Vai al contenuto
  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.

i giovani piloti sfascia-macchine


speedmad

Recommended Posts

Ho pensato di prendere spunto dall'ultimo articolo del nostro Alessandro Magno riguardo Grojean per cominciare una discussione sui nuovi piloti che avevo iniziato con lui e che voglio condividere con voi tutti.

Ecco la pappardella, scritta qualche tempo fa prima della conferma di Romain in Lotus.

E’ palese a tutti il numero di incidenti causati dai ragazzi nei loro primi due anni di F1.

Se vogliamo, l’irruenza del giovane pilota non e’ cosa nuova, e’ sempre successo, ma mai ai livelli di oggi. Io sono sicuro che se facessimo una statistica, contando anche sul fatto che le piste di oggi sono molto piu’ sicure dedurremmo che il numero di incidenti causati da giovani piloti oggi e’ di gran lunga piu’ alto di quello di vent’anni fa.

Allora ho pensato un po’ alla cosa e mi e’ venuta in mente una discussione che ho avuto a Zuera qualche mese fa con Luca Baldisserri in occasione del campionato del mondo di Kart. Si diceva infatti che oggi il kart e’ diventato un vero e proprio autoscontro; l’introduzione delle pance, del muso e rear bumper fanno si che uno si possa tranquillamente appoggiare all’avversario in pressoche’ qualsiasi punto del kart, e questo produce le immancabili spintonate in partenza dove se parti secondo - per cui in prima fila all’esterno - ti trovi alla seconda curva decimo – se non impalato nella rete – perche’ quelli dietro sono a manetta, paraurti su paraurti e alla prima curva non frenano ma lasciano frenare le prime tre file davanti. Stessa cosa per i sorpassi, uno entra e si appoggia tranquillamente, lasciando fare alla forza centrifuga il lavoro di spostare l’avversario del quale si usa il grip per proprio tornaconto. Dicevo appunto a Luca che i ragazzini ora imparano meno di quanto facessimo noi al tempo; anche allora c'erano malizia e gran voglia di vincere, ma bisognava avere la tecnica ed il pelo per farle certe cose, altrimenti si volava, letteralmente. E ti posso assicurare che quando voli la prima volta, la seconda ci pensi su ben bene prima di passare azzardato. Questo, oltretutto, sviluppa una cosa molto importante per i piloti gia’ da giovani: un codice di condotta. Una volta si sapeva con chi si aveva a che fare in pista, e si sapeva che questo codice, pur rimanendo un codice di spirito al di la’ di ogni regolamento, era seguito indistintamente da tutti, e chi si azzardava a romperlo veniva preso di mira e poi in pista erano cazzi…Questo codice stabiliva che la botta messa giusta per passare ci poteva anche stare, sapevi che ti sarebbe tornata, ma nessuno avrebbe mai fatto niente che potesse essere davvero pericoloso per l’avversario. A prova che diventasse una vera e propria questione di tecnica e controllo era il fatto che i gran voli, o i gran BUSSI come li chiamava Zanardi al tempo – fatta eccezione per le partenze – si vedevano quasi escusivamente in fondo al gruppo, dove trovavi i piloti meno bravi ed esperti. Si imparava cosi un vero e proprio comportamento, che faceva in un certo senso capo ad un gentlemen agreement mai citato ma sottoscritto da tutti. E cosi si imparava la finezza nel guidare, finezza che ti dava la misura chiara tra quello che potevi fare e quello che non era ne’ lecito ne’ opportuno. Poi dal kart questo lo si portava in macchina come istinto acquisito.

Un altro fattore che secondo me ha cambiato molte cose – guardacaso – sono i soldi. Con mio padre – anche lui fanatico da sempre – ho guardato in TV qualche mese fa la gara di GP2 di Monza – mio padre le guarda tutte, io a dire il vero mai, o molto raramente.

Dopo due giri ero inorridito, mani sui capelli. Era palese che la maggior parte – e dico la maggior parte, non qualcuno – tra i piloti erano li solo perche’ pagano il sedile, dato che non avevano la minima concezione di cosa poteva fare la macchina in curva, quanto potevano allungare la staccata, andavano completamente a caso. Pazzesco. E pericoloso! In un sistema che ti alleva cosi anche uno che ha talento cresce con dei paradigmi completamente sfasati. Poi quando si trova in F1 deve imparare praticamente da zero; e’ solo in F1 che il giovane pilota capisce che ogni errore lo si paga molto caro; fino alla GP2 l’incidente e’ normale routine. Adesso, a differenza del passato, e’ difficile farsi davvero male, per cui si perde anche la misura di quello che puoi fare senza rischio. E chi piu’ ne ha piu’ ne metta.

