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Catone

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Contenuti inviati da Catone

  1. Si, eliminate due chicane, vantaggio teorico calcolato al simulatore di 5 secondi. Peccato sia saltato il gran premio 2021, facendo perdere il principale anello di confronto dopo il cambio dei regolamenti 2022. Comunque dal 1996 al 2019 tempi di percorrenza ridotti di 12 secondi al giro.
  2. Appunto, impostazioni uguali per tutti. Ma la mia è solo una sensazione, non ho alcun tipo di dato obiettivo.
  3. Concordo su molti aspetti da te affrontati. Sono 20 anni che affermo che il motorismo non riesce più ad essere contemporaneamente sport e tecnologia. Si deve scegliere. La F1 ha scelto la tecnologia e sta introducendo regolamenti ridicoli per avere spettacolo (che non è sport, è altro). La indycar ha invece scelto, con una certa serietà, lo sport. E i risultati si vedono. A partire da vetture che sono 12-14 secondi sul giro più lente della F1. E si vede, anzi, si vedono, perchè le F1 comincio proprio a far fatica a capire dove sono. E qui mi metto a fare il gomlottista un tanto al chilo: le indycar, molto meno veloci, prendevano spesso i muretti di Long Beach. Le F1 in Australia erano sempre perfette. Sulla carta non ci sono aiuti alla guida: ma il sospetto che ci siano delle mappature accettate dalla federazione, che tengano quelle vetture in pista soprattutto nei circuiti più lenti e all'interno delle quali si manifesta poi la libertà di guida del pilota, per me è forte. Che ci siano dei sistemi digitali raffinatissimi, in grado di concepire automazione e intervento umano in modo sussidiario (ovvero uno sostituisce l'altra e viceversa a seconda delle circostanze) è ormai quasi banale.
  4. Scrivo molto saltuariamente: ultimamente guardo i gran premi, ho fatto l'abbonamento a NowTV perché mio figlio ci teneva. Io sono rimasto al 2003. Quando ho visto la gara in Australia sono rimasto decisamente choccato dalla velocità: ho visto che vanno 16 secondi più veloci rispetto al 1996 in una pista accorciata di uba decina di metri. Le videocamere della televisione fanno fatica a seguirle, passano per pochissimi istanti davanti al pubblico e spariscono. Viene anche il legittimo dubbio che siano davvero i piloti a controllarle. Cosa ne pensate, non vanno troppo forte?
  5. Beh, vedo che avevano tutti licenza di uccidere... Ma le Ferrari 312B3 non avevano le prese d'aria biancorosse? Erano le 312T ad averle tricolori.
  6. Alesi non per colpa sua Chissà se dormono la notte...
  7. Sono tornato sul luogo del delitto. Mia cognata (cara donna), per i miei 50 anni, ha regalato a me e a mio figlio un "Ferrari experience": guida di una Ferrari California per mezz'ora, pranzo in un ristorante tipico e visita ai due musei. Stavolta al museo di Maranello è andata meglio: quanto meno c'erano la 312 B3 di Regazzoni, la 312T4 di Villeneuve e la 412 T2 di Berger. Insomma, già queste compensano tutta la visita. C'erano poi alcune Ferrari che hanno fatto la storia a Le Mans negli anni '50 e '60: su tutte spiccava la Ferrari 166 MM, vincitrice dell'edizione 1949. Una gioia per gli occhi. Squallido, invece, il museo casa Ferrari a Modena... lasciamolo stare. La visita mi ha fatto nascere, invece, un importante rimpianto: due anni fa, alla fine della squallida mattinata al museo, passeggiando incappammo nel ristorante il Cavallino: erano le 11:30, stavo lì lì per chiamare e prenotare (chissà se poi c'era posto) ma poi ho desistito, vista l'abboffata della sera prima e la tabella di marcia che prevedeva il rientro a casa. In quel momento, più che per la storia di Ferrari, volevo semplicemente far assaggiare a mio figlio i tortellini in brodo tipici di Modena e di Bologna, visti anche i prezzi più che abbordabili del ristorante. Alla fine abbiamo lasciato stare. Apprendo adesso che il ristorante è stato comprato da Bottura a fine 2019 e raso al suolo, per far posto a qualcosa che ancora non è dato sapere cosa sarà. Lo storico proprietario è morto 1 annetto fa e i cimeli del ristorante sono andati all'asta a marzo 2021. Insomma, ho perso la grande occasione per sedere al ristorante dove (molto raramente, visti i problemi di salute) si serviva l'ultimo Ferrari. Non è che fosse un luogo chissà che storico, intendiamoci: aperto dal 1984, ha raramente ospitato il commendatore. Però, per uno come me che ha seguito la formula 1 proprio dal 1984, è un luogo conosciuto. E semplicemente farsi indicare dove si sedeva Ferrari, sarebbe stato emozionante. Peccato.
  8. Quanto valgono questi 6 titoli di Hamilton? Il talento non si discute ma è dal 2014 che corre da solo ed è stato anche battuto nel 2016 da Rosberg: bravino ma non un fulmine di guerra.
  9. Anche a me questa storia della vernice grattata mi lasciava perplesso. Mi sono sempre chiesto perché anche l'Auto Union si sentì in dovere di fare questa scelta. Ipotizzo che l'ordine sia arrivato dall'alto per motivi puramente estetici e che Neubauer si sia voluto prendere un merito che magari spettava a qualche gerarca. PS: durante il Terzo Reich il valore del marco fu completamente sganciato dall'oro. È sbagliato quindi parlare di marchi-oro riferito a quell'epoca.
  10. Ad Adelaide era in corso una specie di uragano. Secondo me fecero partire la gara solo per non rimborsare i biglietti. Evidentemente i protagonisti lo sapevano ed erano d'accordo, per via del mondiale già deciso. Forse Senna si è lamentato perché gli organizzatori stavano andando oltre i giri concordati. A pensar male...
  11. Anche secondo me i commissari non c'entrano nulla. Sono i regolamenti ad essere fuori da qualunque realtà.
  12. L'automobilismo era sport per uomini veri. Adesso è diventata una sfilata di femminucce piagnucolose che corrono da mamma tutte le volte che qualcuno fa loro la bua. Per uno come me, che segue la F1 ormai molto saltuariamente, sentire dire che "la penalizzazione è giusta perché Vettel ha costretto Hamilton ad alzare il piede" suona così assurdo da farti venire il dubbio se sono pazzi tutti o se sei impazzito tu. Ma in che mondo stiamo vivendo?
  13. Catone

