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sundance76

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  1. Nel '38 Lang rivinse a Tripoli, e poi ottenne la vittoria a tavolino alla Coppa Ciano a Livorno, dopo la squalifica del suo compagno von Brauchitsch per aver usufruito di una spinta dopo un'uscita di strada. Intanto Caracciola vinse il suo terzo titolo europeo. Il '39 è universalmente riconosciuto come l'anno in cui Hermann Lang dominò la stagione agonistica. Eppure sul recente libro in lingua italiana di Rino Rao dedicato a Caracciola ("Una vita per le corse", edito dall'ASI), ci sono diversi elementi interessanti tratti dall'autore da autorevoli pubblicazioni straniere. Per anni si è detto che Caracciola nel '39 ormai anziano soffriva la grande velocità del giovane ex-meccanico Lang. E tuttavia ci sono numerose testimonianze che proverebbero una forte ingerenza politica volta a far sì che i vertici Mercedes favorissero l'affermazione di Lang. Caracciola era piuttosto insofferente al regime nazista, il quale sopportava il campione per ragioni d'immagine, ma proprio l'insofferenza del pilota verso il governo e il suo cognome di origine italiana in un momento di nazionalismi esasperati e di venti di guerra, indussero il regime a chiedere al team di "spingere" su Lang a danno di Caracciola. In effetti Lang vinse le prime quattro gare dell'anno, Pau, Tripoli (gara disputata con le 1500), Eifel e Belgio (a Spa morì Seaman, il giovane inglese divenuto pilota Mercedes con permesso speciale del Reich). Però nel libro di Rao viene riportata un'interessante tabella con una lunga testimonianza secondo cui i migliori motori e le migliori strategie di gara vennero assegnate a Lang, mentre a Caracciola spesso venivano inflitti tiri mancini (come all'Eifel, dove il suo pit stop durò infinitamente di più perché i meccanici versarono cento litri più del dovuto). Quei primi mesi del '39 incrinarono profondamente il rapporto tra il d.s. Neubauer e Caracciola, con quest'ultimo che, vistosi messo in minoranza anche dal progettista Max Sailer, andò direttamente dall'amministratore delegato Kissel, il quale impose al team di ridare a Caracciola il materiale di prima guida. Nel libro c'è la riproduzione della lunga lettera che Rudolf rivolse al dottor Kissel, conservata dalla moglie del pilota, Alice, che alla sua morte nel '76 lasciò tutto l'archivio al giornalista Gunther Molter, poi capo ufficio-stampa Mercedes, che ha scritto due libri su Caracciola. Ecco la tabella delle potenze dei motori Mercedes nella stagione '39. Forse a @duvel, @AmanteMercedese @330tr può interessare in qualche modo. Se invece hanno già acquistato il libro, allora già la conosceranno:
  2. Ma io mi riferisco prevalentemente a scorrettezze oggetto di indagini di ufficio da parte dei commissari. E ormai siamo ormai all'assurdo (o al sublime, a seconda del punto di vista)
  3. Ovviamente ho usato un'espressione ironica. Ormai da alcuni anni la classifica finale non si riesce ad ufficializzarla prima di svariati minuti, se non ore, dopo il traguardo, proprio perché tutte le variabili (io le chiamo puttanate, ma sono un passatista) introdotte provocano diverse questioni e controversie, che impongono code a tavolino, che magari stanno antipatiche a me come a molti altri, ma che all'utente moderno che fruisce la F1 come una app permanente sul device sembrano un gioioso allungamento del contest.
  4. Io penso che ormai il dopo-corsa con le investigazioni e l'omologazione della classifica facciano parte del protocollo ufficiale della F1. Eliminare un giorno di prove e aumentare le puttanate virtuali è un modo per allungare lucrosamente il brodo mediatico senza costi aggiuntivi, ma tutto guadagno. Quanto tempo è passato tra la bandiera a scacchi e il podio? A me è parsa un'enormità, molto più di qualche anno fa, e comunque non è bastato a far sì che il podio reale fosse quello ufficiale e definitivo.
  5. No. Dopo la Spagna Raikkonen era in testa.
  6. Devo confessarlo: appena ho visto le Ferrari ingarellarsi, ho pensato subito, istantaneamente, alla Turchia 2010. Nemmeno il tempo di aggiustare lo streaming, e le due macchine erano già fuori...
  7. Comunque non mi pare che Vettel abbia stretto chissà quanto.
  8. I pit stop hanno un'utilità pari a uno spot pubblicitario.
  9. Dont' worry, Seb ha sventato la tua preoccupazione.
  10. Mamma mia quanto fa schifo quella sigla con tutti i piloti in posa alla Terminator.
  11. A me piaceva. Aveva tantissimi pregi per un prezzo enormemente concorrenziale. E mi piaceva anche la Delta Terza Serie 2008-2014. Ti confesso che non approvo l'abitudine di noi italiani, che siamo pronti a cantare lodi per le Volkswagen rimarchiate Audi o viceversa, ma se lo fa la Fiat con Chrysler gridiamo allo scandalo indegno.
  12. sundance76