Sono andato ad Austin in occasione del GP e sono rimasto impressionato da come guida Grosjean; ero alle “S†e come entrava lui era da paura: un piede, una decisione, uno stile pazzesco. Secondo me e’ un grande talento. In TV non ce se ne rende conto, non si ha – purtroppo – lo stesso metro. Adesso Romain rischia il sedile per tutte le macchine che ha distrutto quest’anno. Maldonado e Senna sono un po’ la stessa cosa, ne hanno combinate di cotte e di crude – secondo me senza lontanamente il talento di Grosjean, e comunque questa rimane un’opinione personale. E’ doppiamente difficile per un giovane integrarsi in F1, e’ quasi come dover imparare a correre da zero. Poi c’e’ anche un elemento di sfiga e si tende a fare di tutte le erbe un fascio: l’incidente di Spa, ad esempio, per uno che non e’ un profano non e’ molto differente da quello di Suzuka che ha coinvolto Alonso. E’ facile giudicare stando in salotto davanti alla TV, specie se non si e’ mai stati in macchina; se invece lo guardi con l’occhio fino, capisci subito che Grosjean, come Alonso a Suzuka, aveva Hamilton nell’angolo cieco a destra – Nando aveva Kimi sull’erba a sinistra – e li’ e’ questione di centimetri che sono inversamente proporzionali alla sfiga, ti puo’ andare bene come ti puo’ andare male; molte volte si confida sull’esperienza dell’avversario, che sa che in quel momento non lo vedi, per darti un po’ di spazio in piu’, sempre che ci sia. Nel caso di Romain e Nando lo spazio non c’era e allora ciao. Voglio dire, quando si corre per vincere si e’ sempre sul filo. I giovani il filo adesso lo conoscono molto meno dei giovani di una volta, e continuano a romperlo. Ma non e’ segno che manchino di talento rispetto ad una volta, mancano di educazione, perche’ crescono appunto in un ambiente ed un modo di correre che non li prepara a cio’ che trovano poi quando approdano in F1. Bisogna avere piu’ pazienza.

  • Like 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Credo che il talento sia un termine usato in modo inflazionato.

Mi spiego. Avere talento non significa saper fare un giro veloce o una curva da urlo. Insomma mi pare un pò poco a questi livelli. Il talento è la summa di grandi qualità  messe insieme nello stesso pilota come velocità , capacità  di saper leggere la gara, capacità  di stamparti il tempo quando serve e non quando non serve, capacità  di saper sorpassare senza dover mandare a pallino la gara di almeno tre avversari, lungimiranza e tattica (laddove si intende che il campionato dura 20 GP e non un GP). A me sembra nel caso di Grosjean che si parli solo dei suoi pregi (velocità ) ma che non si vogliano vedere anche i suoi molti difetti di guida e strategia di gara. Sarà  pur vero che a volte è solo questione di pochi centimetri ma raramente ho visto Alonso o Raikkonen cappellare per pochi centimetri, soprattutto alla partenza. Insomma il talento lo vedi anche da come sa gestire le situazioni "ad alto coefficiente di difficoltà " come può essere una partenza su un circuito particolare come Spa, Montecarlo e altri oppure in un sorpasso che conta per la classifica e fatto dopo averlo preparato ed eseguito con chirurgia millimetrica. In tutta onestà  ho visto molte cappelle colossali da parte di Grosjean e Maldonado tali da non pensare lontanamente che simili "tare" possano essere corrette nel tempo. Loro sono così. Maldonado vs Hamilton: quale era il razionale di Maldonado nel fare ciò che ha fatto. Totale mancanza di lucidità  sia in termini di economia di gara, di campionato per se stesso e per il team ! Stesso dicasi per Grosjean in moltissime occasioni. Insomma il talento non è colui che ti fa una curva o staccata da urlo. Il talento è un dono ma deve essere "monetizzato" mediante la disciplina !!! In passato ci sono stati grandi esempi di talento vero e nominarli non serve ma sappiamo benissimo che il vero talento è colui che sa trarre il massimo dai mezzi che ha, portando a casa punti pesanti in ogni gara. L'autoscontro non mi è mai piaciuto. La F1 dovrebbe essere la massima espressione della capacità  di guida e distruggere monoposto proprie ed altrui è tutto tranne che avere talento.

Modificato da Luke36
  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Mi pare che il "sistema F.1" abbia dimostrato pazienza nei confronti di Grosjean,tanto è vero che nel 2013 avra' la sua TERZA occasione.

E molti altri talenti(Mi viene in mente Carroll) di occasioni ne hanno avute ZERO.

Pazienza poi x cosa?Se al 20 GP che disputi non capisci che la gara non finisce al primo giro x quale motivo bisogna avere "pazienza"?

In merito all'incidente in Blegio non sono per niente daccordo con l'interpretazione di Speedmad:per me Gros si accorge di Hamilton e tenta una manovra di difesa....finita male.

Poi perdona Speed...se solo chi ha gareggiato "puo' capire",ad di la dell'ovvieta' dell'assunto,.....nei forum scriverebbero solo piloti o ex piloti

Link al commento
Condividi su altri siti

Credo che Speed abbia ragione.

Quella che è diventata la spiacevole abitudine al "destruction derby driving" nelle gare di kart è una situazione assodata oramai da tempo, e mi permetto di dire non soltanto in quelle che possono essere le nuove leve, ma anche dai "vecchi esperti" del mondo kartistico.

Io stesso, da ultimo della griglia , ho provato sulla mia pelle cosa signifca questo, perchè correre letteralmente non con la paura di "intralciare" in qualche maniera la gara degli altri, ma cmq con il timore di essere sbattuto fuori soltanto perche "sei"li in quell attimo, è semplicemente molto spesso deleterio per il tuo ritmo, la tua gara, oltre che per quella degli altri..

Stesso sinonimo di cattiva educazione motoristica è quasi la totale indifferenza alle bandiere gialle nei pressi di qualche crash, visto che il piede si alza giusto giusto soltanto per un attimo.....

Modificato da Silo
Link al commento
Condividi su altri siti

Mi pare che il "sistema F.1" abbia dimostrato pazienza nei confronti di Grosjean,tanto è vero che nel 2013 avra' la sua TERZA occasione.

