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Jean Alesi


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Jean Alesi nasce l'11 Giugno 1964 ad Avignone, in Francia, dove la sua famiglia si era stabilita dopo essersi trasferita dall'Italia.

Cresciuto in una famiglia appassionata di motori, la carriera di Jean inizia sui kart all'età  di 16 anni, parentesi che frutterà  due titoli nazionali.

Nel 1983 Jean corre nel monomarca francese della Renault 5 Turbo, competendo in 12 gare con una vittoria a Nogaro e altri piazzamenti a punti. Alla fine del campionato è settimo con 47 punti (vincitore J.M. Bernes con 98 punti).

Nel 1984 passa alla Formula Renault Turbo. Giunge decimo in Classifica con 25 punti grazie ad alcuni piazzamenti (vincitore Dalmas con 145 punti).

Il 1985 lo vede ancora protagonista della Formula Renault Turbo. Alesi ottiene una lunga serie di podi. Il migliore piazzamento è il 2° posto a Le Mans, seguito da quattro terzi posti e un quinto posto, che gli valgono la 5° posizione finale con 64 punti (vincitore Bernard con 140 punti).

Per l'annata 1986 passa in Formula 3 francese con una Dallara-Alfa: conquista 2 vittorie (Albi e Le Mans), due secondi posti, tre terzi posti e un quinto, che gli valgono la seconda posizione in Campionato con 78 punti dietro Dalmas (118 punti).

Nel 1987, sempre in F3 francese, alternando una Dallara-Alfa a una Martini-Alfa conquista ben 7 vittorie, 2 secondi posti e 2 terzi, che gli consentono di vincere il Campionato Francese con 144 punti contro i 130 di Bernard.

Trasferitosi nel campionato di F3000 internazionale nel 1988, con la Oreca ottiene un secondo posto a Pau e vari piazzamenti, che gli valgono decimo posto finale con 11 punti, mentre il campione è Moreno con 43.

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Nel 1989 Jean Alesi è impegnato nel campionato internazionale di F3000, nel team Jordan.

L'avvio è altalenante con un quarto posto a Silverstone e un ritiro a Vallelunga, ma a Pau arriva la prima vittoria che lo lancia in classifica, dove se la dovrà  vedere per tutto il campionato con la DAMS del connazionale Erik Comas. Nel GP a Jerez ottiene solo un quinto posto.

Ma è proprio in questo momento che l'occasione per il debutto in F1 per Jean Alesi si materializza, precisamente al Gran Premio di Francia di luglio.

La Tyrrell Ford ha infatti appena firmato un contratto di sponsorizzazione con lo sponsor tabaccaio Camel, che stride con lo sponsor personale di Michele Alboreto, la Marlboro. Questo comporta l'appiedamento del forte pilota Italiano, e l'occasione d'oro per debuttare nella massima formula per Jean.

Il circuito del Paul Ricard non è certo facile, e quindi il massimo che si può pretendere da un debuttante è che porti la macchina al traguardo.

E il debutto è ottimo, con una quarta piazza finale, dopo aver occupato anche la seconda posizione, utile a portare punti importanti per la Scuderia. E non solo, il pilota dimostra di essere dotato di velocità  e di essere molto incisivo, di dare tutto in pista.

"Absolutely sensational" (commento di Murray Walker durante il GP).

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Tanto basta a Ken Tyrrell per assumerlo a tempo pieno per il resto del 1989 e per il 1990.

Invece il Gran Premio di Gran Bretagna non va altrettanto bene, con una qualifica negativa e una gara conclusa con un testacoda quando occupava la settima posizione.

Lo stesso errore non è ripetuto nel successivo Gran Premio di Germania, dove dopo una buona decima piazza in qualifica tiene a bada la voglia di strafare e conclude nella stessa posizione una gara condotta almeno sempre davanti al compagno di squadra. Il Gran Premio d'Ungheria a livello di risultati è quasi la fotocopia della gara precedente, con Jean che conclude nono un'altra gara davanti a Palmer, nella gara passata alla storia per la leggendaria prestazione di Nigel Mansell, un pilota a cui Jean, per guida e stile, potrà  essere paragonato. Di più non gli si può chiedere.

