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leopnd

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A parte il video da lacrime (con un brano da memoria), il resoconto da meraviglia di Leo e il deja-vù da manuale, non mi ero neppure posto la questione se ci fosse un topic su di lui... lo davo automatico per scontato.

Leo... grazie di aver tappata la falla. 

P.S.: in questi casi mi rendo conto di quanti driver abbiano corso fra INDY, F1 e CART in oltre 100 anni di corse... e capisco che il nostro lavoro non ha un vero traguardo :D

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Il successo ottenuto in F.Renault garantisce a Laffite la conferma della fiducia da parte della BP France che gli rinnova la sponsorizzazione per il 1973 e lo riporta in quella F3 che aveva dimostrato di meritare fin dal suo esordio. Ovviamente sempre con una Martini, la MK12 con motore Ford preparato da Holbay.

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Jacquot domina nettamente il campionato francese (che si snoda anche su circuiti di altre nazioni europee) con nove vittorie, tre secondi e un terzo posto.

La vittoria più prestigiosa è sicuramente quella conquistata al GP di Montecarlo che all'epoca si trasformava spesso nell'accesso alla massima categoria nel giro di pochi mesi.

 

Si ripete l'esperienza di Le Mans sempre con la JS2-Maserati, in coppia con lo stesso Guy Ligier, ma anche stavolta non vedrà la bandiera a scacchi dopo una squalifica per un rabbocco di olio non permesso.

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Anche il 1973 si conclude quindi in maniera molto positiva.

Modificato da gio66
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Nel'autunno del 1973 la svalutazione del dollaro, la Guerra del Kippur e la speculazione spregiudicata da parte dei paesi produttori provocano la prima grande crisi petrolifera. Tra ottobre 1973 e gennaio 1974 il prezzo del barile di petrolio quadruplica. In Italia si im pongono l’Austerity e la circolazione delle auto a targhe alternate, con il divieto di circolazione alla domenica (giravamo in bici in mezzo alla strada bullandoci alla grande :asd:.

In Francia il primo ministro gollista Pierre Messmer (appartenente alla lobby del nucleare) emette un decreto che vieta le competizioni automobilistiche. Questo comporta il ritiro della sponsorizzazione da parte della BP France e così Tico Martini, che stava cominciando a lavorare alla sua prima monoposto di F2 per Laffite, deve abbandonare il progetto. Il 10 dicembre Jean-Marie Balestre, allora Presidente della FFSA, riesce a far ritirare il decreto a Messmer, la BP offre di nuovo il suo sostegno ma ormai è tardi per portare a termine il lavoro. Per non perdere la stagione, la BP acquista una March 742 con motore BMW preparato da Jochen Neerpasch e Martini la modifica in mmaniera molto evidente sulla base di ciò che era già riuscito a progettare per la sua vettura.

Questa la March ufficiale.

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Questa invece la versione modificata da Martini.

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Nella sua prima stagione di F2 Jacquot ritrova un vecchio amico, Jean-Pierre Jabouille, il quale corre con la Elf2 che in realtà è una Alpine A367 pesantemente modificata e sviluppata dallo stesso pilota, alla sua quinta stagione da collaudatore proprio per conto della Alpine (e quindi diretta emanazione della Renault).

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Il salto di categoria non spaventa Laffite che è la grande rivelazione del campionato e con la sua "Marchtini" privata mette in seria difficoltà le March ufficiali: vince a Salisburgo, arriva secondo a Pau, Hockenheim e Karlskoga e terzo a Vallelunga, concludendo il campionato al terzo posto, proprio davanti all'amico spilungone.

In realtà rimane in lotta per il titolo fino a Pergusa (ottava prova del campionato) quando è saldamente al comando ma rimane senza benzina per un errore suo (è lui che si occupa di questa operazione prima della gara). Con quella vittoria avrebbe raggiunto Depailler in testa alla classifica con due gare da disputare.

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Non manca la presenza ormai fissa a Le Mans, sempre con la Ligier JS2-Maserati ufficiale, stavolta verniciata con i colori blu e bianco della Gitanes.

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Finalmente arriva la prima soddisfazione con l'8° posto assoluto in equipaggio con Alain Serpaggi, già suo avversario ai tempi della F.Renault.

 

Ma le sorprese non sono finite.

In luglio Jabouille tenta invano di qualificarsi per il suo primo GP di F1, a Digione, con la Iso di Frank Williams. Al Nurburgring ci prova Jacquot che si qualifica col 21° tempo (su 32 partecipanti) ma si ritira dopo due giri per la rottura di una sospensione. La pochezza della FW02 non gli farà mai vedere la bandiera a scacchi fino a fine stagione ma nelle ultime due gare (Mosport e Watkins Glen) si toglie il lusso di qualificarsi davanti al compagno di squadra Arturo Merzario.

