Il 6 maggio, il Gran Premio: ben 524 chilometri. Cielo terso, col vento che soffia dal mare.
Alle 13.30 i piloti arrivarono ai box, e si procedette all'estrazione dei biglietti, ma l'abbinamento con i piloti sarebbe stato reso noto soltanto alle 15.30 durante la gara, per evitare le pastette dell'anno prima.
Come detto, i favoriti della corsa erano Varzi e i suoi colleghi della Scuderia Ferrari (macchine Alfa Romeo), cioé Chiron, Moll e Tadini.
Le Miller e la Maserati 16 cilindri di Taruffi erano forse più veloci, ma troppo pesanti e con i freni non in grado di resistere per tutta la corsa.
Gli altri piloti in gara non avevano molte possibilità.
Anche le bellissime Bugatti Tipo 59 di Dreyfus e Brivio (protagonisti dell'incidente in prova) e le altre Maserati erano destinate a fare le comparse.
Griglia di partenza:
Prima fila:
Hamilton (Maserati) - Taruffi (Maserati) - Trossi (Alfa) - Wimille (Bugatti)
Seconda fila:
Carraroli (Alfa) - Varzi (Alfa) - Gazzabini (Maserati) - Pellegrini (Alfa)
Terza fila:
De Paolo (Miller) - Moll (Alfa) - Moore (Miller) - Tadini (Alfa)
Quarta fila:
Dreyfus (Bugatti) - Eyston (Alfa) - Premoli (Maserati) - Chiron (Alfa)
Quinta fila:
Sommer (Maserati) - Battaglia (Alfa) - Bonetto (Alfa) - Biondetti (Alfa)
Sesta fila:
Siena (Maserati) - Straight (Maserati) - Etancelin (Maserati) - Zehender (Maserati)
Settima fila:
Balestrero (Alfa) - Windengren (Alfa)