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IndyCar 2014 - Round 08 Texas [Ovale]


Andrea Gardenal

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Indycar, Texas, Carpenter torna alla vittoria

 

La prima gara serale della Indycar 2014, andata in onda a notte fonda in Italia, ha visto la vittoria di Ed Carpenter davanti a Will Power e a Juan Pablo Montoya, al suo miglior risultato dal suo ritorno in Indycar; per Carpenter, reduce da una pole e da un brutto incidente con James Hinchcliffe nell’ultima 500 Miglia di Indianapolis, si tratta della terza vittoria in carriera dopo quelle conquistate nel Kentucky nel 2011 e a Fontana nel 2012; per il suo team si tratta invece della seconda vittoria stagionale dopo quella di Mike Conway a Long Beach: comincia quindi a dare i suoi frutti la decisione dello stesso Carpenter di scendere in pista solo sugli ovali e di affidare la sua vettura ad uno specialista di stradali e cittadini come Mike Conway nelle restanti gare del campionato.

 

Nulla da fare invece per Will Power: il pilota australiano, partito dalla pole position, ha guidato comodamente il gruppo per oltre metà  gara, arrivando in certi frangenti ad accumulare quasi 10 secondi di vantaggio sui suoi inseguitori, salvo poi perdere la sua leadership a vantaggio di Carpenter dopo il quarto pit stop. Da quel momento è iniziata una bella lotta tra i due di testa finchè al 214° giro il pilota di Penske è scivolato in sesta posizione a causa di un drive through comminatogli per aver superato il limite di velocità  in corsia box; Carpenter si è così trovato comodamente al primo posto con oltre 15 secondi di vantaggio sui suoi inseguitori, capitanati prima da Kanaan e poi da Montoya, mentre Power ha iniziato una furiosa rimonta per riportarsi in scia al gruppetto composto da Kanaan, Dixon e Pagenaud, i quali si contendevano la terza posizione alle spalle di Carpenter e Montoya.

 

Il colpo di scena finale, decisivo per le sorti della gara, si è verificato al 239° giro quando Takuma Sato ha inondato la pista d’olio a causa della rottura del motore: Power e Pagenaud, insieme a gran parte dei piloti doppiati che si trovavano alle loro spalle, sono rientrati ai box per mettere gomme fresche per provare un ultimo assalto a Carpenter, Montoya, Kanaan e Dixon, che erano invece rimasti in pista. La mossa dei due ha dato i suoi frutti: Power è riuscito a sbarazzarsi immediatamente prima del duo Ganassi e infine del suo compagno di squadra Montoya, superato all’inizio dell’ultimo giro, mentre Pagenaud è risalito fino al quarto posto scavalcando a sua volta la coppia Dixon-Kanaan.

 

Carpenter è dunque passato per primo sotto la bandiera a scacchi del 248° giro con appena mezzo secondo di vantaggio sulla coppia di Penske Power-Montoya, che come detto ha conquistato così il suo primo podio stagionale; quarto posto per Pagenaud davanti a Dixon e Kanaan, gli unici piloti ad aver tagliato il traguardo a pieni giri. Settimo e primo dei doppiati Mikhail Aleshin, autore di un’ottima gara davanti a Castroneves, Briscoe, Kimball e Newgarden; proprio questi ultimi 3 hanno ricevuto una penalità  di 30 secondi al termine della gara per non aver rispettato le indicazioni del direttore di gara (articolo 9.3.1.7). 12° Rahal a 2 giri davanti a Muà±oz, protagonista di un incredibile testacoda in pit lane intorno a metà  gara, Hinchcliffe, Hawksworth, Huertas e Saavedra, anch’egli penalizzato di 30 secondi per aver violato l’articolo 9.3.1.7 del regolamento.