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Passata la paura del petrolio, Tico Martini riprende in mano il suo progetto, questa volta sponsorizzato dalla Elf e dal fantomatico elisir Ambrozium H7. Nasce così la Martini MK16, la prima monoposto di F2 progettata e costruita dall'artigiano di Magny-Cours.

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Ma la stagione agonistica di Laffite comincia già a Gennaio col GP d'Argentina di F1. La Iso ha abbandonato Frank Williams che però continua a partecipare al mondiale con mezzi di fortuna e grazie all'aiuto di altre scuderie che gli danno una mano con gomme usate e pezzi di ricambio.

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A Interlagos porta a termine il suo primo GP classificandosi undicesimo e facendo tutta la gara, su un circuito mai visto prima, davanti a Graham Hill.

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Il 9 Marzo comincia l'Euro F2 a Estoril e la musica è completamente diversa. La MK16 è un'ottima monoposto, ora dotata del BMW preparato da Schnitzer e Jacquot ottiene pole e vittoria. A Thruxton aggiunge anche il giro più veloce in gara. Una partenza mica male.

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Il weekend successivo Laffite si presenta a Digione per fare una nuova esperienza.

A fine 1974 le grandi case costruttrici Ferrari, Matra e Alfa Romeo abbandonano ufficialmente il Mondiale Marche ma l'Autodelta continua a correre facendo gestire le 33 TT12 al team WKRT di Willi Kauhsen. Uno dei collaboratori più importanti dell'ing. Chiti è il francese Michel Tetu, progettista della Ligier JS2 a motore Maserati, che conosce bene il talento di Laffite e lo propone all'attenzione della squadra che ha già Arturo Merzario come pilota ufficiale.

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L'esordio è più che positivo: vittoria.

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Passano due settimane e la coppia Merzario/Laffite concede il bis alla 1000 Km di Monza battendo, tra gli altri, anche l'Alpine A442 turbo di Jabouille e Larrousse.

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L'impegno prioritario di Laffite rimane comunque il campionato di F2 e nelle date concomitanti rinuncia alla F1 (come oggi, tale e quale :asd: ).

A fine aprile altra pole e altra vittoria al Ring (in concomitanza con il GP di Spagna).

 

Torna sulla Williams a Montecarlo ma non riesce a qualificarsi (18 ammessi al via) così come il suo compagno di squadra Merzario ma si riscatta la settimana successiva con l'hat trick conquistato a Pau.

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Il 1° giugno torna sull'Alfa e vince anche la 1000 Km del Ring, sempre in coppia con Merzario, terminando così la sua breve esperienza tra i Prototipi da imbattuto. Non male per un deb.

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Sette giorni dopo si sposta a Hockenheim e vince la quinta gara su sei disputate dell'Euro F2.

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Gli rimane comunque il cruccio della F1 dove non riesce a ottenere risultati decenti per la carenza di mezzi della squadra ma al Nurburgring succede qualcosa. Per una volta Jacquot può disporre di ottime gomme nuove che, unite al suo talento e alla conoscenza dell'Inferno Verde gli consentono di correre una gara capolavoro.

Qualificatosi col 15° tempo effettua una gara regolare e, grazie anche ai numerosi ritiri e alla foratura di Lauda, riesce a conquistare un incredibile secondo posto, il primo podio sia per lui che per Frank Williams.

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L'annata si conclude con la conquista del titolo europeo di F2 che gli vale l'invito a correre a Suzuka, pagato dalla Marlboro, per correre una gara del campionato giapponese di F2000 con una vecchia March 742.

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Ma non è ancora finita!

Guy Ligier decide di fare un salto di qualità e costruisce una F1 tutta francese, progettata da Gerard Ducarouge (già progettista in Matra), dotata del V12 prodotto dal colosso militare francese, sponsorizzata dalla Gitanes e benedetta dal governo di Parigi.

Il pilota designato a portarla in gara è Jean-Pierre Beltoise (pilota Gitanes) che è fuori dalla F1 da un anno dopo il declino della BRM ed è proprio lui a portarla in pista per i primi test invernali al Paul Ricard.

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Ligier però non si accontenta e convoca anche altri piloti francesi per fare delle comparazioni. Tra questi ci sono Jarier, Pescarolo e Laffite.

Jacquot è quello che fa meglio di tutti (anche se poi in Francia ci saranno polemiche per via del fatto che i test sono stati fatti in condizioni diverse) e alla fine Guy Ligier fa la sua scelta: la JS5 sarà pilotata nel mondiale 1976 da Jacques Laffite.

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