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Osella Squadra Corse 1980-1990


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La Osella Engineering (più nota come Osella Corse) è una casa automobilistica italiana che fabbrica vetture da competizione, fondata nel 1965 da Vincenzo "Enzo" Osella, proveniente dalla Abarth. La casa esordì nelle gare di salita per poi costruire la prima Formula Ford e successivamente la prima Formula 2 nel1974.

Lo sbocco naturale fu la Formula 1 in cui la casa partecipò dal 1980 al 1990 ottenendo come miglior risultato il 4º posto al Gran Premio di San Marino 1982. Nel 1990 e 1991 fu rilevata dal principale sovvenzionatore e gareggiò col nome di Fondmetal.

Dopo la chiusura del progetto Formula 1 per difficoltà economiche la Osella si è di nuovo concentrata sulla produzione di vetture sport prototipo, settore dal quale non si è mai staccata.

1980-1982: Motori Ford-Cosworth

Nel 1980, ancora Cheever portò la Nuova FA1 all'esordio nel mondo della Formula 1. La vettura era progettata da Giorgio Stirano e spinta dal classico Ford Cosworth DFV. La vettura era pesante ed aerodinamicamente inefficiente,[1] distinguendosi solo per una stupenda livrea blu e bianca. Molti componenti erano fabbricati in casa con molti problemi qualitativi: Cheever riuscì a finire una sola gara.

Nel 1981 la vettura venne evoluta nella FA1/B con i nuovi piloti Beppe Gabbiani e Miguel Ángel Guerra. L'inizio di stagione fu deludente: numerose furono le mancate qualificazioni. Tra l'altro Guerra al suo esordio in Formula 1 non riuscì a completare neppure un giro, uscendo di pista e ferendosi nel Gran Premio di San Marino (è l'unico pilota ad aver disputato un solo gran premio senza concludere neppure un giro). Sostituito da Piercarlo Ghinzani (13º al GP del Belgio) e Giorgio Francia e infine da Jean-Pierre Jarier che nelle ultime 7 corse risollevò le sorti del Team con 7 qualificazioni, anche se non raggiunse mai la zona a punti. La stagione fu anche turbata dalla morte del meccanico Giovanni Amadeo, investito durante le prove del GP del Belgio da parte della Williams di Carlos Reutemann, incidente dovuto alla pessima organizzazione del Gran Premio.

Dopo un interim di Giorgio Valentini (con Enzo Osella stesso come progettista) la direzione tecnica era stata presa dal francese Hervè Guilpin che progettò la vettura FA1/C che esordì con Jarier eRiccardo Paletti nel corso del 1982. Jarier ottenne il miglior risultato nella storia del Team con il quarto posto nel Gran Premio di San Marino, boicottato dalle scuderie britanniche (solo 10 vetture al via)

La stagione fu turbata dalla morte di Riccardo Paletti a causa di un incidente al via del Gran Premio del Canada e da una serie di rotture meccaniche, soprattutto alle sospensioni che portarono al licenziamento di Guilpin e al rifiuto di Jarier di scendere in pista nell'ultimo Gran Premio a Las Vegas, nonostante un decimo posto in griglia di partenza.

Gli scarsi mezzi finanziari e tecnici, almeno per la Formula 1 (mai una Osella fu portata in galleria del vento prima del 1988) portarono il team ad un passo della scomparsa.

1983-1988: Motori Alfa Romeo

Nel 1983, grazie allo sponsor Kelemata il team riuscì a schierarsi con le vetture dell'anno riviste nella versione FA1/D precedente e ottenere la fornitura dei motori V12 dell'Alfa Romeo dismessi dal team ufficiale, passato ai motori turbo. Ad Imola, nel Gran Premio di San Marino, Piercarlo Ghinzani cercò di qualificare la vettura con motore Alfa Romeo, ma con scarsi risultati. Nel frattempo il nuovo progettista: Tony Southgate (ex Arrows) aveva progettato la nuova vettura FA1/E, di migliore realizzazione,[1] che permise a Ghinzani e Corrado Fabi di qualificarsi abbastanza regolarmente ma non di andare a punti.