E molti altri talenti(Mi viene in mente Carroll) di occasioni ne hanno avute ZERO.

Pazienza poi x cosa?Se al 20 GP che disputi non capisci che la gara non finisce al primo giro x quale motivo bisogna avere "pazienza"?

In merito all'incidente in Blegio non sono per niente daccordo con l'interpretazione di Speedmad:per me Gros si accorge di Hamilton e tenta una manovra di difesa....finita male.

Poi perdona Speed...se solo chi ha gareggiato "puo' capire",ad di la dell'ovvieta' dell'assunto,.....nei forum scriverebbero solo piloti o ex piloti

Perdonami, non voglio fare il sapientone dicendo che solo chi ha fatto pista certe cose puo' capirle, perche' ti do' ragione sul fatto che c'e' un buon senso unito ad una logica piu' o meno universale. Pero' resta di fatto che se si ha fatto pista si entra in una dimensione di giudizio piu' profonda. E' come quando io mando a quel paese un'ala destra per aver sbagliato un cross al centro in corsa con un avversario accanto, quando di calcio vero non ne ho mai fatto. Dal salotto e' altra cosa e si perdono moltissimi elementi determinanti per capire cosa stia davvero succedendo dentro. Poi non dico che Grosjean non abbia fatto errori o non cerco di giustificarli come non tali, ma hanno certo un altro peso dal peso dato loro dai media in generale. Perche' nella maggior parte dei casi i media in macchina non ci sono mai stati. Poi, se hai l'eta', ti ricorderai dei primi anni di Senna e delle cappelle che faceva anche lui, per non parlare di Villeneuve - Gilles - entrambi due molto probabilmente tra i top ten nei talenti della Formula 1. Di nuovo, io trovo che i piloti che approdano in F1 dalla GP2 si trovino male perche' non hanno avuto un'educazione adeguata, come detto sopra. Il fattore emotivo poi e' importantissimo, ed un pilota mal gestito non funziona - vedi i calciatori, stessa cosa. Poi ragazzi, non scherziamo, una partenza in F1 non e' uno scherzo, e forse dalla TV non si capisce quanto fino sia il filo in cui si marcia. Come non si capisce quanto difficile - ad esempio - sia tenere una F1 in pista sotto l'acqua. Sembra sempre un mezzo scherzo quando lo si guarda da casa.

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Concordo, a volte le gare di GP2 sembrano degli autoscontri...

Concordo con te Fede e anche con Speed quando ha detto che la maggior parte dei piloti di gp2 è li per il denaro del padre o degli sponsor e non perchè han talento, mi spiego, il talento ce l'hanno ma non hanno imparato il comportamento corretto per stare in pista e per questo causano incidenti.

Secondo me ai giovani piloti che accingono per la prima volta ai kart dovrebbero insegnare il corretto modo di stare in pista e soprattutto il rispetto per gli avversari e altra cosa ma non da meno, che correre da soli per allenarsi è una cosa e mentre con altre persone in gara è un altra!

Link al commento
Condividi su altri siti

Questo è quello che scrissi dopo essere stato ad Abu Dhabi

Se mi sono sempre messo dalla parte dei piloti, un motivo c'è.

Dalla prima volta in cui ho girato su un kart, mi sono subito reso conto di quanto, chi questo sport lo fa di mestiere, riesca a far apparire ai nostri occhi come facile un qualcosa che invece è difficilissimo.

E' bello, davvero bello stare seduti in poltrona e prendere in giro questo o quel pilota perchè sbaglia una frenata, si gira o va a sbattere. E' poi anche ovvio che ogni tanto si scherzi su tutto questo, ma quello che secondo me è veramente importante capire è che anche il più scarso pilota professionista sulla Terra è infinitamente più bravo di qualsiasi altra persona.

Sebbene il mio livello di stima per la categoria 'piloti' fosse già  molto alto, l'esperienza di Abu Dhabi mi ha reso ancora più consapevole di quanto, questi ragazzi, abbiano davvero qualcosa di speciale e di poco umano. Sia ieri da passeggero, che oggi da 'pilota' (con la 'p' rigorosamente minuscola), mi sono reso conto di quanto il motorsport sia un ambiente riservato a pochi.

Siamo abituati a parlare di piloti con la valigia, piloti che senza i soldi non arriverebbero da nessuna parte. Inizio a pensare che siano tutte balle. Se non hai il piede pesante, puoi avere tutti i soldi che vuoi ma ti fermi subito. E questo lo capisci già  dai Kart. Perchè se in una pista giri in 30" e un altro (che magari pesa più di te) in 29", le cose sono due. Se abbassi il tuo tempo, tutto ok. Se ti danni per migliorare ma rimani sempre lì..puoi essere multimiliardario, ma non vai avanti.

Galleggiare sull'asfalto con una SL63 in una frenata dai 250 km/h, mettere la macchina di traverso a 120/130 all'ora VOLUTAMENTE e successivamente controllarla. Sono azioni che un normale essere umano non può replicare. Ci vuole pratica, esperienza, piede, fisico, testa. Ci vuole tutto. Io non ho pratica, nè esperienza, nè piede, nè fisico, nè testa. Sono comunque soddisfatto di aver incassato qualche complimento dai vari istruttori che mi hanno affiancato (anche se credo li abbiano fatti a tutti), ma un pilota vero è un altro mondo. Dove tu freni lui accelera, dove tu acceleri lui accelera di più. Semplicemente fenomenali.

