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maxreeno

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Contenuti inviati da maxreeno

  1. Permettetemi di non concordare sul commento di queste foto, che quantomeno pecca di tatto e sensibilità (o forse è solo ignoranza?). Non sono "nice pics", ma alcune delle ultime immagini di Lorenzo Bandini al volante della sua Ferrari 312, prima di schiantarsi alla chicane e morire bruciato vivo. Un doveroso tristissimo tributo ad uno dei migliori piloti italiani di sempre
  2. maxreeno

    Clermont-Ferrand

    Circuito bellissimo e pericolosissimo, in cui si potevano trovare tornanti a 180° e lunghi curvoni da oltre 250 Km/ora e 2 soli rettilinei, uno lungo e quello dei boxes corto. Una specie di Nurburgring ridotto, che nei suoi oltre 8 Km di sviluppo si snodava tra monti, dirupi e valli, con salite e discese, con un tracciato molto stretto dove era quasi impossibile superare. Ci voleva moltissimo "pelo" o "manico" e il pubblico, disseminato lungo quasi tutto il percorso abbarbicato sulle pendici della montagna, poteva ben giudicare i piloti, più che le auto. Non a caso i vincitori degli unici 4 GP di F1 svoltisi qui forono J.Clark (1965), J.Rindt (1969) e J.Stewart (1970 e 1972). Roba da altri tempi. Per gli amanti dei simulatori di guida, potete provare a cimentarvisi perché ci sono molti giochi che hanno questa pista scaricabile via download (io ho ancora GTR2 e GP3 e mi diverto ancora molto).
  3. Mi correggo; l'incidente di Von Trips era del 1961. Scusate, ma non ho più l'età (tanto meno quella per entrare in autodromo a Monza scavalcando muretti o dai buchi nelle reti, come ho fatto per decenni).
  4. Non vorrei essere frainteso. Non rimpiango certo gli incidenti di gara con morti e feriti. Voglio solo dire che le sensazioni che ti da assistere ad una gara dal vivo, non le avrai mai vedendola in TV. In quegli anni, inoltre, c'era molto meno tecnologia di oggi, emergevano di più i "manici" dei piloti e ti entusiasmavi anche in una lotta impari per il 10° posto. Sempre W le corse.
  5. E' vero, ma è altrettanto vero che le fette più grosse della torta sono sempre andate alle squadre più forti, Ferrari tra le prime. Inoltre, se non ricordo male e non prendo un abbaglio, la "Torta" era molto meno grossa di quella odierna. Salvo errori, in quegli anni i diritti televisivi NON erano proprietà del Circus F1 e gli organizzatori del GranPremio NON dovevano pagare Milioni di euro (leggasi anche Miliardi di lire) ai proprietari del Circus F1. In quest'ultimo decennio, senza un intervento di sostegno economico dello Stato, il GP d'Italia a Monza ce lo sognavamo. Le corse automobilistiche hanno da sempre attirato più di 100.000 spettatori ad ogni evento importante e i costi non erano alti. Oggi andare a vedere un GP al circuito ti costa un capitale; meglio seguirlo in TV. La passione rimane, ma l'insieme è abbastanza sconfortante per uno come me, che a 7 anni col papà andava al circuito a vedere il GP di Monza del '62, assistendo dal vivo a 200 metri di distanza al tragico incidente che causò la morte di Wolfgang Von Trips con la Ferrari (e di molti spettatori). Certo non è stato un bello spettacolo, ma contribuiva comunque ad alimentare il mito. Se non altro, almeno oggi si è fatto molto in termini di sicurezza attiva e passiva. W le corse.
  6. maxreeno

    Lotus 72F '75

    Fatto. Ogni segnalazione sensata è apprezzata.
  7. maxreeno

    Gilby 61

    Mi accorgo solo ora del piccolo errore circa il motore. Vorrei segnalare a chi di dovere che il motore Climax FPF 1500cc è un 4 cilindri in linea, non un 6 cil. Per dovere di precisione.
  8. Solo per una precisazione a Massimo, che fa sempre magnifiche schede dettagliate su ogni modello di F1 (e F2) che Sauro produce. Il progettista della PROTOS fu Frank Costin, fratello maggiore di Mike Costin. Quest'ultimo, insieme a Keith Duckworth, fu il fondatore della Cosworth.
  9. maxreeno

    Ferrari 126 C4M '84

    Il "ragazzo" che fa le schede è tornato dalle vacanze
  10. maxreeno

    Ferrari 246 '59

    Chiedo scusa. La Ferrari 256 ha già un suo spazio privato all'interno di questo forum.
  11. maxreeno