Il motore Alfa V12 fu più una complicazione che un'opportunità ma permise di allacciare i rapporti con la casa milanese. L'anno successivo Osella ottenne i motori turbo V8 e i cambi per far correre una vettura per Piercarlo Ghinzani.


La scarsità di fondi portava alla necessità di risparmiare i motori, costringendo a ridurre la pressione di sovralimentazione per evitare rotture e consumi eccessivi (dal 1984 al 1988 vigeva in formula 1 la limitazione dei consumi di carburante in gara). Nel 1986 Osella tentò di sostituire i motori Alfa con quelli della "Motori Moderni" e dal 1987 con i Cosworth. Entrambe le soluzioni erano troppo costose e Osella continuò con motori, cambi e telai Alfa Romeo. Nel 1988 l'Alfa Romeo, per evitare cattiva pubblicità, chiese ed ottenne che i motori non venissero più chiamati col nome originario ma come "Osella V8".Osella e Alfa Romeo ebbero una strana relazione: da un lato l'Alfa Romeo (che stava passando dalla proprietà statale a quella della FIAT) aiutò il team a sopravvivere nell'era dei motori turbo, dall'altro queste macchine pesanti, inaffidabili e assetate di benzina contribuirono alla mancanza di competitività.[1] Addirittura la vettura del 1984, la FA1/F utilizzava anche cambio e telaio derivato dall'Alfa Romeo 183T. E questa "derivazione" rimase sino alla FA1/I del 1988!


Nel 1985 il team proseguì con l'evoluzione della vettura, ribattezzata FA1/G, con qualche aggiornamento aerodinamico. La situazione economica si aggravò e a metà stagione Ghinzani dovette lasciare posto al pilota pagante Huub Rothengatter.Sin dal 1984 la carenza di fondi impose all'Osella di ingaggiare per la seconda parte di stagione l'Austriaco Jo Gartner per la sua dote di sponsorizzazioni. Questo portò nella seconda parte di stagione ad un calo di prestazioni, dopo che Ghinzani ottenne il quinto posto nel rocambolesco Gran Premio di Dallas. Gartner ottenne un quinto posto a Monza ma, non essendo la vettura iscritta al mondiale, non portò punti al team.

L'anno successivo Osella iscrisse due vetture per Ghinzani e il Campione Europeo di Formula 3000, Christian Danner. Era prevista l'adozione dei V6 Motori Modernima la mancanza di fondi costrinse a proseguire con i vecchi motori Alfa Romeo (la casa milanese si era ritirata ed Osella acquistò altri motori usati) montati sulla FA1/H.

A metà stagione la situazione economica peggiorò e, passato Danner alla Arrows, la seconda vettura venne affidata al canadese Allen Berg, pilota inesperto ed inadatto alla formula 1.

Nel 1987 l'unica Osella venne affidata ad Alex Caffi che non concluse una sola gara (ad Imola fu classificato 12º ma era rimasto senza benzina a 5 giri dalla fine).

Nel 1988 venne ingaggiato Nicola Larini. Le vetture subirono un profondo lavoro aerodinamico e il motore ribattezzato "Osella" sottoposto ad alcune migliorie per adeguarsi alle ulteriori limitazioni sui consumi di benzina. Malgrado buone premesse non andò oltre un 9º al Gran Premio di Monaco.

Ritorno al motore Cosworth (1989-1990) e l'accordo con Fondmetal

La stagione 1989 vide grandi novità: affidata la progettazione all'ex tecnico Ferrari Tomaini, per la prima volta dal 1983, l'Osella presentò una vettura la FA1/M completamente nuova e di propria progettazione. Dotata del motore Ford Cosworth DFR e gomme Pirelli, ottenne buoni risultati in prova (Larini 10º in Giappone). Purtroppo in gara la vettura soffrì molti ritiri sia con Larini, sia con Ghinzani, tornato al team per la sua ultima stagione in formula 1. In Canada Larini era terzo quando fu costretto al ritiro per rottura del motore.

Nel 1990, Osella vendette la proprietà alla Fondmetal, diventata nel 1989 "main sponsor".

La scuderia fu trasferita e cambiò nome dal 1991, diventando proprio Fondmetal.

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