Vai al contenuto

simone93

Appassionati
  • Numero messaggi

    73
  • Registrato

  • Ultima Visita

Contenuti inviati da simone93

  1. Eri uno di quelli che finchè eri in pista poteva accadere qualche cosa, da un bel sorpasso ad un botto clamoroso. Negli anni mi hai fatto emozionare più volte. Buon viaggio Andrea
  2. Al volante di questa Maserati A6 GCS della Scuderia Centro Sud il responsabile dei collaudi Guido Bertocchi discute con Gigi Villoresi e lo storico patron Mimmo Dei. Bertocchi rappresentava l'anima della Maserati, quando la famiglia Orsi rilevò la fabbrica del Tridente e la trasferì da Bologna a Modena, lui li seguì immediatamente e venne assunto con il numero di matricola 0001. Era severo tanto con il personale che con i piloti, probabilmente era l'unica persona al mondo che potesse dare del "mezzo cacciavite" a gente del calibro di Fangio, Moss e compagnia bella, i quali dovevano accettarlo di buon grado perché sapevano benissimo che in certe condizioni particolari, tipo all'autodromo di Modena, Bertocchi girava in tempi difficilmente realizzabili anche da loro. In fabbrica malgrado il carattere burbero si rivelava un autentico maestro di vita, bravissimo a formare i giovani e sempre pronto a sporcarsi le mani. La leggenda narra che Bertocchi disputò diverse Mille Miglia da meccanico su macchine di facoltosi clienti, salvo poi dopo pochi chilometri mettersi al volante, guidare per l'intera gara e in prossimità del traguardo rendere il volante al cliente per fargli fare bella figura con ottimi piazzamenti. Morì nel 1981, a 74 anni, in seguito ad un banale incidente stradale, mentre da passeggero istruiva un cliente a bordo di una De Tomaso
  3. Il povero Giovanni Salvati, come Koinigg, Cevert e chissà quanti altri ucciso da quella maledetta trascuratezza nel montare i guard rail. In sua memoria i suoi amici fondarono una scuderia a lui intitolata, che fra i tanti meriti ebbe quello di far correre un giovanissimo Michele Alboreto
  4. simone93

    Gilles Villeneuve

    "La fievre Villeneuve": davvero non credo sia possibile comprendere cosa sia stato sia per chi non c'era sia per chi c'era ma ne era immune. Io quando Gilles se ne andò avevo quasi tredici anni e mi nutrivo ad Autosprint. La mia camera era piena dei suoi poster e per me era davvero tutto. Accendeva la fantasia, finchè lui era in gara si aveva l'impressione che qualche cosa potesse sempre accadere. Spostava il limite dell'impossibile, della fisica. La febbre era trasversale, colpiva adulti e bambini. Ricordo mio padre, integerrimo dirigente d'azienda, urlare come un pazzo in piedi sul divano durante quell'esaltante ultimo giro al Jarama nel 1981. Niente lo ha più esaltato in quel modo. Sembrava immortale, era uscito con la testa attaccata al collo dopo botti assurdi come ad Imola nel 1980. Ha vinto tanto? Ha vinto poco? Era solo uno scassamacchine che solo per un capriccio di Ferrari aveva preso uno dei volanti più desiderati al mondo? E chi lo sa...... Come si può esprimere un pensiero razionale su qualcuno che per te stava una rampa di scale sopra a Dio? Io so solo che quel maledetto sabato ero a una delle prime feste di compleanno "interessanti" e ballavo un lento con Annalisa, la ragazzina dei miei sogni. Arrivò improvvisamente Luca, accese la luce ed urlò a tutti quello che era successo. Mi mancò la terra sotto i piedi e corsi a casa. Li mio padre guardava quelle terribili immagini trasmesse da una edizione speciale di qualche telegiornale e io mi ricordo distintamente che tra me e me mi dicevo "cazzo Gil!! Alzati, alzati, alzati......." Per me fu come perdere uno di famiglia. Quanto può soffrire un ragazzino a vedere morire cosi il suo Dio, il suo mito, il suo modello di vita..... Gilles, 1982-2014 Rip
  5. Gp a Brands Hatch del 1984. In vacanza studio in Inghilterra vengo coinvolto da un gruppo di "scappati di casa" e vado a vedermi la gara. La posizione è pessima, prato tra la Dingleell corner e la Stirlings Bend (almeno credo, ricordando come giravano le auto). Ad un certo punto nel prato a due metri da me passa Hesnault, casco in mano e aria sconsolata. Lo chiamo per farmi fare un autografo: "Hey, Francois!!". Lui si gira e si guarda attorno per vedere se veramente chiamavo lui o se ci fosse stato qualche altro pilota li in giro. Verificato che li attorno non ci fosse nessuno si avvicina tutto orgoglioso, mi firma il programma del Gran Premio, mi stringe la mano, mi fa un buffetto sulla guancia (ero poco più che un bambino) e prosegue, ma con più entusiasmo, la sua camminata verso il box. Povero Hesnault, come pilota non era certo un fenomeno, ma visto certi cani che lo hanno preceduto e specialmente seguito si può dire che in pista ci poteva stare anche lui.....
  6. Grazie mio Grifone, grandissima partita. Grazie Genoa, un sogno un mito un amore infinito. Juve, grandissima squadra, grandissimi giocatori ma allenata da un omuncolo piccolo piccolo.
  7. Caro Leonix, grazie per l'informazione che comunque già conoscevo ma è sacrosanto divulgare queste cose il più possibile. In fatto di animali con me si sfonda una porta aperta, basterebbe chiedere a Ruspa e Luna, i due "orridi" felini che dividono con me l'appartamento o a Satanasso, splendido soriano che bazzica per il mio negozio. A proposito di gatti ricordo anche il botto che tirai contro un cassonetto delle immondizie con la mia povera Panda 30 per evitarne uno. La Macchina ne uscì malconcia e così mi inventai la colletta "salviamo il Panda" nella mia scuola giocando sul gioco di parole. La cosa che nacque come uno scherzo prese piede a tal punto che una certa somma di denaro fu raccolta. Il tutto finì drammaticamente quando il preside lo venne a sapere........... :D :D
  8. simone93