 

Nota negativa invece per Ryan Hunter-Reay: il vincitore di Indianapolis, qualificatosi al 12° posto, era stato protagonista di una buona gara finché non è stato costretto al ritiro nel corso del 137° giro, poco dopo metà  gara, a causa di un problema meccanico alla sua vettura; problemi anche per Marco Andretti, ritiratosi dopo soli 3 giri a causa del cedimento del suo motore Honda che ha provocato la prima caution della giornata.

 

Dopo Fort Worth la Indycar andrà  in pausa per tre settimane, durante le quali comunque le squadre ne approfitteranno per svolgere dei test in vista della seconda parte di stagione. Il prossimo appuntamento è per il weekend del 28/29 giugno, la Indycar rimarrà  in Texas spostandosi dall’ovale di Fort Worth al circuito cittadino di Houston che sarà  la sede del secondo double header stagionale.

 

http://www.passionea300allora.it/2014/06/08/indycar-texas-carpenter-torna-alla-vittoria/

 

 

Sabato 7 giugno 2014, gara

1 - Ed Carpenter (Dallara DW12-Chevy) Carpenter - 248 giri

2 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) Penske - 0"5247

3 - Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) - 0"5771

4 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Honda) Schmidt - 1"1514

5 - Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) Ganassi - 2"1510

6 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) Ganassi - 2"4464

7 - Ryan Briscoe (Dallara DW12-Chevy) Ganassi - 1 giro

8 - Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) Ganassi - 1 giro

9 - Mikhail Aleshin (Dallara DW12-Honda) Schmidt - 1 giro

10 - Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) Penske - 1 giro

11 - Josef Newgarden (Dallara DW12-Honda) Fisher - 1 giro

12 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) Rahal - 2 giri

13 - Carlos Munoz (Dallara DW12-Honda) Andretti - 3 giri

14 - Sebastian Saavedra (Dallara DW12-Chevy) KV - 4 giri

15 - James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) Andretti - 4 giri

16 - Jack Hawksworth (Dallara DW12-Chevy) Herta - 4 giri

17 - Carlos Huertas (Dallara DW12-Honda) Coyne - 4 giri

 

Ritirati

239° giro - Takuma Sato

137° giro - Ryan Hunter-Reay

119° giro - Sebastien Bourdais

119° giro - Justin Wilson

4° giro - Marco Andretti

 

Il campionato

1. Power 370; 2. Castroneves 327; 3. Hunter-Reay 310; 4. Pagenaud 279; 5. Andretti 225.

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Mi sono visto una bella sintesi su SkySport. Non ho mai detto la parola "coglione" così tante volte in un'ora sola. Power avrebbe stravinto, solo per colpa di quella stupidata ai box è arrivato secondo. Grandissimo podio di Montoya, formidabile.

 

Buono anche il debutto di Scott Nixon.

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Texas - Quattro piloti penalizzati di 30"

 

Meglio tardi che mai… l’IndyCar ha penalizzato quattro dei piloti giunti al traguardo nella Firestone 600 per comportamento scorretto. Negli ultimi giri infatti, le vetture doppiate devono fare un passaggio nei box per riaccodarsi al gruppo e non disturbare la battaglia per la vittoria. Mentre Josef Newgarden e Ryan Briscoe non l’hanno proprio fatto, Charlie Kimball e Sebastian Saavedra hanno approfittato per fare un pit-stop (cosa vietata dal regolamento). Tutti e quattro hanno pagato 30†di penalità  rispetto al loro tempo totale di gara. Quindi si evidenzia il settimo posto di Mikhail Aleshin, ancor più al vertice tra i rookie, Mentre Helio Castroveves, ottavo, rosicchia qualche punto a Will Power in classifica.