    Ferrari 246 '59

    Dimenticavo. Il motore della 256 era ovviamente di cilindrata aumentata a 2500cc.
  12. maxreeno

    Ferrari 246 '59

    Questa vettura del '59, assomiglia molto alla 256.
  13. Grazie per la puntualizzazione. D'altra parte, l'avevo detto che mi stavo dimenticando di qualcosa.
  14. Forse il momento storico ed economico-sociale non è propizio, ma al Gruppo VW-Porsche non viene un po' di invidia a lasciare tutto questo spazio in F1 ai cugini della Daimler-Benz, ottimamente sfruttato da dominatori delle ultime 7 stagioni? Secondo me, la Porsche ha tutte le competenze per rientrare, dopo l'avventura molto positiva degli inizi degli anni '60 e poi come motorista con la McLaren di Senna-Prost, per provare a dare fastidio a Toto Wolf e company. Sarebbe bello, ma va considerato che sono già attivi come Audi nell'Endurance e nei vari campionati Turismo come Audi e Porsche e probabilmente mi sto dimenticando altre partecipazioni corsaiole.
  15. E vai Sauro. Come moltissimi altri, non vedevo l'ora di poter godere di altri tuoi magnifici disegni di F1. Specie ora che ne mancano davvero poche per completare quella che, secondo me, è la più grande, completa e qualitativamente migliore, raccolta di "Art Works" sulla F1 al mondo.
  16. maxreeno

    Esmee Hawkey

    Sono d'accordo e spero che questa sia una delle molte eccezioni (ce ne sono state anche negli anni scorsi, specie '70, '80), ma passate inosservate, che destituiscano la regola. Comunque, me lo aspettavo da uno che ha come pilota preferito Danika Patrick. W le donne.
  17. maxreeno

    Cooper T86

    Aggiungo queste immagini per evidenziare una curiosità riguardante un fatto mai più accaduto. Nel GP di Gran Bretagna 1967 a Silverstone, Jochen Rindt gareggiò con una Cooper T86 Maserati unicamente dipinta del verde scuro tipico del Team. Fu l'unica volta (salvo errori) che la Cooper non utilizzò la consueta originale livrea con due strisce bianche sul muso della vettura. Ecco alcune foto dell'evento, tratte dal sito Motorsportimages.com.
  18. maxreeno

