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Old Hairpin

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Contenuti inviati da Old Hairpin

  1. Ciao Gio, si li ho, c'è su pochino però. Ho recuperato delle fotografie all'archivio Actualfoto e in agosto vado a fare qualche foto a una vettura completa in Inghilterra. Ma se mi trovi qualcosa di inedito mi sdebito di sicuro!
  2. Grazie della risposta e scusa il ritardo. in realtà revisiono e restauro auto da competizione, prevalentemente monoposto, non modellini: si trattava di una battuta. La Theodore non la ho scelta, ma mi è stata commissionata da un appassionato che ne ha recuperato il relitto, bruciato qualche anno fa in un incendio che ha devastato l'officina dove era parcheggiata. Quindi tutto corretto, ma tanti dettagli vanno ricostruiti, e per fare in modo di mantenere la storicità posso solo cercare di trovare più fotografie possibili. Mi rendo conto della difficoltà ma vado avanti ugualmente...
  3. Ciao a tutti, mi attacco a questo thread perché sto rimettendo assieme una Fittipaldi F7, una ex Wolf per intenderci. Ho parecchie fotografie della vettura completa ma abbastanza poche dei dettagli tecnici che vorrei fossero il più possibile rifatti come in origine. Se qualcuno mi volesse aiutare nella ricerca di fotografie del genere in qualche modo verrà sicuramente ricompensato! la vettura è quella che è stata adoperata fino al gp di Inghilterra 1980, guidata da Emerson stesso e da Keke Rosberg. Grazie in anticipo a tutti!
  4. Old Hairpin

    Theodore TR1

    Ciao a tutti, scrivo queste righe per una richiesta un po' particolare: per i miei modelli di F1 in scala 1:1 e funzionanti (;)) avrei bisogno della vostra collaborazione per trovare fotografie di dettagli tecnici riguardanti questa monoposto, che è stata guidata da Eddie Cheever nelle prime gare del 1978. La vettura che sto ricostruendo è il telaio 01, ho parecchie foto della vettura completa che mi aiuteranno nel rifacimento di carrozzeria e livrea, ma poche per quello che riguarda i dettagli puramente tecnici. Grazie a chi avrà la voglia e il tempo di aiutarmi nella ricerca, in qualche maniera verrà sicuramente ricompensato!
  5. Old Hairpin

    Ayrton Senna

    Prima gara 1982, foto copyright Michael C.Brown
  6. Che poi mi chiedo: programma giovani Caterham? Quelli che sono in amministrazione controllata? Mi spiace vedere quanta supponenza in certi personaggi, che credono che basti raccontare favole, dimostrando ben poca considerazione per appassionati che si confrontano su un forum. Si accorgano che non è come credono loro, che, almeno qui, non servono gli "addetti stampa"......
  7. Nemmeno a me. Non ha mai lasciato il segno, e spesso ha avuto materiali top.
  8. Old Hairpin

