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Tony Kanaan


Andrea Gardenal

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  • 4 weeks later...
Nonostante la carenza di risultati, imputabile soprattutto a un team non sempre all’altezza, Kanaan è uno dei piloti più considerati, dalle squadre e dalla Honda. A metà  2002 il brasiliano accetta quindi l’offerta del team Andretti-Green, che nel 2003 schiera tre Dallara-Honda nel campionato IRL. Tony si presenta al “nuovo†pubblico con due pole consecutive a Homestead e Phoenix. Se in Florida chiude solo quarto dietro Dixon e le Penske, in Arizona il brasiliano domina, portandosi in testa alla classifica. Un brutto incidente con Dixon a Motegi gli procura però una frattura al polso, costringendolo a saltare la prima settimana di prove in vista di Indianapolis. Viene inizialmente sostituito da Mario Andretti, che però è vittima di un incidente potenzialmente disastroso. In una giornata incredibilmente ventosa, Kanaan qualifica la sua vettura in prima fila al fianco di Castroneves, chiudendo la gara al terzo posto senza mai essere pericoloso per le Penske. Nonostante il motore Honda sia inferiore al Toyota di Dixon e Castroneves, Kanaan guida a lungo la classifica mettendo a segno 4 podi, che lo mantengono ampiamente in corsa per il titolo fino all’ultima gara in Texas, dove si presenta con soli 7 punti di ritardo dai due. Un contatto con il connazionale nella fase decisiva della corsa lo costringe però a una sosta supplementare, lasciando campo libero a Dixon. Determinante per il quarto posto finale si rivela Nazareth dove Kanaan, ancora leader della classifica, è costretto al ritiro da una tamponata di Scheckter.
 
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Pole position a Homestead
 
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Prima stagione al team Andretti-Green
 
Il 2004 è un’annata magica per Tony, il cui peggior risultato è incredibilmente il settimo posto nella corsa iniziale di  Homestead. La netta superiorità  del nuovo motore Honda restringe subito la lotta per il titolo a Wheldon, Rice e Kanaan. Sono tre le loro vittorie a testa, le stesse di Adrian Fernandez, ma una straordinaria continuità  permette a Tony di conquistare il campionato a Fontana con una corsa d’anticipo. Il brasiliano vince a Phoenix, controllando la rimonta di Dixon; a Nashville resistendo all’assalto di Hornish all’ultimo giro e in Texas, dove batte in volata Franchitti. I numeri della stagione sono impressionanti: Tony completa tutti i giri disponibili, mettendo a segno 15 arrivi in top 5 su 16 corse. L’unica delusione viene da Indianapolis, dove Tony a 30 giri dalla fine cede la testa della corsa a un Buddy Rice comunque più veloce, che va a vincere nel momento in cui la bandiera rossa pone fine alla competizione a causa della pioggia. L’americano avrà  la meglio su Kanaan anche nella 400 miglia di Michigan, che si conclude in volata dopo un lungo duello tra i due.
 
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Secondo in volata dietro Fernandez a Fontana
 
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Con Wheldon a Chicago
 
Nel 2005 prosegue il dominio della Honda ma questa volta la stagione perfetta è quella di Dan Wheldon, che conquista il nuovo record di sei vittorie in un anno, precedendo in classifica Kanaan, che si ferma a due successi. Pur rischiando di vincere praticamente ogni corsa, Tony deve sottostare alla legge del pilota inglese che alterna una maggiore velocità  a un superiore senso tattico, con anche un pizzico in più di fortuna. Tony non vede il traguardo in tre corse: a Richmond dove si scontra con Meira, a Nashville dove è spedito a muro dal cedimento di una sospensione e in Kentucky, dove è tradito da un portamozzo nelle fasi iniziali. Le due vittorie arrivano in Kansas, con una storica volata a tre su Wheldon e Meira, e a Sonoma, dove Tony esce vittorioso da un lungo confronto con Tomas Enge. La corsa più bella dell’anno è però St Petersburg, dove nelle battute finali Kanaan si fa largo a ruotate fino alla prima posizione, ma proprio il contatto con il rookie Briscoe gli costa la testa della corsa, raccolta abilmente dal solito Wheldon, che guida al traguardo un poker Andretti-Green. Indianapolis è invece nuovamente amara. Tony, partito in pole, si alterna a lungo al comando con Hornish e Franchitti ma una sosta finale un po’ lenta lo lascia ai margini della top ten nel momento topico, relegandolo all’ottavo posto. A fine stagione Kanaan prova finalmente la BAR-Honda a Jerez, premio della casa giapponese per il titolo 2004.
 