    Niki Lauda

    Che fosse una lingua slava l'avevo capito. L'ho definita "dialetto" per scherzare. Comunque è vero, non me n'ero accorto che fosse straniero. Bravo.
  14. Catone

    Niki Lauda

    Mi sembra di capire che sei campano come me. Forse ricorderai che per tutti gli anni '80 (e forse qualcosa in più), Niki Lauda era il pilota per antonomasia. Se qualcuno si vantava di saper correre, la battuta ironica era "ma chi sí, Niki Lauda?" (ma chi sei, Niki Lauda?).
  15. Catone

    Niki Lauda

    La notizia mi riempe di dolore e non lo dico per retorica. Sta sparendo l'ultima grande generazione della nostra disastrata Europa. Addio Niki, hai sicuramente avuto una vita difficile. Ma appassionante come un romanzo.
  16. Ecco la risposta del "museo" Ferrari: dal 3 gennaio fino al 30 aprile il Museo di Maranello ospita una mostra dedicata ai 50 anni di Michael Schumacher, ‘Michael 50’ il titolo appunto, per questo motivo ha trovato vetture di Formula 1 o anche GT legate al pilota tedesco che volevamo omaggiare. Il nostro museo ospita sempre mostre tematiche nell’ambito delle quali le vetture esposte cambiano, quindi le suggeriamo la prossima volta di visitare il nostro sito prima per vedere le esposizioni in corso e nel caso di tornare a visitarci. Il che conferma il mio sospetto: non sono un museo ma una sala esposizione. Probabilmente quasi nessun pezzo d'epoca è loro. Il che va bene, ma bisogna essere chiari. Loro non sono stati chiari.
  17. Catone

    Giuseppe Campari

    L'automobilismo è sempre stato denaro e sviluppo tecnologico. E quindi concordo sul fatto che fosse meno romantico di quanto si pensi. I guadagni dei piloti di grido sono sempre stati elevati. E quelle vetture, che oggi qualcuno potrebbe trovare "vecchie" se non "ridicole", erano invece gioielli di alta tecnologia.
  18. Beh, però bisogna essere consapevoli che Enzo Ferrari non conservava le auto. Quindi un mega-museo che ne ripercorra la storia non è possibile. Posso anche passare sopra al fatto che hanno mandato all'estero tutta la collezione, ma: 1) me lo dici sinceramente; 2) non fai lo sciacallo e ti inventi un omaggio a Schumacher per riempire i buchi. È soprattutto questo che mi ha infastidito.
  19. Qualche dettaglio in più sulla tua disavventura?
  20. Ormai Ferrari è morto da tanto tempo, 30 anni e passa. La sua anima non è più lì, a Maranello non percepivo la presenza del suo spirito. La Ferrari oggi è qualcosa di completamente diverso. Enzo Ferrari un museo non l'ha mai voluto. Le macchine vecchie le vendeva o le rottamava. "Faccio il costruttore", diceva. Lui era onesto, grande italiano d'altri tempi.
  21. Vero C'è rimasto malissimo pure lui... però la cena e la notte fuori sono state belle. Senza donne tra le scatole, per giunta: moglie e figlie lasciate a casa
  22. Anche questa storia delle mostre: è un museo o uno spazio espositivo? Bisogna chiarirsi sui concetti.
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