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    Onyx ORE-1 89/90

    DATI GENERALI Scuderia: Moneytron Onyx Formula One ('89) e Monteverdi Onyx F1 ('90) Anno di produzione: 1989 Motore: Ford Cosworth DFR V8 3493cc Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio Carburante e lubrificanti: Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Westergate House, West Sussex (GBR) Progettista: Alan Jenkins Impiegata nel: 1989-1990 Piloti: Stefan Johansson, Bertrand Gachot, J.J.Lehto STATISTICHE GP Disputati: 18 Vittorie: 0 Podi: 1 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: Onyx, 10° posto nel Campionato Costruttori 1989 ORE-1 Sebbene la data "ufficiale" di nascita della Onyx Race Engineering sia il 1979, il suo "embrione" risale al 1973 quando Mike Earle e Greg Field cominciarono a lavorare insieme per la scuderia Lec di proprietà del padre di David Purley, industriale dei frigoriferi. Per i tre anni successivi i due seguirono Purley in Formula Atlantic, Formula 2 e Formula 5000, conquistando il titolo europeo di categoria del 1976. Quando Purley decise di affidare a Mike Pilbeam e non a Field il progetto per la costruzione di una vettura di F.1, i due decisero di mettersi in proprio, fondando dopo qualche tempo una nuova scuderia a Littlehampton, nel Sussex. La Onyx Racing Engineering, questo il nome del nuovo sodalizio, iniziò a gareggiare in Formula 2 stringendo quasi subito una partnership con March per portare in pista Johnny Cecotto e Riccardo Paletti nella stagione 1980. Nel 1982 la Onyx-March si affacciò anche in F1 con Emilio de Villota, ma il pessimo risultato di quel tentativo convinse Earle e Field a tornare in F.2, sempre proseguendo la collaborazione con March. Furono anni di buoni successi con diverse vittorie ottenute da piloti di tutto rispetto come Beppe Gabbiani, Christian Danner, Emanuele Pirro e Stefano Modena. Nel 1988 la Onyx decise il grande passo, entrando in F.1 e trovando in Paul Shakespeare e nell'eccentrico miliardario belga Jean-Pierre Van Rossem, proprietario di Moneytron, nuovi finanziatori. Mike Earle affrontò la sua prima stagione in F.1 con la ORE-1, vettura concepita da Alan Jenkins e costruita intorno ad un classico motore Ford Cosworth DFR, preparato da Brian Hart. Stefan Johansson e Bertrand Gachot lottarono nelle prequalificazioni trovando raramente la partenza, ma due strepitose prestazioni di Johansson, quinto in Francia ed addirittura terzo in Portogallo, resero positiva quella prima esperienza nel grande circus. Nonostante i risultati tutto sommato soddisfacenti, la situazione all'interno del team divenne in pochi mesi esplosiva: Van Rossem, personaggio difficilmente contenibile, acquistò le azioni di Shakespeare e divenne socio di maggioranza del team. A settembre Gachot fu licenziato per aver "osato" criticarlo e Greg Field fu messo alla porta, seguito a breve anche da Mike Earle. Il finale di stagione fu così decisamente in calo. In vista del 1990, il "boss" Van Rossem aveva avviato una trattativa per arrivare ad un accordo triennale per la fornitura dei motori Porsche V12, ma quando il tentativo non andò in porto per l'inserimento della Arrows, il magnate belga annunciò improvvisamente che la squadra era in vendita. Nell'incertezza, il progetto di Jenkins per una nuova vettura subì un rallentamento e le prime due gare della stagione furono affrontate con la vettura '89 impercettibilmente modificata e priva del logo Moneytron, sostituito in Brasile da quello del nuovo proprietario, lo svizzero Peter Monteverdi. ( Massimo Piciotti )
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