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Tyrrell


Luke36

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Chi è stato Ken Tyrrell ?

Ken_Tyrrell.jpg

Dopo aver servito la Royal Air Force durante la seconda guerra mondiale, il buon Ken decise di buttarsi anima e corpo nella falegnameria (da qui il soprannome di "boscaiolo"), ritenendo di ricostruire la Gran Bretagna dai danni causati dai bombardamenti della guerra appena conclusa. Fu un gran successo tanto che riuscì a mettere da parte una fortuna sufficiente per iniziare la sua storia nel mondo delle corse ...... i cui attori furono molti e di gran prestigio come Cooper, Matra, Stewart, Ickx, Derek Gardner, Cevert, Depailler, Scheckter, Alboreto, Bellof, Brundle, Alesi !

Che ne dite di "sviscerare" insieme l'argomento ?

Modificato da Luke36
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Secondo me, l'ultimo vero grande "artigiano" della formula 1, la sua scuderia verrà  ricordata sempre come una portatrice continua di novità , a volte stravaganti, (vedi le 6 ruote o i candelabri del 98),nel mondo delle corse, tutte sempre condite da un vero sapore di "garage" piu che di ricerca scientifica in sterili laboratori aereodinamici o meccanici...

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Capitolo 1 - Dal delicato suono dei boschi al rombo dei motori - by Gio66

Robert Kenneth Tyrrell nasce a West Horsley, nel sud dell’Inghilterra, il 3 maggio 1924.

Dopo un’infanzia tranquilla, trascorsa tra i boschi del Surrey assieme al papà  ranger (era guardia forestale), comincia a lavorare molto presto alla Ronson (accendini) perché a scuola il piccolo Ken è un vero disastro e viene bocciato ad alcuni esami.

Nel 1938 tenta di arruolarsi nella RAF ma anche in quell’occasione fallisce l’esame di ammissione. Pochi mesi dopo arriva la Seconda Guerra Mondiale e, come disse lo stesso Ken “All you had to do to get in the RAF was cough while the doctor held your balls. With a war on, that was the new entrance exam.†Nel 1941 viene impiegato come meccanico dei vari aerei britannici, i caccia Spitfire ed Hurricane ed i bombardieri Halifax e Lancaster. In questa fase il giovanissimo Ken apprende l’ordine, il rigore e l’abitudine ai controlli frequenti e metodici, tutte caratteristiche che gli torneranno utili nella sua futura professione di costruttore di auto da corsa.

A 21 anni, finita la guerra, Ken decide di entrare in società  assieme al fratello Bert, taglialegna e giardiniere, e fonda la Tyrrell Brothers, un’azienda che taglia e fornisce alberi alle principali segherie del Surrey. Il lavoro lo impegna non poco e l’unica distrazione che coinvolge Ken è il calcio che pratica nell’Ockham Football Club, la società  della sua città . Nel 1951 la squadra organizza un pullman per andare a vedere il debutto delle BRM V16 a Silverstone e Tyrrell rimane colpito da una delle gare di contorno, quella delle “Racers 500â€, le piccole F3 che montano motori motociclistici da 500 cc. e riscuotono un buon successo nell’immediato dopoguerra. Ken, sposatosi con Norah nel '43, ha preso casa a Guildford e tra i partecipanti alla gara c’è Alan Brown, un pilota che abita vicino a casa sua. Tornato a casa, Tyrrell va a trovare Brown e gli chiede di mostrargli la sua vetturetta, una Cooper-Norton, ne rimane affascinato e a fine stagione la acquista per 500 sterline. Ken non ha alcuna esperienza in fatto di pilotaggio ma Brown gli propone un curioso test: “Alan told me to take it to Brands Hatch and if I couldn’t lap within ten seconds of the record, I was to sell it. But he didn’t tell me that until after I’d bought it. I just made itâ€.

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Alan Brown

L’anno seguente Ken Tyrrell comincia l’attività  di pilota sui circuiti dell’Inghilterra assistito dal fratello e dalla moglie. Il primo risultato di rilievo arriva il 23 agosto a Silverstone dove giunge 2° alle spalle di Ivor Bueb.

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Nel 1953 arriva la prima vittoria a Kirkcaldy, in Scozia, seguita da un’altra a Snetterton, sempre nel ’53. Poi, nel ’54, vince a Silverstone e Brighton.

