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Gianni Morbidelli


R18

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Per il 1994 riesce ad accasarsi alla Footwork, dove ritrova Fittipaldi, con una vettura capace di ottenere risultati ben migliori delle precedenti guidate da Gianni, ma decisamente più fragile: vedrà  il traguardo solo quattro volte, ma in ben due occasioni arriverà  in zona punti, quinto in Germania e sesto in Belgio. Fittipaldi riuscirà  ancora una volta, tuttavia, ad ottenere risultati un pochino migliori, con due quarti posti.

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La Footwork lo conferma per il 1995, ma le difficoltà  finanziarie del team lo porteranno dover cedere il posto a Max Papis. Ottiene un punto grazie al sesto posto nel GP del Canada.

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Nel frattempo, Morbidelli torna a gareggiare anche nel Superturismo, con la BMW ufficiale gestita dalla CiBiEmme Engineering, con la quale otterrà  altri due successi a Pergusa ed il quinto posto finale, in un Campionato letteralmente dominato dalla Audi di Pirro e Capello.

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La Footwork decide di richiamarlo per il GP del Pacifico e, dopo due gare concluse con una rottura del motore e con un testacoda, arriva il miglior piazzamento in Formula 1: nel GP di Australia ottiene il terzo posto, staccato di due giri dal vincitore Damon Hill, una bella rivincita sul team che lo aveva lasciato a metà  Stagione.

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Nel 1996 viene chiamato da Eddie Jordan per aiutare Barrichello e Brundle a sviluppare la 196.

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Non trovando posti da titolare, corre tre gare nel Superturismo, sempre con la BMW ufficiale: ottiene un podio e finisce ottavo in classifica finale.

Nel 1997 ritrova un posto alla Ferrari, ancora come collaudatore, e questo gli spalanca le porte della Sauber motorizzata Ferrari: a partire dal GP di Spagna, Gianni prende il posto dell’altro collaudatore della Rossa, Larini. La sfortuna, tuttavia, si mette ancora in mezzo, e Gianni si frattura un braccio nelle Libere a Magny-Cours. Dopo tre gare, ritorna in corsa fino a che, prima dell’ultima gara a Jerez, gli viene preferito il pagante Norberto Fontana. Il bilancio non è molto positivo: tre noni posti (Belgio, Austria e Lussemburgo) gli costano, in maniera definitiva, l’addio alla Formula 1.

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Il 1998 segna dunque il passaggio definitivo di Morbidelli alle categorie Turismo. Viene infatti ingaggiato dalla Volvo per correre nel BTCC (il Campionato inglese), ma anche qui non troverà  soddisfazione, anche a causa della scarsa conoscenza della maggior parte dei circuiti inglesi. Conclude undicesimo, con migliore piazzamento un quarto posto a Thruxton (ottenuto con una spettacolare rimonta dal fondo delle griglia), mentre il compagno di squadra Rickard Rydell vince il titolo.

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-continua-

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Dopo un anno di inattività , nel 2000 gareggia nel neonato ESTC, il nuovo Campionato Europeo Turismo, nuovamente con la BMW ufficiale della CiBiEmme. Cinque vittorie (doppietta all’Hungaroring e a Misano, con un’ulteriore vittoria in Slovenia) ed il terzo posto finale sono il bilancio, più che positivo, della sua annata, che lo vede avere anche la meglio sul compagno di squadra, con cui aveva già  condiviso il box ai tempi della Formula 3: Emanuele Naspetti.

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Nel 2001 mantiene il suo posto nel team BMW, che lo fa competere nel Campionato Super Produzione: ottiene una vittoria ad Estoril ed altri due podi, terminando al quinto posto in classifica.

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Per il 2002 trova un posto con la Carly Motors (sempre BMW), ma dopo quattro gare deludenti (settimo posto a Magny-Cours come migliore piazzamento) viene rimpiazzato da Duncan Huisman.

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Corre dunque quattro gare nello European Super Diesel Challenge, ottenendo un successo a Varano con una Seat Toledo.

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Nel 2003 Gianni non trova un posto importante nemmeno nel Turismo: gareggia nell’ETCS vincendo all’A1-Ring e chiudendo settimo in classifica.

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Una tantum, nel 2004 corre a Monza con una Seat Toledo ufficiale a Monza, chiudendo undicesimo nella prima manche con una auto ancora acerba e da sviluppare.

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In giugno debutta nel FIA GT a Donington con una Ferrari 575 GTC della Giesse Corse, di nuovo in coppia con Naspetti, terminando sesto. Replicherà  il risultato a Dubai, contribuendo a portare il team al secondo posto finale.

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Il 2005 lo vede in pista in appena due corse del FIA GT, terminate con altrettanti ritiri.