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Podio a 4 a St Pete
 
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Grande vittoria in Kansas su Wheldon e Meira
 
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Tony sulla Bar-Honda a Jerez
 
La stagione 2006 segna una imprevedibile inversione di tendenza per il team Andretti-Green, che esce dalla lotta per titolo e conquista due sole gare, Milwaukee con Kanaan e Sonoma con Marco Andretti, sostituto di Wheldon passato al team Ganassi. Per certi versi è la stagione della maturità  per Tony, che seppur non esente da errori trae il massimo da ogni gara, guidando un team allo sbando con Franchitti e Herta mai competitivi. In una delle poche vere occasioni, Kanaan riesce a vincere contenendo la rimonta di Hornish, in una stagione in cui anche i podi sono rari, considerando il dominio Penske-Ganassi e la grandissima forma di Meira, che con la vettura del team Panther chiude quinto il campionato davanti al campione 2004. Dopo delle prove piuttosto travagliate, Kanaan riesce a essere competitivo a Indianapolis, guidando la corsa negli ultimi venti giri quando l’incidente di Giaffone rovina la sua strategia, costringendolo a una sosta in bandiera gialla che gli fa perdere la posizione acquisita in pista. Nell’ultima caotica ripartenza deve poi cedere a Wheldon chiudendo quinto.
 
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A fine maggio Kanaan e Barrichello si scambiano il casco per Indy e Montecarlo, che si tengono lo stesso giorno
 
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In Kansas, quinto dopo una lunga lotta con Meira, che chiude terzo
 
Il 2007 vede il ritorno in auge del team Andretti-Green, che conquista il titolo grazie non a Kanaan ma all’amico Dario Franchitti. Per Tony una stagione di alti e bassi, con errori madornali alternati a roboanti vittorie. Sono infatti 5 le affermazioni del brasiliano, record personale, non accompagnate però dalla costanza di rendimento che caratterizza la marcia di Franchitti e Dixon. La prima vittoria arriva a Motegi, quando il brasiliano risolve a suo favore un lungo confronto con Wheldon; a Milwaukee porta a casa il successo subentrando in testa a Castroneves, quando questi è messo fuori gioco dal cedimento dell’alettone posteriore. Le altre affermazioni arrivano a Michigan, in volata su Andretti, in Kentucky davanti a Dixon e a Detroit. Kanaan perde il treno per il titolo in estate, quando colpisce il muro in Iowa e a Nashville, perdendo punti preziosi anche in Kansas per un contatto ai box con la Patrick. Vittorie a parte la stagione entra negli annali per alcuni episodi clamorosi. A Watkins Glen Tony rifila una ruotata a Hornish dopo la bandiera scacchi, in risposta a un sorpasso poco ortodosso dell’americano, episodi che porteranno a una rissa tra le due squadre innescata da uno spintone del padre di Hornish a Kanaan. A Sonoma è sempre il brasiliano a difendere Franchitti dagli assalti dello stesso Hornish, con lo scozzese in difficoltà  dopo aver danneggiato l’ala anteriore in un contatto folle col compagno Marco Andretti. Il momento più basso della stagione si registra a Indianapolis, dove Kanaan domina ed è ancora in testa quando la corsa viene sospesa per pioggia poco dopo il 100° giro. Una volta ripresa la competizione, il brasiliano è poi coinvolto in un incidente multiplo durante una ripartenza, poco prima che la pioggia regali la vittoria al compagno Franchitti. Nel finale di stagione Kanaan accetta l’invito degli organizzatori della F.Nippon di partecipare all’ultima corsa della stagione a Suzuka. Il brasiliano si qualifica nelle retrovie, chiudendo buon sesto al traguardo.
 
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A Indy un po’ di lavoro extra con la tv brasiliana
 
