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  1. leopnd

    Gilles Villeneuve

    Sono gia' passati 31 anni... Gilles Villeneuve 18.1.1950 - 8.5.1982. « Il mio passato è pieno di dolore e di tristi ricordi: mio padre, mia madre, mio fratello e mio figlio. Ora quando mi guardo indietro vedo tutti quelli che ho amato. E tra loro vi è anche questo grande uomo, Gilles Villeneuve. Io gli volevo bene. » così parlò Enzo Ferrari. Il Drake non era uomo da lasciarsi andare a facili romanticismi, ma l’Aviatore, così come l’avevano soprannominato per le sue folli imprese, aveva conquistato anche il suo carattere aspro. Nel suo studio aveva due foto, una del figlio e l’altra di Gilles e fu proprio in quella stanza che l’ 8 maggio del 1982 fu informato che il pilota canadese aveva percorso la sua ultima curva del suo ultimo Gran Premio. Sono le 13.52 a Zolder, in Belgio, mancano pochi minuti alla fine delle qualifiche del sabato. Gilles cerca di migliorare il suo tempo; il sesto posto in griglia gli sta stretto e la curva ‘Terlamenbocht', la curva del bosco, è un punto adatto per recuperare qualche decimo. Ma il sogno di un giro perfetto si infrange nella March numero 17 di Jochen Mass che procedeva lentamente lungo il circuito. Lo chiamavano l’acrobata perché come un equilibrista viveva costantemente sul filo del pericolo, “la persona più pazza della Formula 1†lo definì Niki Lauda. “Straordinariamente coraggioso†furono le parole di Keke Rosberg; talmente coraggioso da non alzare il piede per non perdere il giro veloce; perse di più: la sua stessa vita. Alain Prost, il Professore, commemorando il canadese ne esaltò lo spirito leggendario “Gilles è stato l'ultimo grande pilota. Il resto di noi è solo un gruppo di buoni professionistiâ€. E come smentirlo di fronte alle sue epiche imprese! Riuscì a farsi amare, adorare come nessun altro pilota pur vincendo solo 6 GP e nessun titolo mondiale. Approdato alla Ferrari rischiò più volte il licenziamento a causa dei molteplici incidenti di gara in cui fu coinvolto. I giornalisti furono spesso impietosi nei suoi riguardi, ma non riuscirono mai a scalfire la sua determinazione. “Aveva la capacità di farsi scivolare tutto addosso, come l’olio del suo motore†si legge in una sua biografia. Enzo, il Grande Capo, aveva troppa stima per lasciarsi scappare quel piccolo uomo alto 156 centimetri; sapeva bene che in quel torace esile batteva uno dei cuori più impavidi e generosi che lui stesso, dall'alto della sua immensa esperienza, avesse mai incontrato. “Villeneuve, con il suo temperamento conquistò subito le folle e ben presto diventò…Gilles! Si, c'è chi l'ha definito aviatore e chi l'ha considerato ‘svitato', ma con la sua generosità , con il suo ardimento, con la capacità distruttiva che aveva nel pilotare le macchine macinando semiassi, cambi di velocità , frizioni, freni, ci insegnava cosa bisognava fare affinché un pilota potesse difendersi in un momento imprevedibile, in uno stato di necessità . E' stato un campione di combattività ed ha regalato tanta notorietà alla Ferrari†affermò il Drake. Ecco perché a 30 anni dalla sua scomparsa, se parli di Gilles ad un appassionato di quegli anni potrai osservare i suoi occhi inumidirsi di antiche emozioni. Sapori e ricordi di un passato che parla di coraggio: il coraggio di un uomo che affrontò le gare automobilistiche prima con lo spirito e poi con la testa. Per loro, e per la storia della Formula 1, Gilles resterà colui che alla guida della Ferrari 312 T4 diede vita al duello più emozionante che l’asfalto dei circuiti possa raccontare. Correva l’anno 1979 sulla pista di Digione in Francia e negli ultimi tre giri Gilles conquistò, ai danni di René Arnoux, la piazza d’onore a suon di derapate, sorpassi e staccate al limite.
  2. I motivi della corsa, che non faceva parte del Campionato del Mondo (tratto da Wikipedia): Corsa mandata in onda sabato, su Rai Sport 2, quindi potete ancora trovarla nell'archivio della Rai. Le Ferrari conducono la corsa, seguite da Reutemann e Lauda, a formare un quartetto di testa che rimane più o meno compatto nei primi passaggi. L'austriaco impiega diverso tempo a passare l'argentino, complice un errore che lo porta a perdere un po' di terreno. Una volta scavalcato Carlos, si getta alla caccia delle Ferrari, passando il fresco campione del mondo Scheckter (in crisi di gomme, tanto da perdere la posizione anche da Reutemann nel finale) e dando vita ad un grande duello con Villeneuve: Tra gli altri, ottima corsa di Patrese con l'Arrows, mentre Brambilla perde qualche posizione alla distanza.
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