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-continua-

Modificato da Fede
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Il 2006 rappresenta un possibile rilancio per Gianni: l’Alfa Romeo, dopo 13 anni lo richiama per correre nel WTCC con la 156. Non si dimostrerà  però al livello del giovane compagno di squadra Farfus: ottiene solo due podi (Brasile e Messico) ed il 14° posto finale, mentre il brasiliano si giocherà  il titolo fino alla fine, perdendolo in maniera rocambolesca all’ultima gara a Macao.

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Una nuova sfida lo attende per il 2007: Audi Sport Italia lo vuole per portare in pista la nuova RS4 nella Superstars. Gianni accetta e, dopo un inizio stentato per motivi di gioventù dell’auto, vince sei gare di fila (Magione, Misano, Nà¼rburgring, Adria, Vallelunga e Monza) e conquista il titolo Italiano.

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Confermato per il 2008, Morbidelli vince altre tre gare (Vallelunga, Magione e Valencia) e conclude le altre cinque sul podio, riconquistando l’alloro tricolore della Superstars, sempre su Audi RS4.

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Nel 2009 l’Audi annuncia un impegno discontinuo nella Superstars, e Morbidelli si riaccasa in BMW con la ROAL Motorsport di Roberto Ravaglia e Aldo Preo. Sei successi (Magione, Monza e doppiette a Portimà£o e Vallelunga) e altri tre podi gli consegnano il titolo italiano e quello internazionale.

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In queste ultime due annate, Morbidelli è impegnato anche nella Speedcar Series, con un successo ed il quinto posto generale nel 2008 ed il titolo ottenuto l’anno successivo, frutto di una vittoria e cinque podi complessivi.

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Per la Superstars 2010, Morbidelli è confermato dalla ROAL, assistita ora ufficialmente da BMW Italia, ma una serie di sfortune lo colpisce consentendogli di ottenere un solo successo, a Vallelunga, ed altri cinque podi, mentre il regolare compagno di team Thomas Biagi vince entrambi i titoli.

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BMW Italia gli preferisce il giovane Alberto Cerqui, e nel 2011 Gianni non trova un team. A luglio, l’Audi lo riporta in pista (con la ormai vetusta RS4) e lui ottiene un ottimo secondo posto a Vallelunga al termine di una rimonta colma di spettacolari sorpassi.

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Nell’annata appena conclusa, Morbidelli è stato nuovamente parte del team ufficiale dell’Audi, alla guida della nuova RS5. L’auto è molto veloce ma, almeno quella del pilota pesarese, molto fragile. Molti inconvenienti meccanici gli impediscono di giocarsi appieno i due titoli, che vanno al compagno di squadra Johan Kristoffersson dopo un concitato finale a Pergusa.

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Quello che posso dire fin da ora su Morbidelli è che a inizio '95 è stato molto sfortunato: con una macchina discreta poteva conquistare due sesti posti, in Brasile e in Argentina, ma in entrambi i casi è stato bloccato da problemi alla vettura. Un'analisi più approfondita potrei farla quando sarò a casa nel weekend, dato che qui la linea non è il massimo...

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Secondo me fa parte della "generazione perduta "degli italiani anni 80/90, per la quale ci mangeremo le mani per diversi anni a venire se l'andazzo continua come quello attuale.

E come al solito rimangono i rimpianti per una Ferrari del 1991che poteva provare a dare molto di piu di una chance a questo ragazzone..

Modificato da Silo
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Seconda sessione di prove libere del venerdi a Barcellona per il GP di Spagna.

Facciamo parlare "l'imputato" ( :asd: ): "Errore mio. Le gomme erano fredde, io ho disinserito il sistema che limita la velocità  nella pit lane, le ruote hanno pattinato violentemente e non ho potuto evitare l'impatto". Da "La Stampa" del 24/05/1997

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Un po' troppa foga dunque, pensavo fosse un problema alla macchina. Invece non ci sono video del suo incidente in Francia, o almeno non ne ho trovati.



Che rimonta: http://www.dailymotion.com/video/xlnqne_superstars-2011-vallelunga-race2_sport?search_algo=2

Qualche dato di questa gara:
vallelunga11.png

Che gara esaltante: con una macchina nettamente inferiore e ormai pronta da pensione sfodera sorpassi a ripetizione, mangiando dei mezzi secondi a tutti non appena la pista diviene libera, anche grazie alle quattro ruote motrici che lo favoriscono nelle curve lente. Certo, Bertolini negli ultimi giri cala il ritmo (si gioca il Campionato, poi vinto), ma questa gara è da definirsi eccezionale, con un giro in più avrebbe sicuramente vinto.

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Bravo Fede!

Adesso è d'obbligo il commento di un forumista che era suo compagno di classe.

'stardo...lo sai che certi drammi non andrebbero raccontati. :D

Si,sono io ad aver avuto la sfiga di avere Gianni come compagno di classe. :P

Ovviamente sto scherzando,perchè dal lato umano Gianni non si discute; è un bravissimo ragazzo che non se la tira assolutamente (e ne avrebbe ben donde non solo per il pilota che è stato ,ma per quello che ha fatto suo padre nell'ambito del motociclismo.)