Quando vi dico di avere più rispetto, come dico nel titolo, è perchè siamo troppi abituati a considerare facili azioni che, in realtà , i piloti ci lasciano credere come tali.E ce lo fanno credere proprio in pieno. Altro dettaglio di cui tener conto. la Forza-G. Solo girando forte ti rendi conto non di quanto sia, ma di COSA sia. Una curva presa a 150/180 richiede uno sforzo fisico PAZZESCO sul collo, se vuoi seguire con la testa la traiettoria della curva. Altrimenti, puoi farti pure sbalzare la testa come una pallina da ping-pong, salvo poi scendere credendo di essere al centro di un mappamondo che gira.

Per finire..una richiesta di scuse a tutti quei piloti che in F1 sono (stati) considerati 'scarsi' perchè vanno più lenti di uno o due decimi al giro rispetto al compagno. Avete tutta la mia stima. Ma proprio tutta.

Link al commento
Condividi su altri siti

Non entro in questioni di misurazione di talento ma ogni volta che guardo la gp2 rimango stupito dall'approccio che hanno questi piloti che sono al gradinoo precedente la F1, sembrano protagonisti di videogiochi per come si comportano e per l'irruenza che hanno

Sono assolutamente d'accordo, e tu hai messo il dito nella piaga, perfetto: video giochi.

I piloti giovani di adesso hanno molto meno la cognizione del rischio, perche' sono cresciuti in un ambiente motoristico dove farsi male e' davvero difficile oggi; una volta anche in Kart ci si poteva lasciare la pelle, allora quando si guidava si era in pieno contatto con la realta', non era un video gioco. Ora si, per cui anche i rischi si prendono senza troppo pensarci su.

Link al commento
Condividi su altri siti

Perdonami, non voglio fare il sapientone dicendo che solo chi ha fatto pista certe cose puo' capirle, perche' ti do' ragione sul fatto che c'e' un buon senso unito ad una logica piu' o meno universale. Pero' resta di fatto che se si ha fatto pista si entra in una dimensione di giudizio piu' profonda. E' come quando io mando a quel paese un'ala destra per aver sbagliato un cross al centro in corsa con un avversario accanto, quando di calcio vero non ne ho mai fatto. Dal salotto e' altra cosa e si perdono moltissimi elementi determinanti per capire cosa stia davvero succedendo dentro. Poi non dico che Grosjean non abbia fatto errori o non cerco di giustificarli come non tali, ma hanno certo un altro peso dal peso dato loro dai media in generale. Perche' nella maggior parte dei casi i media in macchina non ci sono mai stati. Poi, se hai l'eta', ti ricorderai dei primi anni di Senna e delle cappelle che faceva anche lui, per non parlare di Villeneuve - Gilles - entrambi due molto probabilmente tra i top ten nei talenti della Formula 1. Di nuovo, io trovo che i piloti che approdano in F1 dalla GP2 si trovino male perche' non hanno avuto un'educazione adeguata, come detto sopra. Il fattore emotivo poi e' importantissimo, ed un pilota mal gestito non funziona - vedi i calciatori, stessa cosa. Poi ragazzi, non scherziamo, una partenza in F1 non e' uno scherzo, e forse dalla TV non si capisce quanto fino sia il filo in cui si marcia. Come non si capisce quanto difficile - ad esempio - sia tenere una F1 in pista sotto l'acqua. Sembra sempre un mezzo scherzo quando lo si guarda da casa.

Beh Speed,sull'incidente di SPA mi trovo d'accordo con Alby;Grosjean partiva dietro Hamilton per cui sapeva benissimo chi aveva alla sua destra,per cui anche se per una frazione di secondo Grosjean ha avuto l'angolo cieco nello specchio,non riesco a giustificarlo..tra l'altro in prossimità  della Source avrebbe dovuto allargare la traiettoria,mentre pensa bene di stringere ancora verso destra.

Incidente molto simile a quello che lo svizzero ha innescato a Montecarlo con Schumacher.

Il tedesco parte meglio,ma Gros si preoccupa di Alonso che l'ha bruciato,si affianca allo spagnolo e tiene la macchina diritta.Il problema che la strada piega verso destra per la Sante Devote,per cui Schumacher s'è trovato stretto tra il muro e la Lotus.

Insomma,personalmente credo che Grosjean guardi poco gli specchi in partenza.

E' innegabile che lo svizzero sia un gran talento:lo dimostra come ha saputo ricostruirsi una carriera dopo la mezza stagione in Renault.C'è da dire che una bella mano gliel'ha data la Total...ma il modo in cui ha vinto in Autogp prima e Gp2 poi la dicono lunga su quanto valga Grosjean.

Chiaro che quando un pilota nelle prime 12 gare va fuori 6 volte per incidenti in partenza, il manager della squadra per cui guida ,qualche domanda se la pone senonaltro per il budget che occorre per riparare la macchina,oltre alla cattiva immagine che la sequenza di incidenti, sempre dello stesso pilota, può portare al team.

In questo caso ,devo dire che,Lopez e Boullier hanno anteposto la loro scommessa su Grosjean rispetto ai danni che hanno pagato(anche perchè,sempre secondo me,la Total c'ha messo una pezza e in giro non c'era grande scelta di piloti per sostituirlo)

Parlando più in generale credo che il problema principale sia la mancanza di case ufficiali che fino pochi anni fa allevavano i piloti in casa partendo già  dal kart preparandoli per la F1.Oggi con team che fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena è normale vedere il Karthikeyan o il Pic di turno in pista:Portano soldi e se vanno piano o peggio non riescono a tenere la macchina in pista,chissenefrega.Basta che paghino,con buona pace di quelli,che magari il talento ce l'hanno,ma non hanno soldi.