Sabato 7 giugno 2014, la classifica rivista

1 - Ed Carpenter (Dallara DW12-Chevy) Carpenter - 248 giri
2 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) Penske - 0"5247
3 - Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) - 0"5771
4 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Honda) Schmidt - 1"1514
5 - Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) Ganassi - 2"1510
6 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) Ganassi - 2"4464
7 - Mikhail Aleshin (Dallara DW12-Honda) Schmidt - 1 giro
8 - Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) Penske - 1 giro
9 - Ryan Briscoe (Dallara DW12-Chevy) Ganassi - 1 giro
10 - Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) Ganassi - 1 giro
11 - Josef Newgarden (Dallara DW12-Honda) Fisher - 1 giro
12 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) Rahal - 2 giri
13 - Carlos Munoz (Dallara DW12-Honda) Andretti - 3 giri
14 - James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) Andretti - 4 giri
15 - Jack Hawksworth (Dallara DW12-Chevy) Herta - 4 giri
16 - Carlos Huertas (Dallara DW12-Honda) Coyne - 4 giri
17 - Sebastian Saavedra (Dallara DW12-Chevy) KV - 4 giri

Ritirati
239° giro - Takuma Sato
137° giro - Ryan Hunter-Reay
119° giro - Sebastien Bourdais
119° giro - Justin Wilson
4° giro - Marco Andretti

 

http://www.italiaracing.net/notizia.asp?id=45048&cat=3

Modificato da Peraltada
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Texas - Quattro piloti penalizzati di 30"

 

Meglio tardi che mai… l’IndyCar ha penalizzato quattro dei piloti giunti al traguardo nella Firestone 600 per comportamento scorretto. Negli ultimi giri infatti, le vetture doppiate devono fare un passaggio nei box per riaccodarsi al gruppo e non disturbare la battaglia per la vittoria. Mentre Josef Newgarden e Ryan Briscoe non l’hanno proprio fatto, Charlie Kimball e Sebastian Saavedra hanno approfittato per fare un pit-stop (cosa vietata dal regolamento). Tutti e quattro hanno pagato 30†di penalità  rispetto al loro tempo totale di gara. Quindi si evidenzia il settimo posto di Mikhail Aleshin, ancor più al vertice tra i rookie, Mentre Helio Castroveves, ottavo, rosicchia qualche punto a Will Power in classifica.

Forse è un'autocritica di Italiaracing perchè nella classifica ufficiale che ha postato Leo nella pagina precedente Aleshin era già  settimo e le penalità  riportate, però non sapevo a cosa corrispondesse quella regola.

Modificato da Penske fan
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http://www.omnicorse.it/magazine/38815/indycar-sebastien-bourdais-in-probation-fino-al-termine-della-stagione

 

Sebastien Bourdais è stato messo in Probation fino al termine della stagione della Indycar in seguito all'incidente di cui si è reso protagonista la scorsa settimana al Texas Speedway, coinvolgendo anche Justin Wilson.

I due viaggiavano fianco a fianco, quando il francese non ha lasciato abbastanza spazio al britannico all'interno della curva 4, dando vita ad una carambola che ha fatto finire entrambi a muro, costringendoli al ritiro. Vista la manovra iniziale, Bourdais è stato ritenuto responsabile dell'accaduto ed è stato anche multato di 10.000 dollari.

Queste però non sono le uniche punizioni arrivate dopo l'ultimo round: la Sarah Fisher Hartmann Racing dovrà  pagare 5.000 dollari per aver utilizzato un'ala posteriore con un incidenza non consentita sulla vettura di Josef Newgarden. Inoltre i guasti ai propulsori delle monoposto di Takuma Sato, Marco Andretti e Ryan Hunter-Reay sono costati 30 punti costruttori alla Honda.

 

Toh, ma tu guarda... :asd:

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Gli errori di Bourdais mi sembrano l'ennesimo esempio del pilota quasi infallibile in un team vincente che poi, ritrovandosi a sgomitare nel gruppo con un mezzo discreto/mediocre, è costretto a spingere sempre a tutta finendo per fare spesso casino. L'errore peggiore quest'anno è stato quello di Long Beach, dove salvandosi dall'incidente innescato da RHR probabilmente avrebbe vinto. La storia del suo ritorno non è molto diversa da quelle di Zanardi e Da Matta. L'unico che dalla f1 è riuscito a reinserirsi in IndyCar con discreto successo è stato Michael Andretti.