    Lotus 25

    We cannot forget the BRM P56 V8 1500cc engine, used in Lotus 24 by many private teams from 1962 to 1964.
  19. Buongiorno a tutti. Avvio questa discussione perché, da appassionato di corse da 60 anni, mi sembra giusto indicare elementi di discussione su un aspetto che sempre di più mi da fastidio. L'utilizzo dei cordoli nei circuiti. Fino alla metà degli anni 60 (correggetemi se sbaglio, ma non ho notizie certe) le piste non avevano cordoli nelle curve. Se volevi tagliare all'interno o uscire più largo finivi nella terra o nell'erba nel caso migliore, quindi ti prendevi qualche rischio. Poi sono stati introdotti i primi cordoli all'ingresso e uscita di curva, ma per scoraggiarne l'utilizzo, dato che erano larghi solo circa mezzo metro ed erano abbastanza alti, con una forma a cuneo e con uno scalino iniziale di 8-10 cm.. Se eri bravo, al massimo li usavi come "appoggio", ma senza mai andare oltre sennò facevi un bel salto nella terra o erba a lato pista e probabilmente compromettevi il giro o peggio uscivi di pista definitivamente. Certo, senza cordoli o coi cordoli prima maniera, erano molte le escursioni oltre i limiti che spesso comportavano il lancio in pista di detriti, sassi ecc... (ne sa qualcosa Helmut Marko che con una BRM P153 perse un occhio sulla pista di Charade-Clermont Ferrand ricevendo in faccia un sasso lanciato dalla F1 davanti alla sua, determinandone la fine della carriera di pilota). Inoltre le piste di allora avevano una sede stradale decisamente più stretta di quelle odierne (verificare coi circuiti moderni disegnati da Hermann Tilke). Poi, sulle piste che ospitavano sia gare di auto sia quelle di moto, si vide che i cordoli primo tipo, anche se allargati a oltre 1 metro, erano comunque troppo pericolosi per i motociclisti, specie in caso di errori di traiettoria che comportavano spesso cadute a varie velocità. Certamente la sicurezza è un elemento di primaria importanza, ma forse si è esagerato. I cordoli sono così stati "limati" abbassandoli in altezza, eliminando lo scalino iniziale ed ulteriormente allargati e anche molto allungati fino ad esserci oltre cento metri di cordoli prima e dopo le curve. Ma non era abbastanza. Si è voluto agevolare ancora i piloti in molti casi asfaltando anche la parte esterna delle curve nelle vie di fuga; in questo modo si poteva uscire molto larghi senza rischiare niente in termini di aderenza. Oggi abbiamo piste con cordoli praticamente larghi quanto una F1, seguiti da un tratto con buona aderenza di colore verde altrettanto largo, poi c'è la vera via di fuga. In pratica oggi le piste, dal punto di vista dell'utilizzo da parte dei piloti, solo larghe oltre 20 e in alcuni casi anche 25 metri, visto che i regolamenti consentono di andarci sopra con tutta la vettura anche sulla parte verde purché un pezzettino di ruota interna sia sul cordolo. Per me è una cosa da pazzi ed un "falso ideologico" applicato alle corse. F1, Prototipi Endurance e Moto sono sempre più performanti e le piste agevolano fino all'illogico le possibilità di sfruttamento per i piloti. Non sarebbe meglio e più onesto ritornare a circuiti più "seri" dove i cordoli sono "cordoli" e non propaggini di estensione della pista, dove il pilota più bravo riesce a "grattare" 1 centesimo nelle curve senza tagliarle in ingresso e senza uscire larghissimo? Io la penso così, ma forse sono un appassionato troppo anziano per i tempi di oggi. Marino
  20. Complimentandomi, come al solito, per l'ottimo lavoro d'equipe, vorrei segnalare a Massimo che questa RS550 della Maarsbergen ha corso nel 1958 anche a Zandvoort in Nederlandia, diversamente dalla 718 RSK come indicato nella specifica scheda. Comunque trattasi di errore veniale, già perdonato.
  21. Voglio scusarmi ancora con Massimo, ma anche io sono un perfezionista e vorrei segnalare che la Cooper T43 con cui Alejandro DeTomaso corse a Sebring nel 1959, alcuni siti internet riportano un motore OSCA L4 da 2000cc e non da 1500cc. ecco un esempio di quanto ho trovato: "...….the final round of the '59 Formula One World Championship was set to take place in Sebring, Florida. One year earlier he had taken a class victory there while driving an OSCA. Therefore, de Tomaso and OSCA Automobili would come together one last time. But, considering it was mostly a one-off project, OSCA was not going to build a whole new car. Again, Cooper had already proven its car to be more than capable. What those at OSCA would focus on doing was uniting its four-cylinder 2.0-liter engine to the backend of the car. " Grazie comunque per il magnifico lavoro.
  22. L'aggiunta dei dati storico-statistici di Massimo completa e porta ad un altissimo livello queste presentazioni di modelli di F1 del passato ed aggiunge la "lode" al voto di 110 già avuto dai disegni di Sauro.
  23. Come sempre ottimo lavoro della coppia Sau-Mas. Vorrei segnalare a Massimo la possibilità, come ho trovato da alcune parti in internet ma da verificare coi tuoi dati storici, che il motore utilizzato nel 1954 sia un Alta GP L4-2500cc e non un 2000cc. Grazie a tutti.
  24. maxreeno

    Cooper T23 '53

    Mi associo ai complimenti di tutti, per ribadire il grandissimo lavoro di informazione e divulgazione a tutti gli appassionati, sia dal punto di vista della qualità grafica dei disegni (Sauro), sia della dovizia di informazioni dettagliate sulla storia e sulle statistiche per ogni, e sottolineo OGNI, modello di F1 dal 1950 (Massimo). Un lavoro grandioso. Grazie
  25. Ho visto alcuni giorni fa una programma in TV in cui si rievocava il passato della F1. Qui c'era un giovanile Mario Poltronieri che intervistava Enzo Ferrari quando aveva confermato in squadra Carlos Reutemann e Gilles Villeneuve per il prossimo Campionato di F1 del 1978. Nel 1977 Lauda vinse il Campionato e Reutemann aveva corso bene con la Ferrari, ma Villeneuve era una scommessa. Tra le varie domande dell'intervista, mi è piaciuta la risposta del Commendatore a quella con cui Poltronieri chiedeva se in Ferrari si intendesse dare il ruolo di primo pilota a Reutemann e di scudiero a Villeneuve, visto il recente passato dei due piloti. Ferrari rispose: ".....ma che domande sono; non lo sapete che le gare le vince chi va più forte?" Poi, fino ai nostri giorni, le cose sono via via cambiate col predominio degli interessi economici, di immagine e politici, per fortuna però, senza riuscire a limitare o condizionare troppo l'ascesa dei piloti migliori.
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