Impegnato ancora nel campionato di F3000, Jean salta quindi il Gran Premio del Belgio, sostituito da Herbert che non impressiona.

Torna alla guida della Tyrrell per il Gran Premio di Monza dove coglie altri 2 punti mondiali, per cedere nuovamente la sua auto a Herbert per il Gran Premio del Portogallo a settembre.

Il Gran Premio di Spagna lo vede tornare alla guida e replicare il risultato francese, con un quarto posto dietro alla McLaren di Senna, la Ferrari di Berger e la seconda McLaren di Prost, dopo aver rischiato molto in partenza con una frenata a ruote bloccate che quasi provoca un incidente multiplo.

Dopo la partenza con allegato lo spavento, mantiene la posizione e lentamente riesce a risalire fino al quarto posto finale nel tortuoso circuito di Jerez.

Le ultime due gare, a Suzuka e Adelaide, vedono una Tyrrell in grossa difficoltà , con Palmer che addirittiura non si qualifica in Australia. Le gare di Jean sono brevi e si concludono entrambe per guasti.

La prima esperienza di Alesi in F1 si conclude con 8 punti che gli valgono il nono posto in classifica, migliore dei piloti Tyrrell, che in totale porta a casa 16 punti e il quinto posto nel Costruttori. Come risultati, i due quarti posti in Francia e in Spagna sono il momento più alto.

Parallelamente alla F1, Jean continua a correre in F3000, motivo per cui ha saltato i Gran Premi del Belgio e del Portogallo.

Nonostante l'impegno in 2 fronti, Jean in questo periodo fitto di appuntamenti raccoglie altre due vittorie, a Birmingham e a Spa, due Pole, a Pergusa e Birmingham, e un giro veloce (ancora a Birmingham). Questi risultati, uniti a quelli ottenuti nella prima parte di Campionato quando ancora non era impegnato in F1, gli valgono la vittoria del prestigioso campionato di F3000, dove ottiene il titolo con una gara di anticipo sulla fine della stagione.

Alesi può anche vantare una partecipazione alla 24 Ore di Le Mans, con Will Hoy e Dominic Dobson per il Team Schuppan, ma la gara si conclude con un ritiro per un incendio sulla vettura.

In autunno, infine, Jean partecipa, alla guida di una Ferrari F40, alla gara IMSA di Laguna Seca, giungedo terzo al traguardo.

Un’annata che si conclude quindi con grande soddisfazione per Jean, che sembra ormai essere pronto a diventare il nuovo astro nascente dell'automobilismo francese.

Nel 1990 Jean corre solo in F1, compiendo definitivamente il grande salto.

La vettura è la rivoluzionaria Tyrrell 019, progettata da Postlethwaite e Migeot. Questa vettura resterà  nella storia come la prima F1 a muso alto.

Altri cambiamenti avvengono all'interno team: le Goodyear vengono sostituite dalle Pirelli, e Palmer viene rimpiazzato da Nakajima, pilota che non riuscirà  mai a reggere il confronto con il più talentuoso compagno.

La nuova monoposto della Tyrrell dà  il suo meglio nei curcuiti lenti e cittadini, e Jean è abile a non farsi sfuggire queste occasioni nel corso della stagione.

La stagione inizia però con la vecchia 018 per le prime due gare, Phoenix e Interlagos.

Ed è proprio la prima gara della stagione a portare alle cronache il nome di Jean Alesi come vera grande promessa per il futuro.

