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Danica Patrick


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E’ bella, grintosa, simpatica, e ha una sfrenata passione per i motori. Danica Sue Patrick e' nata a Beloit, il 25 marzo 1982, ed e' la donna di maggior successo nella storia dei campionati automobilistici statunitensi con vetture a ruote scoperte, in quanto è stata l'unica donna a riuscire a vincere una gara in IndyCar Series.

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Partecipa al campionato americano Indy Racing League col team Andretti Green Racing e al campionato NASCAR Nationwide Series. Nel 2005, anno in cui è stata nominata Rookie of the Year, e nel 2006 ha corso col team Rahal Letterman Racing. Il suo miglior piazzamento a fine stagione è arrivato nel 2007: un settimo posto con 424 punti totalizzati. Nel 2006 si è classificata nona con 302 punti; nel 2005, anno d'esordio, si piazzò 12ª.

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Prima dell'inizio della stagione 2007 della Indy Racing League si è ventilata l'ipotesi che potesse correre la stagione in formula NASCAR. àˆ invece iscritta al campionato American Le Mans Series, sempre con il team di Andretti insieme con Dario Franchitti, Mario Andretti, Marino Franchitti, Bryan Herta e col brasiliano Tony Kanaan, tutti piloti che partecipano regolarmente alla Indy Racing League (IRL).

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Detiene il primato per la più alta posizione al traguardo (3º posto) ottenuta da una donna alla Indianapolis 500, la gara principale del campionato IndyCar. Ha corso nel campionato IndyCar dal 2005 al 2011. Grazie alla vittoria della Indy Japan 300 2008 in Indy Racing League, assieme a Jutta Kleinschmidt (vincitrice del Rally Dakar 2001) e Michèle Mouton (vincitrice di quattro gare nel campionato del mondo rally) è tra le sole tre donne che siano state capaci di aggiudicarsi delle gare automobilistiche in alcune competizioni mondiali.

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Nel 2010 e 2011 ha partecipato anche ad alcune gare del campionato NASCAR Nationwide Series. Il 25 agosto 2011 ha reso noto che avrebbe lasciato la IndyCar Series per partecipare a tutte le gare della NASCAR Nationwide Series. Nel 2012 ha debuttato anche nella NASCAR Sprint Cup Series 2012 pur non partecipando a tutto il campionato. Nel febbraio del 2013 ha ottenuto la pole-polition per la più importante gara di NASCAR, la 500 miglia di Daytona e ha chiuso all'ottavo posto avendo anche condotto alcuni giri in testa in regime di bandiera verde.

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Di Gene Haas e del suo programma per entrare in Formula 1 nel 2015 vi avevamo già  parlato di recente, spiegando che in base alle informazioni apparse sulla stampa specializzata, il team americano potrebbe debuttare fra poco più di un anno nel Circus con una monoposto studiata dalla Dallara e spinta dai motori V6 Ferrari.

 

Ma, oltre all’aspetto tecnico c’è anche la questione dei piloti da risolvere e seppure non rappresenti un’urgenza impellente, potrebbe portare a degli sviluppi interessanti. Il nome di Haas, come ha riportato di recente il corrispondente di Autosprint Cesare Maria Mannucci, sarebbe indissolubilmente legato a quello di Danica Patrick attualmente impegnata a correre nella Nascar nelle file del suo team con la sponsorizzazione “Go Daddyâ€, ma la pilotessa americana potrebbe rientrare anche nei futuri progetti relativi l’assalto alla Formula 1. I motivi potrebbero essere almeno due: il primo riguarda la formazione tecnica della Patrick, nata professionalmente in monoposto con la Formula Ford ed arrivata con ottimi risultati fino all’Indycar, che negli Usa rappresenta la categoria regina delle ruote scoperte.

 

Il secondo, invece, è soprattutto riconducibile a ragioni di sponsor, perché Danica essendo l’unica donna ad aver trionfato in una gara Indycar, a Motegi nel 2008, ed avendo molto seguito nel suo paese da un punto di vista mediatico, potrebbe rappresentare un’ottima calamita per alcuni brand che vogliono investire nell’unica scuderia che scenderà  in pista nei Gran Premi di Formula 1 con una rappresentante del gentil sesso al volante. Un’operazione fattibile perché la Patrick, oggi trentunenne, tra un anno sarà  ancora nel pieno della carriera e tutti i soldi che arriverebbero grazie a lei, costituirebbero sicuramente una buona parte di quel potenziale economico di cui Haas e Steiner hanno bisogno per dare vita al loro progetto. Se così fosse, sarebbe come contraddire quanto finora predicato da Chris Horner, che per il momento non vede ancora la presenza sul panorama sportivo di una donna in grado di calarsi con successo nell’abitacolo di una monoposto da Gran Premio.

 

http://www.f1passion.it/2014/02/f1-larrivo-di-haas-potrebbe-portare-al-debutto-danica-patrick/

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  • 2 weeks later...

A Bristol Danica ha avuto problemi col cambio (correva con la macchina di riserva ed e’ restata senza la prima, la seconda e la terza marcia!!! Da qui l’incidente in pit road con Bowyer) e che sperava di vedere il meno possibile le bandiere gialle, ma comunque ha portato a casa un signor risultato alla fine (il migliore del anno)…
Avanti cosi’…

 

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  • 3 weeks later...
  • 5 weeks later...

