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04 - Gran Premio di Germania 1935


Sikander

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Non mi sono mai interessato alla f1 del passato...oggi, però, su Radio3, parlavano di Tazio Nuvolari e della sua impresa di vincere al Nurburgring nel 1935, quando tutti aspettavano la vittoria di Von Brauchtisch che era in testa al penultimo giro...invece, taglio il traguardo per primo Tazio sulla sua Alfa rossa.

Qualcuno potrebbe raccontarmi di più? Sentirne parlare alla radio mi ha incuriosito assai. Grazie!

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Su wikipedia ho trovato questo pezzo: Nel 1935, nel Gran Premio di Germania sulla pista di 22 km del Nà¼rburgring, Nuvolari si impose guidando un'Alfa Romeo nettamente inferiore alle potenti vetture tedesche in gara Mercedes Benz e Auto Union. Nuvolari vinse con una clamorosa rimonta dopo essere rimasto attardato nella sosta per il rifornimento di benzina: ancora all'inizio dell'ultimo giro aveva un ritardo di 30 secondi dal primo. Questo successo fece "alterare" non poco i gerarchi nazisti presenti al circuito, che invece si aspettavano di vedere una grande affermazione tedesca in loro presenza; non la pensava così Nuvolari che, così sicuro di una sua vittoria, aveva appositamente portato dall'Italia un Tricolore nuovo fiammante (aveva saputo che quello in dotazione agli organizzatori era logoro), che fece issare sul pennone più alto durante la cerimonia di premiazione. Si dice che gli organizzatori, non trovando il disco con la Marcia Reale (l'inno nazionale italiano dell'epoca) lo sostituirono con quello di 'O sole mio.

Qui c'è anche il link di un articolo apparso su F1GrandPrix sulla storia del mitico Tazio e cita anche quel GP.

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  • 2 weeks later...

Uno sguardo alle "armi" dei top team in pista.

La Mercedes schierava la versione B della fortissima W25, che aveva già  vinto 7 gare sulle 8 disputate fino a quel momento nella stagione 1935:

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L'Auto Union (versione Type-B ) rappresentava l'auto più rivoluzionaria, col suo potente motore posteriore centrale (addirittura SEDICI cilindri):

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L'Alfa Romeo-Scuderia Ferrari, come detto, poteva contare sulla plurivittoriosa ma ormai superata (aveva debuttato nel '32) Tipo B, meglio nota come "P3", modificata con sospensioni tipo Dubonnet a ruote anteriori indipendenti e posteriori semicantilever:

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Anche visivamente è impressionante la differenza tra Alfa e Mercedes (oltre che Auto Union). Era a dir poco antiquata.

Proprio così.

Inoltre, guardiamo un attimo i dati tecnici, e potremo renderci davvero conto della effettiva disparità  delle forze....

Mercedes W25B - Motore 8 cilindri - 4000 cc - 400 cavalli

Auto Union Tipo B - Motore 16 cilindri - 5600 cc - 375 cavalli

Alfa Romeo P3 - Motore 8 cilindri - 3200 cc - 265 cavalli

Davvero impressionante il divario di potenza che separava la vecchia Alfa dalle macchine tedesche..

Ininfluenti le varie altre macchine di squadre private, ERA, Maserati e Bugatti, ormai del tutto obsolete e impotenti di fronte alle tre squadre sopracitate.

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Non pensavo che il motore della Auto Union fosse meno potente del Mercedes. Per caso sai anche il peso?

Il peso del motore non lo conosco, ma le auto erano fatte in modo da sfruttare quanto più possibile il peso massimo totale consentito, cioè 750 kg. Le auto tedesche erano molto leggere come telaio e carrozzeria, quindi potevano inserire motori più grandi. (L'Auto Union aveva il motore dietro, quindi non aveva bisogno dell'albero di trasmissione dall'avantreno al retrotreno, quindi un altro risparmio di peso che permetteva di aumentare la cilindrata del motore).

La "stranezza" del motore Auto Union, più grande ma meno potente del Mercedes, è dovuta al fatto che fosse un motore "superquadro" (alesaggio e corsa quasi uguali, 72,5 x 75), in modo da avere molta "coppia", cioè molta potenza a ogni regime di giri compresi quelli bassi, mentre i cavalli Mercedes venivano fuori soprattutto a un più alto regime di giri al minuto.

Insomma, l'Auto Union era impostata sull'avere una pronta ripresa e permetteva un minor numero di cambi-marcia (un buon vantaggio per il pilota e la meccanica in quelle gare di 500 km), visto che in ogni marcia la potenza era disponibile quasi interamente. Se uscivi da una curva in seconda o in terza, era quasi uguale: la potenza che ti spingeva era sempre la stessa (molta).