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Vittoria a Milwaukee
 
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A Suzuka per l’ultima corsa della F.Nippon
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Nel 2008 la partenza verso la Nascar di Franchitti, sostituito da Hideki Mutoh, lascia a Kanaan il ruolo di guida in una squadra che nelle stagioni successive combinerà  poco, anche a causa della riunificazione con la ChampCar che propone nuovi agguerriti concorrenti, soprattutto sugli stradali. Nella prima corsa di  Homestead Tony, uscito vincitore da un lungo duello con Scott Dixon, non può evitare l’auto del rookie Viso, di traverso in mezzo alla curva 3. Nonostante una sospensione KO, Kanaan cerca di arrivare al traguardo rifiutando di fermarsi, ma la bandiera verde sventolata a due giri dal termine lo costringe alla resa. A Indianapolis il brasiliano è il più serio avversario di Dixon, ma un ingresso troppo tardivo di Andretti in curva 3 lo fa finire in testacoda, per poi essere centrato da Sarah Fisher. La stagione prosegue tra piazzamenti, tra cui i podi di Watkins Glen, Sonoma e Chicago, intervallati da qualche errore (Iowa). Tony è comunque il più costante tra gli inseguitori di Dixon e Castroneves, riuscendo a chiudere il campionato al terzo posto davanti a Wheldon e Briscoe. L’unica vittoria della stagione arriva a Richmond, dove il brasiliano ottiene la pole e domina per tutta la corsa controllando Andretti e Castroneves. In autunno Kanaan è vicinissimo al passaggio al team Ganassi, ma viene preso nel mezzo di una complessa trattativa che coinvolge Wheldon e Franchitti, finendo per firmare un rinnovo quinquennale col team AGR. 
 
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Terzo a Sonoma
 
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L’impatto con Sarah Fisher a Indy
 
Il 2009 è probabilmente la peggior stagione della carriera di Kanaan. Un anno colmo di guasti tecnici, incidenti e gare anonime, anche a causa di una squadra sempre più allo sbando che non ottiene neanche una vittoria.  Le prime gare in realtà  sono positive, con due podi a Long Beach e Kansas, ma da Indianapolis le cose cambiano. Mentre è all’inseguimento di Franchitti e Dixon infatti, la sospensione posteriore sinistra cede all’ingresso della curva 3, spedendo Kanaan due volte contro il muro ad alta velocità . Ha così inizio una striscia di 8 corse piene di guasti e prestazioni sotto tono in cui il miglior risultato è il sesto posto di Richmond. A Edmonton Tony si prende anche un brutto spavento quando la sua auto va a fuoco dopo una sosta, con i fumi della benzina che lo lasciano in stato confusionale fino all’intervento degli uomini AGR e Penske. Il terzo posto in Kentucky risolleva momentaneamente la situazione ma per Kanaan la stagione prosegue ai margini della top ten fino al quarto posto nell’ultima corsa a Homestead. Il brasiliano chiude al sesto posto la stagione, pochi punti dietro Danica Patrick. 
 
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Mid Ohio
 
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Toronto
 
Nel 2010 Kanaan si piazza nuovamente al sesto posto, frutto di numerosi piazzamenti e tre podi tra cui la vittoria sull’ovale corto dell’Iowa, stregato nelle tre stagioni precedenti. Gli altri podi arrivano in Kansas e a Homestead, con il secondo non particolarmente gradito. Tony è infatti preceduto sul traguardo da Danica Patrick, con la quale ingaggia una furiosa polemica interna al team Andretti dopo una aggressiva chiusura dell’americana in Texas, che va a rovinare un rapporto forse mai realmente sincero. Tony instaura invece un buona amicizia con Ryan Hunter-Reay, che da sostituto par time di Mutoh è il protagonista di inizio stagione vincendo a Long Beach e guadagnandosi la riconferma per il 2011. Ancora una volta Indianapolis si rivela amara per il brasiliano. Dopo un mese di prove tremendo, con diversi incidenti e la qualificazione guadagnata solo nel bump day, Kanaan mette a segno una rimonta esaltante dal fondo, che a metà  gara lo candida a unico vero sfidante, insieme ad Andretti, del dominatore Dario Franchitti. Un errore strategico in un finale giocato sui consumi lo relega però al nono posto, con la gara neutralizzata per l’incidente di Mike Conway. Poco dopo Homestead lo storico sponsor 7-Eleven annuncia la propria dipartita dalla serie e Michael Andretti lascia libero Kanaan da ogni vincolo contrattuale.
 
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Ritorno alla vittoria in Iowa
 
