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Stoffel Vandoorne


Andrea Gardenal

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Stoffel Vandoorne, nato a Kortrijk, Belgio, il 26 Marzo 1992

 

Team: ART Grand Prix

 

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Penso che i tempi siano maturi per aprire un topic su quella che ad oggi è indiscutibilmente la più grande promessa dell'automobilismo sportivo.

 

Vandoorne comincia a correre coi kart all'età  di sei anni, come la quasi totalità  dei piloti attualmente in circolazione. Nel 2008 vince il campionato belga nella classe KF2 e l'anno dopo è vicecampione mondiale nella stessa classe.

 

Nel 2010 debutta con le monoposto nel campionato di Formula 4, sotto l'egida della Renault, vince 6 gare su 14 e a Silverstone, con un'appuntamento di anticipo sulla conclusione della stagione, si aggiudica il titolo di campione davanti a Norman Nato.

 

Tra il 2011 e il 2012 Stoffel si divide tra il campionato Nord Europeo e l'Eurocup della Formula Renault 2 litri. Il 2011 non porta con sé alcuna vittoria e nei due campionati termina rispettivamente al terzo e al quinto posto; tra i piloti con cui ha a che fare ci sono Carlos Sainz, Daniil Kvyat e Will Stevens, futuri piloti di Formula 1, oltre a Robin Frijns, uno che in Formula 1 non ci è mai arrivato ma che avrebbe meritato una vera chance.

 

Nel 2012 le cose si mettono decisamente meglio: disputa soltanto 8 gare nel campionato NEC, ottenendo peraltro 6 vittorie e un secondo posto, per poi concentrarsi nell'Eurocup dove conquista 4 vittorie e altri 7 podi, e nell'ultima gara della stagione a Barcellona fa suo il titolo di campione europeo battendo Daniil Kvyat al termine di una gara al cardiopalma, caratterizzata dalle mutevoli condizioni della pista catalana a causa del maltempo.

 

Nel 2013 Vandoorne continua il suo percorso di crescita attraverso le serie patrocinate dalla Renault compiendo il balzo nella categoria più importante, la Formula Renault da 3 litri e mezzo: l'esordio è da urlo con una vittoria e un terzo posto nell'appuntamento di Monza, e per tutta la stagione è costantemente tra i protagonisti assieme a Kevin Magnussen ed Antonio Felix da Costa: oltre a quella di Monza conquista altre 3 vittorie e 6 podi che a fine anno gli garantiranno la piazza d'onore nella classifica alle spalle proprio di Magnussen.

 

L'evento che dà  una svolta alla sua carriera si verifica però a fine febbraio dello stesso anno, quando Vandoorne diventa membro del McLaren Young Driver Program, una scuola determinante nel suo percorso di crescita che gli permetterà  di affrontare le stagioni successive con la tranquillità  che deriva dall'avere un importante appoggio alle proprie spalle.

 

Con la promozione di Magnussen a pilota titolare al fianco di Button nel team di Formula 1, la McLaren dirotta Vandoorne nel campionato GP2, campionato che storicamente si è sempre rivelato estremamente ostico con i debuttanti. Anche in questo caso però il debutto è eccezionale, visto che a Sakhir conquista la prima fila e poi una vittoria perentoria. Nel prosieguo della stagione emergono però le prevedibili difficoltà  legate alla scarsa esperienza con le Dallara GP2 e nei successivi quattro appuntamenti (8 gare) conquista solo due podi.

 

Tra Hockenheim e Budapest le cose migliorano e conquista tre podi in quattro gare, ma è dopo la pausa estiva che Vandoorne cambia definitivamente passo nei confronti degli altri: conquista quattro pole consecutive, vince alla grande a Monza e ad Abu Dhabi, è secondo a Spa dopo un bellissimo duello con Raffaele Marciello sotto la pioggia e a Sochi è tranquillamente primo nella prima parte della gara ma il team manca il momento in cui chiamarlo ai box e per questo motivo a fine gara è solamente quinto. Con un finire di campionato in crescendo, Vandoorne brucia al fotofinish Felipe Nasr e conquista il secondo posto in classifica alle spalle di Jolyon Palmer.

 

Il 2015 è storia recente: confermato alla grande dal team ART, Stoffel conquista tre pole e quattro feature race su quattro appuntamenti, oltre a due ulteriori podi nelle sprint race di Sakhir e Barcellona. Dopo la gara del sabato di Zeltweg è saldamente al comando del campionato con 143 punti contro i 78 di Alexander Rossi, suo più diretto inseguitore in campionato.

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Va beh ma penso che quelli usati dai tester non siano "ufficiali". Se l'anno prossimo dovesse debuttare in Formula 1 sceglierebbe il suo numero "vero".

 

Anche Stevens l'anno scorso ad Abu Dhabi aveva un numero diverso rispetto a quest'anno.

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