Parlando del lato sportivo,secondo me,Gianni incarnava l'esatto prototipo del pilota che vuole iniziare la carriera agonistica:un discreto talento e una famiglia facoltosa alle spalle.

Dopo la vittoria del titolo EU/AM di kart a Las Vegas Gianni debuttò subito in F3(all'epoca era nella norma,considerando che la Fiat Abarth aveva finito il suo ciclo e la F,Alfa Boxer non era ancor a stata istituita)nel team di Pavanello,che è bene ricordarlo era praticamente mezzo reparto corse Alfa Romeo e all'epoca si correva con i motori Alfa.

Insomma un team di grandissimo livello che contribuì al buon debutto di Gianni nel campionato.

Il passaggio alla Forti Corse,team di riferimento del campionato, servì a farlo maturare definitivamente.

Fiorio ,che come sapete, era un ottimo talent scout non si lasciò sfuggire l'occasione di ingaggiarlo come collaudatore Ferrari e al cospetto dei due piloti titolari imparò tantissimo,anche perchè ,al contrario di oggi,i test in pista erano liberi e il collaudatore aveva l'opportunità  di guidare tantissimo.

C'è da dire che la Ferrari l'ha aiutato parecchio nel prosieguo della sua carriera,facendogli guidare spesso macchine motorizzate Ferrari anche se non da prime file.

A mio parere la miglior gara è quella di Adelaide del '91 sulla Ferrari.Ricordo benissimo quel Gp e cos'era la pista con quel nubifragio(roba che oggi si sarebbe partiti dietro la safety car...)l'incazzatura di Prost che riteneva il circuito troppo perocoloso in quelle condizioni e Senna piazzato dentro la Mclaren che voleva partire.

Insomma terminare quel gp,anche se dimezzato,fù una bella impresa di Gianni,considerando anche che correva per la Ferraricon tutta la pressione del caso quindi.

Opinione personalissima:secondo me avrebbe avrebbe dovuto mollare la F1 già  a fine '96 e tentare l'esperienza Cart,come fece Zanardi che rilanciò li la sua carriera.

E' vero,nel '97 la Ferrari lo richiamò come collaudatore però l'impressione fù che quella chiamata sarebbe servita per rientrare nel giro della F1 (cosa che avvenne con la Sauber)da pilota professionista e non pagante (cosa che giustamente Gianni non voleva visti i suoi trascorsi)e infatti a fine stagione fù appiedato per un pilota pagante.

Pilota eclettico,come Fede ha mostrato nel suo bellissimo post, Gianni ha guidato di tutto(Fede,mancano le due gare del Gt italiano con la Murcielago della Reiter che Gianni portò al debutto nel 2005 ;) )guidando tra l'altro per tutti e tre i marchi che allora erano impegnati nel turismo italiano.

Bellissimo thread Fede!

p.s.

Adesso mi aspetto un'amarcord su Emanuele Naspetti.

Un'altro pilota che aveva talento da vendere . ;)

Modificato da Nivola
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Grazie tante Gabriele, molto lusingato e contento di saperne di più su uno dei miei piloti preferiti :)

Ho aperto il thread su Gianni proprio perché mi piace come pilota, magari mi documenterò un po' anche su Naspetti, che come hai detto tu era anch'egli un gran pilota, che si è trovato spesso a correre sia insieme, sia contro Morbidelli.

Comunque, ecco le foto delle due auto guidate da Morbidelli nel GT Italiano del 2005:

Lamborghini Murciélago

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Saleen S7-R:

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Per quanto riguarda il non avere lasciato la Formula 1 quando invece sarebbe stata la scelta migliore, questo è un leit motiv per diversi piloti anche al giorno d'oggi: la Formula 1 è il sogno, la categoria più importante, e una volta che ti ci ritrovi dentro non ne vuoi più uscire. Ma, talvolta, pensarla così risulta errato e spesso la carriera di un pilota viene rovinata così. E rialzarsi, Gianni ne è una dimostrazione, è difficile e richiede tanto tempo.

Modificato da Fede
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A mio parere la miglior gara è quella di Adelaide del '91 sulla Ferrari.Ricordo benissimo quel Gp e cos'era la pista con quel nubifragio(roba che oggi si sarebbe partiti dietro la safety car...)l'incazzatura di Prost che riteneva il circuito troppo perocoloso in quelle condizioni e Senna piazzato dentro la Mclaren che voleva partire.

Insomma terminare quel gp,anche se dimezzato,fù una bella impresa di Gianni,considerando anche che correva per la Ferraricon tutta la pressione del caso quindi.

Qui forse stai confondendo con il 1989. Prost nel '91 era assente ad Adelaide, proprio perchè Morbidelli lo sostituì....

Alain si rifiutò di correre nella pioggia di Adelaide nell'89, dopo il casino di Suzuka.

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