    Lancia Story

    "L’uomo che mi siede di fronte ha molti anni sulle spalle e una memoria ancora lucidissima. È stato potentissimo ma da quando si è ritirato per consegnarsi anima e corpo a nuovi piaceri vuole restare fuori dalla scena e ci tiene a parlare all’amico ma si raccomanda di non apparire, e pure gigioneggia un po’: «Ormai sono un ex, non conosco più le cose di prima mano.» Resto al gioco perché m’interessa quello che pensa. E siccome il discorso finisce subito sul futuro del Gruppo Fca-Psa, in stretto ordine alfabetico, ecco il suo primo vaticinio: «Carlos mani-di-forbice non faràprigionieri. È lucido nelle mosse e la sua prima sarà snellire il carrozzone.» Dopo la ritrosia iniziale ecco la foga: il discorso si fa lungo, particolareggiato, persino brutale. La sintesi che ne esce è che alla fine il brand Chrysler si salverà per il rotto della cuffia per la stessa ragione che non si è avuta la forza di tagliare quello Vauxhall. Per il resto le prime teste che salteranno saranno i marchi Lancia e DS. La Lancia perché non ha respiro internazionale e insistere con la Ypsilon non ha senso se non fosse perché fa ancora numeri inspiegabili ma purtroppo non riproducibili all'infinito. E la DS perché continua a costare troppo in termini di investimento rispetto a quanto rende indietro. Dopo il nostro incontro rimugino su tutto quello che mi ha detto e una volta di più resto sorpreso dalla logica fredda di chi è, oppure è stato, molto potente in campo industriale. L’emotività non traspare mai, prima vengono soltanto le mosse razionali. Da italiano e per di più anche avanti con l’età non mi rattristo troppo per l’eventuale sacrificio del brand DS. Nella mia testa la DS rimane quella vettura magica che ha dominato sulle strade e pure nelle competizioni, ed è trascorso ancora troppo poco tempo perché mi sia potuto innamorare di un marchio nuovo che, alla ricerca di un suo spazio, sembra un po’ imposto da un’idea di marketing piuttosto che da un’esigenza del mercato. Una scommessa pensata per fare breccia nel mercato cinese dove è possibile che la DS possa essere sostituita, a parità d’investimento, da un brand del lusso di derivazione Fca. Perché non l’Alfa Romeo, per esempio? Lancia invece cozza duro contro Citroen. Chi conosce la storia sa che troppe cose hanno collegato le due aziende negli anni: lo stile, l’eleganza, la trazione anteriore, le corse e il glamour. Ma Citroen ha più mercato e più peso dentro Psa di quanto ne abbia Lancia dentro Fca e se bisognerà togliere anziché aggiungere non ci vuole un indovino per capire come finirà. E allora, da italiano e da vecchio del mondo auto, non riesco ad essere insensibile a una fine sempre annunciata e adesso a un passo dal divenire realtà. La Flavia Zagato è stata l'auto dei miei primi sogni di futuro pilota, la Fulvia HF quella delle prime vittorie, l’allure della marca un segno distintivo in cui mi riconoscevo. Quando succederà soffrirò come penso sia successo a molti americani quando chiusero la Packard, altro brand simbolo del lusso accessibile. Me ne farò una ragione come succede a chi si trova a perdere un arto per colpa della cancrena: si rinuncia a qualcosa per non mandare in malora tutto il resto. Però è inutile girarci intorno, si resta addolorati per il resto della vita." Carlo Cavicchi https://blog.quattroruote.it/viamazzocchi/sopravvivremo-senza-lancia-e-ds/?fbclid=IwAR2NpYrJC4M93ENEvmMHWYwuduXYCjXijx5IFELvPyJoZyw-NJmi1IjrzM4
  13. Scherzavo. La realtà è molto più tragica: https://blog.quattroruote.it/viamazzocchi/sopravvivremo-senza-lancia-e-ds/
  14. Mercedes minaccia l'addio? https://www.liberoquotidiano.it/news/sport/13531300/toto-wolff-mercedes-addio-formula-1-dopo-stagione-2020.html
  15. Beh, ma su 30 gare il valore del singolo pp (piccolo premio) diminuisce sempre più.
  16. Sicuramente è un film, non un documentario, quindi ci saranno particolari che non rispecchiano ciò che avvenne in realtà, ma nell'insieme sono convinto che la vicenda reale sia stata in grande parte rispettata.
  17. Sì, le macchine vanno fortissimo, ma le gare sono cortissime, e la differenza tra i vari terreni nei calendari moderni è meno marcata. E poi da vent'anni non c'è Safari, non c'è Costa d'Avorio. E non ci saranno, perché dubito che il "nuovo" Safari abbia qualcosa a che fare con quella maratona tutta a piede giù di decenni fa.
  18. SuperMario ci va giù senza fioretto: https://autosprint.corrieredellosport.it/news/sterzi-a-parte/2019/11/11-2481442/per_me_lewis_gi_pari_con_schumi/
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