    Jean Alesi

    Jean, che personaggio....... L
  9. "Riccardone" Benelli sulla sua mitica FI 373737 in lotta con Spartaco Dini
  10. Io sono troppo ignorante per dare un giudizio tecnico o morale su Pantani. Dopato? Forse. Disonesto? Forse. Sciocco? Forse. Glorificato, adulato, sfruttato e poi tritato masticato e sputato? Di sicuro. E' un mondo sporco quello, maledettamente sporco. Lui non era in grado di reggere. Pantani potrebbe anche bruciare in eternamente all'inferno per quanto mi riguarda, mi dispiacerebbe che lo facesse da solo, senza tutte quelle figure che su di lui, e come su tanti altri uguali a lui, ci si sono arricchiti. Marco Pantani. 2004-2014 RIP
  11. L'incredibile Nardi-Giannini 750 bisiluro. Velocissima, alla 24h di Le Mans del 1955 sbaragliò i concorrenti di categoria fino a quando il risucchio aerodinamico prodotto da una Jaguar che la stava doppiando la buttò fuori strada
  12. Una bella immagine di Guy Moll, pilota franco-algerino della scuderia Ferrari a metà degli anni '30. Era un talento sopraffino. Giovanissimo si mise in luce con scuderie private al volante di Bugatti e Alfa Romeo. I numerosi piazzamenti conseguiti nel 1933 gli valsero la chiamata di Ferrari per correre sulle Alfa Romeo ufficiali per l'anno successivo. Nel 1934 vinse a Montecarlo e all'Avus cogliendo altri prestigiosi risultati. La sua stella si spense il 14 Agosto del 1934 durante la Coppa Acerbo. Sul rettilineo di Montesilvano mentre era secondo e lanciato all'inseguimento della Mercedes di Fagioli, durante il doppiaggio dell'altra Mercedes di Henne perse il controllo della sua vettura uscendo si strada e morendo all'istante. Aveva appena 24 anni. L'inchiesta stabilì che l'incidente fu causato da un colpo di vento ma i dubbi su presunte responsabilità di Henne non furono mai del tutto fugati.
  13. Alla Shadow mk1 è dedicato uno speciale su di un numero di Autocollezioni Magazine di un paio di anni fa (splendida rivista, purtroppo non più pubblicata). Come si vede bene dalla foto di Albi66 si trattava praticamente di un go-kart da 7000 c.c. Era stata studiata per ridurre al minimo la sezione frontale anticipando concetti che sarebbero stati scoperti un paio di decine di anni dopo. Oltre la maneggevolezza, l'aspetto più critico era la frenata. La mk1 montava infatti cerchi da dieci pollici, quindi di un diametro piccolissimo e di conseguenza i freni, che non erano entrobordo, avevano dei dischi molto piccoli con tendenza al surriscaldamento e assolutamente sottodimensionati per le velocità folli che questa macchina raggiungeva in rettilineo.
  14. Il primo ricordo vago è l'incidente di Lauda in Germania. Poi il Gp in Austria nel 1977 con Watson e Andretti fuori pista sotto il diluvio universale (strano per Zeltweg.... :asd:). La prima gara però che ricordo in modo veramente nitido è il gp Italia del 1978, con il tragico incidente di Peterson
  15. Il grande Mario Mannucci, regista silenzioso di tante vittorie di Munari e chioccia di Bettega.
  16. Jean Luc Therier e la sua Porsche Almeras durante una pausa della vittoriosa cavalcata al Tour de Corse 1980
  17. Si Rain, proprio un amore. Specialmente quella volta che per farmi contento mi ha la lavato in modo accurato (compreso pre lavaggio nel detersivo) il cellulare....... :wall: Alla fine quel povero telefono era talmente in tilt che parlava da solo anche da spento....... :D
  18. Tranquillo Mammamia, sono l'unico biker con i moscerini spiaccicati sulla targa........... :asd:
  19. Eccomi qui: assieme al mio bambino (appunto Simone) e la mia bambina :wub: :wub:
  20. Paddy Drive, sudafricano. Ha corso due gare di F1 nella sua terra natale nel 1963 e nel 1974. In mezzo tanto motociclismo. Secondo me però, con quei baffi, era più indicato a navigare sulla Jolly Rogers nell'equipaggio di Capitan Uncino..... :asd:
×
×
  • Crea nuovo...