Approfittando della pioggia e della forma delle gomme Pirelli, ottiene una buona quarta posizione in griglia di partenza (ma il compagno non va oltre all11° posto). La partenza è una dei suoi capolavori, e alla prima curva è addirittura in vetta. Jean inizia ad allungare mentre dietro di lui a inseguirlo è Senna e non più Berger, che è andato a sbattere, mentre Prost su Ferrari si ritira. Questo comporta un calo dei concorrenti pericolosi e la possibilità  di un grosso risultato, ma chi non è d'accordo è Ayrton Senna su McLaren Honda, che dopo aver raggiunto Jean da vita a un duello fantastico che resterà  nella storia della F1, fatto di sorpassi e controsorpassi. Considerata anche la difficoltà  nei sorpassi che offre il circuito cittadino, lo spettacolo messo in mostra dai due, è solo da applaudire. Jean è consapevole che contro un rivale del genere, sia come pilota che come auto, c'è poco da fare, e quindi intelligentemente si accontenta della seconda posizione.

Dopo la gara entrambi i piloti sono entusiasti del loro duello, e gli appassionati ammirano questo giovane francese che è riuscito a tenere testa addirittura a Senna, conducendo la gara come un campione navigato.

Probabilmente è qui che i top team iniziano a mettergli gli occhi addosso.

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A Interlagos, nell'ultima gara della 018, i risultati sono più modesti, ma lo vedono comunque come il primo dopo i 3 top team, McLaren, Williams e Ferrari in qualifica, mentre in gara una scelta strategica sbagliata lo priva all'ultimo giro (crisi di gomme) della sesta piazza, dopo esser scampato a un incidente alla prima curva, con Patrese e De Cesaris.

Nel Gran Premio di San Marino debutta la nuova Tyrrell, e Jean riesce a essere ancora il primo degli altri in qualifica, con il settimo tempo. La gara inizia bene, con Jean che sopravanza le due Ferrari. Mansell recupera presto la sua posizione, e la parte finale di gara non sarà  positiva per Alesi, in quanto prima ha un contatto con la Benetton di Nelson Piquet, e in seguito corre in difesa cogliendo solo un punto iridato, grazie alla sesta piazza, nonostante i ritiri di Senna e Mansell.

Il Gran Premio di Montecarlo si corre in un circuito che calza a pennello alle caratteristiche della vettura guidata da Alesi, quindi l'occasione è ghiotta e lui è pronto a coglierla, nonostante sia il suo debutto assoluto nel circuito del Principato, il che non rende certo le cose più facili.

La sua guida tra i muretti di Monaco è spettacolare e aggressiva, e la terza piazza in griglia, con il compagno solo 21°, non fa altro che dimostrare ancora una volta il suo grosso potenziale.

In gara parte bene e con un attacco deciso supera Prost al Mirabeau. Dietro di lui, Berger tenta la stessa manovra con risultati disastrosi, che comportano la bandiera rossa e la ripetizione della partenza.

Nella seconda partenza Jean non riesce a sopravanzare Prost, che memore dell'accacco precedente chiude sapientemente la porta. Alesi corre come un pilota navigato e non commmette nessun errore, mantenendo la terza piazza a lungo fino al ritiro di Prost che gli permette di salire al secondo posto, che difenderà  con le unghie e con i denti dal ritorno della McLaren di Berger, e nel contempo non perderà  troppo terreno da Senna, concludendo secondo a breve distanza dal campione Brasiliano.

Dopo la quarta gara Alesi è addirittura terzo in classifica piloti, dietro le due McLaren: un avvio oltre ogni previsione.

Il Gran Premio del Canada non è positivo, con un errore sull'umido che lo porta a uno spettacolare inicidente, mentre in Messico deve accontentarsi del settimo posto dietro a due Ferrari, una McLaren, due Benetton e una Williams.

Neanche il Gran Premio di Francia è soddisfacente, visto che un nuovo guasto, questa volta al differenziale, gli costa un ritiro.