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Il resoconto di una gara del 1954.

Nel ’55 vince a Davidstow e soprattutto a Karlskoga, in Svezia, alla prima gara internazionale.

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Lo stile di guida non è dei migliori, anche per via della stazza non proprio ridotta del “Boscaiolo†(è alto 1.89), ma il DS dell’Aston Martin John Wyer gli propone un test con una delle sue vetture Sport nel quale risulta essere più veloce di Bueb. Ken viene così scelto come sesto pilota della scuderia per il mondiale Sport del 1956 ma il ritiro della Mercedes dalle competizioni libera Stirling Moss che viene immediatamente ingaggiato da Wyer e per Ken non c’è più posto.

Digerita la delusione, Tyrrell continua a correre in monoposto e nel ’58 tenta il salto di categoria acquistando una Cooper T45 – Climax F2 di colore blu, iscrivendola in società  con Alan Brown e Cecil Libovitz. A Brands Hatch conclude 4° dopo essere stato “sverniciato†da un giovanissimo neozelandese di nome Bruce McLaren che si aggiudica la corsa. Questo episodio convince il 34enne Ken ad appendere il casco al chiodo: “Some blokes are born racing drivers, I wasn’t one of ’em. You can’t kid yourself and blame the car. You’ve got to face factsâ€.

Nel 1959, sempre in collaborazione con Brown e Libovitz, Tyrrell si trasforma in team manager e, grazie all’ottimo rapporto con la famiglia Cooper, la Alan Brown Equipe può gestire le T45 ufficiali F2 e, soprattutto, i piloti ufficiali Bruce McLaren e Masten Gregory.

L’anno successivo Ken si mette in proprio e fonda una sua scuderia per partecipare alla neonata F.Junior (1000 cc.). Nasce la Tyrrell Racing Organisation, con sede nel deposito di legname della Tyrrell Brothers, che schiera una Cooper T52 motorizzata BMC affidata ad un debuttante di lusso, il 5 volte iridato di motociclismo John Surtees, il quale vuole verificare il suo talento sulle 4 ruote continuando però a correre nel motomondiale (in quell’anno vincerà  i suoi ultimi 2 titoli iridati nella 350 e nella 500 con la MV Agusta). A Goodwood, alla sua prima gara in monoposto, il “Figlio del vento†si classifica 2° alle spalle di un certo Jim Clark su Lotus e a Monaco debutta in F1 proprio con una Lotus ufficiale. In seguito il Boscaiolo schiera Henry Taylor, Keith Ballisat, Tom Dickson, Ian Raby, Jo Schlesser, Denis Hulme e John Love. Sabato 28 maggio arriva la prima vittoria per il team ed è un alloro di grande prestigio perché ottenuto da Henry Taylor a Monaco, nel weekend del GP di F1. Il 12 giugno, ad Albi, Taylor e Raby regalano a Ken la prima doppietta.

Nel ’61 il team Tyrrell è ancora in F.Junior con le Cooper T56 affidate a John Love e Tony Maggs. La lunga serie di successi ottenuti dai due piloti (doppietta al Grand Prix des Frontières di Chimay, al Critérium du Nivernais di Magny Cours, alla Coupe de Vitesse de l'A.C. Normandie di Rouen, alla Kanonloppet di Karlskoga, al Det Danske Grand Prix di Roskilde e alla Coupes du Salon - Voitures Junior di Monthlery; vittoria di Love alla Coppa d'Oro Pasquale Amato di Caserta, a La Chatre e al Grand Prix de Nogaro; primo posto per Maggs al Gran Premio della Lotteria di Monza e all’Autosport World Cup di Zandvoort) gli varrà  l’appellativo di “Tyrrell Twinsâ€.

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Tony Maggs a Brands Hatch nel 1961.

Nel ’62, sempre in F.Junior, arrivano le Cooper T59 per Jonh Love, Denis Hulme, Peter Procter, José Rosinski e Tony Maggs. Doppietta alla Copenhagen Cup di Roskilde e alla Kanonloppet di Karlskoga; vittoria di Love al Critérium du Nivernais di Magny Cours, vittoria per Maggs al Trophées d'Auvergne a Clermont-Ferrand.

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Ken con John Love nel 1962.