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Prima di commentare l'andamento della gara e il risultato, un pò di rassegna stampa dell'epoca.

Cominciamo col quotidiano italiano "La Stampa":

Nuvolari vince con "Alfa,, al Nurburg Ring precedendo gli "assi,, dell'industria tedesca

TRIONFO ITALIANO NEL G. P. AUTOMOBILISTICO DI GERMANIA

Adenau, 29 mattino.

Il nostro campione Tazio Nuvolari ha vinto con la vecchia Alfa Romeo monoposto maggiorata l'ottavo Gran Premio di Germania, che è stato disputato su ventidue giri del percorso nord del famoso Nurburg Ring, di chilometri 22,810, per un totale di Km. 501,820. Nuvolari ha compiuto forse la più bella corsa della sua carriera, facendo sfoggio di maestria insuperabile accompagnata da audacia senza pari. Per la prima volta dopo molto tempo gli è riuscito di portare vittoriosamente la rossa Alfa al traguardo, rompendo il fronte formidabile costituito dalle macchine germaniche della Mercedes-Benz e dell'Auto Union, e ciò in una corsa drammaticissima quale non si era mai vista sul Nurburg Ring.

L'implacabile avanzata

Da un anno ai campioni dell' Alfa non era più stato possibile imporsi a quelli tedeschi, dotati di mezzi meccanici assolutamente superiori, ed avevano dovuto sempre accontentarsi di piazzamenti onorevoli. Nuvolari ha spezzato l’incanto in una gara che può dirsi tra le più belle che la storia dell'automobilismo ricordi e che ha tenuto desta l'emozione fino all'ultimo e ci ha fatto dimenticare la pioggia ed il vento che ci hanno sferzato durante tutto il tempo della corsa. La fortuna questa volta non è stata avversa a nostri colora ma ciò nulla toglie al merito di Nuvolari e della sua Alfa se si pensa che al 13° giro egli aveva 1'50" di distacco dal primo, il tedesco Von Brauchitsch su Mercedes. Giro per giro, Nuvolari diminuiva questo distacco: al 16° giro non era più che di 1'23"; al 18° 1'5"; al 19° giro di 40"; al 20° giro di 32"; al 21° di 27". A nove chilometri dalla fine Nuvolari si trovava a soli duecento metri da Von Brauchitsch e sarebbe riuscito a superarlo prima del traguardo quando al tedesco, sulle curve del Karussel scoppiavano prima la gomma sinistra, e poi, anche quella destra posteriore, in modo che Nuvolari poteva coronare la sua meravigliosa prova passando il traguardo con l'30" di vantaggio sul secondo arrivato, il tedesco Von Stuck, su Auto Union. Già  alla vigilia si era iniziato l'afflusso della grande massa di pubblico verso il circuito, e ieri è continuato sotto la pioggia e il vento, tanto che 200 mila spettatori erano ammassati nelle tribune, sparsi nei prati e nei boschi lungo tutto il pittoresco percorso. Nella tribuna d'onore erano presenti numerose autorità .

Alle 11,30 viene dato il segnale di partenza a mezzo della luce rossa, gialla e verde di un segnalatore di circolazione stradale collegato coi cronometri elettrici e Caracciola prende subito la testa davanti a Nuvolari, Fagioli e agli altri concorrenti. Von Stuck e Pietsch si avviano con qualche ritardo. Caracciola è in testa al traguardo del primo giro, alla media di 112 Km, con 12" di vantaggio sui suoi inseguitori Nuvolari, Fagioli, Rosemeyer, Von Brauchitsch e Chiron. Balestrero esce di strada e deve ritirarsi. Al secondo giro Rosemeyer, su Auto Union, comincia a forzare per portarsi in testa, ed egli passa infatti al secondo posto dietro Caracciola, seguito a sua volta da Von Brauchitsch. Fagioli e Von Stuck; distaccati gli altri, mentre Brivio si ritira per guasto al differenziale. Rosemeyer continua nel suo inseguimento e alla fine del quarto giro soltanto quattro secondi lo separano da Caracciola che continua a mantenersi in testa ad una media di Km 115,200. Durante il quarto giro Chiron che si era portato in quinta posizione e cominciava a farsi minaccioso, si ferma al box e si ritira per un guasto. La Scuderia Ferrari rimane in lotta soltanto con Nuvolari e la partita sembra già  perduta per l'Italia, dato che le Maserati fin dall'inizio non sono mai state in gara. Al sesto giro Rosemeyer arriva al box con una gomma posteriore a terra e perde tempo prezioso che consente ai tre assi della Mercedes, Caracciola, Fagioli e Von Brauchitsch di proseguire uniti ed indisturbati, seguiti da Rosemeyer, ripartito velocissimo, e da Nuvolari.

