sponsor come la Martini che vuole assolutamente ripetere i successi ottenuti con le Porsche 917 all'inizio del decennio.

Lole corre in casa ed è il favorito d'obbligo ma in qualifica non va oltre il terzo miglior tempo, alle spalle di Jarier e del compagno di squdra Carlos Pace.

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Al via Reutemann, che porta sul casco il logo dei Mondiali di calcio del 1978, si trova la strada libera per il forfait improvviso di Jarier e prende il comando ma a metà corsa le sue gomme perdono di efficacia (come si era già evidenziato nel warm-up) e deve accontentarsi del terzo gradino del podio, il primo davanti al suo pubblico.

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Carlos Pace, Brabham BT44B/2 - Ford

Doopo aver fatto segnare il secondo miglior crono in qualifica, Pace dimostra di non avere timori reverenziali verso il suo caposquadra e quando questi comincia ad accusare problemi di sovrasterzo non ci pensa due volte a superarlo e a portarsi in testa al GP. Nello stesso giro il brasiliano, non avvedendosi delle bandiere gialle esposte, va in testacoda sullo sporco lasciato da Wilson Fittipaldi e riparte dalla settima posizione.

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Velocissimo, supera Depailler e le due Ferrari ma il suo motore va in fumo a 7 giri dal termine.

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Vittorio Brambilla, March 741/2 - Ford

La scuderia di Bicester è in profonda crisi, nonostante i successi in F2 e F3, e al momento non ha ancora pronta una nuova monoposto. Si decide così di cominciare il campionato con una sola vettura, la vecchia 741, affidata al monzese grazie ai soldi della Beta.

Il Gorilla, come sempre, ha grinta da vendere e riesce a portarla al nono posto finale.

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Clay Regazzoni, Ferrari 312 B3/014

Il vice campione iridato ricomincia la sua caccia al titolo con la vecchia B3 che, nonostante i buoni risultati nei test invernali, comincia a denunciare i propri limiti rispetto alle monoposto emergenti.

Settimo in qualifica, Clay porta la sua Ferrari al quarto posto ma staccato di oltre 35 secondi rispetto alle vetture più aggiornate.

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Niki Lauda, Ferrari 312 B3/020

Telaio nuovo di zecca per Lauda in attesa della 312T.

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In qualifica ottiene il quarto tempo ma in gara deve cedere il passo anche ai più veloci Hunt e Fittipaldi prima di accusare problemi di assetto e di motore. Riesce comunque a conquistare un punto iridato.

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Mike Wilds, BRM P201/04

Il declino della BRM sembra inesorabile. Il patron Louis Stanley aggiunge il suo cognome a quello della squadra ma non ha nemmeno uno sponsor, per cui si continua con la vecchia 201 e i vecchi motori. Le uniche novità sono rappresentate da un muso diverso e la colorazione in stile Union Jack.

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Wilds si qualifica, più che altro per mancanza di avversari, ma la sua gara (in cui userà la vecchia configurazione aerodinamica) si conclude per un problema di vapour lock.

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Tom Pryce, Shadow DN3/3A - Ford

Il gallese non dispone ancora della nuova DN5 che ha sorpreso tutti nei test del Castellet e per il momento si deve accontentare della vecchia DN3 col muso nuovo e altri piccoli aggiornamenti.

La differenza c'è e si vede. Corsa nelle retrovie e ritiro nel finale.

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Jean-Pierre Jarier, Shadow DN5/1A - Ford

La nuova creatura di Tony Southgate sembra essere nata benissimo e, dopo i convincenti test invernali, Jarier la porta clamorosamente in pole a Baires.

Si tratta della prima pole position sia per il pilota che per il costruttore.

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Forse il troppo entusiasmo porta uno dei meccanici a perdere il lume della ragione, facendogli montare gli ingranaggi del cambio in maniera errata. Il risultato sarà lo stop pressochè immediato di Jarier al momento dell'allineamento per la partenza e lo sconforto per una grandissima occasione mancata.

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John Watson, Surtees TS16/04 - Ford

Anche la situazione economica della Surtees è assimilabile a quella di March e BRM, costretta a schierare una sola vettura per Watson, a sua volta rimasto a piedi dopo che John Goldie ha revocato la sponsorizzazione al team Hexagon.

La vettura è sempre la mediocre TS16 alla quale è stata modificata l'aerodinamica e la posizione dei radiatori come sulla Hesketh.

Inoltre è stata adottata una livrea gialloblu per accattivarsi i tifosi del Boca Juniors.

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L'irlandese fa miracoli con una vettura che da tempo non è più competitiva, qualificandosi col 15° tempo ma la sua gara si conclude dopo appena 6 giri con bandiera nera per la sostituzione non consentita della pompa della benzina.

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Arturo Merzario, Williams FW03 - Ford

Finita malamente la pseudo collaborazione con la Iso e ridotta notevolmente la sponsorizzazione della Marlboro (che ora mette tutte le risorse sulla McLaren campione del mondo), Williams ricomincia dai vecchi telai ai quali è stata applicata una nuova veste aerodinamica.

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Il mondiale del Fantino comincia con un abbandono dopo 44 giri per la rottura del comando dell'acceleratore.

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