    Jochen Rindt

    Di fianco alla ruota posteriore sinistra, Vittorio Brambilla
  9. Ok, vero anche questo. Però credimi, dal mio divano dove stavo guardando la gara con mia figlia, appena uscito Sutil ho detto "Safety Car, subito" Non serve a nulla, certo, ma è solo per chiarirti il mio pensiero.
  10. Adria 2004, Campionato italiano di F3. Un pilota si gira e va in sabbia all'esterno del terzo tornante (curva da 60 km h), in una posizione non di pericolo estremo, ma comunque imbarazzante, e per toglierla ci vuole il Merlo (grosso trattore con braccio meccanico). Il direttore di corsa neutralizza la gara con la SC e SOLO DOPO fa entrare il Merlo. Giusto così. Non si doveva fare diversamente. Varano, 1996, sempre F3 italiana. Pioggia, pista viscida che va però ad asciugare. Alla staccata della parabolica una macchina va in sabbia e un trattore va a recuperarla adoperando la via di fuga, mentre la gara continua. Spettatori e team manager hanno protestao vivacemente durante il fatto, e il direttore di corsa fece il giro delle tende, scusandosi con tutti per il pericolo corso. E non era, fortunatamente, successo niente.
  11. Tutto vero, caro Gio. Tutto vero. Sai perfettamente che io sono sempre stato schierato contro i processi per gli incidenti in pista, quelli riguardanti incidenti in corsa, proprio perché il rischio che il pilota si prende quando viene legato in macchina è figlio di una decisione consapevole. Ma qui si tratta di una cosa diversa, diversa anche dal business, perdonami, ma non c'entra che nessuno abbia alzato il piede. Che Jules non abbia alzato il piede, o che si sia rotta una sospensione, o che sia rimasto senza freni e chi più ne ha più ne metta, non sposta il discorso: se fosse uscito contro le barriere probabilmente sarebbe ai box a cristonare e null'altro. La presenza della gru, che ripeto ancora, era colpevolmente lì, ha creato la tragedia, le cose che hai, giustamente, non sono state la causa; hanno solamente innescato gli eventi. Certo, se andava bene ci saremmo ancora una volta passati sopra, invece non è stato così, ma non va bene. La responsabilità questa volta è precisa, e non certo dei piloti.
  12. Caro Gio, Motorsport is dangerous, e su questo sono assolutamente d'accordo. Nessuno ha obbligato Senna a sedersi nella Williams col piantone saldato in maniera errata, così come Rindt stesso non collegava i cosciali delle cinture perché gli davano fastidio. Ma la sabbia del Mugello quando Alfredino andò dritto alla staccata della S.Donato DOVEVA essere fresata per rallentare l'eventuale uscita, il muretto di Magione contro il quale si infranse il casco e la vita del povero Sandrino Corsini ( una dinamica drammaticamente simile a quella di ieri) NON DOVEVA essere li. La gru, ieri, NON DOVEVA essere li, in pista, a gara aperta. Il rischio insito nelle corse non potrà mai essere cancellato, ma i pericoli evitabili bisognerebbe cercare di averli sotto controllo; questo ieri non è successo. E nemmeno c'entra, con l'incidente di ieri e pur ritenendo giuste molte delle critiche al sistema, il parco chiuso, l'orario di partenza, la pioggia. Sarebbe potuto succedere anche a pista asciutta, con le gomme nuove e con il sole splendente, semplicemente la gru NON DOVEVA essere li.
  13. Strano. Mario Acquati e signora sono tra le persone più educate e piacevoli, oltre che realmente appassionate e competenti dell'ambiente. Tra l'altro con alle spalle una bellissima storia di motorsport. Questo chiaramente per quello che riguarda la mia esperienza personale, il 70% della mia biblioteca l'ho acquistato da loro, il primo libro nel 1982. E ovviamente, sono contento che resti aperta. Ps. Comunque nel tuo post menzionavi la Libreria dell'Automobile, che è una cosa diversa. Da qui il mio riferimento alla confusione.
  14. Per me stai facendo confusione tra la libreria dell'automobile e quella dell'autodromo, che è quella che fortunatamente resta aperta. I signori Acquati ( purtroppo la moglie è mancata un anno fa) sono sempre stati gentili e competenti. Almeno questa è la mia esperienza personale.
  15. Non so quanto possa servire, ma provo, ancora una volta, ad esprimere il mio punto di vista. Per libera interpretazione si intende, per convenzione, un propiro giudizio personale su una altrui affermazione. Pertanto ti inviterei allora, visto che secondo te la mia interpretazione è libera ed errata, a spiegare cosa intendevi quando hai parlato di "proverbiale solidità delle macchine costruite da Osella". Il tuo amico pilota potrebbe inoltre spiegarti il perchè, visto che la solidità delle vetture di Osella è, e presumo anche fosse allora, "proverbiale" abbia accettato di correre con le medesime; non ne era consapevole? Oppure aveva qualche altra convenienza? Ammettere di essere andati oltre non è disonorevole, io non ritengo di averlo fatto,ma, personalmente ti ribadisco che il tuo giudizio è andato, SECONDO ME, oltre. Ti ricordo inoltre che non ti ho irriso e ho anzi esposto il perchè del mio fastidio, che a te prendo atto possa non interessare di meno. Ma credo che una volta di più lanche la tua ultima risposta avrebbe potuto (e dovuto) essere meno saccente, se si cerca una discussione costruttiva. Ma forse, e qui l'interpretazione è si personale, anche questo ti interessa poco. Dopodichè, anche per evitare di annoiare il resto degli utenti, eviterò di tornare sull'argomento.
  16. Letto il libro, e ritengo che Gabbiani abbia avuto la sua parte nelle sospensioni staccate dall'Osella. In quegli anni tutte le F1 erano pericolose, senz'altro non solo l'Osella. Per la parte in neretto, non è una mia"libera interpretazione", non interpreto niente, so leggere e leggo quello che, ribadisco, hai scritto, secondo me, con superficiale ed inutile ironia. Se ti rileggi, vedrai che non c'è molto spazio alla "libera interpretazione". Mi da fastidio chi giudica da fuori senza avere coscienza delle difficoltà che persone come Osella hanno trovato per sopravvivere degnamente nell'automobilismo, e che si faccia seduti comodamente in poltrona.
