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  1. v6dino

    Zakspeed 891 '89

    DATI GENERALI Scuderia: West Zakspeed Racing Anno di produzione: 1989 Motore: Yamaha OX88 V8 3498cc Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio e kevlar Carburante e lubrificanti: Castrol Pneumatici: Pirelli Luogo di Produzione: Niederzissen, Renania-Palatinato (GER) Progettista: Gustav Brunner, Nino Frisson Impiegata nel: 1989 Piloti: Bernd Schneider, Aguri Suzuki STATISTICHE GP Disputati: 16 Miglior risultato: --- 891 Finita l'era del turbo Erik Zakowski, che non poteva permettersi di ripartire da zero con un programma di sviluppo di un motore in proprio, decise di "tradire" la propria filosofia e ob torto collo si affidò ad un partner esterno per equipaggiare la nuova "891": la Yamaha. Sulla carta la grande casa giapponese sembrava una garanzia di buoni risultati ed invece si rivelò la principale causa della disastrosa annata cui la scuderia tedesca incorse, restando impantanata perennemente nelle sabbie mobili delle prequalifiche cui era stata costretta dalla già pessima stagione 1988. In realtà la scarsità della potenza dell'unità Yamaha non permise nemmeno di capire se la vettura, progettata da un nuovo team di tecnici capitanati da Gustav Brunner, fosse una buona macchina o meno. Quello che parla chiaro sono i risultati: due sole qualificazioni di Schneider e zero di Aguri Suzuki in trentadue tentativi. A fine stagione lo sponsor "storico" tabaccaio West annuncia la sua rinuncia al sostegno del team, di fronte ai cattivi risultati. Erik Zakowski deve così rinunciare al proprio sogno e, nonostante un timido tentativo di mettere in pista una versione "B" della 891 per la stagione 1990, chiudere il team di F.1 per tornare alle serie turismo e prototipi. 891B Perso lo sponsor West e prima di abbandonare definitivamente il "sogno" della Formula Uno, il team Zakspeed tentò in extremis di iscriversi al Mondiale 1990. Uno degli chassis 891, completamente bianco, fu solo leggermente aggiornato e ribattezzato "891B". La vettura scese in pista, nelle mani di Bernd Schneider, durante una sessione di test sul circuito di Le Castellet, ma già allora circolavano insistenti voci sulle difficoltà economiche del team e sul fatto che quella fugace apparizione non avrebbe avuto un seguito nel corso della stagione. In effetti, quando la scadenza per l'iscrizione al Mondiale del 31 gennaio arrivò, la Zakspeed non presentò la domanda. Un comunicato ufficiale di qualche giorno dopo spiegò la scelta del team con l'impossibilità di far fronte ai continui ed irrisolti problemi del motore Yamaha che, in effetti, non si presentò più in pista nemmeno con altre vetture. La casa del "diapason" tornò con Brabham e Jordan solo nel 1991, con una versione completamente nuova del suo propulsore. ( Massimo Piciotti )
  2. emsi

    Hideo Kanaya

    Qualche giorno fa, su moto.it è apparso un articolo, firmato da Nico Cereghini, su un pilota giapponese, scomparso il 19 dicembre 2013 : Hideo Kanaya. Francamente non ne avevo mai sentito parlare; a dir la verità non ho grande conoscenza del motociclismo degli anni '60 e '70, l'ho cominciato a seguire piuttosto tardi, verso la fine degli anni '80 Ma questa storia mi ha colpito molto. Vi riporto l'articolo di Cereghini; qualcuno di voi può aggiungere altre notizie circa questo "fenomeno" ai più sconosciuto ? Buona lettura Ciao a tutti! La scomparsa recente di Hideo Kanaya, pilota giapponese degli anni Settanta, mi fa pensare a quanto poteva essere freddo e spietato, a volte, anche il motociclismo dei tempi mitici. Si sente dire spesso che la MotoGP di oggi lascia poco spazio alla passione e ai sentimenti, e invece io credo che sia sempre stato così. Perché a noi piacciono anche quelli del centro classifica, ma la logica dello sport purtroppo è diversa: conta soltanto chi vince. Questo Kanaya è stato il primo giapponese capace di conquistare un Gran Premio della classe 500, nel 1975 in Austria. Era stato un buon pilota nei campionati nazionali, e nel 1970, venticinque anni e fresco vincitore della duemmezzo, fu assunto dalla Yamaha come pilota-collaudatore. Hideo venne coinvolto in un progetto grandioso: Yamaha, che dalla 125 alla 350 era quasi imbattibile nel mondiale, aveva deciso di affrontare la sfida della 500; e non con le bicilindriche maggiorate a 351 cc come facevano all’epoca tanti piloti privati o assistiti, ma con una vera 500, un’inedita quattro cilindri in linea. Il lavoro, nel reparto corse e in pista, chiese quasi tre anni, la 500 avrebbe fatto il suo esordio soltanto nella stagione 1973. Kanaya però si presentò sulle piste europee un anno prima, per aiutare Saarinen in 250 e 350; e nel ’72, al Nurburgring, eccolo subito davanti a tutti in 250. Sei giri sui micidiali 22 chilometri e ottocento metri, alla media di quasi 140 all’ora e nettamente davanti all’idolo locale Dieter Braun e a Jarno Saarinen. E Hideo andò sul terzo gradino del podio anche nella 350. Capito, che classe ? Non si era mai visto un pilota giapponese così veloce, e quella fu un’impresa tanto strepitosa che Kanaya fu richiamato all’ordine: il suo ruolo, qui, era quello del gregario e non del protagonista. Nel ’73 fu prima l’apoteosi e poi la tragedia. Delle prime tre prove del mondiale (Francia, Austria e Germania) Jarno ne vinse cinque, Hideo fece quattro secondi posti e un terzo. Poi arrivò il Nazioni a Monza, 20 maggio, Saarinen e Pasolini morirono, la Yamaha ritirò la squadra in segno di lutto. Kanaya si sarebbe rivisto due anni dopo, questa volta per aiutare Giacomo Agostini. Fu allora che lo conobbi, quando al Castellet fece tutta la corsa alle spalle di Ago, i due mi doppiarono in tromba a un giro dalla fine, e il giapponese chiuse a 50 millesimi dal suo caposquadra. La gara dopo, al Salzburgring, vittoria in 500 e pure in 350. Poi, sparito. Hideo Kanaya. Un talento meraviglioso, un pilota che sarebbe potuto arrivare dove nessun giapponese è mai arrivato: al titolo della top class. L’avevano in casa, l’hanno sacrificato. E’ morto per malattia prima di Natale, mai una parola fuori posto, una vita dedicata alla Yamaha. Nico Cereghini 28/01/2014 http://www.moto.it/sport/nico-cereghini-hideo-kanaya-talento-zittito.html
  3. 61066

    Giacomo Agostini

    https://www.youtube.com/watch?v=BBAfbqaWsBY
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