La solita storia insomma.

Sul fatto che i media bollino questo o quel pilota come scarso o pericoloso (un giorno, prima o poi, vorrei trattare questo argomento riguardo quello che successe a Simoncelli...)è purtroppo una realtà  sempre esistita.

Dei critici cinematografici e teatrali,si dice che facciano quel mestiere perchè sanno di essere dei pessimi attori,pewr cui credo che la stessa considerazione si possa utilizzare anche per chi scrive di Motosport o di calcio.Personalmente tendo a non farmi influenzare dal Mazzoni o dall'Allievi di turno.Certo però che se certe considerazioni le fanno piloti come Capelli o Zanardi,beh,a quel punto un po più attenzione la presto.

Dove invece mi trovo completamente d'accordo con te è sull'"incattivimento"delle gare kart.

Nei primi anni '90 ho avuto esperienze di kart amatoriale e devo dire che pur avendo musetto e pance laterali in curva qualche spintarella la davi,ma era normale routine.Il problema era se in frenata capitivi con la tua ruota anteriore su quella posteriore del tuo avversario(all'epoca,per una manovra del genere, piegai un telaio DAP,praticamente nuovo...)Il rear bumper è stata la soluzione ideale per evitare certi "problemi",ma la sua introduzione ha di fatto favorito le tamponate in frenata per allargare la traiettoria al tuo avversario.Manovre che poi qualcuno si porta dietro pure nelle formule,amplificate dalle via di fuga aeroportuali.

Aggiungiamoci poi che i genitori onnipresenti pensano di avere un piccolo Hamilton in casa,per cui lo "caricano"fino all'inverosimile e il gioco e fatto.

D'altra parte credo che sia inevitabile,come nelle auto di serie,quando aumenti la sicurezza tendi anche ad azzardare di più,tanto sai che l'elettronica ti perdona quasi tutto.

Ma così facendo disimpari a guidare una macchina o una moto.

Modificato da Nivola
  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Beh Speed,sull'incidente di SPA mi trovo d'accordo con Alby;Grosjean partiva dietro Hamilton per cui sapeva benissimo chi aveva alla sua destra,per cui anche se per una frazione di secondo Grosjean ha avuto l'angolo cieco nello specchio,non riesco a giustificarlo..tra l'altro in prossimità  della Source avrebbe dovuto allargare la traiettoria,mentre pensa bene di stringere ancora verso destra.

Incidente molto simile a quello che lo svizzero ha innescato a Montecarlo con Schumacher.

Il tedesco parte meglio,ma Gros si preoccupa di Alonso che l'ha bruciato,si affianca allo spagnolo e tiene la macchina diritta.Il problema che la strada piega verso destra per la Sante Devote,per cui Schumacher s'è trovato stretto tra il muro e la Lotus.

Insomma,personalmente credo che Grosjean guardi poco gli specchi in partenza.

E' innegabile che lo svizzero sia un gran talento:lo dimostra come ha saputo ricostruirsi una carriera dopo la mezza stagione in Renault.C'è da dire che una bella mano gliel'ha data la Total...ma il modo in cui ha vinto in Autogp prima e Gp2 poi la dicono lunga su quanto valga Grosjean.

Chiaro che quando un pilota nelle prime 12 gare va fuori 6 volte per incidenti in partenza, il manager della squadra per cui guida ,qualche domanda se la pone senonaltro per il budget che occorre per riparare la macchina,oltre alla cattiva immagine che la sequenza di incidenti, sempre dello stesso pilota, può portare al team.

In questo caso ,devo dire che,Lopez e Boullier hanno anteposto la loro scommessa su Grosjean rispetto ai danni che hanno pagato(anche perchè,sempre secondo me,la Total c'ha messo una pezza e in giro non c'era grande scelta di piloti per sostituirlo)

Parlando più in generale credo che il problema principale sia la mancanza di case ufficiali che fino pochi anni fa allevavano i piloti in casa partendo già  dal kart preparandoli per la F1.Oggi con team che fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena è normale vedere il Karthikeyan o il Pic di turno in pista:Portano soldi e se vanno piano o peggio non riescono a tenere la macchina in pista,chissenefrega.Basta che paghino,con buona pace di quelli,che magari il talento ce l'hanno,ma non hanno soldi.

La solita storia insomma.

Sul fatto che i media bollino questo o quel pilota come scarso o pericoloso (un giorno, prima o poi, vorrei trattare questo argomento riguardo quello che successe a Simoncelli...)è purtroppo una realtà  sempre esistita.

Dei critici cinematografici e teatrali,si dice che facciano quel mestiere perchè sanno di essere dei pessimi attori,pewr cui credo che la stessa considerazione si possa utilizzare anche per chi scrive di Motosport o di calcio.Personalmente tendo a non farmi influenzare dal Mazzoni o dall'Allievi di turno.Certo però che se certe considerazioni le fanno piloti come Capelli o Zanardi,beh,a quel punto un po più attenzione la presto.

Dove invece mi trovo completamente d'accordo con te è sull'"incattivimento"delle gare kart.