Nel 1963 continua l’impegno sul fronte della F.Junior per la Tyrrell Racing Organisation. Con la Cooper T67 José Rosinski vince il Grand Prix de Magny Cours.

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A Rouen nel 1963. Quello con la giacca sopra la tuta che si mangia le unghie è Josè Rosinski. In piedi sul muretto si nota Teddy Mayer

Ken fa correre anche Tim Mayer, Peter Procter, John Rhodes ed il neozelandese Chris Amon ma la sua struttura è investita da una responsabilità  inattesa che modifica i piani. John Cooper rimane gravemente ferito in un incidente avvenuto durante il collaudo di un prototipo di Mini Cooper bi-motore ed è costretto ad una lunga convalescenza. La famiglia Cooper chiede allora a Tyrrell di prendere le redini del team ufficiale della Cooper in F1 fino al ritorno di John. Per il Boscaiolo è un’opportunità  da non sprecare. Le Cooper T66 non sono il massimo della competitività  e vedono raramente il podio (un secondo e due terzi posti per McLaren, un secondo posto per Maggs) ma Tyrrell dimostra serietà  e competenza, doti fondamentali per fare un buon apprendistato.

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Capitolo 2 - Stewart, Ickx e la Matra - by Gio66

Nel 1964 la F.Junior viene trasformata in F3 e Ken continua a schierare delle Cooper-BMC, il modello T72, per John Taylor che vince la prima corsa della stagione a Mallory Park ma soprattutto per un debuttante 24enne che la settimana successiva vince a Snetterton. Il giovane si chiama John Young Stewart, detto “Jackieâ€.

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Tutto nasce da una telefonata effettuata dal custode del circuito di Goodwood che chiama Tyrrell per parlargli di questo giovane scozzese che guida in modo incredibile le vetture dell’Ecurie Ecosse. Dopo aver contattato il fratello maggiore Jimmy, Cooper e Tyrrell organizzano un test comparativo a Goodwod per far provare la nuova T72 a Stewart. Il termine di paragone è Bruce McLaren, pilota titolare della Cooper in F1, colui che 6 anni prima aveva fatto smettere di correre a Ken. Il neozelandese si impegna a fondo, i due si alternano al volante della monoposto migliorandosi a vicenda ma alla fine della giornata Jackie è il più veloce e viene ingaggiato per la stagione di F3.

Dopo Snetterton, lo scozzese vince la Chichester Cup a Goodwood, la Spring Cup a Oulton Park (davanti al compagno di squadra Warwick Banks), la B.A.R.C. '200' ad Aintree, il Daily Express International Trophy a Silverstone e l’ Express & Star a Mallory Park (sempre davanti a Banks) e ancora l’International Gold Cup a Oulton Park. Banks si aggiudica il Guards International Trophy a Brands Hatch. In pratica Stewart vince tutte le gare a cui partecipa, tranne una, conquistando il titolo britannico della categoria. La ciliegina sulla torta arriva a Montecarlo dove lo scozzese si aggiudica il GP di F3 davanti a Silvio Moser iscrivendo per primo il nome in uno degli albi d’oro più prestigiosi della storia delle gare a ruote scoperte. Le vittorie internazionali di Stewart continuano con la Coupe de Vitesse de l'A.C. Normand a Rouen (davanti a Banks), la Coupe Internationale de Vitesse a Reims ed il Zandvoort Trophy.

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La partenza della Coupe de Vitesse a Reims: col #3 Banks, col #9 Henri Grandsire su Alpine, col #1 Stewart.

Solo in due occasioni il giovane pilota rimane a bocca asciutta a livello europeo; un esordio davvero entusiasmante. La stima reciproca tra lui e Tyrrell si trasforma ben presto in un’amicizia che consoliderà  sempre più il loro rapporto di collaborazione.

In quell’anno il Boscaiolo gestisce anche le Mini Cooper S ufficiali affidate al belga Julien Vernaeve e agli inglesi John Rhodes e Warwick Banks. Quest’ultimo regala a Ken un altro titolo conquistando l’ETCC.

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Warwick Banks sulla sopraelevata di Monza.

