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Elio De Angelis


S. Bellof

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  • 7 months later...

Con l'inizio del nuovo anno torno un attimo alle vecchie abitudini, cioè a occuparmi di Elio.

Questa l'ho scovata nel numero di 'Autocourse' annata 1982 a pag. 214 nella sezione dedicata al 'Caesars Palace Grand Prix'.

'A roman who wants to conquer Las Vegas' è la scritta circolare in alto a destra. La vignetta è di Tony 'Teach' Jardine, l'addetto alle pubbliche relazioni del Team Lotus all'epoca. La qualità dell'immagine non è eccelsa, sono stato costretto a ritagliare con lo 'Strumento Cattura' di Windows.

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  • 2 weeks later...

Io mi sono sempre chiesto perché De Anglelis fu sempre bollato come il ricco figlio di papà.  Nelk senso che mi sono smpre chiesto perché lui sì e Cheever (il cui padre faceva lo stesso mestiere del papà di Elio) o De Cesaris no....

 

Misteri di quegli anni e duna certa stampa politicizzata

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  • 2 weeks later...
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  • 7 months later...

Stamattina, sul canale Rai Sport, alle ore 9.40, credo fosse il programma intitolato "Memory Doc", è andato in onda uno speciale di un'ora su Elio con alcune interviste al fratello Roberto de Angelis, Ezio Zermiani e Giancarlo Minardi e dei servizi dell'epoca a firma di Marco Franzelli. Perlomeno, questi sono stati i contenuti della prima mezz'ora che ho potuto visionare. Spero possa essere disponibile su Rai Play a breve.

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  • 11 months later...
  • 3 months later...

Sulla passione musicale, Elio si dilungò in un'intervista rilasciata al giornalista Keith Bosford alla vigilia di Dallas, intitolata "Nuances", e pubblicata sulla rivista "Grand Prix International" nel numero 85/1984. Ho cercato di tradurre il testo dall'inglese con qualche interpretazione libera (in corsivo).

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Una delle asserzioni che Elio ha sempre fatto riguarda la sua volontà di scrivere musica, allorquando avrà appeso il casco al chiodo: non si tratta di un’inclinazione comune fra i piloti. Ai tempi dello sciopero a Kyalami, Bruno Giacomelli figurava come l’intrattenitore del gruppo, ma era Elio a rivestire i panni del musicista. “Ho studiato molto in tenera età,” ci racconta “da bambino, fino a otto anni, mi sono applicato con il pianoforte. In seguito, non ne ho potuto più di stare in calzoni corti e andare a fare pratica nei palazzi d’epoca, e ho lasciato stare. Poi, ho ripreso le vecchie abitudini con il piano, all’epoca avevo dodici anni, tuttavia non mi sono mai perfezionato nel suonarlo. Quando cominciai a interessarmene di nuovo, le mie attitudini viravano verso il blues, con delle ricadute nella musica classica. Vedi, ho smesso quando un mio insegnante (ndr o “la mia insegnante”) mi udì una volta mentre stavo suonando Brahms a tempo di blues, e inscenò una commedia! Come mi stavo permettendo di distruggere cotanta musica!”

Come ama dire sempre, non gli aggrada eseguire le composizioni altrui. Più di ogni altra cosa, gli piace suonare il proprio repertorio, una forma di improvvisazione. Potrebbe farlo in via professionale? Gli sono pervenute offerte in tal senso: “Preciso che mi hanno contattato solo per via del mio nome, non per la bontà della mia musica”. Ha pronte delle cassette, ma “Non mi sento ancora pronto. Mi coinvolgerebbe troppo. Ho intrapreso la carriera con le corse, e le due faccende non vanno d’accordo fra loro”. Inoltre, non è abile nello scrivere musica. Ciò che spazia da Ray Charles a Stevie Wonder è nelle sue corde, a orecchio. Se le sue orecchie riusciranno a sopravvivere al rumore emesso dai motori (ndr “, della sua carriera nella musica se ne parlerà in futuro”). Avrebbe anche voluto intraprendere  molte altre attività “Molte, troppe,” tira un sospiro “volere correre può apparire un orizzonte riduttivo, ma la verità è che farlo è sempre stata la sola cosa per il cui avveramento ho lottato. Sin da quando ho imparato a ragionare e pensare, è sempre stato l’unico scopo che ho voluto fortemente perseguire. Così, continuo a lottare, anche se ora come ora mi piace meno. Bene o male, mi sono ‘affermato’. Quando ero alle prime armi, era puramente un divertimento, e mi appariva prettamente uno svago”.

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  • 4 months later...
  • 4 months later...

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