Nei primi anni '90 ho avuto esperienze di kart amatoriale e devo dire che pur avendo musetto e pance laterali in curva qualche spintarella la davi,ma era normale routine.Il problema era se in frenata capitivi con la tua ruota anteriore su quella posteriore del tuo avversario(all'epoca,per una manovra del genere, piegai un telaio DAP,praticamente nuovo...)Il rear bumper è stata la soluzione ideale per evitare certi "problemi",ma la sua introduzione ha di fatto favorito le tamponate in frenata per allargare la traiettoria al tuo avversario.Manovre che poi qualcuno si porta dietro pure nelle formule,amplificate dalle via di fuga aeroportuali.

Aggiungiamoci poi che i genitori onnipresenti pensano di avere un piccolo Hamilton in casa,per cui lo "caricano"fino all'inverosimile e il gioco e fatto.

D'altra parte credo che sia inevitabile,come nelle auto di serie,quando aumenti la sicurezza tendi anche ad azzardare di più,tanto sai che l'elettronica ti perdona quasi tutto.

Ma così facendo disimpari a guidare una macchina o una moto.

Vero e giusto quello che dici, ma continuiamo a discuterne un po'...allora, due altri fattori sulle partenze - e non per darti torto, perche' sono d'accordo con te sul fatto che Romain abbia fatto errori, quelli che citi sopra, ma quello che contesto e' il peso che viene dato a questi errori, che secondo me deve essere messo nella giusta prospettiva. Innanzi tutto si pesa l'errore per le sue conseguenze e non per cio' che e' realmente - nel senso che l'errore di Spa, e lo chiamo come tale, ha avuto delle conseguenze spettacolari e pesanti per aver coinvolto Alonso ed Hamilton in lizza x il mondiale; se avesse preso su solo il Koba e magari Kimi e Webber sarebbe molto probabilmente passato alla liscia. Tornando alla partenza, in se stessa e' una manovra che al 50% delle volte magari ti va anche bene, e' un rischio che prendi ma non una cosa completamente senza testa come ci vogliono far credere sia quelli della fia che i media, come se questo non avesse proprio il minimo senso di essere in macchina, o come si farebbe per una manovra in centro citta' con l'utilitaria di turno. Secondo me non bisogna dimenticare che siamo in F1, ragazzi, si e' sempre sul filo, o come dicono in America, "it's racing!!!", non scuolaguida. Tornando a noi, sei stato in pista anche tu, allora sai che normalmente chi e' davanti fa l'andatura, e chi e' dietro "si adatta" di conseguenza e come puo'; questo sempre nel contesto di una condotta non deliberatamente pericolosa da parte di chi precede. Come poi dici giustamente ci sono gli specchietti giusto? Ma allora ti domando, quando parti in kart, dove gli specchietti non li hai, avresti tempo per guardarli in partenza? Buonanotte! La realta' della cosa e' che in partenza hai l'attenzione davanti al 90%, in periferica al 9 e su quello che accade dietro non te ne puoi occupare piu' di tanto. Allora si dice Romain non guarda gli specchietti, no, non e' solo lui, Nando se li avesse guardati a Suzuka sarebbe stato dentro - infatti e' lo stesso errore che ha fatto Romain a Montecarlo. Di nuovo, sono d'accordo con voi ragazzi, anch'io li chiamo errori, ma dobbiamo sempre tenere a mente che sono umanamente accettabili - secondo me - in un contesto di corsa dove si arriva a 100 in 1.5 secondi, e dove tutto succede troppo maledettamente veloce, dove non ci sono replay, dove fisicamente sei incollato al sedile, insomma, siamo anche fatti di carne ed ossa. Poi il fattore psicologico: i piloti di oggi sono sempre sul filo di perdere il sedile; facile dire bisogna che Romain sia piu' ragionevole e conservativo; la calma giusta viene con l'esperienza, lui adesso ha fame di risultati, e tanta. Zanardi in cart ha fatto il record per le pole consecutive tra il primo ed il secondo anno, senza vincere il campionato; negli anni successivi ha fatto la pole molto raramente ma ha vinto i campionati. Ci vuole tempo, e adesso per i giovani piloti piu' di prima.

Link al commento
Condividi su altri siti

Scusa Speed,ma la faccenda dell'esperienza in partenza in merito a Grosjean fa un po' acqua:vero che l'esperienza in F.1 di Grosjean è relativa ma l'esperienza in generale di corse direi che è bella sostanziosa....

Altrimenti,se si avvalora la tesi che Grosjean ha bisogno di esperienza in partenza...diventa inspiegabile come Raikkonen ,dopo 18 gare in F.Renault inglese non abbia fatto continui strike al suo debutto in F.1.....

Modificato da Albi66
  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Speed,sul fatto che le partenze siano difficili,non discuto,ci mancherebbe altro.

Così come sono perfettasmente d'accordo con te che a Suzuka ad innescare l'incidente è stato Alonso,che in quel caso poteva avere Raikkonen nell'angolo cieco,ma nel frattempo ha tagliato mezza pista verso sinistra,praticamente tagliando la strada al finlandese che non poteva certo sparire dalla pista.

E sono anche d'accordo che i piloti sono esseri umani e hanno il diritto di sbagliare.Ci mancherebbe.

Quello che contesto,nel caso specifico,è la recidività  di Gros negli errori fatti,quasi tutti in partenza.

Ora sappiamo che il ragazzo è fortissimo,ha esperienza da vendere,perchè ha corso e vinto in quasi tutte le categorie di monoposto,per cui,almeno io,non parlerei di mancanza di esperienza in partenza da parte di Romain.