Il velocissimo circuito di Silverstone non è adatto alla Tyrrell di Alesi, e Jean fa quel che può' portando la sua Tyrrell a un modesto ottavo posto. Non è un periodo facile della stagione, e la gara successiva è in un altro pistone veloce, Hockenheim. Nelle prove rompe un motore, e in qualifica riesce a issarsi fino alla ottava posizione, ma la gara è ancora una volta rovinata da un guasto, alla trasmissione questa volta. Da segnalare è un errore al pit stop, dove manca la piazzola ed è costretto a percorrere un altro giro prima del pit stop.

In Ungheria si mette ancora in mostra in qualifica, con la sesta piazza, ma la gara si concluderà  con un incidente con Pierluigi Martini a metà  gara.

Nonostante un periodo povero di risultati, i team manager delle squadre migliori non si sono dimenticati di lui.

Williams prima e Ferrari poi piombano sul giovane francese, nonostante Ken Tyrrell si dica convinto che Jean sarà  un suo pilota anche per il 1991.

Al Gran Premio del Belgio tornano le difficoltà , e il Week End passa anonimamente appena fuori dalla top six, questa volta senza grossi problemi meccanici che ne pregiudichino l'arrivo al traguardo.

L'avvicinamento al Gran Premio d'Italia è caotico. Williams annuncia che gia da tempo avevano firmato un pre accordo per il trasferimento di Jean nel suo team l'anno successivo, ma poi è piombata la Ferrari, di cui Jean è tifoso, che anch'essa gli ha fatto firmare un pre contratto. La polemica divampa, la Ferrari non si attira certo le simpatie del mondo della F1 ma è intenzionata ad accaparrarsi il pilota francese per la stagione successiva, ma lo stesso discorso vale per il team di Frank Williams.

àˆ in questo clima teso che Jean Alesi mette in scena il suo vero capolavoro per la stagione 1990.

Monza è il tempio della velocità , e la Tyrrell, con il suo telaio adatto ai cittadini e con il suo scarsamente potente V8, ha zero possibilità  di far bene. Da qui la decisione di azzardare nella messa a punto, con un'ala posteriore completamente piatta, a dispetto del pur basso carico aereodinamico usato dalle altre vetture. Questa scelta è dovuta alla carenza di potenza del motore Ford nei confronti dei V10 Honda, Renault e del V12 Ferrari. In questo modo, almeno potrà  disporre di una velocità  di punta simile agli altri.

àˆ altresì logico che questa decisione comporterà  un'inguidabilità  maggiore dell'auto, che gia da se non è formidabile in questo tipo di tracciati, a confronto delle avversarie.

Il quinto posto in griglia, ben 2 secondi e mezzo più veloce del compagno di team, pare gia un risultato incredibile. Ma il meglio deve ancora venire.

In partenza brucia la Ferrari di Mansell e alla Roggia passa anche Prost, ma la gara viene interrotta per l'incidente di Warwick.

Alla ripartenza, Jean parte di nuovo meglio di Nigel, e passa nuovamente Prost alla Roggia come alla precedente partenza.

I giri seguenti hanno dell'incredibile, con la poco potente Tyrrell incollata alle due McLaren Honda di Senna e Berger: una dimostrazione di talento in condizioni di guida poco facili pari a quella che verrà  mostrata da Jacques Villeneuve nelle qualifiche di Monza 1998, una condotta di gara che deve aver fatto sgranare gli occhi a molti appassionati.

Purtroppo, come forse era lecito aspettarsi, la sua gara finisce presto, perché in condizioni del genere mantenere la perfezione richiesta per tutta la durata della gara è pressoché impossibile, e la sua gara si conclude con un testacoda alla prima variante.

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La settimana dopo il Gran Premio di Monza, avviene il tanto atteso annuncio sul futuro: Jean Alesi guiderà  la Ferrari nel 1991, insieme al pluri Campione del Mondo Alain Prost. Nigel Mansell, dopo aver paventato il ritiro, si accaserà  successivamente alla Williams, dove il pre contratto di Jean verrà  stracciato dietro un cospicuo pagamento della Ferrari, mentre Stefano Modena sostituirà  il francese alla Tyrrell.