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Nel nubifragio a San Paolo
 
Nell’inverno Tony prova la vettura di Gil De Ferran e Jay Penske, sicuro di aver trovato un volante per il 2011. Poche settimane prima di St Petersburg però, la squadra chiude i battenti, lasciando Kanaan a piedi. Il brasiliano si propone così al team KV, in cui dovrebbe accasarsi Paul Tracy, sponsorizzato dalla Geico. La compagnia assicurativa decide però di investire sul brasiliano, che “soffia†così il posto al veterano canadese. Una stagione preparata in modo frettoloso si rivela invece estremamente positiva, con Kanaan che conquista subito un terzo posto alla prima corsa di St Pete, controllando nel finale gli attacchi di Simona De Silvestro. Il risultato di entrambi è in realtà  favorito dall’ecatombe che accompagna ognuna delle nuove ripartenze su due file, ma nelle corse successive Tony raccoglie comunque numerosi piazzamenti in top ten, compreso un quarto posto a Indianapolis. Nel catino dell’Indiana parte in mezzo al gruppo, guadagnando in breve numerose posizioni ma perdendo un giro per un problema alla prima sosta. Recuperato il distacco, il brasiliano rimonta furiosamente portandosi per la prima volta in testa. In un finale giocato sui consumi, Tony potrebbe anche vincere, ma la squadra sbaglia il rabbocco conclusivo e Kanaan deve fare largo, come anche Dixon, a Dan Wheldon che va a vincere passando sul traguardo JR Hildebrand, a muro in curva 4. Negli appuntamenti successivi il brasiliano va a muro a Milwaukee mentre lotta per la vittoria con Franchitti, chiudendo secondo in Iowa dopo un esaltante duello con Andretti. A Baltimora è protagonista di un brutto incidente nel warm up, quando travolge Castroneves a causa di un guasto all’impianto frenante. Partito ultimo riesce incredibilmente a chiudere sul podio, grazie a una strategia sfalsata rispetto al gruppo. Parte poi in pole nell’ultima corsa a Las Vegas, sospesa dopo 11 giri per il tragico incidente che costa la vita all’amico Dan Wheldon. Kanaan chiude il campionato al quinto posto, preceduto da Oriol Servia al termine di un confronto tra i due che dura tutta la stagione.
 
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Prima corsa col team KV e subito podio
 
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Sesto posto a Barber dopo una partenza strepitosa dal fondo del gruppo
 
 
 
Nel 2012 Tony prosegue il rapporto col team KV e nelle prime due corse solo la sfortuna gli impedisce di ottenere dei piazzamenti in top 5 con la nuova DW12, che riesce comunque a portare al quarto posto a Long Beach. A Indianapolis è nuovamente protagonista, ma nel finale la sua auto non è abbastanza veloce per combattere con Sato e i piloti Ganassi, chiudendo la corsa al terzo posto dopo l’incidente del giapponese. Come nella stagione precedente il team KV da il meglio sugli ovali:  Kanaan è secondo a Milwaukee, terzo in Iowa e solo un contatto con Power lo esclude dalla lotta per la vittoria in Texas. La squadra perde però colpi nella seconda metà  di stagione e Tony, dopo un buon quarto posto a Toronto, spinge un po’ troppo andando a sbattere nelle corse finali di Baltimora e Fontana. In California in particolare va a muro negli ultimi giri, dopo essere stato nelle prime posizioni per tutta la corsa. Chiude il campionato al nono posto, qualche decina di punti davanti all’amico e compagno Rubens Barrichello.
 
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Long Beach, quarto posto dopo una bella rimonta dalle retrovie
 
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Terzo posto a Indianapolis
 
 
 
Il 2013 di Kanaan è una sorta di fotocopia della stagione precedente, a parte un particolare, importantissimo: finalmente Tony corona un inseguimento durato 11 anni e vince la 500 miglia di Indianapolis, spezzando la maledizione che sembrava affliggerlo. Dopo delle prove poco convincenti, il suo ingegnere Eric Cowdin trova  il bandolo della matassa nel carburetion day e in gara Kanaan, partito in quarta fila, è già  in testa dopo una decina di giri e ci resta a lungo, alternandosi soprattutto con Andretti e Hunter Reay. Dopo una lunghissima fase di bandiera verde, la corsa viene interrotta dall’ingresso della safety car negli ultimi giri. Alla ripartenza il brasiliano supera Hunter Reay e l’incidente di Franchitti in curva 1 pone fine alle ostilità , con Munoz e lo stesso Hunter Reay a scortarlo sotto la bandiera a scacchi. “Finalmente metterò la mia brutta faccia su quel trofeoâ€, sono le sue parole prima di bere il latte. Il campionato per Tony comincia con delle buone prestazioni rovinate da episodi sfortunati: dopo il quarto posto di St Pete, a Long Beach viene eliminato da un’entrata tardiva di Servia, che gli procura un infortunio alla mano. Nonostante tutto a San Paolo vive una delle migliori giornate dell’anno, mandando in delirio il pubblico mentre lotta per la testa della corsa, fino a quando un errore strategico rovina tutto lasciandolo a secco. Dopo i terzi posti in Iowa e Texas però, come l’anno precedente il team KV perde competitività , con Kanaan che colleziona incidenti e piazzamenti poco entusiasmanti. A Pocono è però il brasiliano a gettare al vento delle ottime possibilità  di vittoria, danneggiando l’ala anteriore nel tentativo di superare Dixon. Il quinto posto in gara 1 a Toronto è il miglior risultato fino all’ultimo appuntamento di Fontana, dove Kanaan conquista un buon terzo posto alle spalle di Power e Carpenter, chiudendo il campionato fuori dalla top ten, poco davanti a Simona De Silvestro. Come rilevato successivamente da Jimmy Vasser, nonostante le dichiarazioni di facciata la collaborazione tecnica tra i due nel 2013 è tutt’altro che proficua, e non per colpa della pilota svizzera.
 