Certe cappelle me le aspetto da uno come Maldonado che di errori nella sua carriera ne ha fatti a bizzeffe in tutte le categorie in cui ha corso,non da uno come Gros che vince nelle categorie inferiori e quando arriva in F1 fa cappelle da debuttante assoluto.

A me viene il forte dubbio che abbia sentito troppo la pressione psicologica di avere come compagno uno come Raikkonen e che dopo la pessima esperienza in renault nel 2009 volesse dimostrare che non era inferiore ad Iceman;anche perchè ,tra i due,in seno al team,l'anello debole era lui e non il finlandese che ha un contratto di ferro.

Per cui sapendo che oggi le posizioni in F1 le guadagni in partenza,la sua concentrazione era rivolta tutta a guadagnare più posizioni possibili allo start.

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Speed,sul fatto che le partenze siano difficili,non discuto,ci mancherebbe altro.

Così come sono perfettasmente d'accordo con te che a Suzuka ad innescare l'incidente è stato Alonso,che in quel caso poteva avere Raikkonen nell'angolo cieco,ma nel frattempo ha tagliato mezza pista verso sinistra,praticamente tagliando la strada al finlandese che non poteva certo sparire dalla pista.

E sono anche d'accordo che i piloti sono esseri umani e hanno il diritto di sbagliare.Ci mancherebbe.

Quello che contesto,nel caso specifico,è la recidività  di Gros negli errori fatti,quasi tutti in partenza.

Ora sappiamo che il ragazzo è fortissimo,ha esperienza da vendere,perchè ha corso e vinto in quasi tutte le categorie di monoposto,per cui,almeno io,non parlerei di mancanza di esperienza in partenza da parte di Romain.

Certe cappelle me le aspetto da uno come Maldonado che di errori nella sua carriera ne ha fatti a bizzeffe in tutte le categorie in cui ha corso,non da uno come Gros che vince nelle categorie inferiori e quando arriva in F1 fa cappelle da debuttante assoluto.

A me viene il forte dubbio che abbia sentito troppo la pressione psicologica di avere come compagno uno come Raikkonen e che dopo la pessima esperienza in renault nel 2009 volesse dimostrare che non era inferiore ad Iceman;anche perchè ,tra i due,in seno al team,l'anello debole era lui e non il finlandese che ha un contratto di ferro.

Per cui sapendo che oggi le posizioni in F1 le guadagni in partenza,la sua concentrazione era rivolta tutta a guadagnare più posizioni possibili allo start.

assolutamente d'accordo, su tutto

mio padre e' convinto che sia stato gestito male psicologicamente e molto probabilmente ha ragione.

Ha fatto la prima parte di carriera sotto Flavio, il che' ha probabilmente contribuito ad impostare il suo approccio alla F1 in maniera da tagliagola, e la presenza di Kimi certo fa soggezione.

Il tuo punto sul fatto che in GP2 facesse meno errori in partenza - ti prendo in parola perche' non l'ho seguito - confermerebbe il suo stato psicologico "on the edge".

Alla fine dei conti un campione vero deve saper gestire anche quello. Sono curioso di vedere quest'anno

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Scusa Speed,ma la faccenda dell'esperienza in partenza in merito a Grosjean fa un po' acqua:vero che l'esperienza in F.1 di Grosjean è relativa ma l'esperienza in generale di corse direi che è bella sostanziosa....

Altrimenti,se si avvalora la tesi che Grosjean ha bisogno di esperienza in partenza...diventa inspiegabile come Raikkonen ,dopo 18 gare in F.Renault inglese non abbia fatto continui strike al suo debutto in F.1.....

vero, vedi il punto di Nivola sotto

pero' e' anche vero che la F1 e' la F1.

Poi c'e' anche carattere e carattere, Kimi e' stato battezzato iceman non per niente; anche Mika aveva una maniera di gestire le sue emozioni differente da personalita' piu' mediterranee o sudamericane

Link al commento
Condividi su altri siti

assolutamente d'accordo, su tutto

mio padre e' convinto che sia stato gestito male psicologicamente e molto probabilmente ha ragione.

Ha fatto la prima parte di carriera sotto Flavio, il che' ha probabilmente contribuito ad impostare il suo approccio alla F1 in maniera da tagliagola, e la presenza di Kimi certo fa soggezione.

Il tuo punto sul fatto che in GP2 facesse meno errori in partenza - ti prendo in parola perche' non l'ho seguito - confermerebbe il suo stato psicologico "on the edge".

Alla fine dei conti un campione vero deve saper gestire anche quello. Sono curioso di vedere quest'anno

Beh,l'indole di Grosjean è quella del pilota aggressivo,per cui in Gp2 qualche incidente lo ha avuto.Ma che io ricordi non con la stessa frequenza con cui li ha avuti in F1.

Anch'io penso che tuo padre abbia ragione,probabilmente andava gestito meglio e credo che dopo la squalifica scontata a Monza alla Lotus se ne siano resi conto.

Se non ricordo male Boullier rilasciò delle dichiarazioni abbastanza piccate in merito.

Credo che la sua riconferma faccia parte "della terapia riabilitativa psicologica"che i vertici Lotus stanno provando a somministrare allo svizzero.

A questo punto non ci resta che aspettare e vedere se funziona.

Link al commento
Condividi su altri siti

Beh,l'indole di Grosjean è quella del pilota aggressivo,per cui in Gp2 qualche incidente lo ha avuto.Ma che io ricordi non con la stessa frequenza con cui li ha avuti in F1.

Anch'io penso che tuo padre abbia ragione,probabilmente andava gestito meglio e credo che dopo la squalifica scontata a Monza alla Lotus se ne siano resi conto.