Il trasferimento di Alesi alla Ferrari, tra penali varie e ingaggio, è veramente costoso per riguardare un pilota con una sola stagione completa alle spalle, e le aspettative saranno sicuramente alte.

Prima di iniziare l'avventura in Ferrari, però, c'è da completare la stagione in Tyrrell.

Il Gran Premio del Portogallo è concluso in ottava posizione, la stessa di partenza, mentre il Gran Premio di Spagna a Jerez (noto per il terribile incidente del povero Donnelly), dopo un'ottima quarta posizione in qualifica e una discreta partenza, finisce alla prima curva dopo che Berger gli chiude la strada e Patrese non può evitare il tamponamento.

Il Gran Premio del Giappone di Alesi finisce il venerdì, dopo un incidente alla prima curva che lo lascia infortunato e impossibilitato a partecipare al Gran Premio, nonostante la settima posizione ottenuta in qualifica.

Nell'appuntamento finale ad Adelaide, dopo una buona quinda piazza in griglia di partenza, la gara lo vede concludere solo in ottava posizione, dietro alle McLaren, Williams, Benetton e Ferrari.

Il Campionato, che ha visto momenti positivi e momenti meno positivi dovuti a qualche errore di inesperienza e qualche problema tecnico di troppo, lo vede concludere al nono posto in classifica, frutto di due secondi posti e un sesto.

Il compagno di squadra otterrà  tre sesti posti, per un totale di 16 punti per il team Tyrrell.

Continua...

Con la preziosa collaborazione di Sundance76. ;)

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Dopo aver ottenuto la terza vittoria dell'anno in Belgio, Alesi conquistò il titolo nella successiva gara a Le Mans. Gli bastò un 6° posto perchè Apicella non vinse.

Jean divenne matematicamente Campione Internazionale di Formula 3000 con una gara di anticipo perché aveva già  3 vittorie e 39 punti contro 1 sola vittoria e 30 punti per Comas. (La vittoria valeva 9 punti).

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Alesi non corse l'ultima gara, impegnato ormai a tempo pieno con Tyrrell in F1, e Comas potè vincere e appaiarlo in classifica.

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Il 1991 si apre sotto i migliori auspici, visti i risultati del 1990 che hanno visto la Ferrari ricucire il gap che la divideva dalla McLaren Honda e lottare per il titolo fino alla fine.

Le aspettative sono alte, il Mondiale è l'obbiettivo non nascosto e Jean ha tutti i numeri per mettersi in mostra e crescere dietro l'esperto caposquadra Alain Prost.

Ma le cose andranno un tantino diversamente..

La 642 nasce come diretta discendente della competitiva 641/2 del 1990, ma non è minimamente in grado di ripeterne le gesta.

Considerata a torto una vettura velocissima, la migliore del lotto, gia alla prima gara verranno a galla i problemi di bilanciamento che renderanno impossibile ripetere i risultati del 1990.

Il principale problema è da ricercarsi nelle modifiche regolamentari che arretrarono i serbatoi di benzina alle spalle dei piloti, e ciò causò una diversa distribuzione dei pesi che, evidentemente, non rendeva buono il bilanciamento.

La 642 è ai limiti della inguidabilità , l'auto saltella come un altleta del salto in lungo alle Olimpiadi, e il pilota altro non può fare che cercare di tenerla in pista.

Il mondiale inizia a Phoenix, come nel 1990.

Le qualifiche vedono Jean solo in sesta posizione con l'insinuarsi dei dubbi di cui sopra. La gara inizia meglio, con Alesi che si porta fino al secondo posto lottando con Piquet, ma proprio in durante la lotta problemi al cambio iniziano a manifestarsi, costringendolo a rallentare fino a scendere in quinta posizione, fino al definitivo ritiro.

A Interlagos i dubbi della Ferrari diventano certezze, o meglio incubi: la 642 non va.

Jean si qualifica quinto davanti a Prost, mentre in gara scende in sesta posizione chiudendo 5 secondi dietro al compagno di squadra, in una gara difficile alla guida di un auto molto nervosa.