Nuvolari accelera

Questa situazione si mantiene immutata per qualche giro. Soltanto Pietsch e Varzi sono costretti a fermarsi ai box. Frattanto però Nuvolari accelera notevolmente e compie il nono giro in 10'57", alla media di chilometri 124,900 e passa al traguardo in terza posizione dietro a Caracciola e a Von Brauchitsch e davanti a Rosemeyer e Fagioli; 6° è Von Stuck con un distacco di l'14" da Caracciola. Durante il nono giro Nuvolari, continuando nel suo progressivo acceleramento, oltrepassa finalmente anche Caracciola, prendendo il primo posto, tallonato da Von Brauchitsch.

All'undicesimo giro si fermano contemporaneamente ai box Nuvolari, Von Brauchitsch, Caracciola e Rosemeyer, e si assiste così alla interessante gara di velocità  fra i meccanici dei quattro corridori che eseguiscono il cambio delle gomme e il rifornimento di benzina. Ha la meglio Brauchitsch, che riparte per primo gettandosi all'inseguimento del suo compagno Fagioli che nel frattempo era passato, senza fermarsi ai box, e seguono nell'ordine Rosemeyer, Caracciola, Von Stuck e Nuvolari. Al 13° giro anche Fagioli deve fermarsi al box , per il cambio delle gomme e i rifornimenti, e Von Brauchitsch prende quindi il comando del gruppo che manterrà  in modo brillantissimo fino all'ultimo giro. Il distacco delle vetture di testa aumenta sempre. Da esse si allontanano prima Von Stuck e poi Rosemeyer, che devono fermarsi qualche tempo ai « box » per riparazioni. Von Brauchitsch compie il 15° giro in 10'32". alla media di chilometri 129.924, stabilendo così il giro più veloce della giornata. Ma Nuvolari aveva, nel frattempo, di nuovo accelerato e al 18° giro egli non era più che a 37" da Von Brauchitsch, davanti a Von Stuck e a Caracciola. Questo distacco diminuiva giro per giro ad onta della difesa disposta da Von Brauchitsch, dovuta al vantaggio di essere dotato d un mezzo meccanico infinitamente superiore per potenza e velocità .

Al 22° giro, a pochi chilometri dal traguardo, avveniva il colpo di scena che toglieva dalla lotta lo sfortunato Von Brauchitsch e coronava con la meritata vittoria in una delle più importanti e difficili corse automobilistiche del mondo Nuvolari e l'« Alfa Romeo ». Il pubblico, benché disilluso nella sua speranza di una vittoria tedesca, applaudiva sportivamente il vincitore, al quale, mentre si innalzava la bandiera italiana sul pennone e le note della «Marcia Reale » e di « Giovinezza » si diffondevano sonore, il maggiore Huehnlein consegnava l'artistico premio del Cancelliere Hitler, dichiarando che egli e gli sportivi germanici s'inchinavano volentieri di fronte a una grande vittoria riportata cavallerescamente.

Ecco la classifica:

1. Nuvolari (Alfa Romeo) in ore 4,8'40"2/5, media chilometri121,100;

2. Von Stuck (Auto Union), in 4,10'18"3/5, media 120e 300;

3. Caracciola (Mercedes-Benz) in 4,ll'3"3/5, media 119 e 900;

4. Rosemeyer (Auto Union) in 4,12'51", media 119,100,

5. Von Brauchitsch (Mercedes Benz) in 4,14'17"4/5, media 118 ie 400;

6. Fagioli (Mercedes-Benz) Un 4,5'58"4/5, media 117,600;

Con un giro di meno:

7. Geier (Mercedes-Benz) ;

8. Varzi (Auto Union ) ;

9. Pietsch (Auto Union) ;

10. (a due giri) Ruesch (Maserati):

11. Zehender (Maserati);

12. Ghersi (Maserati).

Pagina 6

(29 luglio 1935) La Stampa - numero 180

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Qui di seguito, un'altra cronaca, quella del mensile inglese "MotorSport" uscito nel settembre 1935. C'è persino il dato (molto importante per l'analisi della gara) della durata in minuti e secondi delle varie soste ai box, in particolare di quelle intorno all'11° giro, che si riveleranno quasi decisive per la gara (molti dei big, come Nuvolari e Brauchitsch, avevano in programma solo una sosta a metà  gara, appunto l'11° giro).

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A mio parere, l'eccezionalità  della gara del nostro pilota sta anche nel fatto che Nuvolari al 10° e 11° (su 22 totali), quindi con tutti i big ancora in pista senza guai, si era GIA' issato in TESTA!!!!

Il pit stop (per lui e Brauchitsch era l'unica sosta prevista) avvenne all'11°, ma a Nuvolari si ruppe la pompa e il rifornimento venne fatto a caduta, perdendo un mare di tempo.