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Ecco, Penske, tu che sai... ma secondo te la ragione dell'insuccesso di Bourdais in questi ultimi anni è da rifarsi solo ai team poco competitivi o c'è anche qualche componente psicologica (penso soprattutto alle mazzate che si prese da Vettel nel 2008)? Quest'anno corre per il team che l'anno scorso ha vinto la Indy 500 e i risultati non sono cambiati tanto, può essere che si sia "affievolito" qualcosa nella mente del francese?

 

La componente squadra negli USA si sente così tanto in più rispetto, ad esempio, alla Formula 1 di qualche anno fa?

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Sicuramente ha addosso la pressione, esterna ma soprattutto propria, di fare risultati a tutti i costi per dimostrare che è ancora un vincente. Lui non nasconde di puntare sempre alla vittoria e per lottare con i top team necessariamente qualche cazzata prima o poi la fai. Sta facendo più incidenti di quanto mi sarei aspettato, però dal 2011 potrei citare diversi fine settimana in cui sembrava destinato a grandi risultati poi negati da sfortune varie. è vero che KV ha vinto Indy500, ma oltre quello? Kanaan era forte sugli ovali, dove è senz'altro superiore a Bourdais, ma su stradali e cittadini lui e la De Silvestro si vedevano poco. Bourdais ha avuto diverse gare in cui poteva fare grossi risultati e poi per cazzate varie o sfortune alla fine ha ottenuto un quarto e un settimo nelle gare di Indianapolis mi sembra. La componente squadra influenza la costanza di risultati. Wilson e Bourdais da Penske, Ganassi o Andretti lotterebbero per il titolo, perchè queste squadre hanno strutture tecniche, intese come risorse umane e mezzi in sede, per arrivare in pista con una macchina buona da subito, il più delle volte. Ai team medio/piccoli questo riesce magari ogni 3/4 gare, per cui hanno week end in cui lottano per vincere e altri in cui stanno nelle retrovie. Sugli ovali, soprattutto quelli corti poi, i programmi aerodinamici e di "sviluppo" dei top team possono fare la differenza. In quest'ottica i risultati di Pagenaud e Sam Schmidt sono ancora più impressionanti. In definitiva Bourdais per me non è finito, però deve ritrovare serenità , quella che tutti professavano in inverno in casa Vasser-Kalkhoven ma che per ora si è vista poco.

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Secondo me ora come ora Bourdais non vale un top team, perché togliendo le due gare di Indianapolis non ha fatto tanto meglio di Saavedra come risultato finale, e quando questo è stato compromesso è stato sempre per colpa del francese (tipo a Birmingham con Aleshin).

 

E il fatto che come risultati equivalga perlopiù Saavedra significa tanto, anzi Sonic ha fatto pure una pole  :asd:

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E il fatto che come risultati equivalga perlopiù Saavedra significa tanto, anzi Sonic ha fatto pure una pole  :asd:

 

Ed al Barber, senza tutte quelle pace car mentre lui era con le wet e gli altri si prendevano secondi al giro con le slick, avrebbe potuto vincere a mani basse.

 

Comunque chiedo scusa per l'articolo, non avevo letto il vostro pezzo quindi non sapevo che era già  stato segnalato. ;)

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L'anno scorso Bourdais avrebbe potuto vincere due o tre gare, Sonic la vittoria l'ha giusto sognata, poi possono capitare giornate in cui gli sta davanti, ma siamo su mondi diversi. Fare confronti sui risultati finali ha senso fino a un certo punto, se no potremmo dire per esempio che Andretti fin ora è andato più forte di Hinchcliffe, il che non mi sembra corretto. Io dico che una gara Bourdais quest'anno la vince. Ma poi, che vi ha fatto? :asd:  Ho notato che diversi non lo sopportano

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