Il Gran Premio di San Marino è un disastro dipinto di rosso: Prost esce nel giro di formazione e Alesi va a sbattere alla Tosa tentando un azzardato sorpasso. Un Week End da dimenticare.

Al Gran Premio di Monaco la discesa della Ferrari continua, con una competitività  che ormai è inferiore a più team di quanto potesse essere accettabile.

Jean è solo nono in qualifica, mentre il pilota che lo ha sostituito in Tyrrell, Modena, è addirittura secondo.

In gara si mette in mostra per un'ottima partenza, che lo vede saltare dalla nona piazza alla quinta, ma da lì in poi ha l'unico scopo di arrivare in fondo, e ci riesce cogliendo un terzo posto più per i ritiri degli altri che per meriti della vettura guidata.

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La situazione della Ferrari non migliora. La parte gestionale è nel caos, non c'è stabilità  nel team che deve sviluppare la nuova versione della monoposto 1991 e addirittura Cesare Fiorio viene cacciato prima del G.P. del Canada.

A Montreal la musica non cambia, con una difficile qualifica in settima posizione e una gara conclusa per rottura del motore mentre occupa la terza piazza ben lontano dai primi.

Un timido miglioramento si vede nelle qualifiche al Gran Premio del Messico, seguito da una vivace gara che lo vede prima lottare per la seconda posizione con Senna, poi, dopo che entrambi sono stati sopravanzati da Patrese, hanno ripreso la loro lotta valida questa volta per la terza piazza.

Dopo un testacoda in fase di bagarre con il brasiliano, rimonta dalla nona posizione fino alla quarta ma a quel punto la frizione si rompe ponendo fine al suo Gran Premio.

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Pur nel caos generale, la nuova Ferrari 643 è pronta all'esordio. La monoposto tenta un innovamento rispetto alla disastrosa 642, nel tentativo di riaddrizzare un Mondiale fino a quel punto disastroso.

Il debutto è buono, ma sarà  solo un fuoco di paglia: il Gran Premio di Francia si svolge nel nuovo circuito di Magny-Cours, tracciato liscio come una palla di biliardo, condizione dove i cronici problemi della cavalletta Ferrari vengono meno, e danno l'idea di un miglioramento della situazione.

In qualifica Jean è solo 6°, dietro di un secondo però rispetto al compagno di squadra Prost, che lotta per la vetta anche in gara mentre Jean passa la gara a studiare i tubi di scarico della McLaren di Senna senza riuscire ad attaccarla.

A Silverstone le pretese di rivalsa della Ferrari si sciolgono come neve al sole: Prost 5° e Alesi 6° in qualifica, in gara solo Alain vede il traguardo in terza posizione a oltre un minuto dal vincitore, mentre Jean viene eliminato dalla gara da un doppiato troppo resistente poco dopo che il giovane francese era riuscito a passare l'esperto teammate e Berger con due belle manovre valide per la terza posizione.

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Mentre l'equilibrio in casa Ferrari precipita sempre più in basso, Jean si toglie la soddisfazione del podio in Germania, dopo essersi qualificato sesto a pochi millesimi da Prost, dopo aver condotto tutta la gara davanti alle due McLaren ealla Ferrari di Alain.

In Ungheria è ancora sesto in griglia, mentre la gara è corsa con le sole speranze di arrivare al traguardo e che qualcuno davanti si ritiri, dato che la velocità  della Ferrari è in costante cale. La quinta posizione finale dietro alle due McLaren e alle due Williams è il massimo ottenibile.

Il Gran Premio del Belgio potrebbe essere il giorno buono, ma in realtà  è solo la prima di una serie di occasioni perse.

In Qualifica del traffico alla Bus Stop lo priva della possibilità  di fare la Pole, dovendosi accontentare della quinta posizione. In gara è veloce, e dopo il ritiro di Mansell si invola in prima posizione, guadagnando su un Senna in difficoltà  e rallentato prima da un errore e poi da problemi al cambio. A 14 giri dalla fine però, mentre è sempre più solitario in vetta, il sogno si infrange nella rottura del V12 Ferrari, che lo priva della prima vittoria in Rosso.