Se non ricordo male Boullier rilasciò delle dichiarazioni abbastanza piccate in merito.

Credo che la sua riconferma faccia parte "della terapia riabilitativa psicologica"che i vertici Lotus stanno provando a somministrare allo svizzero.

A questo punto non ci resta che aspettare e vedere se funziona.

sicuro e' che se lo hanno riconfermato hanno tutti gli elementi per giustificare la scelta; non penso che per loro sia una questione di soldi nel senso che molto probabilmente ci sarebbero piloti che potrebbero portare piu' soldi di quelli che porta G in Lotus.

Io faccio il tifo per lui quest'anno, perche' e' un ragazzo anche umile, intelligente, ed ha tanta fame.

Hey, Buon anno a tutti!!!

Link al commento
Condividi su altri siti

sicuro e' che se lo hanno riconfermato hanno tutti gli elementi per giustificare la scelta; non penso che per loro sia una questione di soldi nel senso che molto probabilmente ci sarebbero piloti che potrebbero portare piu' soldi di quelli che porta G in Lotus.

Io faccio il tifo per lui quest'anno, perche' e' un ragazzo anche umile, intelligente, ed ha tanta fame.

Hey, Buon anno a tutti!!!

???

Forse quest'anno,perche' quando correva in GP2 volava a 10 metri di altezza e si comportava nel paddock come se fosse la reincarnazione di Clark.

Link al commento
Condividi su altri siti

Questo è quello che scrissi dopo essere stato ad Abu Dhabi

Se mi sono sempre messo dalla parte dei piloti, un motivo c'è.

Dalla prima volta in cui ho girato su un kart, mi sono subito reso conto di quanto, chi questo sport lo fa di mestiere, riesca a far apparire ai nostri occhi come facile un qualcosa che invece è difficilissimo.

E' bello, davvero bello stare seduti in poltrona e prendere in giro questo o quel pilota perchè sbaglia una frenata, si gira o va a sbattere. E' poi anche ovvio che ogni tanto si scherzi su tutto questo, ma quello che secondo me è veramente importante capire è che anche il più scarso pilota professionista sulla Terra è infinitamente più bravo di qualsiasi altra persona.

Sebbene il mio livello di stima per la categoria 'piloti' fosse già  molto alto, l'esperienza di Abu Dhabi mi ha reso ancora più consapevole di quanto, questi ragazzi, abbiano davvero qualcosa di speciale e di poco umano. Sia ieri da passeggero, che oggi da 'pilota' (con la 'p' rigorosamente minuscola), mi sono reso conto di quanto il motorsport sia un ambiente riservato a pochi.

Siamo abituati a parlare di piloti con la valigia, piloti che senza i soldi non arriverebbero da nessuna parte. Inizio a pensare che siano tutte balle. Se non hai il piede pesante, puoi avere tutti i soldi che vuoi ma ti fermi subito. E questo lo capisci già  dai Kart. Perchè se in una pista giri in 30" e un altro (che magari pesa più di te) in 29", le cose sono due. Se abbassi il tuo tempo, tutto ok. Se ti danni per migliorare ma rimani sempre lì..puoi essere multimiliardario, ma non vai avanti.

Galleggiare sull'asfalto con una SL63 in una frenata dai 250 km/h, mettere la macchina di traverso a 120/130 all'ora VOLUTAMENTE e successivamente controllarla. Sono azioni che un normale essere umano non può replicare. Ci vuole pratica, esperienza, piede, fisico, testa. Ci vuole tutto. Io non ho pratica, nè esperienza, nè piede, nè fisico, nè testa. Sono comunque soddisfatto di aver incassato qualche complimento dai vari istruttori che mi hanno affiancato (anche se credo li abbiano fatti a tutti), ma un pilota vero è un altro mondo. Dove tu freni lui accelera, dove tu acceleri lui accelera di più. Semplicemente fenomenali.

Quando vi dico di avere più rispetto, come dico nel titolo, è perchè siamo troppi abituati a considerare facili azioni che, in realtà , i piloti ci lasciano credere come tali.E ce lo fanno credere proprio in pieno. Altro dettaglio di cui tener conto. la Forza-G. Solo girando forte ti rendi conto non di quanto sia, ma di COSA sia. Una curva presa a 150/180 richiede uno sforzo fisico PAZZESCO sul collo, se vuoi seguire con la testa la traiettoria della curva. Altrimenti, puoi farti pure sbalzare la testa come una pallina da ping-pong, salvo poi scendere credendo di essere al centro di un mappamondo che gira.

Per finire..una richiesta di scuse a tutti quei piloti che in F1 sono (stati) considerati 'scarsi' perchè vanno più lenti di uno o due decimi al giro rispetto al compagno. Avete tutta la mia stima. Ma proprio tutta.

giusto Ale! la penso come te, la mia firma credo che sintetizzi il tuo pensiero

Link al commento
Condividi su altri siti

???

Forse quest'anno,perche' quando correva in GP2 volava a 10 metri di altezza e si comportava nel paddock come se fosse la reincarnazione di Clark.

Davvero??? Vedi, io non ne ho idea, non lo seguivo molto quando era in GP2. Dici che e' un cafone? L'ho seguito in 2-3 interviste in Francia e a dirti il vero mi e' sempre sembrato molto modesto, mai straffottente, e sempre molto pacato, sorridente. Senza frequentarli di persona in molti casi e' difficile dire

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...