Grandissimo settimo posto in Kansas! La miglior prestazione in Sprint Cup...

 

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"It felt good," she said. "My goal at the beginning of the race was really just to stay up in that lead group. You're going to move up, you're going to move down, but generally to average out where I was starting. I feel like we did all that.

"I'm overall proud of the team for building cars like these," she said. "This is a new car, and it was so good. I think it shows when the runs were long and I would keep coming. That just shows this is a good car."

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  • 2 weeks later...
  • 3 weeks later...

Bella si ma...lasciatela dov'è! :asd: ho sopportato 7 anni in cui si parlava solo di lei, cioè del nulla, con la scusa che "se parlano di lei parlano anche del campionato". Sembrava che la sopravvivenza dell'IndyCar dipendesse solo da lei, poi se n'è andata e a parte il suo conto in banca, già  stratosferico, non è cambiato assolutamente niente. Ha il suo posto garantito in quel grande baraccone, perchè tornare col rischio di prenderle più di prima dato il crescente livello del campionato?

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Secondo me la Nascar non è proprio la sua dimensione, come non lo è per chiunque non sia "nato" in quel campionato.

 

Per me il 2015 in IndyCar prima di un eventuale passaggio in Formula 1 nel 2016 con Haas sarebbe ben migliore.

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Bella si ma...lasciatela dov'è! :asd: ho sopportato 7 anni in cui si parlava solo di lei, cioè del nulla, con la scusa che "se parlano di lei parlano anche del campionato". Sembrava che la sopravvivenza dell'IndyCar dipendesse solo da lei, poi se n'è andata e a parte il suo conto in banca, già  stratosferico, non è cambiato assolutamente niente. Ha il suo posto garantito in quel grande baraccone, perchè tornare col rischio di prenderle più di prima dato il crescente livello del campionato?

 

Non capisco dove sia il problema:Danica ha dimostrato si saper andare(certo non è Rick Mears....) tanto e piu' di diversi piloti presenti tutt'ora in Indycar.

 

Detto questo,correre su dei vitelli(NASCAR) per me non ha alcun senso a prescindere.

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Secondo me la Nascar non è proprio la sua dimensione, come non lo è per chiunque non sia "nato" in quel campionato.

 

Per me il 2015 in IndyCar prima di un eventuale passaggio in Formula 1 nel 2016 con Haas sarebbe ben migliore.

Non succederà  mai secondo me, soldi ne prende già  abbastanza

 

Ma allora pensi veramente che sia scarsa come pilota??

Di livello medio-basso come ce ne possono essere tanti in giro. Ha guidato sempre macchine competitive, forse non in grado di vincere il campionato ma con cui si poteva certamente ben figurare. Ha sparato tutto all'inizio, poi finito l'effetto sorpresa a parte qualche guizzo non ha combinato nulla. A Indy 2005 tutti si ricordano del finale di gara ma in pochi sanno il perchè si trovava lì: è andata in testacoda tutta sola in una ripartenza facendo fuori tre macchine rompendo solo un'ala della sua. Questo la portò su una strategia diversa che quando gli altri si fermarono la portò in testa. Poi fu brava a battagliare con Wheldon e non dimentico che sugli ovali era al debutto, però quella era stata la macchina più veloce per tutto il mese. Per cui anche in quella occasione brava, ma non esageriamo. Poi al team Andretti 5 anni così così, con un 2009 iniziato in modo eccellente, con una vittoria a Indy persa perchè in una sosta fece spegnere il motore, arrivando davanti ai compagni in classifica di pochi punti. Nei due anni successivi RHR è arrivato e da disoccupato ha spiegato agli altri come si guidava, oltre a dimostrare che da Andretti non erano poi cosi totalmente rincoglioniti. In definitiva: sugli ovali buona, mediocre in quelli veloci e affollati come Chicago, ottima in quelli da traiettoria unica come Indy o Motegi. Sugli stradali discreta, qualche buona qualifica ogni tanto ma niente più. Sui cittadini mediocre, a parte un quarto posto a Long Beach poco e niente. Lì conta anche la forza fisica, ma è anche vero che in via sperimentale montarono sulla sua macchina una sorta di servosterzo e non è che le cose migliorarono granchè. Poi negli ultimi anni aveva più la testa in Nascar che in IndyCar ma non la trovo una giustificazione. La verità  è che mentre lei correva su ottime macchine combinando poco e niente (non che Marco Andretti facesse molto meglio sia chiaro), c'erano a spasso piloti come Servia, Junqueira, Scheckter, Tracy e lo stesso Hunter-Reay, salvato dalla IZOD.

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Non capisco dove sia il problema:Danica ha dimostrato si saper andare(certo non è Rick Mears....) tanto e piu' di diversi piloti presenti tutt'ora in Indycar.

 

Detto questo,correre su dei vitelli(NASCAR) per me non ha alcun senso a prescindere.

Ma per un Saavedra meglio lei, che fa meno danni e magari sugli ovali va meglio. Il problema è la sproporzione tra attenzione/sponsor e reale potenziale. Saavedra ha sempre guidato macchine del suo livello, per la Patrick si parlava di possibili approdi in casa Penske o Ganassi. Io rabbrividisco al pensiero di vederla guidare la numero 3 che fu non solo di Mears, Tracy o Castroneves...ma anche di un Andre Ribeiro per dire!

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