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A Monza nel Gran Premio d'Italia la Ferrari è ancora parecchio lontana dalle due migliori Scuderie in qualifica, con Jean sesto appena dietro a Prost. In gara nel tentativo di superare Patrese arriva lungo alla prima variante e fora. Rientra per cambiare le gomme, e si trova nella posizione di dover rimontare, ma un nuovo problema al motore lo ferma prima di metà  gara.

Le qualifiche del Gran Premio del Portogallo sono la fotocopia delle precedenti: le Ferrari numero 27 e 28 occupano la quinta e sesta posizione, ben lontane dalla quarta.

Sopravanzando l'altra Ferrari di Prost e approfittando dei problemi di Mansell e Berger, Jean può trovarsi a festeggiare un nuovo podio, una terza posizione ottenuta però arrivando a ben 53 secondi di distacco dal vincitore Patrese.

In Spagna le Ferrari in qualifica vegono superate anche dal promettente giovane Michael Schumacher, un tale che farà  un pochino parlare di sé in futuro. Il fatto che la pista sia nuova e abbastanza liscia, consente alla Ferrari di essere vagamente competitiva, Jean mette in mostra una gran gara.

Ostacolato da un ridicolo Stop&Go affibiatogli dalla direzione gara per non meglio precisati motivi, da il via ad una poderosa rimonta conclusa con due bellissimi sorpassi su Schumacher prima e Senna poi, che gli valgono la quarta posizione finale, che avrebbe potuto chiaramente essere migliorata senza il tempo perso per la penalità .

Nel Gran Premio del Giappone in qualifica è solo sesto ben staccato da chi lo precede. La gara dura pochissimo, infatti gia nel corso del primo giro il V12 Ferrari si arrende per l'ennesima volta.

I rapporti interni al team, intanto, vanno sempre più in pezzi, la Ferrari è nel caos più totale e le continue critiche di Alain Prost, culminate nel famoso paragone della 643 a un camion, portano al suo licenziamento. Nel Gran Premio d'Australia, Jean sarà  affiancato dall'italiano Morbidelli.

Nelle qualifiche le Ferrari sono sopravanzate anche dalle Benetton, con Jean che occupa la settima posizione davanti al nuovo compagno di squadra, mentre la brevissima gara si conclude anticipatamente per Jean, vittima come tanti della pioggia che porterà  all'interruzione della gara dopo 14 giri.

Il 1991, iniziato con la Ferrari, forse anche a seguito di una certa arroganza, portata sugli scudi come la favorita principale, si è sviluppato e concluso in maniera disastrosa. Non solo a livello di risultati sportivi, ma anche come prospettive future rasenti lo zero: la direzione tecnica e gestionale della Ferrari è in tumulto, il via vai di tecnici è continuo, e infine il presidente Fusaro viene sostituito da Montezemolo. Questa è la ciliegina sulla torta di una stagione molto difficile che ha visto pochi momenti di luce in cui mettersi in mostra.

Il confronto con il compagno di squadra è difficile.

Se in qualifica non c'è stata storia, a favore di Alain, in gara l'esperto tre volte Campione del Mondo è stato abile a sfruttare bene le poche occasioni in cui la Ferrari poteva stare veramente davanti, i G.P. di Francia, USA e Spagna, mentre Jean in due di questi Gran Premi si è visto rovinare un risultato positivo per problemi esterni alla sua guida. Si può dire che questo ha comportato la differenza in classifica di 13 punti tra i due (Prost quinto con 34 punti e Jean settimo con 21, frutto di tre terzi posti, due quarti, un quinto e un sesto), ma ricavare un giudizio sul confronto tra i due dalla classifica è poco corretto in quanto entrambi sono stati fermati molte volte dall'inaffidabilità  della macchina, che tra l'altro ha privato Jean dell'unica vittoria possibile in questo 1991, in quel di Spa.