  17. Avercene oggi, in Italia, di Enzo Osella. Trovo molto superficiale ridurre a qualche scatto di una stagione sfortunata la carriera di un uomo che ha passato la sua vita nel mondo delle corse, ottenendo successi ovunque ( le bellissime e plurivittoriose PA come vogliamo definirle?) tranne che in F1, dove però ha sempre corso con budget lontani anni luce da quelli dei suoi avversari, che ricostruì la carriera ad Eddy Cheever oltre che ad aiutare molti altri piloti, mettendoci soldi suoi, e che diede la possibilità a molti tecnici e meccanici di fare strada nell'automobilismo.
  18. Alesi non fu però "imposto" dalla Camel, ma scelto da Ken Tyrrell. All'epoca, iniziò estate 1989, in ballottaggio per il sedile di quella Tyrrell ci fu anche Marco Apicella.
  19. Il finale ha un grande, per me, carico emotivo. Ma anche le scene paddock della F3 sono molto belle e rispecchiano com'erano i paddock in quel bellissimo periodo.
  20. Scusa il ritardo....molto serenamente, nemmeno io penso che siano o voglio farne degli eroi. La mia era solo una precisazione su un elemento che è stato sempre trattato in maniera approssimativa (parlo in generale e non mi riferisco a nessun singolo). Al Nurburgring si corse nel 71,72 e 73, ma solo dopo che l'AvD spese una considerevole quantità di marchi per soddisfare le richieste della GPDA (non del governing body, che si è sempre disinteressato delle richieste dei piloti), di cui presidente e portavoce era Stewart, non perchè Stewart pensasse di trarne qualche vantaggio. Il boicottaggio del Nurburgring non nacque da una richiesta di Stewart, ma dalla GPDA intera. Che ci vinse negli anni successivi (ci vinse anche nel 68, in una gara che non avrebbe mai voluto disputare, e le prime parole che disse sceso dalla vettura furono rivolte a Ken Tyrrel, chiedendo se fossero rimasti tutti vivi...) non penso possa essere messo in relazione al fatto che facesse quello che più gli conveniva, sinceramente, ma solo al fatto che la sua vettura e la sua classe fossero superiori a quelle dei suoi contemporanei. Nè sono molto d'accordo con il fatto che i piloti fossero lupi solitari, o persone che pensa(va)no solo a loro stessi; al tempo asisteva molto più, tra di loro, un senso di cameratismo che poteva essere assimilabili ai piloti dei caccia della guerra mondiale, perchè per tutti loro (nessuno escluso) la morte era dietro l'angolo, per davvero. Guardare con gli occhi di oggi Zandvoort 73 (che anche a me atterrì all'epoca, per inciso) è fuorviante, perchè allora la bandiera rossa non esisteva; ricordi Bandini, nel rogo della sua Ferrari? Oppure Schlesser a Rouen? O ancora, Courage a Zandvoort? Nessuno si fermò, giusto? (parlo dei piloti, ovviamente). Il maggior responsabile della tragedia di Zandvoort fu la ridicola organizzazione olandese, questo è un fatto. Purley si rese conto di quello che successe perchè accadde davanti a lui, ma gli altri piloti non potevano avere piena coscienza dell'accaduto, come in tanti altri -purtroppo- simili casi. E credimi, sono assolutamente d'accordo che, fortunatemente sono tutti uomini, non è mia intenzione mitizzare nessuno.
  21. Leggendo il libro di Stewart "Winning is not enough" (lettura bellissima e coinvolgente per noi nostalgici) la cosa non appare proprio in questi termini: ci fu una riunione della GPDA dopo la morte di Courage a Zandvoort, al Dorchester Hotel di Londra, nella suite che era la residenza abituale di Louis Stanley, allora segretario della GPDA stessa. La proposta di boicottare il Nurburgring partì, secondo le sue parole, proprio da lui, e nel libro scrive che era pronto a dimettersi da presidente della GPDA qualora la votazione, che si sarebbe effettuata dopo la discussione (interessante ma che non ho il tempo ora di tradurre e riportare) fosse andata contro di lui. Prima della votazione ci fu un intervento di Jack Brabham, che non aveva parlato fino ad allora, e che era enormemente rispettato dai colleghi: "ho ascoltato", disse, fece una pausa e quindi aggiunse:" e sono d'accordo con Jackie". Nel tempo è rimasta questa figura dello Stewart pauroso e distante dal pubblico e dai fans, e pronto solo a correre per i soldi, figura che ritengo assolutamente non corrispondente alla realtà . Ma perchè non si ricorda chi andò al centro medico a Monza a sincerarsi delle condizioni di Rindt (e non voleveno nemmeno riceverlo in direzione corsa)? O chi si prese l'incarico di pensare a far rientrare in Inghilterra la salma del povero Courage? O altre mille situazioni simili? Stewart fece moltissimo per la sicurezza, e questo è indubbio; ed è anche grazie al suo lavoro che oggi le piste e le monoposto hanno raggiunto questi eccezionali standard di sicurezza.
  22. Vero, ma quello che intendevo era che fino al 1976 la GPDA fu molto attiva, poi disaccordi interni sempre più frequenti tra i piloti (vedi Montjuich'75, con Ickx in aperta polemica con buona parte degli altri piloti) portò alla spaccatura, poi Scheckter, come detto da Gio, ne riprese formalmente le redini a fine anni 70/primi 80. Lo sciopero a Kyalami fu azione clamorosa della GPDA, mentre lo sciopero pre GP Belgio 1981 non vide partecipazione unanime. Non posso inoltre fare a meno di notare come le riunioni della GPDA spostarono il loro centro da battaglie per la sicurezza (sacrosante, intendiamoci) a (come nel caso della superlicenza di Kyalami) a argomenti molto più commerciali.
  23. Interlagos esisteva già ', le F2 che partecipavano alla Temporada 1971 ci corsero la settimana prima della fatale gara di Taruma-Porto Alegre.
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