Dalle pagine di MotorSport ecco i tempi delle soste dei quattro piloti che si fermano contemporaneamente all'11° giro:

Brauchitsch 47"

Caracciola 1'07"

Rosemeyer 1'15" (per lui era la seconda sosta dopo quella del 6° giro)

Nuvolari 2'14"

Altre soste:

Stuck 49"

Fagioli 51"

Lang 55"

Geier 52"

Quindi Nuvolari, dopo essersi pazzescamente portato al comando all'11° giro, fa un pit stop disastroso che lo riporta in 6° posizione....

Al giro successivo due piloti si fermano (Fagioli e un altro che ora non ricordo), ma Nuvolari compie anche due sorpassi e si riporta in 2° posizione in un solo giro (alla fine del 13° giro).

Già  fin qui si può parlare di impresa stratosferica.

Dal 13° giro in poi è un duello tra Brauchitsch e Nuvolari, staccato di oltre un minuto dal tedesco....

E c'è anche un retroscena sul consumo delle gomme....

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...........al termine delle prove del sabato, Carl Dietrich della Continental (la ditta fornitrice di gomme) fece un briefing col manager della Mercedes, Alfred Neubauer, per discutere di pneumatici. Siccome le Mercedes erano le macchine più potenti, le loro gomme erano maggiormente "stressate", e risultava che lo pneumatico posteriore sinistro si consumava più del destro.

Dietrich spiegò che Caracciola, col suo stile di guida pulito, poteva anche farcela con un solo cambio, ma che von Brauchitsch avrebbe sicuramente dovuto fare DUE CAMBI (cosa che, come visto, non fece..).

Il momento del dechappaggio della gomma posteriore sinistra sulla Mercedes di von Brauchitsch, a pochi chilometri dall'arrivo:

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Il tabellone con le posizioni al traguardo di ogni giro (ingrandimento dal MotorSport postato in #17).

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Secondo la cronaca di MotorSport, questo è l'andamento dei distacchi nel duello Brauchitsch-Nuvolari dal 13° al 22° e ultimo giro:

13° giro: 1'09"

14° giro: 1'26"

15° giro: 1'27"

16° giro: 1'17"

17° giro: 1'03"

18° giro: 0'47"

19° giro: 0'43"

20° giro: 0'32"

21° giro: 0'35"

Poi, nel corso del 22° e ultimo giro, la già  citata foratura della Mercedes, che spiana la strada alla vittoria di Tazio.

Come ho già  accennato in precedenza, va considerato che Nuvolari, per la rottura della pompa a pressione, ai box perde ben 2 minuti e 14 secondi, contro i soli 47 secondi di von Brauchitsch. E al momento della sosta (allo stesso giro per entrambi) Nuvolari era già  in testa alla gara, superando Caracciola. E questo fu già  abbastanza stupefacente per coloro che osservavano la gara.

Insomma, è vero che senza la defaillance di gomme per la Mercedes Nuvolari non avrebbe vinto, ma mai come in quella occasione Tazio aveva fatto veramente di tutto per meritarsi quell'aiuto finale della sorte.

A mio parere va sottolineata la prestazione di Nuvolari proprio alla luce di ciò che era stato capace di fare in tutto il Gran Premio, considerato il mare di tempo perso ai box e considerati gli avversari, 5 Mercedes e 4 Auto Union.

Poi, probabilmente la minor potenza paradossalmente può avere avuto un ruolo anche positivo sull'asfalto a tratti umido o bagnato del 'Ring.

Una precisazione: in molti articoli e libri si legge che Nuvolari aveva il motore 3.8 da 330 CV, ma è un errore: quel motore fu montato sperimentalmente nel precedente G.P. di Francia a Monthléry, ma il cambio non "sopportava" il surplus di potenza, e Tazio fu costretto al ritiro (ma era stato in testa nei primi giri..).

Il motore 3.8 fu poi adottato dal GP d'Italia del settembre successivo, sulla nuova Alfa 8C.

Nuvolari vinse al Nurburgring col motore 3.2 da 265 CV, come è stato ormai accertato dall'esperto alfista Simon Moore, che scovò le "Note tecniche d'attività " dell'Alfa riguardante l'anno 1935.

Errato quindi anche il ricordo del Maestro Nello Ugolini, quel giorno direttore sportivo della Scuderia, che attribuiva alla P3 di Nuvolari il vecchio motore 2.9.

Ecco le tre pagine dell'articolo di Simon Moore del maggio 2008 su MotorSport dove, oltre alla questione del motore, parla anche di un nuovo tipo di pneumatici che la Englebert aveva preparato per il 'Ring.

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  • leopnd changed the title to 04 - Gran Premio di Germania 1935

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