Nel 1965 il team Tyrrell sale di categoria facendo correre in F2, oltre al confermatissimo Stewart, Frank Gardner, Bob Bondurant, Chris Amon, Ludovico Scarfiotti e il campione del mondo di F1 in carica John Surtees. Questi piloti si avvicendano al volante delle Cooper T75 motorizzate BRM, la superiorità  della Lotus di Clark e delle Brabham di Rindt e di “Black Jack†è schiacciante e Stewart ottiene un secondo posto a Oulton Park come unico risultato degno di nota. Lo scozzese alterna l’attività  nella serie cadetta con la F1 nella quale debutta al volante della BRM con ottimi risultati che sfociano nella prima vittoria ottenuta a Monza e alla fine dell’anno è terzo nel mondiale.

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Crystal Palace, Stewart precede Hill (#3) e Brabham (#1).

Per il Boscaiolo le cose non vanno molto meglio in F3, dove Banks ottiene comunque 2 successi, ma nel mese di luglio avviene un incontro che cambia il futuro della Tyrrell Racing Organisation. Durante le prove estive del Trophèe de France, il giornalista Gerard Crombac, già  collaboratore di Tyrrell ai tempi dell’Alan Brown Racing, gli presenta Jean Luc Lagardère, boss della Matra. La reciproca stima porta i due managers a stilare un accordo per la serie di F2 1966 secondo il quale la Matra fornirà  i telai MS5 che potranno montare, a discrezione del team, il motore BRM oppure il Cosworth SCA.

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Il compagno di Stewart (lo scozzese corre quando è libero da altri impegni) è il belga Jacky Ickx, un 22enne velocissimo che ha cominciato a correre con le moto.

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Saltuariamente, correranno anche Surtees, Hubert Hahne e Scarfiotti ma le Matra non possono nulla contro le imbattibili Brabham-Honda.

Nel 1967 la scuderia di Ockham partecipa al primo Campionato Europeo di F2, sempre con le Matra MS5 motorizzate col V4 Cosworth FVA da 210 cv. Il regolamento prevede motori da 1600 cc. ed un peso minimo di 420 chili. La fiducia in Stewart e Ickx è inevitabile ed è proprio il belga a conquistare la prima vittoria a Crystal Palace in una gara dove viene affiancato dal francese Jean-Pierre Jaussaud. Ickx è ancora primo a Zandvoort ma strabilia tutti al Nurburgring dove, a causa del risicato numero di iscritti, la F1 permette alle F2 di rimpinguare lo schieramento. Il risultato delle prove delle qualificazione ha dell’incredibile: al di là  della fantastica pole di Clark che rifila oltre 9†di distacco al 2° (Hulme su Brabham), è proprio Ickx che si guadagna l’attenzione di tutti ottenendo il 3° tempo assoluto al volante della piccola Matra F2 del team Tyrrell, a solo mezzo secondo da Hulme e staccando di 1.2†Stewart, nell’occasione al volante della BRM di F1!!!

L’inflessibile regolamento non permette al belga di partire dalla prima fila, bensì dalla 18ma posizione (1° tra le F2). Pur penalizzato, Ickx parte col coltello fra i denti e transita nono al termine del primo giro. Al 3° raggiunge la Ferrari di Amon e la Honda di Surtees e al passaggio successivo le supera salendo al 5° posto assoluto, grazie anche ai ritiri di Clark e McLaren. Al 5° giro si ritira anche Stewart, ora Ickx è 4° alle spalle di Gurney, Hulme e Brabham che vede la piccola Matra negli specchietti. In questo momento però il belga comincia ad accusare problemi ad una sospensione e deve rallentare, prima cede la posizione ad Amon e poi, al 12° giro, si ritira con la ruota anteriore destra staccata. Un vero peccato.

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La domenica successiva, forse ferito nell’orgoglio, Stewart torna alla vittoria in F2 a Karlskoga e si ripete sette giorni dopo a Pergusa dove la Matra sbaraglia il campo con 5 vetture ai primi 5 posti su 15 monoposto partenti: Stewart, Beltoise, Ickx, Schlesser e Servoz-Gavin. Poi arriva un altro successo ad Albi mentre Ickx “risponde†a Vallelunga dove chiude vittoriosamente la stagione conquistando il titolo europeo davanti a Gardner e Beltoise. Stewart, essendo pilota di F1, non può sommare punti.

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Ormai Ken non ha più niente da dimostrare come manager e decide di fare il definitivo salto in F1.

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