In realtà , in gara spesso Jean si dimostra sui livelli di un Prost che sicuramente non è il migliore della lunga carriera del Francese, e che forse a tratti corre un po' svogliato. Ma è comunque un confronto difficile che Jean può tutto sommato affermare di aver retto. Gli va dato inotltre il merito di non mostrare nessuna intenzione di abbandonare la barca che affonda, credendo nel progetto Ferrari e mostrandosi fermamente convinto nel proseguire la sua avventura in Rosso.

Infine, Jean ha ottenuto nel Gran Premio degli Stati Uniti il primo giro più veloce in gara della carriera.

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Dipende da cosa parliamo. Mi pare che si stava parlando di punti in classifica mondiale. E rispetto a Prost, in proporzione Alesi ha fatto meglio di Mansell.

anche qua la cosa è fuorviante, nel 1990 Mansell ha subito ritiri quando spesso era davanti a Prost.

e nel 1991 nelle gare terminate assieme senza problemi tranne a Hocknheim Prost era sempre davanti ad Alesi.

mi sembra ingeneroso nei confronti di Mansell affermar che Alesi andò meglio.

Le Ferrari nel 1991 ebbero tanti troppi ritiri cmq.

Modificato da Muresan80
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anche qua la cosa è fuorviante, nel 1990 Mansell ha subito ritiri quando spesso era davanti a Prost.

e nel 1991 nelle gare terminate assieme senza problemi tranne a Hocknheim Prost era sempre davanti ad Alesi.

mi sembra ingeneroso nei confronti di Mansell affermar che Alesi andò meglio.

Ingeneroso? Non è che stiamo dicendo che è una cocente umiliazione aver avuto una percentuale dei punti di Prost peggiore di quella di Alesi.

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Ingeneroso? Non è che stiamo dicendo che è una cocente umiliazione aver avuto una percentuale dei punti di Prost peggiore di quella di Alesi.

beh sia chiaro Alesi nel 1991 è andato molto bene, ha portato la sua Ferrari nelle vicinanze di quella di Prost.

Visto come Jean ha tirato la carretta nel 1992 e 1993 si è rivelato un acquisto azzeccato.

per quanto rigarda la percentuale di punti nei confronti di Prost rispetto a Mansell è solo un dato statistico che non significa nulla.

Il 1991 è un anno stranissimo per la Ferrari per i numeri molto peggiore di quanto fosse in realtà .

Certo doveva ammazzare il campionato a detta dei giornali.

Poi nel 1991 ci fu il massacro mediatico a Prost quando nessuno poteva fare meglio al suo posto, certo i sorpassi subiti da Mansell a Monaco e a Magny Cours poteva evitarli meglio...

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Il sorpasso su Senna è notevolissimo, quoto. Pura frenata, la scia non gli ha dato nulla. Non facile sorprendere così Senna. Vorrei solo sapere la condizione degli pneumatici dei due in quel frangente, perché Jean semina Ayrton in una curva.

Sul confronto, secondo me interessante per valutare Alesi tout court, tra Alesi91 e Mansell90 credo dovremmo guardare bene il rendimento in gara, al momento non ho idea di chi abbia reso meglio, quello che è sicuro è che Prost come metro di paragone è praticamente il massimo. Ricordo però, per quanto riguarda le qualifiche, che Prost aveva fatto mediamente meglio di Mansell (ne parlavamo nei vecchi lidi) ma non direi di 6 decimi, mi pare fosse molto meno il distacco medio.

In tutto questo, Prost, per essere uno che aveva in qualifica un tallone d'achille non andava pianino eh... diciamo che andava meno solo di Senna, ma che è stato un grande interprete del giro lanciato comunque, anche considerando il suo lavoro eccezionale nella ricerca dell'assetto da gara (la famosa modifica in griglia a Interlagos90!).

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