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Davanti a tutti a Indianapolis
 
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Il latte, finalmente
 
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Long Beach
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  • 2 weeks later...

Di gran lunga il pilota più forte in questa fase del campionato, diciamo da Pocono in poi: 4 podi nelle ultime 6 gare, cui si aggiungono un piazzamento fuori dalla top 10 a Pocono a causa di un errore strategico della sua squadra e un incidente al primo giro a Mid-Ohio sono un bottino niente male. Si fosse "svegliato" un pò prima sarebbe stato un rivale pericolosissimo per Power e Castroneves

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  • 2 weeks later...
  • 2 months later...
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  • 2 weeks later...
  • 3 weeks later...

L'ho sempre visto come un Campione di 2a fascia. Cioè. Non che non si meritasse il titolo nel 2004 o la 500 miglia, ma ha sempre avuti compagni di squadra pesanti, tranne in rare occasioni come in KV.

 

Lo reputo fortissimo ma non un must, ha la stoffa del Capitano, un po come potrei guardare un Jody Scheckter, ma molto più affabile. In un confronto diretto con Castro-Neves non ha rivali, molto più concreto di Barrichello e anche di Da Matta, forse ai livelli di De Ferran.

 

Nella classifica dei grandi brasiliani lo colloco ovviamente dopo Senna, Fittipaldi, Piquet, De Ferran, ma prima di Da Matta. 

 

Contro Barrichello non c'erano confronti, anche se Rubens era alle prime armi con le DW12, ma del resto lo era anche Tony. 

 

Quest'anno potrebbe giocare un ruolo pesante nel supportare Dixon, non credo farà  parte dei titolabili. 

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L'anno scorso non l'avrei mai inserito tra i candidati al titolo, ma se ce l'ha fatta Castroneves puntando per due anni sulla consistenza potrebbe farcela anche lui che ha menato le danze in molte gare. La sua carriera è stata segnata dal mancato approdo da Ganassi a fine 2008, ci fosse stato lui al posto di Franchitti almeno una parte dei successi dello scozzese sarebbero stati suoi. Oggi un confronto tra i due premierebbe inevitabilmente Dario, ma in 4 anni completi da compagni di squadra il bilancio è 3-1 per Tony. Poi si può discutere sul fatto che Franchitti dopo Indianapolis 2007 ha un po' cambiato passo e Kanaan ha perso qualcosa rispetto ai vecchi tempi, però in AGR il brasiliano complessivamente è stato superiore.

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Confermo tutto Penske, inspiegabilmente Kanaan in AGR era il Capitano (glielo gridò anche Andretti in cuffia mentre lo pregava di proteggere le spalle a Franchitti), mentre lo scozzese era veramente il veterano mestierante in attesa di chiudere la carriera. 

 

Kanaan ha il modo del Capitano, Franchitti no. 

 

Con Dixon ha più il ruolo di partner d'esperienza che di Capitano. Del resto Dixon è in Ganassi da una vita. 

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  • 2 weeks later...
  • 1 month later...
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  • 2 weeks later...

Bollito a chi???? Se si sveglia e regge bene il confronto con Dixon, Montoya e le Penske hanno da divertirsi... resta sempre uno che sui Ring bastona tanta gente!

 

Duellone da paura con Castro-Neves, 'discorsi' fra compatrioti e bell'arrivo 2° davanti ad Helio. Dite quello che vi pare ma se non ci fossero questi 'vecchi'....

Modificato da aleabr
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Bollito a chi???? Se si sveglia e regge bene il confronto con Dixon, Montoya e le Penske hanno da divertirsi... resta sempre uno che sui Ring bastona tanta gente!

 

Duellone da paura con Castro-Neves, 'discorsi' fra compatrioti e bell'arrivo 2° davanti ad Helio. Dite quello che vi pare ma se non ci fossero questi 'vecchi'....

 

Un grande. Sugli ovali per stile di guida è il mio preferito.

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